Il mio contributo sta nel dire la mia. Mi è stato dato del "generalizzante" e allora ho deciso di approfittare per chiarire la mia posizione.
Non ho bisogno di dire altro.
(non cerco documenti et similia perchè, converrai con me, sarebbe tempo perso, fosse una discussione davanti ad un caffè, faccia a faccia, allora si. Ma non ha senso, converrai ancora, pubblicare qui statistiche e bollettini di psicologi e psichiatri e vattelapesca)
Originariamente inviata da Rum e Cocaina
L'eroe si sacrifica per un fine... qua il fine non si capisce quale sia...
Quello di vivere magari?
Praticamente il tuo pensiero è quel che sostiene anche il lupo quando afferma "Abbiamo dato talmente tanta importanza allo "scopo" della vita, dimenticandoci che essa stessa ne ha uno intrinseco in sè."
Non si può vivere per vivere... sarebbe come camminare per camminare: ma si, ora inizio a camminare e girovago senza meta e senza più arrestarmi; dice: ma dove vai? In nessun posto, cammino e basta, lo scopo del camminare è intrinseco in se stesso.
Questo discorso si potrebbe ripetere parimenti per qualsiasi azione che si compia. Invece poi ogni azione ha uno scopo ben preciso. E il tutto fa parte del vivere. E il vivere, l'insieme di tutte queste azioni, uno scopo non ce l'ha.
Un conto è morire a 17 anni... un conto è morire a 90.per poi morire lo stesso
Poi se per te non fa nessuna differenza, non vedo perchè dovremmo essere qui a parlarne, visto che tu preferiresti essere sottoterra a marcire
Ma chi vive per vivere?
Secondo te, un ragazzo di 17 anni non ha uno scopo nella vita?
Tutti hanno uno scopo!
Altrimenti non ci si lamenterebbe che "le cose vanno sempre male"... "sono sfigato" ... "però quello la è più fortunato di me" ... "non ho amici" ... "tutti mi vogliono male".
Uno che non ha uno scopo, non se ne farebbe nemmeno un problema.
Accetterebbe la situazione e camperebbe mediocremente... proprio perchè non avrebbe intenzione ne di trovarsi uno scopo, ne di suicidarsi.
Quelli che secondo me arrivano al punto di togliersi la vita, lo scopo ce l'hanno eccome.
Solo non hanno la forza di superare quel determinato oscacolo che li blocca.
Poi wè.
Se mi tirate fuori il caso Welby, vi interrompo subito.
E vi dico che quello non è vivere, ma vegetare.
Ed è tutto un'altro discorso.
Il fatto stesso di vivere ha un suo senso. E' come l'arte che non ha nessun fine che se stessa. Sembra qualcosa di effimero ma è più che normale invece.
La vita è fatta di piaceri. E' un privilegio poterli provare.
E non sono cristiano, quindi non ti parlo di croci, gesù o barbette bianche.
Ti parlo della possibilità stessa di poter respirare e mangiare e provare un sentimento e conoscere e assaporare, soffrire, provare gioia, rabbia (e l'elenco sarebbe pressochè infinito).
Tutto questo non vale uno scopo?
Allora dai, cosa aspetti?
Chi te lo fa fare a vivere se per te questo non ha senso?
(capisci bene che non te lo auguro, ma è contestualizzato nel discorso eh)
mmmh, potresti anche (sul quotato) aver ragione...
Tutto ciò che dici ha un senso e posso anche condividerlo, però è sempre circoscritto al vivere. Ponendoci invece in un contesto più ampio, il vivere è un non senso. Non solo il vivere individuale, ma quello dell'intero sistema mondo.
Si vive nonostante tutto per via dlel'istinto di conservazione e poi ho quotato quanto afferma Rum più sopra... in realtà la presa di coscienza del non senso della vita porta più a uno stato di rassegnazione che non al suicidio. Il suicidio è classico del perdente, cioé di chi si è posto un obiettivo, nel senso di una qualche aspettativa e non riesce a raggiungerlo ed entra per questo, come avete detto tu stesso e okno, in uno stato di depressione tale da vincere l'istinto di conservazione.
Pongo un quesito: il non-senso della vita sarebbe ancora tale se fossimo immortali?
A questo interrogativo però dovrei rispondere io che affermo che la vita non abbia senso e non voi che dite il contrario...Va be', ci rifletterò su...
Ho letto quasi tutti gli interventi fatti, concordo cn Rum nel dire che gli eroi sono quelli che rimangono a vivere pur con mille problemi piu' o meno gravi ( eutanasia a parte, quello è un altro discorso, nn si parla di vita ma di stato vegetativo).
Penso che il suicidio sia dettato da una profonda disperazione, non so se sia giusto definirlo egoismo, pero' è anche vero che sarebbe giusto soffermarsi un momentino di piu'e pensare al dolore immenso che proverebbero i propri cari.
Io credo che nella società attuale il mal di vivere stia dilagando in una maniera spaventosa....il senso della vita si sta perdendo sempre di piu', vi è una superficialità sconcertante , proprio poco tempo fa ho parlato cn la figlia del mio portiere, una ragazza di 17 anni che fuma davvero tanto, alla mia domanda: " ma perchè nn cerchi di diminuire ? lo sai i gravi danni che il fumo comporta per la salute"?, lei mi fa ( con un sorriso a dir poco fastdioso): " e vabbè Roberta, tanto prima o poi tutti dobbiamo morire, no? a 40 o a 70 che cambia?"......
Dialoghi simili mi fanno pensare a quanto poco valore si dia alla vita, e mi fa rabbia pensare a quante persone , vittime di gravi malattie, desidererebbero vivere e condurre una vita normale.
Quindi, tornando al suicidio, credo che si dovrebbe far prevenzione primaria, educare gli adolescenti al rispetto e all'amore per la vita umana, un intervento che coinvolga sia le famiglie che la scuola.
Senza nulla togliere a tutti gli altri, ma finalmente.. questo e' davvero un ottimo spunto.Ho letto quasi tutti gli interventi fatti, concordo cn Rum nel dire che gli eroi sono quelli che rimangono a vivere pur con mille problemi piu' o meno gravi ( eutanasia a parte, quello è un altro discorso, nn si parla di vita ma di stato vegetativo).
Penso che il suicidio sia dettato da una profonda disperazione, non so se sia giusto definirlo egoismo, pero' è anche vero che sarebbe giusto soffermarsi un momentino di piu'e pensare al dolore immenso che proverebbero i propri cari.
Io credo che nella società attuale il mal di vivere stia dilagando in una maniera spaventosa....il senso della vita si sta perdendo sempre di piu', vi è una superficialità sconcertante , proprio poco tempo fa ho parlato cn la figlia del mio portiere, una ragazza di 17 anni che fuma davvero tanto, alla mia domanda: " ma perchè nn cerchi di diminuire ? lo sai i gravi danni che il fumo comporta per la salute"?, lei mi fa ( con un sorriso a dir poco fastdioso): " e vabbè Roberta, tanto prima o poi tutti dobbiamo morire, no? a 40 o a 70 che cambia?"......
Dialoghi simili mi fanno pensare a quanto poco valore si dia alla vita, e mi fa rabbia pensare a quante persone , vittime di gravi malattie, desidererebbero vivere e condurre una vita normale.
Quindi, tornando al suicidio, credo che si dovrebbe far prevenzione primaria, educare gli adolescenti al rispetto e all'amore per la vita umana, un intervento che coinvolga sia le famiglie che la scuola.
Verissimo, concordo sia con nuvolablu che con Rum infatti
E anche secondo me non è EGOISTA chi si suicida.....ma può essere uno con una depressione talmente forte che non ha più voglia di affrontare la vita per superarne i dolori arrivando alle gioie, acquisisce quella che io chiamo "pigrizia massima" (termine inventato in questi 30 secondi
ti ringrazio okno
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