Perché certo la malavita è tutta a Napoli, quindi a Napoli è concesso tutto, che fa che muore la gente, un delinquente in meno. Se poi per sbaglio si uccideva un passante che si trovava lì per puro caso non era un problema, per stare lì doveva essere malavitoso e criminale pure lui.
certo, perchè quello è un posto di blocco, non sparano a casaccio, specie se si applicano il codice penale militare e leggi eccezionali, come andrebbe fatto in quelle aree
a problemi estremi misure estreme
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ma non è stato ucciso un passante per caso, quanto uno che è scappato dopo un ordine di militari a un posto di blocco, con pregiudicati
il fatto che la malavita non sia solo a napoli non significa che quella città possa essere ripulita con misure ordinarie e legali
è un'illusione
Non ci vogliono misure estreme ci vorrebbe riqualificazione, figure di riferimento che non siano la camorra e i camorristi o simil criminali, serve mandare a scuola i propri figli a calci nel culo, ma per farlo l'adulto dovrebbe riconoscerne l'importanza e molto altro.
Con i buoni esempi si cambia. Se tu reputi che il carabiniere ha fornito un buon esempio da applicare nel "sociale" stai sbagliando.
Non si combatte una situazione difficile applicando mezzi estremi. Si combatte applicando, al contrario metodi volti all'educare.
E' come se io punissi fisicamente un carcerato invece di cercare di riabilitarlo; il carcerato non conoscerebbe altro che violenza, la stessa violenza che gli ha causato l'incarcerazione.
Tocca fare un duro lavoro nelle scuole e sensibilizzare i genitori che devono a loro volta educare le future generazioni. Toccherebbe avere una Stato presente, ultra presente. Toccherebbe sminuire il potere che hanno le organizzaioni criminali assicurando a quelle popolazioni, già vessate da vari cazzi, una vita che possa essere basata sul rispetto delle leggi, anche degli ALT, e sulla legalità in generale. Se tu Stato ti fai surclassare dalla camorra, non sei uno Stato di tutti ma solo di alcuni.
molti delinquenti/mafiosi sono irrecuperabili
io credo che il pericolo della punizione effettiva educhi più di altro, l'occasione fa l'uomo ladro
è come la questione delle cinture, si continui a punire sempre chi non le mette, le persone si abitueranno ad usarle
In italia si fa un caso nazionale perché un carabiniere ammazza un probabile delinquente, invece del carabiniere ucciso a un posto di blocco non ne parla nessuno.
Questo è esattamente il ragionamento che fa la camorra e che fa l'industia criminale che sversa i rifiuti in provincia di Napoli e di Caserta o in Costa D'Avorio.
Le persone sono irrecuperabilmente ignoranti o sono abituate a prendererlo in quel posto? Bene, questo è il luogo dove posso sversare facilmente, corrompere qualche contadino, qualche uomo di merda e qualche avido (come ci dice Saviano) e sversare la merda che condannerà a morte le popolazioni di quei luoghi.
Come in Costa D'Avorio, così a Napoli. Nulla è irrecuperabile. Le coscienze prima o poi si svegliano.
Poi, ovviamente ci sono le persone ignoranti che stanno bene nella loro condizione e quelle meglio perderle che trovarle.
I carabinieri a Napoli: «Pochi e sotto pressione, ma non siamo pistoleri»
Parla un collega del militare che ha sparato: «Immagino come si sente, lui è il primo a sapere di aver sbagliato. In un area violenta poche le auto delle forze dell’ordine»
NAPOLI - Ai due ragazzi in motorino senza casco che gli sfrecciano davanti non ci fa neppure caso. «Quello è il meno. Certo, so bene che la legalità comincia dai dettagli, ma a parlare da lontano sono buoni tutti. Cosa significa fare il carabiniere in questa città bisogna viverlo e vederlo da vicino, non c’è altro modo».
L’umore è cupo come il cielo che incombe su Mergellina e sulla caserma Caracciolo. L’appuntato ha lo stesso grado e quasi la stessa età del collega che la scorsa notte ha sparato addosso a un ragazzo inerme. L’Alfa 155 che ha speronato il motorino è partita da qui, dalla sede del Radiomobile dell’Arma vicina alla vecchia stazione ferroviaria. «Non ci ho parlato ma immagino come si sente. Lui è il primo a sapere di aver sbagliato». La voglia di parlare è poca, anche sotto anonimato. «Vorrei che la gente sapesse che non siamo pistoleri o giustizieri della notte, non conosco nessuno che si sente così. Ne conosco tanti, me compreso, che sentono sulla loro pelle la fatica di lavorare in una città dove la tensione è continua, dove non sai mai quello che ti aspetti, una città che ti condanna a vivere con il colpo in canna».
L’altra mattina gli ha telefonato un collega di Milano con il quale otto anni fa aveva fatto il corso di addestramento. «Succede solo da voi» gli ha detto, e poi gli ha chiesto quando si decideranno a cambiare le regole di ingaggio. «La classica domanda di chi non conosce la realtà di cui si parla. A Napoli? Inseguire e ammanettare la gente senza colpo in canna o senza pistola nella città dove non sai mai chi ti trovi davanti, in zone dove a ogni motorino corrisponde un’arma forse pronta a sparare? Magari altrove. Non qui».
Il crinale di questa conversazione è molto sottile. Ogni parola può sembrare il tentativo di giustificare l’ingiustificabile, l’appuntato ne è consapevole. Anche i numeri possono essere letti in controluce. «La tragedia è avvenuta quasi alle tre di notte. Quella pattuglia era uscita alle 18. I nostri turni sono di sei ore e lasciamo perdere il fatto che solo la metà degli straordinari che facciamo ci viene riconosciuta e pagata, non è questa la sede. In quel momento c’erano per strada solo altre quattro auto nostre. Mettiamocene altre quattro della Polizia, perché una fetta la facciamo noi, un’altra loro. Sono otto macchine, in una città da due milioni di abitanti, nell’area metropolitana più grande e violenta d’Europa».
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I carabinieri a Napoli: «Pochi e sotto pressione, ma non siamo pistoleri» - Corriere.it
In tre su uno scooter, senza casco nè nient'altro, alle 4 di notte, che cercano di svicolare via da un posto di blocco...Magari cercando anche di travolgere qualcuno degli agenti, anche se questo non lo so.
Ergo, cosa cazzo volevano, il tappeto rosso e che venissero lanciati loro petali di rose?...Se questo è l'unico modo di inculcare in quelle teste di cazzo che le forze dell'ordine non sono lì tanto per decorazione, bè...a questo punto...
Non parliamo poi di quelli che protestano sfasciando auto, vetrine e compagnia bella Lì servirebbero i cannoni ad acqua...caricandoli però solo per quella volta a napalm anzichè ad acqua...
Allora, innanzitutto il ragionamento di Sousuke è una cazzata, nessun Carabiniere sarà autorizzato ad ingaggiare per primo, specialmente un soggetto disarmato, inoltre le nostre regole d'ingaggio prevedono che si spari solo di risposta, ergo no, non puoi tirare a uno che scappa...
Per quanto riguarda il carabiniere in oggetto è palese che abbia sbagliato, per paura, o distrazione ma ha sbagliato.
Il ragazzo però, poteva pensarci prima di bighellonare alle 4 di notte in 3 su uno scooter, senza fermarsi all'alt.
Oltretutto sapendo in che zona era...
Mi fa solo sorridere il fatto che ogni volta che in posti simili ci scappa il morto sono sempre dei santi... Tutti bravissimi ragazzi, mai un criminale, mai uno che se la sia cercata.
Inoltre spalare merda sulle FF.OO. non mi pare una gran cosa, ci sono troppe mele marcie, e su questo sono d'accordissimo (basta vedere i casi Uva, Aldrovandi ecc...) però ci sono tante persone che rischiano la vita per fare un lavoro in cui credono e per tutelare i cittadini onesti.
Inoltre la loro pressocchè totale mancanza di addestramento non è colpa loro ma dello stato che non gli insegna praticamente nulla.