Originariamente inviata da
filosofo
Originariamente inviata da
Sally
immaginiamo che filosofo non abbia la macchina, così esce in bici, a piedi, con i mezzi. Poi un bel giorno a filosofo regalano la macchina.
E' ovvio che hai sempre vissuto senza, e puoi vivere senza problemi anke senza la macchina.. ma con la macchina da molti punti di vista è meglio
è un esempio stupido lo so
Ma volevo dire che cmq Mario Rossi prima viveva benissimo anke senza Elisa, ma anke perchè non la conosceva.. e ora che sa com è la vita con una come lei accanto, sa cosa si perderebbe non avendola.
Te piacerebbe eh?
In realtà l'innamoramento è regolato da meccanismi biologici ben precisi, elaborati inconsapevolmente, ovvero il profluvio di emozioni e sentimenti è il corrispettivo cosciente di un processo che matura nel nostro sistema nervoso ma di cui non abbiamo coscienza delle procedure... (spero che si capisca cosa intendo dire
).
Per esempio il nostro cervello riconosce nell'altra persona determinati parametri che ben collimano con i nostri, e mette in azione tutto il complesso e straordinario meccanismo dell'innamoramento.
L'innamoramento non è fine a se stesso, c'è una dimensione teleologica, cioè finalistica, ovvero l'innamoramento è finalizzato ad altro...
Gli scienziati stanno convergendo sull'ipotesi che l'innamoramento sia una sorta di "cavallo di tr**a" per la realizzazione dello scopo - più o meno consapevole - della vita, cioè la perpetuazione della specie.
Poi ovviamente gli innamoramenti possono spegnersi, venendo meno certe condizioni.
Tutto il corredo di sentimenti, sensazioni, emozioni, bisogni, ecc. sono una sorta di inganno o paravento che ci tendiamo inconsapevolmente e in cui cadiamo per portare avanti la nostra specie.
Non dimentichiamoci che siamo animali anche noi, abbiamo semplicemente un sistema nervoso diversamente sviluppato, così come quello di un calamaro è diversamente sviluppato rispetto a quello di un pinguino.
Poi è usuale per la specie umana autoattribuirsi una sorta di superiorità rispetto agli altri animali, e si parla spesso a questo proposito di *antropocentrismo*; che sia lecita o meno questa investitura è opinabile, io preferisco limitarmi a registrare la diversità.
Oddio, siamo passati da Andrea Pezzi all'antropocentrismo