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Dramma a Misano: in Moto2 muore il giapponese Tomizawa

  1. #51
    Vivo su FdT
    Uomo 36 anni da Milano
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    In pista è collassato e poi è stato rianimato come si fa sempre.. defibrillatore, respiratore e anestetico.. purtroppo era messo troppo male per resistere e non ce l'ha fatta


  2. #52
    Tyler Durden
    Uomo 36 anni
    Iscrizione: 6/10/2007
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    perchè c'era un'ambulanza con unità di rianimazione pronta lì..
    e quando anche avesse smesso di respirare nel momento dell'impatto, prima di mezz'ora non è praticamente morto se si hanno i mezzi per rianimarlo, le procedure di rianimazione sono spesso lunghissime..

    l'ambulanza viaggiava lenta perchè altrimenti utilizzare apparecchiature di rianimazione è impossibile.. basti pensare a defibrillatori cardiaci, già solo intubarlo era impossibile..

    è stata resa nota l'ora del decesso dal dott. Cliaudio Costa.. le 14.19 ora in cui, Shoya, si trovava all'ospedale di Riccione..

    tutto qua.

  3. #53
    Sedobren Gocce
    Ospite

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    Nicò mi sa che sei un po' digiuno di BLS
    ti assicuro che ho visto di persona rianimare gente in ambulanza mentre questa andava a sirene spiegate verso l'ospedale... che c'entrano i defibrillatori? li usano in condizioni anche estreme, di corsa... non diciamo cacate...
    concordo sul fatto siano lunghissime... mi è capitato di rianimare fino allo sfinimento persone in arresto...
    secondo me c'era poco da fare... come molti concordo che era già morto sulla pista e che andava fermata la gara...

  4. #54
    Tyler Durden
    Uomo 36 anni
    Iscrizione: 6/10/2007
    Messaggi: 16,094
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    nico se hai presente le sospensioni dell'ambulanza e se hai presente come si guida veloce con la V maiuscola.. vale a dire curve tirate, frenate che ce la fai e non ce la fai a fermarti converrai sicuramente col fatto che stare anche solo in piedi è impossibile..
    quindi posizionare correttamente un defibrillatore (che lavora fino a 1000 volt) diventa un utopia.. per non parlare del rischio di toccare qualcun'altro, di far toccare gli elettrodi tra loro.. sai che bei fuochi d'artificio..
    come fai una tracheotomia su un ambulanza in corsa? gli recidi la carotide.. se sei fortunato.. altrimenti rischi di fargli un intervento di chirurgia plastica..
    la verità è che quello che dovevano fare dietro lo sanno solo loro.. certo non hanno messo una flebo e si son seduti ad aspettare..



    l'hanno detto chiaramente.. l'ambulanza viaggia a velocità ridotta per dare modo ai rianimatori di lavorare..

    tomizawa non è morto in pista.. è morto alle 14.19 e alle 14 e 19 tomizawa era a riccione non a misano.
    credo troppo nel Dott.Claudio Costa per credere che sia andata diversamente.







    e con questo voglio che sia chiaro che io avrei fermato la moto2 e annullato la gp.

  5. #55
    Sedobren Gocce
    Ospite

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    Nicò non voglio fare inutile critica. ognuno la pensa come meglio crede... però credimi quando ti dico che tutte le cose da te citate le ho viste di persona... credici o meno

  6. #56
    Tyler Durden
    Uomo 36 anni
    Iscrizione: 6/10/2007
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    otoGp

    Tomizawa morto in ambulanza
    Primi risultati dell'indagine


    La Dorna, che organizza il mondiale, ha mentito sull'orario della morte. I primi risultati dell'autopsia parlano chiaro

    di VINCENZO BORGOMEO





    Le indagini sono ancora in corso. Ed ' presto per dare giudizi. Ma una cosa è certa: Tomizawa non è morto alle 14.19 come è stato dichiarato dai medici. E' morto in ambulanza ed è arrivato cadavere al 'Ceccarini' di Riccione.

    Sono questi i primi risultati dell'inchiesta aperta dalla Procura di Rimini sulla morte di Shoya durante il Gran Premio di San Marino domenica scorsa sul circuito di Santamonica a Misano Adriatico. I risultati dell'autopsia insomma parlano chiaro e spiegano che la Dorna, organizzatrice del motomondiale, aveva mentito dando come orario della morte le 14,19, in ospedale. Una brutta storia perché ora prende corpo l'accusa di aver voluto nascondere un fatto del genere per mandare avanti "come se nulla fosse" lo show della MotoGp. Non solo: da quello che si è capito sembra che la notizia della morte di Tomizawa si arrivata addirittura prima della fine della gara della Moto2, dove poi si è anche festeggiato sul podio.

    L'indagine in ogni caso non è conclusa e cerca anche di capire se fra la caduta del centauro e la sua morte, gli siano state apportate tutte le cure necessarie, senza ritardi o omissioni. L'esame autoptico, ha anche appurato la causa della morte: schiacciamento del torace e degli organi interni in seguito al passaggio sul suo corpo delle moto di Alex De Angelis e Scott Redding, entrambi indagati per omicidio colposo come 'atto dovuto'.

    Sul tema in redazione sono arrivate centinaia di lettere nel blog. E c'è ancora chi si nasconde dietro
    l'ignobile concetto "sono le gare, è la vita. E chi non capisce non è mai salito su una moto". Nessuno vuole demonizzare le corse, è vero che la morte è una casualità "normale" se si viaggia a oltre 300 orari su due ruote. Ed è anche vero che - come ha spiegato Giacomo Agostini - "i piloti non sono farmacisti". Ma è anche vero che esiste una dignità nella morte. Valentino Rossi, Jorge Lorenzo e soci sono partiti in gara sapendo che Tomizawa era un cadavere. Era giusto che la notizia venisse divulgata anche al pubblico. In modo tale che ognuno, in base alla propria coscienza e alla propria sensibilità avesse potuto prendere le più intime decisioni: tifare Rossi e strombazzare per ogni suo sorpasso o andarsene dall'autodromo piangendo. Insomma gli organizzatori del motomondiale non hanno solo tolto dignità alla morte di un pilota, ma hanno anche privato tutti noi spettatori di poter decidere cosa fare. Il pubblico, d'altra parte, per definizione è eterogeneo: ci sono i veri piloti, ma anche i farmacisti.
    al di la dell'articolo scritto con poca competenza in fatto di gp.. se è davvero così.. se ne va man mano la fiducia nell'unico sport che seguo..
    ezpeleta ora dovrebbe al mondo qualche spiegazione

  7. #57
    Vivo su FdT
    Uomo 36 anni da Milano
    Iscrizione: 30/4/2005
    Messaggi: 3,821
    Piaciuto: 12 volte

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    La moto2 così come qualsiasi sport dove girano milioni di euro è un business. C'era da aspettarselo, anzi, già si sapeva. E in ogni caso il discorso della dignità sulla morte di un pilota è molto delicato, non è così semplice.
    Voglio che siano le parole di ayrton a farci riflettere su questo discorso:

  8. #58
    Matricola FdT
    Uomo 27 anni da Caserta
    Iscrizione: 15/9/2010
    Messaggi: 2
    Piaciuto: 0 volte

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    tomizawa ha vissuto riccorrendo il suo sogno e ha vissuto sulle moto sin da piccolo.......ma alla fine e morto sul suo sogno e per me quest'uomo non si chiama tomizawa ma "eroe" rip. in pace

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