Io metto in dubbio la mia stessa esistenza, stanti i vincoli di spazio e di tempo a cui sono sottoposto.Originariamente inviata da Godel
Se la mia affermazione è l'unica verità assoluta significa che io sono il detentore della verità assoluta; ma, stando a quanto ho scritto più sopra, negando la mia esistenza si nega la verità asoluta stessa.
Non puoi negare la tua esistenza, e comunque sarebbe come prima.. Negando la tua esistenza negheresti la teoria della tua non esistenza, perchè se non esisti come cavolo fai a negare la tua esistenza -.-
Vale quanto detto prima.. E' inutile che ti arrovelli le meningi tanto ho ragione io
Non puoi negare la tua esistenza, e comunque sarebbe come prima.. Negando la tua esistenza negheresti la teoria della tua non esistenza, perchè se non esisti come cavolo fai a negare la tua esistenza -.-
Vale quanto detto prima.. E' inutile che ti arrovelli le meningi tanto ho ragione io
Io non nego la mia esistenza se per questa intendiamo il modo di essere nel mondo dell'uomo, ma la nego nel momento in cui l'uomo nel mondo non vi è, cioé prima della nascita e dopo la morte.
Tu hai una visione cattolica dell'essitenza e pensi che questa debba essere scritta dalla notte dei tempi fino all'infinito.
Il difetto del tuo ragionamento sta nel fatto che confondi questi due diversi modi di concepire l'esistenza, dando loro lo stesso nome pur essendo due cose diverse.
L'uomo Abel, che vive nel mondo ma non vivrà di qui a breve e non visse prima di poco fa, in questo transiente ti dice che l'esistenza (godeliana) non esiste, cercando di disilluderti e salvarti dalla Fede.
Così come Godel non può dimostrare che l'esistenza dell'uomo si protrarrà dalla notte dei tempi all'infinito, lo stesso tu non puoi dimostrare IL CONTRARIO......
Io non nego la mia esistenza se per questa intendiamo il modo di essere nel mondo dell'uomo, ma la nego nel momento in cui l'uomo nel mondo non vi è, cioé prima della nascita e dopo la morte.
Tu hai una visione cattolica dell'essitenza e pensi che questa debba essere scritta dalla notte dei tempi fino all'infinito.
Il difetto del tuo ragionamento sta nel fatto che confondi questi due diversi modi di concepire l'esistenza, dando loro lo stesso nome pur essendo due cose diverse.
L'uomo Abel, che vive nel mondo ma non vivrà di qui a breve e non visse prima di poco fa, in questo transiente ti dice che l'esistenza (godeliana) non esiste, cercando di disilluderti e salvarti dalla Fede.
Però la tua esistenza QUI E ORA è innegabile, ed è l'unica cosa che importa. Dobbiamo giudicare bene e male ORA, secondo come siamo noi ORA, perchè è l'unica cosa su cui abbiamo il controllo. Non abbiamo più il controllo sul passato nè tantomeno sul futuro, quindi dobbiamo giudicare secondo ciò che siamo ora.
Anche se per quanto riguarda il mio pensiero, quel ristretto insieme di principii dovrebbe guidare la specie umana dalla sua alba alla sua possibile (come anche no) fine, senza distinzioni di cultura, religione ed ideologia politica. Quindi io stesso c'entro poco con questa cosa che ho detto prima
D'accordissimo!
Credo che però Godel, nell'introdurre "la verità assoluta" intendesse invece il contrario. Per semplificare che la verità assoluta la possiede solo Dio, e il bene e il male sono quelli dettati da lui...
Poi chissà, ho mal'interpretato a causa dei miei pregiudizi.
Sul fatto che la possieda Dio sono in disaccordo data la mia laicità, ma come ho detto auspico che i principi che oggi NON sono ma DOVREBBERO ESSERE universali, lo diventino al più presto, in maniera che ci sia una base fondante di valori da cui partire per un'eventuale integrazione culturale (se proprio sta integrazione ci deve essere.....io sto già bene come sto, ma se proprio non se ne può fare a meno.....)
D'accordissimo!
Credo che però Godel, nell'introdurre "la verità assoluta" intendesse invece il contrario. Per semplificare che la verità assoluta la possiede solo Dio, e il bene e il male sono quelli dettati da lui...
Poi chissà, ho mal'interpretato a causa dei miei pregiudizi.
Sbagli S@ve..
Io non nego la mia esistenza se per questa intendiamo il modo di essere nel mondo dell'uomo, ma la nego nel momento in cui l'uomo nel mondo non vi è, cioé prima della nascita e dopo la morte.
Tu hai una visione cattolica dell'essitenza e pensi che questa debba essere scritta dalla notte dei tempi fino all'infinito.
Il difetto del tuo ragionamento sta nel fatto che confondi questi due diversi modi di concepire l'esistenza, dando loro lo stesso nome pur essendo due cose diverse.
L'uomo Abel, che vive nel mondo ma non vivrà di qui a breve e non visse prima di poco fa, in questo transiente ti dice che l'esistenza (godeliana) non esiste, cercando di disilluderti e salvarti dalla Fede.
La mia è una visione logica e filosofica nel caso, la religione non c'entra nulla anche perchè di sicuro non l'ho tirata in ballo io.
Sbagli anche quando parli del tuo esistere, perchè non solo esisti come S@ve, ma esisti come pezzo di carne animata.
Per il resto ovviamente, sai bene come il discorso di prima dal tuo punto di vista non abbia senso, e sia logicamente inattaccabile il pensiero darknesscentrico o come lo vuoi chiamare.
Inoltre il concetto di verità assoluta non porta conseguentemente a tirare in causa il divino come pensi, ma può portare a considerazioni che la negano, che negano la possibilità di poterla descrivere, o che accettino la possibilità della sua esistenza con considerazioni che non hanno nulla a che fare con la fede; così come si può ipotizzare la tua esistenza immortale non con gli attributi tipici delle religioni.
Be' il concetto di "verità" l'hai tirato in ballo tu.
Comunque l'unica cosa certa è che s@ve non esiste. Semmai si può discutere di Abel...
Dovrebbe essere oggettivo... ma sappiamo tutti che non è così.
nn è oggettivo
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