«La chiameremo Andrea» potremmo dire facendo il verso a un celebre film con Nino Manfredi. La Cassazione ha infatti deciso che anche le bambine potranno chiamarsi Andrea, accogliendo il ricorso di due genitori che erano stati obbligati dal Tribunale di Pistoia a rettificare il nome in «Giulia Andrea». Secondo i magistrati il nome «Andrea ha nella tradizione culturale italiana una valenza esclusivamente maschile, con la conseguenza che, nella situazione attuale e salvo modifiche future, l'imposizione di questo nome in via esclusiva viola la legge (art. 35 del dpr n. 396 del 2000), in base alla quale il nome imposto al bambino deve corrispondere al sesso».
LA SENTENZA- Ma la Suprema Corte, però, ha rigettato questa tesi rilevando che «il nome Andrea, anche per la sua peculiarità lessicale, non può definirsi né ridicolo, né vergognoso, se attribuito ad una persona di sesso femminile, né potenzialmente produttivo di una ambiguità nel riconoscimento del genere della persona cui sia stato imposto, non essendo più riconducibile, in un contesto culturale ormai non più rigidamente nazionalistico, esclusivamente al genere maschile». In proposito la Cassazione ricorda che il nome Andrea ha «natura sessualmente neutra nella maggior parte dei Paesi europei, nonchè in molti Paesi extraeuropei, tra i quali gli Stati Uniti, per limitarsi ad un ambiente culturale non privo di influenze nel nostro Paese, unita al riconoscimento del diritto di imporre un nome di provenienza straniera al proprio figlio minore nei limiti del rispetto della dignità personale».
FONTE : App FB Corriere della Sera
Ma che davéro perdono tempo pe' 'ste cazzate?