No credo che sia una generalizzazione.
Molti uomini che conosco commentano in quel modo, non solo noi donne, che teoricamente dovremmo avere la consapevolezza che non può essere un vestito a condannarci così. Poi per il resto dipende da donna a donna.
Indipendentemente dalle scelte imprenditoriali giuste o meno, quando osservo dei video o leggo libri o testimonianze di donne non riesco a pensare "Peggio per te che hai fatto un figlio, peggio per te che..blabla". Se lo stato della situazione è questo è soprattutto perchè non siamo supportate dalle rappresentanze politiche, dal territorio istituzionale che ci circonda, da chi ci è direttamente accanto. Essere solidali tra noi e non farci la guerra non vuol dire necessariamente essere delle allocche..e con questo rispondo un po a tutte quelle che odiano a priori il proprio stesso sesso, o sentono che tutte le donne sono vipere e cattive solo perchè hanno ricevuto degli sgarbi.
Ad esempio questa, con tutto il rispetto, ma che affermazione è? Sarà che sono tarda e lenta ma non lo capisco proprio.
Ma in quali settori?
Il tasso di disoccupazione tra uomini e donne è lo stesso.
Io non vedo gli uomini così privilegiati..
E vedo donne che ricoprono ruoli importanti.
Quindi la situazione non è così drammatica.
E sinceramente questi video lasciano un po' il tempo che trovano...
Anche a me sono state fatte quelle domande eh
"Dove la lasci tua figlia? E se si ammala?"
Se fossi stata un uomo mi avrebbero fatto domande differenti,
ma mi avrebbero cmq fatto capire che non volevano me, e che avevano già qualcun altro per quel posto (come quando mi hanno chiesto se avevo esperienza nel mettere in fila i barattoli di fagioli)
E magari quella persona che avevano già scelto di figli ne aveva 3...
Quindi non è necessariamente l'avere figli o il volerli fare che mette la donna in una posizione scomoda. Secondo me dipende principalmente da chi è arrivato prima di noi.
Quando vedrò il tasso di disoccupazione femminile al 60% e quello maschile al 5% allora ...
Per adesso vedo solo molta, troppa ambizione nelle donne.
E non sono ambizioni costruttive, a mio avviso.
Tra l'altro mi è venuto in mente quel fantastico periodo dell'anno scorso (marzo-aprile-maggio-giugno) in cui ho lavorato in un call center pieno zeppo di donne. Parlavo con l'unico ragazzo che c'era e basta, per il resto mi ero fatta un' "amica" che ogni giorno veniva a ridirmi le cattiverie dette dalle altre -notare bene: ragazze di 30 anni alcune pure con figli che sfogavano le loro frustrazioni su di me dicendo che sicuramente mi licenziava perché non ero capace blabla quando mi ha rinnovato pure il contratto. U.U - e dallo stress mi è venuto un tremolìo all'occhio sinistro che ancora non ho del tutto sgabellato.
A parte che il tasso di disoccupazione femminile è sempre più alto di quello dell'uomo, a parte che non bisogna guardare solo ai dati aggregati e alle distribuzioni per regioni, a parte che il dato più allarmante non verte i tassi di disoccupazione ma quelli di inattività (cioè di coloro scoraggiati che hanno smesso di cercare, di coloro che non lavorano e che quindi non vengono rilevati come disoccupati). In Italia la situazione è a dir poco allarmante: siamo ad un 48,9% delle donne contro un 26, 3% degli uomini, siamo i pulcinella d'Europa e non ce ne rendiamo nemmeno conto perchè in tv parlano di disoccupazione e non di inattività. Gli inattivi sono persone comprese tra i 15 i 64 anni, potenziale forza lavoro che non lavora. Ti rendi conto che di questi il 48,9% sono donne? E lì dentro non ci sono solo casalinghe che si grattano la pancia dopo aver impastato il pane mentre guardano le telenovele, ma anche donne che faticano anche solo ad immettersi nel mercato, di tutti i tipi.
Il mio discorso si riferisce al sentimento che può suscitare vedere delle donne oggettivamente più in difficoltà degli uomini in molti contesti, quelli di lavoro ad esempio. Ora non è che voglio istigare alla guerra tra i sessi, per carità, ma solo cercare di dare degli spunti di solidarietà all'interno della categoria donna.
Certo poi te sei libera di credere che aspirare a determinate posizioni sia ambizione non costruttiva, per come la vedo io non è impossibile basta crederci e impegnarsi. E poi cosa intendi per ambizioni non costruttive per una donna? Fammi degli esempi, perchè buttata così mi sembrano i discorsi che faceva mia nonna quando rosicava davanti alla tv per le splendide interviste alla Montalcini.
Guarda... Io sono una di quelle donne inattive che hanno smesso di volantinare il curriculum perchè stufe di rispondere a 'quel' tipo di domande, e ad altre. Lavoro lo stesso.
Quando mi sono offerta per alcuni di 'quei' lavori me ne sono andata piuttosto incazzata. Che gliene fregava a loro a chi avrei lasciato mia figlia se ammalata?
Poco dopo uno di questi colloqui impossibili mi chiamarono per un altro colloquio. Il giorno del colloquio mia figlia aveva la febbre, mia madre lavorava (oggi lavorano anche le nonne, essì), mio marito non poteva assentarsi dal lavoro ed effettivamente non c'era nessuno che poteva rimanere con mia figlia.
Quindi mi sono detta che quelle persone cretine che facevano domande cretine non avevano poi tutti i torti.Se mi avessero assunta in quel negozio un bel giorno avrei dovuto decidere se mettere in difficoltà il proprietario , e le colleghe che avevano il giorno libero organizzato, o se chiamare una baby sitter per mia figlia malata.
E una baby sitter per mia figlia malata NON la chiamo.
Perchè è una madre a dover stare col figlio malato!
Non le trovo ambizioni costruttive perchè, diciamo, sono troppe.
Se ambisci a diventare manager, o direttrice, e ambisci a diventare anche madre, secondo me è troppo.
Il ruolo della madre è una professione a tutti gli effetti.
Le nostre nonne portavano con sè i propri figli se dovevano fare lavori nei campi, la mamma è sempre stata presente.
Non sto dicendo che una donna che vuole contribuire economicamente sia troppo ambiziosa. STo dicendo che ragazze come quelle del video, che si presentano per lavori 'importanti' e si risentono se viene loro sbattuta in faccia la possibilità di una gravidanza, dovrebbero riprendere i contatti con la realtà e capire.
E' difficile da capire....io non l'ho capito quando sono diventata madre, ma quando mi si è presentato il primo problema...
Alla Montalcini rimarranno splendide interviste e una carriera di tutto rispetto. Ma per scelta non ha mai avuto figli.
Tanto tempo fa una persona mi disse che avevo un talento da sfruttare, e tutto sommato l'idea di quel percorso non mi dispiaceva.
Se avessi scelto di affermarmi in quel settore e la possibilità di una gravidanza mi avesse dato problemi occupazionali io non ci avrei pensato due volte a farmi chiudere le tube per dedicarmi a quell'altra professione. ALmeno avrei potuto presentare un certificato di infertilità.
E sarei stata sicura di non dover scegliere, un giorno, tra la professione di madre e quella che avevo scelto per altri motivi
E' un peccato, perchè altri paesi in Europa sono riusciti ad affrontare i limiti derivanti dall'inoccupabilità delle donne-madri. Tantissime aziende sono sempre più family-friendly e implementano tecniche di gestione di diversity management proprio per venire incontro ai genitori con figli. Paradossalmente avviene in quei paesi dove la rappresentanza femminile delle donne in politica è molto ampia..Purtroppo da noi siamo ancora molto indietro, spero che presto saranno fatti passi in avanti e, sempre per il futuro, spero di riuscire ad organizzarmi.