ACCEDI

Password dimenticata?

×
Seguici su Instagram Feed RSS Seguici su YouTube
Pagina 4 di 5 PrimaPrima 12345 UltimaUltima
Visualizzazione risultati da 31 a 40 su 49

Adro, simboli leghisti a scuola

  1. #31
    Wowbagger Jo Constantine
    Uomo 35 anni da Roma
    Iscrizione: 29/1/2009
    Messaggi: 31,903
    Piaciuto: 9037 volte

    Predefinito

    Quote Originariamente inviata da mformatteo Visualizza il messaggio
    comunque vorrei porre l'accento su quanti soldi pubblici siano stati bruciati sia per griffare la scuola padania style, sia, ovviamente, per toglierli

    si parla di 14 mila euro solo per togliere il mega simbolo padano dal tetto (dal tetto!!)

    dopotutto, da un partito di celolunghisti e megalomani, ci si aspetta questo ed altro
    Ma non lo sai?!?
    Sono tutti soldi risparmiati per non aver fatto mangiare i figli delle famiglie che non davano la retta per la mensa.


  2. # ADS
     

  3. #32
    Killing loneliness... learch
    Uomo 36 anni da Venezia
    Iscrizione: 26/9/2006
    Messaggi: 20,767
    Piaciuto: 363 volte

    Predefinito

    E qualcuno dice che non è il simbolo della lega ma il sole delle alpi

  4. #33
    ... SteekHutzee
    Uomo 35 anni
    Iscrizione: 19/7/2008
    Messaggi: 16,202
    Piaciuto: 100 volte

    Predefinito

    Quanto costerà rimuovere il Sole delle Alpi dalla scuola di Adro intitolata a Gianfranco Miglio, che ad oggi sembra un mausoleo della Lega Nord? Se lo chiede il Corriere della Sera, che rivela qualche particolare economico riguardante i costi generali del polo scolastico d’avanguardia messo su nella profonda Lombardia. SETTEMILA EURO DI ZERBINI – La delibera che assegnava l’appalto alla Chiara Immobiliare parla di una cifra complessiva pari a sei milioni e seicento mila euro; ma i soldi sborsati sono molti meno perché il Comune ha consentito all’impresa di prendersi il vecchio edificio scolastico e trasformarlo in appartamenti da mettere in vendita. Poi c’è anche da sottolineare che molte immagine sono semplicemente attaccate, alle finestre come ai muri, e basterà staccarle a costo zero. Ma non è andata sempre così. Per acquistare gli arredi (su molti dei quali c’è il famoso simbolo del Sole delle Alpi) il Comune di Adro ha sborsato 230mila euro; ad essi vanno aggiunti, scrive sempre il Corriere, altri 350mila frutto di una sottoscrizione a cui hanno aderito trenta famiglie del paese. I dieci zerbini all’ingresso dell’edificio sono costati uno sproposito: 7500 euro in totale, 750 ciascuno, una cifra a cui si è arrivati perché è stato necessario “fabbricare ex novo lo stampo del Sole delle Alpi”.
    10MILA EURO PER IL TETTO - I cestini del’immondizia, quelli per la raccolta differenziata e quelli ‘normali’ sono invece costati poco meno: 6500 euro. Anche questi soldi sono destinati a sparire, e i secchi ad essere semplicemente sostituiti. Il rifacimento dei tetti, dove invece campeggiano due giganteschi Soli delle Alpi, arriverà a costare ben 10mila euro: uno ’scherzetto’ piuttosto costoso, anche per un Comune senza particolari difficoltà economiche. Insomma, per Oscar Lancini si tratterà di un cospicuo esborso. E stavolta non potrà nemmeno tagliare la mensa per trovare i soldi.
    LA CORTE E I CONTI - Intanto scende in campo anche la Corte dei Conti, come scrive Repubblica. Il procuratore regionale della Corte dei conti, Eugenio Francesco Schitzler, spiega che «la vicenda merita un approfondimento». Per Silvio Ferretti, segretario cittadino del Pd, i dubbi sono tanti: «Ci risulta che gli arredamenti siano costati 15mila euro per ognuna delle 12 aule. Non sappiamo quanto siano costati i simboli, perché il progetto originario è stato modificato e in consiglio comunale non è arrivata alcuna delibera nella quale si parla della loro apposizione». «Speriamo che intervenga, la Corte dei conti – replica il sindaco – ridicolizzerò l’opposizione anche in quella sede. I simboli non sono costati nulla e io non spenderò un euro per rimuoverli perché non lo farò».
    Quanto è costato il simbolo della Lega nella scuola di Adro?
    “Lo Stato italiano dovrebbe vergognarsi perche’ questa scuola non gli e’ costata un centesimo”. Con queste parole ai microfoni di ‘CNRmedia’ il sindaco di Adro, Oscar Lancini, torna sul coro di polemiche nato intorno alla sua decisione di abbellire il nuovo polo scolastico della citta’ con il Sole delle Alpi, simbolo della Lega Nord. “Quando ho bussato alle porte – rincara Lancini – le ho trovate tutte chiuse e ci siamo dovuti arrangiare”. Per rinnovare l’arredamento della scuola determinante e’ stato il contributo volontario della comunita’ di Adro: “Sono orgoglioso – dice il primo cittadino – di essere amministratore di questo paese perche’ i cittadini hanno liberamente versato 300 mila euro”. Oscar Lancini non si sbilancia sul futuro e rimane in attesa non solo della famosa lettera del ministro Gelmini, ma anche di una convocazione dei vertici della Lega: “Prima di essere sindaco di Adro – torna a dire Lancini – sono un militante della Lega. Sto aspettando che il mio segretario federale mi dica che cosa devo fare. Dopodiche’ io obbedisco”

    Scuola Adro, il sindaco attacca: “Lo Stato italiano dovrebbe vergognarsi” | Il Fatto Quotidiano

  5. #34
    obo
    .
    35 anni
    Iscrizione: 23/9/2005
    Messaggi: 35,505
    Piaciuto: 122 volte

    Predefinito

    e intanto il sindaco manda suo figlio alla scuola privata di Adro.

    che buffone, lui e i suoi amici leghisti di adro che hanno dato il via libera ad un tale scempio.

  6. #35
    Tyler Durden
    Uomo 36 anni
    Iscrizione: 6/10/2007
    Messaggi: 16,094
    Piaciuto: 523 volte

    Predefinito

    signore iddio che manipolo di capre

    fessi noi che ne parliamo.. d'altronde è quello che vogliono..

    dovrebbero togliergli la fascia, metterlo in un centro di recupero per malati mentali e procedere ad elezioni specificando questa volta che il candidato sindaco debba quantomeno essere in grado di capire dove si trova e cosa sta facendo minuto per minuto.



    (noi italiani.. non noi fdt eh..)

  7. #36
    ... SteekHutzee
    Uomo 35 anni
    Iscrizione: 19/7/2008
    Messaggi: 16,202
    Piaciuto: 100 volte

    Predefinito

    Quello di Adro ormai non è più un caso politico: è un caso umano. Il caso di Danilo Oscar Lancini, nato a Rovato 45 anni fa, titolo di studio licenza media inferiore, ex imprenditore specializzato negli spurghi, sindaco di Adro dal 2004, rieletto nel 2009 con un quasi plebiscito: 62 per cento.

    Oscar Lancini ha da tempo vinto (scusate il penoso gioco di parole) l’oscar di ultrà all’interno di un partito, la Lega, dove gli ultrà non solo abbondano ma non fanno neppure nulla per nascondersi. Prima ha istituito la taglia di 500 euro per i vigili urbani che stanano i clandestini. Poi ha mandato a mangiare a casa i bambini figli di genitori (quasi tutti immigrati) morosi nel pagare la retta della mensa scolastica. Quindi, da settembre, ha preso direttamente in carico – come Comune – la gestione della stessa mensa scolastica e ha deciso che possono sì mangiare tutti, ma solo un menù padano, il che ha fatto infuriare gli immigrati, che ieri si sono rivolti al presidente della Repubblica Napolitano, costretti a scegliere se mangiare maiale o digiunare.

    Infine il capolavoro: ha decorato il nuovo polo scolastico del paese (intitolato a Gianfranco Miglio, tanto per essere super partes) con settecento Soli delle Alpi, quelli che stanno al centro del simbolo elettorale della Lega.

    Quest’ultima bravata ha provocato il pandemonio che sappiamo. E appunto ha assicurato a Lancini il primato fra gli ultrà della Padania. Perché, per capirci: erano pesanti anche le parole di Bossi sul tricolore usato per pulirsi il sedere; erano sconvenienti anche le strofe cantate dall’europarlamentare Matteo Salvini (“Senti che puzza/ scappano anche i cani/ stanno arrivando i napoletani”): ma verba volant. I Soli delle Alpi invece restano. E restano su una scuola pubblica.

    Ecco perché il caso Adro è diventato un caso umano. Perché neppure i leghisti possono difendere il loro sindaco tanto zelante. Anzi sono in imbarazzo. L’ex sindaco di Brescia, Paolo Corsini, ora deputato del Pd, ha presentato un’interrogazione al ministro degli Interni Maroni (l’unico, per legge, che può ordinare al sindaco di rimuovere quei Soli): e Maroni è chiaro che ora è in difficoltà. Perfino il grande capo, Bossi, è seccato: Lancini, credendo di fargli piacere, ha strombazzato ai quattro venti che rimuoverà gli stemmi solo se glielo ordina lui. Ma se Bossi, pur di mettere fine alla polemica, glielo ordinasse, vorrebbe dire che gli amministratori leghisti obbediscono al partito e non allo Stato. E ne verrebbe fuori un conflitto istituzionale.

    Il povero Lancini è quindi in una difficile situazione. Non sa come uscirne e soprattutto si sente abbandonato dal suo partito, al quale aveva dedicato gli ultimi quindici anni della sua vita. Aveva dato il cuore, alla Lega. E la Lega che cosa fa? Lo pianta lì da solo proprio nel momento del bisogno.
    Provate a immaginare lo stato d’animo di Oscar Lancini nella giornata di lunedì scorso. Dal piccolo paesino della Franciacorta di cui è sindaco era andato – perbacco – fino a Milano, per parlare nientemeno che con Bossi. Sperava forse in cuor suo che Bossi gli dicesse di tenere duro.
    O perlomeno sperava che il capo, se proprio doveva dirgli di rimuovere i Soli delle Alpi per quieto vivere, gli facesse, in privato e sottovoce, i complimenti, con la promessa di una ricompensa.

    Invece niente. Bossi non s’è neppure fatto trovare. Quasi certamente non ha voluto mettere le proprie impronte in questo pasticcio; o forse s’è addirittura dimenticato dell’appuntamento, il che per Lancini sarebbe addirittura peggio. Tornato mesto mesto ad Adro, il sindaco ha convocato d’urgenza una giunta. Che cosa si siano detti, è un mezzo mistero. Addirittura Lancini ha dato ordine agli assessori di riferire ai giornalisti che lui alla riunione non c’era. Invece c’era, e da quel poco che è filtrato sembra che gli assessori abbiano cercato di indurlo a più miti consigli, ma lui avrebbe deciso la linea dura: “I Soli delle Alpi rimarranno dove sono, devono usare la forza per toglierli!”.

    Da quel giorno Oscar Lancini s’è chiuso in una specie di bunker psicologico. Ha smesso di rispondere al cellulare ai giornalisti (fino a lunedì mattina, possiamo assicurare, rispondeva); l’altro ieri siamo andati a trovarlo in Comune e lui, che pure nei giorni dell’affaire-mensa ci aveva ricevuti con gentilezza, ci ha chiuso la porta in faccia.

    E’ come se gli stesse crollando il mondo addosso. Oscar Lancini è uno che non ha avuto la vita facile. Suo padre, uno stimato imprenditore edile, morì in un incidente sul lavoro e lui si trovò a dover gestire, poco più che ventenne, la ditta. Provò a convertirla al business degli spurghi, ma andando incontro a un sacco di grane proprio con il Comune di Adro. A un certo punto decise di entrare in politica. E quando diventò sindaco, visse il paradosso di essere al tempo stesso parte e controparte nella causa che il Comune aveva con la sua impresa. Adesso che quell’impresa non c’è più, Lancini riponeva ogni aspettativa nell’amata Lega. Ma già l’anno scorso il partito gli ha fatto capire di non fidarsi troppo di lui. Infatti alle politiche del 2008 Lancini era il sedicesimo di una lista che portò quindici leghisti alla Camera. L’anno scorso però uno dei quindici eletti, Daniele Molgora, è diventato presidente della provincia di Brescia e avrebbe dovuto, o potuto, lasciargli il posto in parlamento. Non l’ha fatto. Per Lancini è stata la prima delusione. Ora la seconda e più tremenda, quella di sentirsi scaricato per troppo amore.Adro, il dramma del sindaco ultr scaricato da Bossi - LASTAMPA.it

  8. #37
    Mai più senza FdT RudeMood
    Donna 42 anni
    Iscrizione: 3/2/2009
    Messaggi: 10,246
    Piaciuto: 1043 volte

    Predefinito

    Il Presidente della Repubblica Napolitano è intervenuto sul caso dei simboli della Lega ostentati nella scuola elementare di Adro, “tuonando” contro l’iniziativa leghista perché, a suo giudizio, "nessun simbolo identificabile con una parte politica può sostituire, in sede pubblica, quelli della nazione e dello Stato, nè questi possono essere oggetto di provocazione e sfide".

    Questo giudizio, Egregio Presidente, mi trova d'accordo: ma altrettanto non sono per la sua “coerenza”. Ella ci ricorda, giustamente, che in Italia vige il principio “supremo” del “pluralismo politico”, in virtù del quale (art. 49) “tutti i cittadini hanno il diritto di associarsi liberamente in partiti”, ma nessuno si può arrogare il diritto di “marcare” le istituzioni pubbliche con simboli politici di parte, visto e considerato che le Istituzioni appartengono a tutti gli italiani. Ma dell’altrettanto supremo principio costituzionale del “pluralismo religioso”, in virtù del quale “tutte le confessioni religiose sono eguali di fronte alla legge”, sicché i cattolici non possono arrogarsi il diritto di “marcare” con i crocifissi le scuole, i tribunali, gli ospedali, le caserme e gli uffici pubblici, che appartengono anch’essi a tutti gli italiani, e non ai cattolici, Ella ha forse perso memoria, Signor Presidente? Come mai, Signor Presidente, Ella non ha altrettanto “tuonato” contro questo sopruso della Chiesa, del Vaticano e dei Cattolici e, anzi, è intervenuto nella causa intentata dalla cittadina Lautsi Soile contro l’Italia dinanzi alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo sostanzialmente per auspicare che la Grande Camera “ribalti” la sentenza che ha condannato l’Italia accogliendo le tesi del Governo ("La laicità dell'Europa non può essere concepita e vissuta in termini tali da ferire sentimenti popolari elementari e profondi... la questione, particolarmente sensibile, dell'atteggiamento da tenere nei confronti delle simbologie religiose può essere più opportunamente affrontata - secondo il generale principio di sussidiarietà, che ha finora costantemente ispirato la giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell'uomo - dai singoli Stati, che sono in grado di meglio percepirne la valenza in rapporto ai sentimenti diffusi nelle rispettive popolazioni")? E come mai, Signor Presidente, quando ebbi a chiederle di inviarmi (a mie spese) sue fotografie da appendere a fianco dei crocifissi esposti nel Tribunale di Camerino, Ella non mi ha degnato di una risposta? Forse si vergogna, Signor Presidente, che nelle aule dei Tribunali siano esposti simboli “neutrali” che identificano tutti gli italiani, piuttosto che simboli partigiani? Oppure, Signor Presidente, Ella ritiene, come altri ritengono, che sia più prudente e più saggio in politica (e non solo) seguire il vecchio adagio secondo cui è meglio essere forti coi deboli e deboli coi forti? Risponda, Signor Presidente, a questi interrogativi: ci dia la dimostrazione, a noi italiani di “religione inferiore”, che Ella ritiene che "anche" uno "sporco" ebreo, uno "sporco" islamico, uno "sporco" buddista e uno "sporco" ateo sono, in questa Repubblica (che non dovrebbe essere) delle banane, esseri umani “uguali” agli adepti della Superiore Religione cattolica, e quindi aventi la stessa dignità e gli stessi diritti, ivi incluso quello di esporre i nostri simboli a fianco di quelli dei cattolici.
    Luigi Tosti, 29 settembre 2010.


    Beh, beh. Non fa una piega.
    Vedremo.

  9. #38
    Scrivano Lucien
    Uomo 39 anni da Imperia
    Iscrizione: 10/10/2008
    Messaggi: 2,441
    Piaciuto: 655 volte

    Predefinito

    Quest'ultimo articolo mi troverebbe anche d'accordo, però non è onestissimo paragonare questa storia della lega con la trafila sul crocifisso: un conto è un simbolo politico aggiunto con tanta prepotenza in un edificio pubblico, un altro la rimozione di un simbolo "religioso" che vi si trova da decenni.
    Sì, d'accordo, il crocifisso è un simbolo altrettanto politico che il piattello dello scarico della doccia, la svastica delle alpi, il sole di Cazzago o come diavolo si chiama... però io son di quelli del partito del "lasciamolo dove c'è già e non aggiungiamolo nelle nuove costruzioni", non tanto per salvaguardare la cristianità dell'Europa, ma perché sta lì dagli anni in cui è nata la Repubblica, fa parte ormai di una sorta di tradizione e se lo scarico della doccia è un simbolo di separatismo e di grettezza, il crocifisso almeno mi dà un'idea più conciliante ed unitaria.
    Non si tratta di essere forti coi deboli e viceversa, ma sono due problemi d'ordine differente ed attaccare Napolitano su questo, per quanto poco simpatico mi stia quell'uomo, mi pare un po' scorretto

  10. #39
    Mai più senza FdT RudeMood
    Donna 42 anni
    Iscrizione: 3/2/2009
    Messaggi: 10,246
    Piaciuto: 1043 volte

    Predefinito

    Quote Originariamente inviata da Lucien Visualizza il messaggio
    Quest'ultimo articolo mi troverebbe anche d'accordo, però non è onestissimo paragonare questa storia della lega con la trafila sul crocifisso: un conto è un simbolo politico aggiunto con tanta prepotenza in un edificio pubblico, un altro la rimozione di un simbolo "religioso" che vi si trova da decenni.
    Sì, d'accordo, il crocifisso è un simbolo altrettanto politico che il piattello dello scarico della doccia, la svastica delle alpi, il sole di Cazzago o come diavolo si chiama... però io son di quelli del partito del "lasciamolo dove c'è già e non aggiungiamolo nelle nuove costruzioni", non tanto per salvaguardare la cristianità dell'Europa, ma perché sta lì dagli anni in cui è nata la Repubblica, fa parte ormai di una sorta di tradizione e se lo scarico della doccia è un simbolo di separatismo e di grettezza, il crocifisso almeno mi dà un'idea più conciliante ed unitaria.
    Non si tratta di essere forti coi deboli e viceversa, ma sono due problemi d'ordine differente ed attaccare Napolitano su questo, per quanto poco simpatico mi stia quell'uomo, mi pare un po' scorretto
    No. Sta lì dagli anni 20, per disposizioni cattofasciste.


  11. #40
    Scrivano Lucien
    Uomo 39 anni da Imperia
    Iscrizione: 10/10/2008
    Messaggi: 2,441
    Piaciuto: 655 volte

    Predefinito

    Quote Originariamente inviata da RudeMood Visualizza il messaggio
    No. Sta lì dagli anni 20, per disposizioni cattofasciste.
    Meglio, così ricorda a tutti che la Chiesa prima è andata a letto coi fascisti e poi ha lasciato entrare l'Italia in guerra per disfarsene e prendere il potere

    Comunque dar contro alla lega non si può certo definire esser forte coi deboli, come l'articolo suppone.

Pagina 4 di 5 PrimaPrima 12345 UltimaUltima

Discussioni simili

  1. Simboli sex via sms:
    Da Usher nel forum Trash
    Risposte: 54
    Ultimo messaggio: 30/7/2008, 22:40
  2. Uccidiamo i leghisti!
    Da TR3$KA nel forum Off Topic
    Risposte: 32
    Ultimo messaggio: 4/7/2008, 22:42
  3. proclami leghisti
    Da Usher nel forum Barzellette e testi divertenti
    Risposte: 3
    Ultimo messaggio: 3/10/2007, 20:38