Originariamente inviata da
Godel
Originariamente inviata da
°holly°
ecco il punto.
per te è male, per loro è bene.
qui sta il relativismo. punto.
anche io penso sia male, che dovrebbe essere male per tutti. ma dal momento che tutto è relativo a qualcosa, così non è.
Non è vero che tutto è relativo a qualcosa.. Non puoi dare un giudizio come questo partendo dal presupposto che tutto è relativo, se prima non dimostri che tutto è relativo..
E poi non capisco perchè quotiate la parte meno interessante del mio intervento -.-
Il problema come dicevo prima, non è
bene o
male, il problema è riconoscere ciò che è oggettivamente bene o male, ossia riconoscere un bene o un male
sempre veri, e sempre tali, quindi sempre validi col passare del tempo, dell'avvicendarsi delle culture, eccetera.
Quindi, ripeto, non è in discussione il concetto di male o bene, ma quello di verità assoluta. E come ho già scritto ha come attributo che
è di per se stessa.
Esempio:
Noi diciamo che il cielo è blu, perchè lo vediamo blu. Possiamo attribuire a quest'affermazione l'attributo di
sempre vera, perchè per noi effettivamente il cielo è blu. Tuttavia un cane non ha la stessa nostra percezione, e lo stesso cielo che noi vediamo blu, lui lo vede di un altro colore.
Quindi, la caratteristica del cielo è
relativa all'osservatore potremmo dire. Ed è giusto.. Ma ciò non toglie che vi sia una caratteristica che rispetti l'attributo
sempre vera.
Rifacciamoci all'attributo fondamentale della
verità assoluta, ossia che essa
è di per se stessa. Possiamo dire che la verità assoluta
esiste come causa e fine di se stessa (è di per se stessa);
esiste come causa di se perchè una verità che sia sempre vera esiste in quanto tale, non in funzione di chi la descrive, ed
è fine di se stessa perchè appunto che vi sia qualcuno che sappia coglierla o meno, essa è indipendente dall'altrui descrizione.
Ne abbiamo quindi che il cielo, al di là che sia blu o di un altro colore come lo vedono i cani,
è come è; ossia il cielo è in qualche modo, che pur sfuggendo alla nostra descrizione lo rende singolare nel suo essere 'cielo'.
Lo stesso esempio può essere applicato a te.. Tu sei Holly, ed esisti come essere nella tua unicità di Anna; ed il tuo esistere è una verità assoluta. Perchè che tu sia Anna, Francesca, Paola o quello che vuoi, e che vi sia o meno qualcuno che dica 'lei è Anna' affermando una cosa vera o sbagliata, tu
sei, e sei come sei.
E l'unico modo per sovvertire questo sarebbe provare la tua non esistenza, ma è cosa ben difficile..
Gli unici modi per rifiutare il concetto di
verità assoluta (ripeto, sempre vera -.- ) sono da una parte la visione solipsista, che nega la realtà al di fuori della nostra coscienza; dall'altra è la sublimazione dell'oggettivo e del soggettivo.
Nel primo caso, quello della visione solipsista, potremmo dire che il cielo
è, ed è come è, ma quel suo modo non esiste perchè se non vi è nessuno (in specie noi) che sappia descriverlo, è come se non esistesse.
Le implicazioni che porta il solipsismo non sarebbero accettabili nella nostra società, nonostante questa oggi sia espressamente di stampo relativista e soggettivista..
Mentre nel secondo caso, si può trascendere l'oggettivo ed il soggettivo o giungendo ad una coscienza di tipo superumana come lo era per il superuomo nietzscheano (l'uomo diventa
Dio); oppure giungendo a riconoscere il proprio essere come infinito, ossia che l'uomo è Dio (come ad esempio per la teologia cristiana. L'uomo essendo Dio, trascende la visione parziale e quindi soggettiva, perchè essendo infinito comprende il tutto. Una verità derivante da esso è sì soggettiva, ma dato che essa comprende tutto, ed è assolutamente vera, tale verità è anche oggettiva. Se ne ha che la verità dell'
essere trascende il soggettivo e l'oggettivo.
Ossia
"il male è un bene che non conosciamo").
E' un polpettone, ma a quanto sembra anche quello precedente non è che l'abbia capito nessuno