In poche parole, la mia famiglia è la mia base.
Penso sempre a me come un palazzo in costruzione, piano piano mi allontano dalle fondamenta, ma loro sono li, e ci saranno sempre.
In poche parole, la mia famiglia è la mia base.
Penso sempre a me come un palazzo in costruzione, piano piano mi allontano dalle fondamenta, ma loro sono li, e ci saranno sempre.
E che cosa ne pensi delle mie dissertazioni quindi? Tra l'aver avuto te dei genitori assenti e un tuo coetaneo dei genitori pressocché perfetti, non ti sembra che ci sia stata un'ingiustizia sociale? E che se tu avessi avuto dei genitori altrettanto ben presenti, avresti avuto delle possibilità migliori nel tuo approccio con il mondo esterno? Non è tutto ciò antitetico al concetto di società democratica dove tutti abbiano le stesse opportunità?
Senza dimenticare che un genitore assente, per quanti danni possa fare, a volte, molto spesso, fa comunque meno danni di un genitore presente, mal presente. Penso per esempio a coloro che vivono coi propri figli un rapporto simbiotico.
Eccomi
Credo tu ti riferisca al disorso sull'ereditarietà dell'ansia...delle nevrosi...
Non ho mai detto che ciò non sia vero ( anche se comunque non tutto è ereditario).
Sicuramente alla genesi di nevrosi e psicosi un ruolo determinante è svolto dalla famiglia da un punto di vista non solo genetico.
Hai quindi ragione quando dici che la famiglia non è un sistema perfetto, e aggiungo che mai lo potrà essere dato che è costituito da esseri umani, e la perfezione umana è sicuramente un miraggio.
Nonostante questo non puoi generalizzare e "abbattere" il sistema famiglia, in primis perchè non tutte le famiglie contribuiscono alla genesi di figli nevrotici o psicotici, ma famiglie sane esistono eccome, e in secondo luogo perchè, vuoi o non vuoi, alla nascita TUTTI necessitiamo di un nucleo familiare; il neonato, il bambino, l'adolescente NON possono gestirsi autonomamente nè dal punto di vista pratico nè psichico.
Posso concordare che i legami potrebbero diminuire l'obiettività però è anche vero che crescendo uno fa propri gli insegnamenti che condivide e abbandona gli altri.
Io vedo in casa mia... io e mio fratello siamo diversissimi in molti aspetti... eppure i genitori sono gli stessi. E sia io che lui non ci lamentiamo assulutamente di come ci hanno cresciuto.
Nel mio caso le opportunità ce le siamo create noi perchè la partenza è la stessa.
Concordo che ti possono "attaccare" qualcos che magari ti creerà dei problemi però tu fai il confronto con la famiglia perfetta... ma di perfetto non esiste nulla al mondo.
Non possiamo andare in cerca della perfezione. Non esiste.
Anzi il bello è che siamo tutti diversi
Non ho mai fatto attenzione a questa sfumatura di significato...
Non trovo allora una metafora adatta. Sono tutt' altro che dipendente dalla mia famiglia, e diciamo che, essendo in 4 i figli e io la più piccola, ho sempre visto come ognuno di loro iniziava a camminare con le proprie gambe, chi prima, chi dopo. E io sono come loro, inizio adesso ad allontanarmi dal ''nido'. Ma la mia famiglia, sparsa un po' dovunque, c'è sempre. Ho bisogno di sentirla vicino, e non con telefonate o pranzi domenicali, ma con il cuore, mi basta pensarli con affetto ed ecco che tutti e cinque mi sono intorno, e io sto sempre bene. La mia famiglia è come l' ossigeno, ne ho bisogno per vivere, ma respiro qui come altrove.
La mia non era una critica, bada bene; anche perché l'indipendenza assoluta equivarrebbe alla solitudine: siamo tutti dipendenti da chi ci circonda... anche quando ora parli di ossigeno, in fondo è una dipendenza.
Diciamo allora che, come per tutte le cose, l'importante è la giusta misura, anche nella dipendenza.
Stai convenendo a quello che sostengo dal mio primo intevento in questo post: ci sono famiglie che generano dei figli psicotici, ci sono famiglie che generano dei figli "quasi" sani, ci sono tutta una serie di sfumature e tutta una scala di valori per i figli generati quindi, che possono essere perfetti da 0 a 100 o imperfetti da 100 a 0 che dir si voglia, a seconda dei genitori che gli sono capitati.
Rispondo anche a Lakeifire: IO NON STO PRETENDENDO LA FAMIGLIA PERFETTA. Desidererei soltanto delle pari opportunità per coloro che via via nascono e che si ritrovano del tutto casualmente in una famiglia; cioè sotto l'ègida di una coppia di persone (genitori) dalle cui capacità o incompetenze dipende il loro futuro. E' in questo che dico che il sistema famiglia presenta dei bachi. Non in quanto tale ma come piccolo modulo della società. I moduli che formano la società dovrebbero essere tutti equivalenti, mentre invece il sistema famiglia differisce da caso a caso con degli effetti sui più giovani che generano tra loro delle differenze abissali che da loro stessi non dipendono.
Poi è chiaro che ognuno di noi è differente dagli altri, come lakeofire e suo fratello, ma sarebbe giusto che le nostre differenze da adulti fossero dovute soltanto dalle nostre differenze REALI da neonati e dalla nostra volontà e dal nostro lavoro; NON DALLA CAPACITA' O INCAPACITA' DI CHI CI SIAMO BECCATI COME GENITORI.
Quindi io dico che la cosa socialmente più giusta sarebbe un sistema educativo che fosse uguale per tutti.
Prendiamo la scuola, per esemio: la scuola lo è (almeno finché resta statale), è uguale per tutti: ma la componente educativa dovuta alla scuola, se raffrontata a quella dovuta ai genitori, è minima.
L'educazione dei più giovani dovrebbe seguire dei protocolli, non può essere demandata ai capricci di due individui chiamati genitori.
ripensandoci: per me il mio ideale di famiglia è come l'hanno costruita i miei nonni.
spero in futuro di riuscire a creare un rapporto con figli e nipoti splendido come quello che sono riusciti a creare loro