Originariamente inviata da Annie Lennox
Esatto, il punto è questo. Uno Stato non può usare come metodo punitivo la stessa azione che nella sua legislazione è considerata un reato.
Il guaio è che se si resta nell'ambito della "filosofia della pena", ci sarebbe da aprire una discussione infinita... del resto anche il sequestro di persona è un reato nella maggior parte degli stati civili, eppure nessuno mette in discussione l'efficacia e la legittimità delle pene detentive.
Non ci avevo mai pensato, in effetti potrebbe sembrare un controsenso anche questo...ma alla fine non vedo una soluzione sostitutiva. Una punizione bisogna anche darla a chi viola la legge.
Questo mette in risalto quanto il fattore culturale conti spesso più dell'effettiva gravità del reato commesso. In un'ipotetica cultura che dà allla libertà personale un grado più alto di quello riservato alla vita stessa, l'ergastolo potrebbe essere visto come un crimine di Stato enormemente peggiore della pena di morte. Alla quale io sono fermamente contrario, ma ammetto di esserlo probabilmente per una serie di condizionamenti culturali...
Il fatto è che, come dici tu, non una soluzione sostitutiva. L'unico modo per punire un grave crimine, per uno Stato, è porvi rimedio istituzionalizzando un altro crimine, e ogni Stato sceglierà necessariamente quello che nel proprio ordinamento è visto come "meno grave" rispetto ad altri...
beh allora lasciamo tutti liberi
La pena capitale si presenta senza possibilità di rimedio alcuno e la storia è satura, ma purtoppo ben lungi dall'esser sazia, di sentenze errate o di comodo. Molti di noi non si farebbero particolari patemi a vedere sul patibolo pluri-omicidi e simili, il problema è che il sistema giudiziario non da sempre garanzia di correttezza (e non solo...). Qualcuno ricorda Joseph O'Dell? Ecco. L'umanità non è pronta a gestire la giustizia capitale in maniera onesta ed irreprensibile, e secondo me mai lo sarà.
La pena di morte rappresenta la vittoria dell'irrazionale sentimento di rabbia e vendetta dell'uomo sulla giustizia.
Per me è inconcepibile in qualsiasi civiltà sviluppata e la trovo offensiva rispetto i diritti inalienabili dell'uomo.
La legge italiana, e la legge giusta a parer mio, parte dal presupposto che un delinquente non è un reietto della società, ma un individuo che deve pagare una pena ed essere rieducato e rienserito nella società.
Ovvio che quando un grave delitto ci tocca da vicino, tutti pensiamo "io l'ammazzerei..".
Ma è un reato di pari gravità e di certo, visto l'aumento della delinquenza di questo secolo, non è nemmeno un valido deterrente.
Per me alla base della pena deve esserci la rieducazione e il rienserimento , qualora il delinquente sia stato effettivamente rieducato, nella civiltà. Perchè è eticamente giusto cosi e perchè è proficuo per la società.
Non si puo prescindere dall'errore umano.
E questo è un altro grande punto a favore della mia tesi.
Siamo entrambi contro la pena di morte, ma per motivi differenti.
Personalmente se i margini d'errore e di malafede fosserò dello 0%, non avrei motivo per essere contrario a tale pratica.
Concordo con il tuo discorso. Però sono dell'idea che ci sono soggetti che non è proprio possibile rieducare e reinserire in società. Anzi, da un punto di vista etico forse certi individui non lo meritano nemmeno.
In un paese come l'Italia in cui la giustizia non garantisce nemmeno la certezza della pena, pensare alla rieducazione è assurdo a parer mio.
Persone del genere meritano l'ergastolo e ok.
Prima di tutto perchè l'ergastolo lascia comunque una "possibilità".
Una ragazzina che stermina la famiglia sembrerebbe irrecuperabile...ma non è cosi... le persone cambiano in continuazione.
Se il delitto è di una gravità enorme son d'accordo al carcere a vita.
Ma la pena di morte no.
La pena di morte è un delitto a tutti gli effetti perchè nessuno di noi puo avere il potere di negare ad una qualunque vita l'esistenza.
Forse sembra un discorso scontato...ma per me non lo è...
Ci sono molte cose che cambierei anche qui in Italia...
Non parlo di quei casi in cui in un modo o nell'altro, per uno stupro si scontano 2 anni senza vera RIEDUCAZIONE.
Per me la pena è una cosa seria, dietro alla quale devono lavorarci psicologi psichiatri giudici e forze dell'ordine.
Ogni delinquente che viene rieducato, e non sono pochi quelli a cambiare strada, rappresenta la vera vittoria della giustizia ed una fonte di guadagno per la società..
E purtroppo, credo che dal punto di vista razionale a nessuno vada negata la possibilità di scegliere la giustizia.
Anche al piu spietato degli assassini.
Tutt'al piu uno irrecuperabile, rifiuta qualsiasi tentativo di recupero. E allora rimane in carcere a vita, per me, ma di certo non si ammazza.
E' davvero impensabile ammazzare qualcuno perchè ha ammazzato, nel XXI millennio.
Ma non è questione di malfede.
L'uomo puo sbagliare, qualunque siano i suoi propositi.
Sbaglia ora come sbagliava 2000 anni fa anche se gode di mezzi migliori.
Seguissimo tutti questa logica, io direi "ammazziamo tutti quelli che pensavano che avere dato la pena di morte a Tizio per poi scoprire che è morto per sbaglio".
E' una cosa pesante uccidere.
Anche se "solo" per vendetta.
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