Originariamente inviata da
Rosemary
Io la penso come Dante, nel senso che la conoscenza umana va di pari passo con le sue capacità. Il desiderio di conoscenza che l'uomo ha è direttamente proporzionale alla sua capacità d'intendere. In poche parole, nella vita terrena l'uomo ha un desiderio di conoscenza pienamente soddisfacibile mentre quella parte mancante (Dio, l'Assoluto e via dicendo) sono conoscenze che verranno affrontate nella vita beata, quella eterna, perché è lì che l'uomo essendosi alzato di spirito e d'animo alzerà anche i suoi desideri, e non riscontrerà problemi circa la loro soddisfazione.