Secondo voi tutti è preferibile allevare un animale per poi mangiarselo, donandogli cosi la vita (per quanto una vita di merda dentro una gabbia stia o stalla che sia) oppure non mangiare animali e quindi non farlo nascere per niente?
ho linkato le prime 3 cose che ho trovato e che parlavano di quello che avevo visto. sicuramente su questioni politiche e sociali sono il primo a diffidare del giornale...ma non credo che strumtalizzino ogni singola notizia generica , ma se giri in rete credo ci saranno molte altre fonti che riportano la stessa notizia
in ogni caso è scientificamente dimostrato che soffrono pur non avendo un sistema nervoso complesso...è solo un altro modo di trasmettere sensazioni e impulsi...è in ogni caso questa differenza sensoriale non è netta, qualcosa la provano...è in ogni caso anche se non avessero avvertito sofferenza come dice loller si tratta comunque di esseri viventi, non di minerali...quindi la discriminante nondovrebbe sussistere se vogliamo essere coerenti
Bene, parliamo di etica allora.
Cosa significa per te tenere un comportamento eticamente corretto, in un mondo in cui l'etica è merce rara ?
Ti ricordo che viviamo in un mondo dove vengono massacrati ogni giorno decine di migliaia di persone da guerre, fame, cattive condizioni sanitarie ecc. In un mondo che, a causa di comportamenti incoscienti di un po' tutti - in misure e pesi diversi, naturalmente - sta ambientalmente degradando a velocità stratosferica ecc. ecc.
Io ti ho detto e ti ridico cosa per me è etico:
evitare gli sprechi alimentari;
riciclare il più possibile i rifiuti;
evitare di acquistare prodotti di aziende che sfruttano il lavoro minorile o promuovono contratti di lavoro paragonabili alla schiavitù;
inquinare il meno possibile;
avere una condotta civile e civica;
preferire dove possibile prodotti biologici e a filiera corta, evitando il più possibile i prodotti di derivazione "industriale" che necessariamente provocano sofferenza agli animali;
rispettare gli animali e i loro habitat corretti;
Cosa mi manca per essere eticamente specchiato come un vegano ? Non mangiare animali, non mangiare prodotti di origine animale e non vestirmi con prodotti di derivazione animale ?
Se hai pazienza di rispondere alla mia domanda, ovvero "cosa succederebbe al mondo se tutti diventassimo vegani" vedrai che forse riuscirò almeno a instillare il dubbio - senza pretesa di far cambiare idea a qualcuno, ci mancherebbe - che l'etica e la salvezza del mondo passano per altri luoghi...
Se mi rispondi seguiranno altre domande....
Se per te etica è quello, ti sei già risposto. Come ho detto prima, il concetto di etica è soggettivo.
Quanto all’ultima domanda non capisco se mi trolli o sei serio. Sono stata la prima a dire qual è secondo me il risultato di un mondo popolato solo da vegani.
Si è vero, scusa. Non avevo letto attentamente tutto, chiedo venia.
Premetto che non ce l'ho con te e non ce l'ho con alcuno, la discussione è semplicemente interessante e la trovo stimolante, tutto qui.
Non è del tutto esatto che l'etica è soggettiva. L'etica dipende dal contesto culturale in cui vivi, quindi non è soggettiva fra me e te ma lo è fra i vari sistemi culturali. Noi viviamo in una cultura occidentale, dove la religione principale non prevede restrizioni (se non in rari casi e per determinati periodi) alimentari, dove non ci sono dogmi inerenti al consumo di carne animale.
Va da se che uno che sviluppa un'etica che prevede come DOGMA il fatto che gli animali non possano essere uccisi per cibarsi, non possano essere sfruttati per produrre latte e uova, non possano essere utilizzati per produrre capi di vestiario ha un'etica che contrasta con il sistema culturale in cui vivo e in cui viviamo. Casomai dovrei essere io a criticare LUI, non lui a criticare ME.
Ecco perché non accetto l'accusa di non essere etico se mangio carne.
Giusto per rilanciare un discorso che tu avevi introdotto, se tutti fossimo vegani gli animali cosiddetti da allevamento (bovini, ovini, caprini, polli, anatre ecc.) sarebbero destinati all'estinzione e gli animali cosidetti "di cacciagione" invaderebbero nel giro di qualche decina d'anni le città.
Io un cinghiale preferisco mangiarlo piuttosto che avercelo in garage...
la leggenda narra che mangiando carne umana si diventa più forte, tipo un WENDINGO!
Credo che tutto sommato stiamo dicendo la stessa cosa.
Per la questione “etica”, ci sono dei valori più o meno universalmente validi (tipo “non uccidere”), altri ancora più legati al contesto culturale in cui vivi e sei cresciuto (monogamia, poligamia, pederastia, etc.), ma ce ne sono anche degli altri che il contesto culturale non copre poiché la scelta se inserirli o meno nella tua scala di valori non incide in modo significativo nella vita pubblica, per esempio. Tra questi ultimi rientrano il mangiare carne, derivati animali, fare uso di prodotti testati sugli animali, e molti altri che hai citato tu stesso e altri qui nel topic. È inutile chiedersi se sia etico uccidere un animale per mangiarlo o meno, oppure se sia più etico non farlo, perché la risposta dipende dalla propria personale concezione di etica, che farà o meno rientrare i “valori” appartenenti all’ultima categoria. Per me può essere più etico non mangiare carne, per te mangiarla ma in quantità adeguate, per qualcun altro è etico mangiare carne period. Non c’è una legge universale che stabilisca chi di noi tre abbia ragione, per questo dico che la tua domanda iniziale è malformata.
Guarda io non voglio assolutamente avere ragione, frequento questa comunità in maniera saltuaria e cerco sempre di limitare gli interventi perché spesso mi sento davvero fuori luogo: figuriamoci se voglio fare l'opinion-leader a tutti i costi !!!
Mi scuso anche per il protrarsi del confronto, ma trovo davvero questa discussione interessante.
Anche io sono abbastanza convinto che la pensiamo in maniera molto simile e di questo ne sono ben lieto. Però ci terrei a chiarire un aspetto, per me fondamentale. Tu parli di valori che il contesto culturale non copre perchè non incidono nella vita pubblica. E' tutto qui il senso della differenza di vedute.
Non è possibile, perché foriero di movimenti settari e pericolosi, sdoganare un proprio valore personale come etica di tutta una comunità. Ultimamente il veganesimo sta dando segni evidenti di sconfinamento nella cultura pubblica, entrando a gamba tesa in usi, costumi e abitudini che sono alla base della nostra cultura.
Se si limitassero a ordinare piatti di verdura quando escono a cena o a cucinare il tofu a casa propria il problema e questa stessa discussione non ci sarebbero.
Giusto per chiarire la questione fino in fondo, l'episodio da cui ha origine questo topic rappresenta un atto di "terrorismo" (passami il termine) per due aspetti: il primo è il modo con cui si è portato avanti, il secondo è il suo fine.
Paragonandolo con una protesta NO-TAV ti direi - con una più che sufficiente convinzione - che sia più accettabile eticamente quest'ultima piuttosto che il casino fatto sulla sponda di quel fiume. Perché il fine, secondo la NOSTRA cultura, è ben più lodevole: la conservazione del territorio, dell'ecosistema, della natura, dell'ambiente in generale.
Cosa hanno difeso i vegani ? Dei pesci che probabilmente sarebbero stati ributtati nel fiume una volta pescati. Pesci che, sempre secondo le leggi del nostro (civile) paese sono garantiti e tutelati da norme precise.
Del vegano non contesto l'alimentazione, per me possono mangiare pure la sabbia, contesto il fatto che stanno diventando una setta ! E a me le sette non sono mai piaciute, grazie anche a quella cultura - se vuoi contadina - in cui sono cresciuto e che amo profondamente.
C'era un servizio alle Iene, dove una vegana diceva al pescatore che pescare un pesce e ributtarlo in acqua equivale a stuprare una donna buttarla in un fosso.
A gente così cosa vuoi rispondere? Puoi solo prenderli a calci in culo...
Chissà perchè però non vanno a rompere le palle ai bracconieri...