Quando la persona è inserita in un sistema sociale, in una situazione particolare come quella del rischio di morte da infortunio sul lavoro, non esiste solo la persona. Si è semplicemente optato per la scelta più semplice e razionale: salvandogli la vita. Nel momento in cui consenti ad un uomo di morire dissanguato apri delle strade che non si limitano al solo dibattito ideologico al quale ormai siamo abituati, ma a grane ben più forti che rimetterebbero in discussione tante situazioni che il nostro paese non è preparato ad affrontare.
I testimoni di Geova sono stupidi, ma se hanno scelto liberamente di abbracciare questa fede è giusto rispettarne le decisioni. Immagino che per loro la trasfusione sia come se per salvare me uccidessero qualcun altro...lo so che la cosa non è paragonabile, ma nelle loro menti sarà un abominio del genere.
Però sinceramente spero che i due medici non vengano puniti in maniera troppo dura, magari un richiamo ufficiale, ma per il resto non me la sentirei di condannarli per colpa di un testimone di geova
Facendo finta di non aver colto il tuo delicato sarcasmo e la tua conclusione affrettata sul mio pensiero (che ho sinceramente trovato più che indelicata)...
Io ho detto che ci vorrebbe una legge per tutelare anche chi fa queste scelte, anche se io le trovo stupide. Non che i medici debbano essere condannati, attenzione. C'è una grande differenza.
Non mettere in mezzo il suicidio, perché qui non parliamo di una scelta dettata da una sofferenza personale ma di una convinzione etica, anche se assurda.
Difficile dire se il mondo in cui viviamo sia una realtà o un sogno.
Non c'è niente di indelicato nelle mie parole, se ti ho mancato di rispetto mi dispiace ma apprezzo sinceramente la capacità di rispettare la scelta di questa persona di morire. Immagino un eventuale collega di lavoro che dice "Non c'è problema, lasciamolo morire"; immagino un eventuale capo squadra che dice "hai ragione, lasciamolo morire"; sarà che immagino un direttore del personale "hai ragione, lasciamolo morire quindi non chiamiamo nemmeno il pronto soccorso perché lediamo le sue scelte personali".
Oggettivamente, chi è disposto a vedere una persona morire senza fare niente? Sul piano teorico ha tutte le ragioni di questo mondo, ma sul piano pratico puoi fare questo discorso solo se sta morendo in casa propria o nel proprio giardino. E' lì che di fatto la persona non sta creando problemi a nessuno. In questo caso, c'è stato un passaggio di responsabilità di persone che - per nostra cultura della paura da omissione di soccorso - hanno agito come siamo stati educati ad agire.
In linea di principio sostengo anche io che debbano essere trovate delle soluzioni alla gestione delle minoranze, ma a quel punto bisognerà veramente prendere in considerazione tanti aspetti e fare una classifica delle aree di intervento. Ed è già difficile gestire dei nostri problemi interni, figurati casi speciali che nessuno si prenderà mai la responsabilità oggettiva di mettere in atto. In questo caso la persona che lo ha fatto sicuramente si aspettava quale sarebbe stato l'esito.
@Holly sicuro rispondeva a me, che prima ho detto che vorrei vedere condannati i due medici
1.Ma te sei contraria anche all'Eutanasia, al Testamento Biologico, all'autodeterminazione ? Sempre e comunque?
2.Non so. Da che so io un paziente può rifiutare le cure. O mi confondo con i TF Americani? Quando ho partorito volevo firmare ed andare via. Mi hanno trattenuto a forza i familiari, ma i medici, nel caso, non avrebbero potuto niente. Trattenere minori forse sì.
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Non esageriamo
Sono sempre stato un rigoroso fautore del principio giuridico del suis cazzibus per suicidio ed eutanasia, ma in questo caso sono combattuto. Penso che sia legittimo suicidarsi in caso di prolungate sofferenze, non per delle minchiate.
Ad ogni modo per la legge dello stato vatican... cioé, dello stato italiano, ai medici non verrà fatto niente, sarebbe loro dovere mantenere in vita anche un novantenne in coma irreversibile.
I risarcimenti ai testimoni per trattamenti non desiderati non sono insoliti in Italia. A Milano, nel 2009, un uomo fu trasfuso suo malgrado e ottenne il risarcimento perché fu legato con cinghie di contenzione. Lo scorso anno, invece, una donna di Bordighera morì per aver rifiutato il trattamento nonostante la figlia si fosse rivolta a un tribunale.
https://apps.facebook.com/corriereso...8914d372.shtml
Rude ma qui non si parla di ciò al quale sono favorevole IO. Mi sto semplicemente mettendo nei panni delle persone coinvolte in questa vicenda a partire dal primo collega che avrà segnalato l''infortunio sul lavoro. Secondo me un conto sono le proprie convinzioni personali e un conto il contesto in cui sei inserito. Posso aspettarmi che un testimone di Geova come me non segnali un infortunio perché poi dovrò subire trasfusioni, posso scegliere di non curarmi, ma non posso pretendere che in una situazione critica un non testimone di Geova mi lasci morire in santa pace.