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Donna-Uomo

  1. #101
    Moderatrice Holly
    Donna 35 anni
    Iscrizione: 1/4/2006
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    Quote Originariamente inviata da Jo Constantine Visualizza il messaggio
    No, c'è qualcosa che non mi è chiaro in questo tuo post.
    Mi dici che non è una questione di percezione, mi dici che i ruoli ci sono eccome, ma poi mi spieghi perchè è una stranezza l'uomo colf, avallando appunto il mio concetto di percezione (perchè sì anna, con quello spiegone hai praticamente scritto quello che io ho detto in poche righe xD).

    Anna, parliamoci chiaro, non mi riferivo a te quando dicevo "trattato poco seriamente", ma, ad esempio, al post iniziale, oppure a questi ultimi di hellion.

    I ruoli non esistono in realtà, ma siamo noi che li facciamo esistere. Grazie a un retaggio culturale e "sociale" che non dovrebbe più appartenerci.

    E no anna, non fa figo dire "eh, ormai l'uguaglianza dei sessi c'è", perchè è così.
    Il fatto è che un conto è dirlo, un altro è pensarlo.
    No, intendevo dire un'altra cosa ma nella foga del discorso mi sono incasinata... XD

    allora...
    I ruoli ci sono, ma non sono biologici o genetici, sono culturali. Intendevo dire all'inizio che non è che percepisci il ruolo, il ruolo c'è. Per quello ti ho detto che non è una percezione, è una realtà di fatto.
    Tu "percepisci" come stranezza il discostarsi da quel ruolo culturale prestabilito. Io non ho avallato il concetto di "percezione". Ti ho spiegato che è vero che è una stranezza ma ti ho anche spiegato dov'è la gravità di questo ragionamento, ovvero che questa "stranezza" si porta dietro un retaggio culturale non indifferente.



    L'uguaglianza dei sessi non c'è. Ci sono uguaglianze e differenze. Per certe uguaglianze si deve combattere, le differenze si devono studiare e tutelare ove necessario. Ma nessuno poi la vuole l'uguaglianza dei sessi. L'uguaglianza dei diritti, che ora come ora c'è solo su carta. Ci sono alcune cose per cui ci sarebbe bisogno di un'uguaglianza culturale.
    Difficile dire se il mondo in cui viviamo sia una realtà o un sogno.

  2. #102
    Mai più senza FdT RudeMood
    Donna 43 anni
    Iscrizione: 3/2/2009
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    Quote Originariamente inviata da Holly Visualizza il messaggio
    Aspetta, io non ho mai detto di essere una femminista.
    E anche lì, come in tutto, ci sono gli estremismi che sono un male.
    Figuriamoci che ci sono state femministe che negli anni '70 hanno scritto che ogni rapporto sessuale è uno stupro. Avevo le mani nei capelli quando l'ho letto.
    Non l'ho detto

    Però proprio perché gli estremismi esistono, e ci sono persone che non hanno il dono dell'intelletto, secondo me non è un bene parlare solo positivamente di un movimento formato da troppe persone, che vogliono troppe cose, diverse.
    Se tu scendi in piazza con loro per manifestare, magari lo fai perché credi in alcuni diritti basilari che le donne dovrebbero avere.

    Ma PURTROPPO sui siti, sui blog, sulle pagine FB - luoghi accessibili da tutti, a differenza dei saggi, dei convegni, dei congressi etc - si legge un tipo di femminismo deleterio per la società intera. E i testi riportati potrebbero facilmente convincere le menti deboli che quanto dicono sia sacrosanto, quando invece non è così.

    Quindi, ho paura.



    Quote Originariamente inviata da Holly Visualizza il messaggio
    Io mi interesso, non seguo.
    Femminista non è sinonimo di lesbica, quest'identità fra lesbiche e femministe è un pregiudizio di vecchia data. Ora come ora la maggior parte delle donne sono sposate, e la nascita della protesta (non articoli e numeri alla mano, al momento) nasce fondamentalmente dall'inconciliabilità fra carriera e famiglia (dal punto di vista femminile) nella società del precariato. Sono problemi pratici, non roba da lesbicacce.
    Eh, fai bene.
    Guarda, considera già che grandissima parte delle lesbiche è femminista, quindi già loro 'infiltrandosi' nel movimento femminista -che è uno- fanno danno.
    Poi considera le donne divorziate che allontanano i figli dai padri. Pure queste sono femministe. O si ritengono tali.
    E fanno un tipo di femminismo diverso da quello di cui parli tu.


    A me il movimento femminista non piace. E ok.
    Ma questo non significa che non abbia qualche fondamento giusto, condivisibile o meno.

    Come ripeto però, tra i milioni di persone che ascoltano, leggono e si interessano ad un tema, solo una piccola parte segue i convegni.
    Tutti gli altri si fanno idee sbagliate e sposano cause che non dovrebbero esistere.

    Purtroppo viviamo in un paese di non-pensanti ...
    Ho paura che movimenti del genere possano diventare una sorta di religione...

  3. #103
    Wowbagger Jo Constantine
    Uomo 35 anni da Roma
    Iscrizione: 29/1/2009
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    Quote Originariamente inviata da Holly Visualizza il messaggio
    No, intendevo dire un'altra cosa ma nella foga del discorso mi sono incasinata... XD

    allora...
    I ruoli ci sono, ma non sono biologici o genetici, sono culturali. Intendevo dire all'inizio che non è che percepisci il ruolo, il ruolo c'è. Per quello ti ho detto che non è una percezione, è una realtà di fatto.
    Tu "percepisci" come stranezza il discostarsi da quel ruolo culturale prestabilito. Io non ho avallato il concetto di "percezione". Ti ho spiegato che è vero che è una stranezza ma ti ho anche spiegato dov'è la gravità di questo ragionamento, ovvero che questa "stranezza" si porta dietro un retaggio culturale non indifferente.
    Ma grazie al càzzo che è una realtà di fatto xD
    Ma non vedi come tutto è consequenziale?

    C'è un retaggio culturale che ci fa vedere le cose in un certo modo. Ci impone, ci abitua a vedere le cose sotto un'unica ottica. Che ci fa dire "il lavoro da colf è da donna". Ed è appunto questo retaggio culturale che "ci" fa percepire come stranezza un uomo colf.

    É un castello di carte. Se inizi a dire "fanculo il retaggio culturale", crolla tutto.

    L'uguaglianza dei sessi non c'è. Ci sono uguaglianze e differenze. Per certe uguaglianze si deve combattere, le differenze si devono studiare e tutelare ove necessario. Ma nessuno poi la vuole l'uguaglianza dei sessi. L'uguaglianza dei diritti, che ora come ora c'è solo su carta. Ci sono alcune cose per cui ci sarebbe bisogno di un'uguaglianza culturale.
    Chi dice che l'uguaglianza dei sessi non c'è scusa?!?

  4. #104
    Moderatrice Holly
    Donna 35 anni
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    Quote Originariamente inviata da RudeMood Visualizza il messaggio
    Non l'ho detto

    Però proprio perché gli estremismi esistono, e ci sono persone che non hanno il dono dell'intelletto, secondo me non è un bene parlare solo positivamente di un movimento formato da troppe persone, che vogliono troppe cose, diverse.
    Se tu scendi in piazza con loro per manifestare, magari lo fai perché credi in alcuni diritti basilari che le donne dovrebbero avere.

    Ma PURTROPPO sui siti, sui blog, sulle pagine FB - luoghi accessibili da tutti, a differenza dei saggi, dei convegni, dei congressi etc - si legge un tipo di femminismo deleterio per la società intera. E i testi riportati potrebbero facilmente convincere le menti deboli che quanto dicono sia sacrosanto, quando invece non è così.

    Quindi, ho paura.





    Eh, fai bene.
    Guarda, considera già che grandissima parte delle lesbiche è femminista, quindi già loro 'infiltrandosi' nel movimento femminista -che è uno- fanno danno.
    Poi considera le donne divorziate che allontanano i figli dai padri. Pure queste sono femministe. O si ritengono tali.
    E fanno un tipo di femminismo diverso da quello di cui parli tu.


    A me il movimento femminista non piace. E ok.
    Ma questo non significa che non abbia qualche fondamento giusto, condivisibile o meno.

    Come ripeto però, tra i milioni di persone che ascoltano, leggono e si interessano ad un tema, solo una piccola parte segue i convegni.
    Tutti gli altri si fanno idee sbagliate e sposano cause che non dovrebbero esistere.

    Purtroppo viviamo in un paese di non-pensanti ...
    Ho paura che movimenti del genere possano diventare una sorta di religione...

    No, io ho esposto una parte della questione.
    Se necessario posso dire anche le cose terribili che ho letto, ovvero di demonizzazioni varie del pene e del rapporto sessuale ordinario, della sessualità vaginale ed esaltazione indiscriminata della sessualità clitoridea, senza contestualizzazioni di alcun tipo.
    Demonizzazioni della letteratura alta senza una contestualizzazione adeguata. Demonizzazioni di topoi letterari e artistici di vario genere come eros-thanatos. Sono le ultime in ordine di tempo che mi sono finite sotto mano, insieme a chi se la prendeva con il ratto delle sabine, un evento mitologico.
    La pecca è molto spesso una decontestualizzazione di alcuni dati culturarli per piegargli agli studi di genere.

    Quello di cui ti stavo parlando io non è un movimento da facebook. Ma non è nemmeno un movimento. Ascoltando concretamente queste conferenze (l'ambito è accademico) non le ascolti mai usare la parola "femminismo". La cosa che mi ha interessata è stata la presenza di uomini, in più di un caso. Quel che è cambiato dagli anni '70 ad ora è uno spostamento dalle piazze e i centri sociali alle accademie e alle università, sebbene i Gender Studies ancora non siano del tutto affermati in Italia.
    Non c'è nulla di plateale in tutto ciò, ci sono scritti e teorie di base, studi anche abbastanza affermati.

    Un'enorme differenza c'è fra quelle cretine che allontanano i figli dai padri e chi invece studia le differenze di genere. Nel primo caso non si parla di femminismo, si parla di stupide che abusano di termini a casaccio.


    Ora, ci tengo invece a precisare e sottolineare un'altra cosa.
    I movimenti femministi propriamente detti sono di fatto tre. Uno degli anni '20-'30, uno degli anni '60-'70 e uno che è quello attuale. Quello attuale è molto diverso perché non si muove in piazze o altro, chi lo gestisce molto spesso sono ex-femministe degli anni '70. Si parla invece di uno studio approfondito, e per studio intendo dire che si tratta di qualcosa di molto più legato all'ambito accademico che alle piazze.
    Movimenti del genere non hanno la popolarità sufficiente. Io ascolto ben volentieri quello che hanno da dire. Una volta sono andata a una conferenza sul corpo delle donne, un'altra invece proprio sulla questione del precariato. Ma le persone che fanno parte di quello di cui parlo io sono persone che le studiano queste cose, sono al 70% persone che si muovono nello stesso ambito universitario, sono docenti, dottori di vario genere.
    Io esclusivamente a quell'ambito mi riferisco (che è poi da lì che è nata la manifestazione del 13/02)
    Difficile dire se il mondo in cui viviamo sia una realtà o un sogno.

  5. #105
    Wowbagger Jo Constantine
    Uomo 35 anni da Roma
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    No io vi odio...basta...0:55, dopo pasquetta e voi scrivete la sacra bibbia del femminismo e non...Ma mannaggia a me

  6. #106
    Moderatrice Holly
    Donna 35 anni
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    Quote Originariamente inviata da Jo Constantine Visualizza il messaggio
    Ma grazie al càzzo che è una realtà di fatto xD
    Ma non vedi come tutto è consequenziale?

    C'è un retaggio culturale che ci fa vedere le cose in un certo modo. Ci impone, ci abitua a vedere le cose sotto un'unica ottica. Che ci fa dire "il lavoro da colf è da donna". Ed è appunto questo retaggio culturale che "ci" fa percepire come stranezza un uomo colf.

    É un castello di carte. Se inizi a dire "fanculo il retaggio culturale", crolla tutto.


    Chi dice che l'uguaglianza dei sessi non c'è scusa?!?
    Ma infatti non è una questione di mandare affanculo il retaggio, è una questione di come cambiarlo. Le culture cambiano, si evolvono, e la storia parla da sola.

    Per la seconda cosa, ti porto un esempio banale.
    Uomo, donna. Entrambi laureati, entrambi ventottenni. Secondo te un datore di lavoro chi assume prima? L'uomo o la donna? Quanto è influente in ambito lavorativo la possibilità che la donna rimanga incinta?

    C'è una parità di diritti a livello giuridico. Ma su altri livelli ci sono delle differenze non indifferenti, ma soprattutto culturali, fra uomini e donne. Ti faccio anche l'esempio più stupido. Uomo che va con tutte = figo / Donna che va con tutti = puttàna. Questa è una differenza di genere...

    Ma una parità assoluta fra uomo e donna non potrà mai esistere... però non sono nemmeno uguali.

    Quote Originariamente inviata da Jo Constantine Visualizza il messaggio
    No io vi odio...basta...0:55, dopo pasquetta e voi scrivete la sacra bibbia del femminismo e non...Ma mannaggia a me
    Ma no, io argomento
    Difficile dire se il mondo in cui viviamo sia una realtà o un sogno.

  7. #107
    Wowbagger Jo Constantine
    Uomo 35 anni da Roma
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    Quote Originariamente inviata da Holly Visualizza il messaggio
    Ma infatti non è una questione di mandare affanculo il retaggio, è una questione di come cambiarlo. Le culture cambiano, si evolvono, e la storia parla da sola.
    La questione invece è proprio questa.
    Si manda a fanculo un retaggio culturale vecchio, per dare spazio a quello nuovo, quello attuale.
    Per la seconda cosa, ti porto un esempio banale.
    Uomo, donna. Entrambi laureati, entrambi ventottenni. Secondo te un datore di lavoro chi assume prima? L'uomo o la donna? Quanto è influente in ambito lavorativo la possibilità che la donna rimanga incinta?

    C'è una parità di diritti a livello giuridico. Ma su altri livelli ci sono delle differenze non indifferenti, ma soprattutto culturali, fra uomini e donne. Ti faccio anche l'esempio più stupido. Uomo che va con tutte = figo / Donna che va con tutti = puttàna. Questa è una differenza di genere...

    Ma una parità assoluta fra uomo e donna non potrà mai esistere... però non sono nemmeno uguali.


    Ma no, io argomento
    Guarda, il primo esempio te lo passo, perchè effettivamente è così...ma sul secondo per favore oh...Per un uomo sarà anche "uomo che va con tutte = figo (non sempre)/Donna che va con tutti = puttàna"; ma per le donne è "uomo che va con tutte = stronzo, trastullo /Donna che va con tutti = puttàna,intraprendente (non sempre)".
    Su su su su u.u

    Quando parlo di uguaglianza tra sessi, io mi riferisco sempre alle capacità e meriti, che mi sembra fosse l'argomento del topic.

  8. #108
    Moderatrice Holly
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    Quote Originariamente inviata da Jo Constantine Visualizza il messaggio
    La questione invece è proprio questa.
    Si manda a fanculo un retaggio culturale vecchio, per dare spazio a quello nuovo, quello attuale.

    Guarda, il primo esempio te lo passo, perchè effettivamente è così...ma sul secondo per favore oh...Per un uomo sarà anche "uomo che va con tutte = figo (non sempre)/Donna che va con tutti = puttàna"; ma per le donne è "uomo che va con tutte = stronzo, trastullo /Donna che va con tutti = puttàna,intraprendente (non sempre)".
    Su su su su u.u

    Quando parlo di uguaglianza tra sessi, io mi riferisco sempre alle capacità e meriti, che mi sembra fosse l'argomento del topic.
    Ah, io ho interpretato il "vaffanculo" come totale distruzione di ciò che c'era prima ^^

    Io ti sto parlando nel secondo esempio di un luogo comune, non di qualcosa che io penso. Per me uguaglianza fra i sessi ha un significato molto più ampio e molto più articolato...
    Difficile dire se il mondo in cui viviamo sia una realtà o un sogno.

  9. #109
    Mai più senza FdT RudeMood
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    Quote Originariamente inviata da Holly Visualizza il messaggio
    Quello di cui ti stavo parlando io non è un movimento da facebook.
    Ho capito Holly. Tu sei universitaria e vai ai convegni e leggi saggi etc Altri milioni di donne conoscono, invece, il femminismo di FB. *****!
    E visto che la differenza nel retaggio culturale non la fanno solo 3000 universitarie, ma anche 40mila casalinghe, fatti due conti!
    Cioè... non devi elencarli a me i fattacci e le stronzate dette da certe femministe, non mi serve nemmeno un elenco di pro. Più o meno li conosco già.

    Però parlare di lavori da uomo e da donna, e poi dire che il diritto al lavoro delle donne è un fondamento del Terzo Femminismo può solo avvicinare più donne a questo movimento. Se poi queste non hanno i mezzi giusti per informarsi, patatrac.




    Quote Originariamente inviata da Holly Visualizza il messaggio
    Ascoltando concretamente queste conferenze (l'ambito è accademico) non le ascolti mai usare la parola "femminismo". La cosa che mi ha interessata è stata la presenza di uomini, in più di un caso. Quel che è cambiato dagli anni '70 ad ora è uno spostamento dalle piazze e i centri sociali alle accademie e alle università, sebbene i Gender Studies ancora non siano del tutto affermati in Italia.
    Non c'è nulla di plateale in tutto ciò, ci sono scritti e teorie di base, studi anche abbastanza affermati.

    Un'enorme differenza c'è fra quelle cretine che allontanano i figli dai padri e chi invece studia le differenze di genere. Nel primo caso non si parla di femminismo, si parla di stupide che abusano di termini a casaccio.
    Ottimo, allora non usatela nemmeno voi universitarie, lasciate questa parola dimmerda alle 40mila casalinghe D'Ursiane.
    Magari l'abbandonano anche loro.

    E bada che nonostante sia atea non sono Ateista, per farti un esempio. Calza?








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    Ma non è nemmeno un movimento.
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    I movimenti femministi propriamente detti sono di fatto tre. Uno degli anni '20-'30, uno degli anni '60-'70 e uno che è quello attuale.
    ....
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  10. #110
    Moderatrice Holly
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    Quote Originariamente inviata da RudeMood Visualizza il messaggio
    Ho capito Holly. Tu sei universitaria e vai ai convegni e leggi saggi etc Altri milioni di donne conoscono, invece, il femminismo di FB. *****!
    E visto che la differenza nel retaggio culturale non la fanno solo 3000 universitarie, ma anche 40mila casalinghe, fatti due conti!
    Cioè... non devi elencarli a me i fattacci e le stronzate dette da certe femministe, non mi serve nemmeno un elenco di pro. Più o meno li conosco già.

    Però parlare di lavori da uomo e da donna, e poi dire che il diritto al lavoro delle donne è un fondamento del Terzo Femminismo può solo avvicinare più donne a questo movimento. Se poi queste non hanno i mezzi giusti per informarsi, patatrac.





    Ottimo, allora non usatela nemmeno voi universitarie, lasciate questa parola dimmerda alle 40mila casalinghe D'Ursiane.
    Magari l'abbandonano anche loro.

    E bada che nonostante sia atea non sono Ateista, per farti un esempio. Calza?











    ....
    [scherzo]

    Ma le cose vanno chiamate con il loro nome xD è più femminismo quello che quattro sfigate su facebook... l'abuso lessicale non è da parte degli accademici, è da parte di chi non capisce di cosa stiamo parlando.

    Io ovviamente ti parlo di quello che conosco, ma non sto entrando nel merito della questione, entro solo nel merito di ciò che condivido pienamente.

    Per il resto "non è nemmeno un movimento" indicava che la sfera semantica di movimento non è pienamente corrispondente a quello attuale, ma, nel secondo caso, partendo invece dagli esempi degli anni '30 e da quelli degli anni '70, ho usato il termine movimento perché in quel caso si parlava di movimenti propriamente detti.
    Difficile dire se il mondo in cui viviamo sia una realtà o un sogno.

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