Il terremoto in Giappone ha spostato l'asse terrestre di quasi 10 centimetri. Ad annunciarlo è una prima stima dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), sottolineando gli straordinari effetti del sisma di magnitudo 8,9° della scala Richter. Per il Centro di Geodesia spaziale dell'Agenzia Spaziale Italiana (Asi), invece, l'allarme è prematuro: "Stiamo attendendo che si accumuli un numero di osservazioni sufficiente dalla rete mondiale di geodesia spaziale", ha detto il direttore del Centro di Geodesia Spaziale di Matera, Giuseppe Bianco. Lo spostamento dell'asse terrestre può avere ripercussioni sulla durata del giorno solare. Si tratta comunque di cambiamenti minimi e impossibili da percepire. Già dopo il terremoto di Sumatra del 2004 le giornate si erano accorciate di 6,8 milionesimi di secondo e il terremoto in Cile del 2010 le ha abbreviate di 1,26 milionesimi di secondo.
MELE, INGV: "CAUTELA SU SPOSTAMENTO ASSE" - Nonostante queste prime valutazioni sullo spostamento dell'asse terrestre, il funzionario della sala sismica dell'Ingv Franco Mele, intervistato da Libero-News.it, esprime cautela su una simile conclusione. Perché, dice, è troppo presto per fare questi bilanci: "E' possibile - dice - ma non certo. Per poter affermare una cosa simile c'è bisogno di studi ed esami molto più approfonditi" che potrebbero durare alcune settimane.
"POSSIBILI MIGLIAIA DI MORTI" - "Le scosse di assestamento proseguiranno per anni", prosegue Mele. Secondo l'esperto, il devastante terremoto in Giappone ha provocato uno spirigionamento di energia decisamente inferiore a quella avvertita nel 2004 nell'oceano Indiano, ma ancora oggi vengono registrate scosse che potrebbero essere definite "di assestamento" a quella di Sumatra: pertanto l'allarme per terremoti conseguenti a quello odierno proseguirà per giorni, probabilmente mesi. Il funzionario, poi, prevede che il bilancio possa aggravarsi col passare delle ore: "Temo che alla fine ci possano essere migliaia di morti".
"LUNGA TRADIZIONE DI PREVENZIONE" - "Il Giappone ha una lunghissima tradizione di prevenzione - dice Mele - ma nonostante ciò il 'grandissimo' terremoto di oggi ha provocato una rottura di centinaia di chilometri sulla superficie della crosta terrestre". Il successivo tsunami ha provocato lo "spostamento di milioni di metro cubi d'acqua che si sono riversati poi per le strade".
"IMPOSSIBILE PREVEDERE I TERREMOTI" - Mele, infine, conferma per l'ennesima volta che è al momento impossibile prevedere i terremoti: "Qualche giorno fa, nella stessa zona, c'era stato un sisma di 7.2 gradi sulla scala Richter. Poteva essere, in un certo senso, una scossa premonitrice. Ma negli ultimi trent'anni, in Giappone, ci sono stati più di trenta terremoti di grado superiore al settimo, e in pochissime occasioni queste scosse sono state seguite da altre di intensità simile a quella di oggi. Nessuno poteva prevedere, alla vigilia, un terremoto così devastante".
Fonte: Libero-news.it