Originariamente inviata da
RudeMood
Porca zoccola.
Avevo scritto un tema e s'è spento il PC xD
QUello che volevo dire è che istruzione e cultura potrebbero influire fino ad un certo punto sulle eventuali scelte elettorali .
Mettiamo una fabbrica che conta 5000 operai e che incide sul PIL in maniera significativa.
Mettiamo che questa fabbrica sia molto inquinante, e che molti lavoratori e abitanti del posto si siano ammalati o siano morti di cancro.
Gli economisti pensano che la fabbrica non debba chiudere perché importante per l'economia del Paese e per il potere di acquisto delle 5000 famiglie degli operai. Gli abitanti del posto, contadini compresi, pensano invece che debba chiudere perché le colture sono contaminate e le loro famiglie decimate.
Gli economisti sono istruiti e colti, preparati. I contadini, no.
C'è un modo per stabilire chi ha PIU' ragione? PIU', perché ognuno ha ragione a modo suo.
Saper vivere non è così facile perché esistono criteri diametralmente «opposti» riguardo a quello che bisogna fare. In matematica o in geografia ci sono gli esperti e gli ignoranti, e in genere gli esperti si trovano quasi sempre d'accordo sui principi fondamentali. Quanto al saper vivere invece non c'è affatto unanimità. (cit)
Poi sono d'accordo col 2° intervento di Holly: si fa troppo caso all'ortografia. Basta avere una buona memoria per apprendere tutte le regolette, e si esce dalle superiori con 100, anche se non si è capaci di discutere un argomento . Ricordo che all'esame di stato del liceo, fui l'unica a fare il saggio sulla comunicazione, e presi il massimo. Avevo 5.5 di media perché non studiavo. Le compagne che poi sono uscite con 95 mi hanno odiato perché anche se avevano ottime medie, all'esame di italiano scelsero la traccia sulla letteratura e/o storia. Era sufficiente sapere a pappardella quelle 10 paginette; vennero penalizzate per questo, perché il commissario di italiano teneva di più alla "critica" che alla conoscenza. "La comunicazione? E che mi invento? Che scrivo? Fortuna che conosco il Villari e il Ferroni a memoria!"
Poi la differenza tra televisione e libri.
I libri, bisogna leggere. Essì. Ma se poi uno legge solo romanzi rosa, può leggerne anche 4 al mese. Non diventa comunque geniale
Io leggo 2 libri l'anno. Non per questo posso definirmi idiota
Però sono idiota sull'economia. La leggo e non la capisco. Non capisco lo spread. O non lo voglio capire, vattel'a pesca.
Faccio parte dell'80 % delle famiglie nelle quali non c'è l'abitudine a leggere. Ma se quelli che sono abituati a leggere hanno le librerie strapiene di "libracci" , boh.
Ma il sistema scolastico italiano non era tra i migliori?