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Autocombustione umana spontanea

  1. #1
    Vivo su FdT
    Donna 28 anni da Roma
    Iscrizione: 18/5/2008
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    Esclamazione Autocombustione umana spontanea

    PUO' UN CORPO UMANO PRENDERE IMPROVVISAMENTE FUOCO E DIVENTARE CENERE NEL GIRO DI POCHI MINUTI?

    Un po' di ceneri, di ossa e molto fumo: è tutto quello che resta di un essere umano dopo una combustione spontanea. Gli esempi non mancano: ciò che manca è la spiegazione scientifica del fenomeno.Di tutti i fatti lasciati inspiegati dalla scienza, la combustione umana spontanea è uno dei più sconcertanti.Uno dei primi casi registrato in Italia è datato 4 aprile 1731 ed ha per protagonista Cornelia Bandi, una contessa veronese di sessantadue anni con una salute di ferro. Quella sera, si addormentò dopo aver chiacchierato con la sua cameriera. L' indomani mattina, verso le 8,30, come sempre, la cameriera andò a svegliare la padrona.Ai suoi occhi si presentò un orribile spettacolo: "il pavimento della camera", riferisce una cronaca dell' epoca, "era cosparso di grosse macchie umide e vischiose, mentre un liquido giallastro colava lungo la finestra". Tracce di fuliggine imbrattavano i mobili.

    Al contrario, il letto non era stato danneggiato e le coperte spiegazzate indicavano che la contessa Bandi aveva avuto il tempo di alzarsi. Giaceva a poca distanza dal letto stesso: un piccolo mucchio di ceneri, le gambe intatte, sempre inguainate di seta, metà della scatola cranica. Il medico legale e le autorità furono incapaci di spiegare che cosa potesse essere accaduto. Il magistrato incaricato di stendere il rapporto, scrisse: "Sembra che nel petto della contessa si sia acceso un fuoco spontaneo". E chiuse il caso.L' osservazione di quanto accadde alla contessa Bandi coincide con ciò che è stato osservato in occasione di altri casi di combustione umana spontanea.Nel 1725, a Reims, in Francia, Jean Millet, un albergatore, venne processato, accusato di aver ucciso la moglie bruciandola nel camino. Della donna erano visibili pochi resti, ad una trentina di centimetri dal camino medesimo.

    Quaranta centimetri di pavimento erano bruciati vicino al corpo, ma alcuni mobili posti lì accanto erano intatti. Lecat, un giovane medico, riuscì a convincere i giudici che non si era trattato di una morte "normale", ed essi ammisero l' esistenza di una sorta di "fuoco divino" lanciato da Dio per castigare la moglie dell' albergatore, conosciuta da tutti come ubriacona.Sempre in Francia, a Caen, il 3 giugno 1782, un' anziana donna svanì in fumo. Mèrille, il medico incaricato di esaminare il caso, scrisse:"Il capo era posto su uno degli alari, a quarantacinque centimetri dal fuoco. Il resto del corpo giaceva di traverso, davanti al camino, ed era ridotto ad un mucchietto di ceneri. Benchè fosse una giornata fredda, nel focolare c' erano solo due o tre pezzi di legno bruciati". Onestamente, aggiunse che, nella giornata precedente la tragica fine, l 'anziana donna era stata vista da alcuni testimoni bere parecchi litri di vino e molto cognac.

    Tale osservazione ha spinto un medico legale americano, Dixon Mann, ad avanzare l' ipotesi che i casi di combustione umana spontanea si spiegherebbero con lo stato di assorbimento alcolico particolarmente pronunciato delle vittime: in questo caso sarebbe sufficiente una scintilla per farle bruciare. Tuttavia (e lo stesso dottor Mann dovrà riconoscerlo) si sono verificati altri casi le cui vittime avevano sempre bevuto solo acqua.Un giorno del 1885, in un paese della Florida, la signora Thomason si recò a far visita alla signora Reeser, una sua inquilina. Non avendo ricevuto risposta ai colpi battuti alla porta e messa in allarme da un odore di bruciato, chiamò i pompieri, che, abbattuto l' uscio, trovarono l' appartamento intatto. In mezzo al salotto c' era però una grossa poltrona completamente bruciata, una macchia nera sul pavimento ed il tappeto carbonizzato: della signora Reeser si rinvennero solo pochi resti. I medici legali, non essendo in grado si spiegare il fenomeno, archiviarono il caso. Quando gli episodi imbarazzanti non vengono messi da parte, sono ridicolizzati. Il 22 marzo 1908, a Whitley Bay, una piccola città del Northumberland, Margaret Dewar trovò in fase di combustione la sorella Wilhelmina. Dopo aver chiamato i vicini entrò di nuovo nella stanza: si scoprì che la donna era morta ma che le lenzuola e le coperte del letto non erano affatto bruciate: inoltre, non si vedeva traccia di fumo nella casa. Durante l' inchiesta Margaret continuò a sostenere il proprio racconto. In tribunale, tuttavia, ritrattò la deposizione, ammettendo di aver scoperto la sorella bruciata, al pianterreno della casa, e di averla aiutata a salire le scale e a mettersi a letto, dove era morta.

    I medici legali posero agli atti questa deposizione senza batter ciglio, dichiarando chiuso il caso. In realtà, erano state esercitate pressioni su Margaret perchè modificasse la prima versione, cosa che la donna aveva fatto senza curarsi di una grossa incongruenza: come avrebbe potuto Wilhermina, scoperta in stato di combustione al pianterreno, trasformarsi sul letto in un corpo arso lasciando intatte coperte e lenzuola?Per il dottor Wilton Krogman, che si è interessato di molti casi di combustione spontanea, occorre una temperatura di almeno 1650 °C per bruciare un corpo umano; un tale calore ridurrebbe tutto in fiamme in un raggio considerevole e potrebbe incendiare una casa.I casi di combustione umana spontanea risparmiano sovente l' ambiente circostante. Nel caso di Caen il rapporto del medico è chiaro: "Nessun mobile dell' appartamento aveva subito danni. Si ritrovò la sedia su cui la signora si era seduta, intatta, ad una cinquantina di centimetri. Il corpo si era consumato in meno di sette ore, mentre nient' altro, all' infuori degli abiti, era bruciato".

    Attenzione: immagini forti.






    Ultima modifica di DummyV; 24/7/2008 alle 16:15 Motivo: Immagini "nascoste"

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  3. #2
    Redhead Pride Lantis
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    il paragrafo..questo sconosciuto

  4. #3
    Sedobren Gocce
    Ospite

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    mai sentito parlare del CICAP? vai a farti un giro sul sito e vedrai che alle tue domande una risposta c'è

    riporto l'analisi fatta dal CICAP sul caso da te riportato


    Combustione umana spontanea

    di Luigi Garlaschelli


    Qualche osso annerito, un po' di cenere e un pezzo di gamba con un piede assurdamente intatto. Nella stanza, tracce di fumo sul soffitto e sulle pareti, e oggetti di plastica rammolliti. Ma quasi nulla altro sembra danneggiato, tranne i macabri resti della vittima. Così sono state a volte ritrovate, carbonizzate nelle loro case, alcuni persone, come se l'incendio si fosse limitato al loro corpo.
    Esiste veramente una "combustione umana spontanea", ovvero un'improvvisa e misteriosa reazione chimica all'interno del corpo umano?
    Alcuni casi si sono rivelati montature dei media.
    Tra le congetture di tipo fisiologico avanzate da due secoli - a partire dal caso della contessa Bandi di Cesena nel 1731 - vi furono invece l'alcoolismo, che imbibirebbe i tessuti del corpo di etanolo; metano intestinale mescolato a composti infiammabili come la fosfina; elettricità statica; fulmini globulari penetrati nella stanza; nuovi processi metabolici che la scienza non sa scoprire, ecc.
    Come dimostrato praticamente già nel 1851 dal famoso chimico tedesco Liebig, la carne non puó però bruciare come il legno, nemmeno se lasciata macerare a lungo in alcool, ma occorre fornire notevoli quantitá di calore dall'esterno (alte concentrazioni di etanolo nel corpo sarebbero comunque mortali per avvelenamento).
    Nessun libro di medicina legale fa cenno a questo fenomeno, di cui non esiste alcuna testimonianza oculare, e in nessun caso le autopsie hanno trovato che gli organi interni delle vittime fossero più danneggiati delle parti esterne. Inoltre, esaminando molti esempi, emergono dei fattori comuni che sembrano spiegare i fatti in modo del tutto normale. Le vittime erano di solito anziane, avevano assunto alcool o sonniferi , ed era sempre presente una fonte di fuoco esterna: sigarette, pipe, scaldini, stufe, caminetti eccetera. Spesso vi era anche una fonte supplementare di combustibile, come materassi o poltrone imbottite. Se l'assunzione di alcool non rende un corpo più infiammabile, sicuramente facilita il verificarsi di incidenti, a causa dello stato di ebbrezza che induce.
    Infine, sono state spesso riportate abbondanti tracce di una sostanza grassa che impregnava gli oggetti circostanti. Pare dimostrato che esista un "effetto candela inverso": i vestiti iniziano a bruciare carbonizzando parte del corpo e facendone colare il grasso, che li impregna e alimenta ulteriormente la combustione: come una candela con lo stoppino attorno anziché in centro. Questo si accorda anche col fatto che le vittime solitamente non erano magre, e che gli arti - soprattutto inferiori - che contengono meno grasso e spesso non sono coperte da indumenti, sono le parti che piú facilmente si salvano, e restano ad aggiungere orrore alla scena dell'incidente.
    Manca peraltro una controprova sperimentale completa che un risultato scambiabile per combustione spontanea sia riproducibile in laboratorio. Sarebbero forse necessari ulteriori test pratici: da condurre magari, per sdrammatizzare, su una porchetta.

    Per saperne di piu:

    • Nickell, J. "Specter of Spontaneous Human Combustion", in: Secrets of the Supernatural (Prometheus Books, 1991), pp. 149-158.
    • Nickell, J. "Surviving a Fiery Fate", in: Mysterious Realms (Prometheus Books, 1992), pp. 165-176.
    • Polidoro, M. "Acqua sul fuoco del miracolo", Tempo medico, 13 maggio 1998.

    per la cronaca:

    Luigi Garlaschelli è nato a Pavia il 22 giugno 19**.

    Dopo la maturità scientifica ha conseguito il diploma di Laurea in Chimica presso l'Istituto di Chimica Organica dell'Università di Pavia.
    Dal 1981 è ricercatore e lavora, dal 1984, al Dipartimento di Chimica Organica dell'Università di Pavia.
    In tale sede si è occupato di sostanze organiche naturali, e in particolare dell'estrazione, identificazione e sintesi di composti di tipo terpenico estratti da funghi della fam. dei Basidiomiceti. Si è successivamente occupato di sintesi di derivati fullerenici e di chimica supramolecolare in collaborazione col Dipartimento di Chimica Organica dell'università di Padova, ove ha trascorso vari mesi per studio negli anni 1997 e 1998.
    Dal 2001 al 2006 è stato Professore a contratto presso l'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano per l'insegnamento di Chimica Organica per il corso di Biotecnologie.
    Attualmente lavora su polimeri a base polibenzimidazolica per membrane di celle a combustibile.
    È autore o coautore di circa 50 lavori, (pubblicazioni su riviste internazionali e brevetti), oltre a varie comunicazioni a Congressi.
    A fianco delle sue occupazioni ufficiali, Garlaschelli si interessa da diversi anni di fenomeni paranormali, anomalie, pseudoscienze e misteri vari. È socio dal 1991 del CICAP, nel quale riveste l'incarico di Responsabile delle sperimentazioni.
    Sui risultati di alcune indagini ha pubblicato articoli su riviste internazionali dedicate alla parapsicologia e al problema del paranormale.
    È stato (1999-2000) correlatore di due tesi di psicologia sperimentale presso il Dipartimento di Psicologia generale dell'Università di Padova: una sull'illusione percettiva delle "Salite stregate" e una sulle esperienze di premorte.
    Persegue anche, coerentemente con i fini del CICAP un'attiva opera di divulgazione scientifica. È comparso numerose volte alle televisioni italiane e straniere, e tiene spesso conferenze su questi argomenti, anche nelle scuole e nelle Università.
    Collabora in modo fisso alla rivista del Comitato, Scienza & Paranormale, e ha pubblicato articoli riguardanti il paranormale anche su altre riviste e sulla rivista della Società Chimica Italiana, La Chimica e l'Industria.
    Si interessa di illusionismo a livello non professionistico, ma ha tenuto conferenze per gruppi regionali del Circolo Magico Italiano, sugli argomenti "magia chimica" e "fachirismo".
    E' autore del volumetto "Miracolo offresi" per le Edizioni Stampa Alternativa, e dei volumi "Processo alla Sindone", "I segreti dei fachiri" (con Massimo Polidoro); "Investigatori dell'occulto" (con Massimo Polidoro) e " Rabdomanzia" (con Andrea Albini) per la casa editrice Avverbi, Roma.
    Ha pubblicato nel 2006 un mystery dal titolo "Corpi di pietra" (Neftasia Ed.).

  5. #4
    Emotionless~
    Ospite

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    Io adoro il CICAP, ha sempre una soluzione "normale" a tutto

  6. #5
    Vivo su FdT Chocolate*
    Donna 29 anni
    Iscrizione: 2/11/2007
    Messaggi: 3,927
    Piaciuto: 53 volte

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    Non capisco, esiste sul serio l'autocombustione umana spontanea? Risp please!

  7. #6
    rhoda
    Utente cancellato

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    personalmente mi disturbano quelle fotografie. si può scriver la notizia anche senza documentarla con roba sensazionalistica, credo. oppure metti un altro avviso che ci sono foto forti, così chi non si vuole guastare lo stomaco non le apre proprio, no?

  8. #7
    Sedobren Gocce
    Ospite

    Predefinito

    secondo autorevoli fonti scientifiche no non esiste... o meglio non ci son prove assolute né chimiche né fisiche o mediche

    il CICAP è adorabile come onlus... ha sempre una risposta per tutto...

    e prima che a qualcuno venga l'idea d criticare... v avverto che i membri del CICAP son persone di fama... tra l'altro Garlaschelli (uno dei miei "idoli") ha firmato articoli apparsi su NATURE

    tra l'altro la mia università è affiliata con quella di Pavia... e Garlaschelli è stra noto pure da me

  9. #8
    Emotionless~
    Ospite

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    Quote Originariamente inviata da eLWooD bLuEs Visualizza il messaggio

    e prima che a qualcuno venga l'idea d criticare... v avverto che i membri del CICAP son persone di fama... tra l'altro Garlaschelli (uno dei miei "idoli") ha firmato articoli apparsi su NATURE
    Bè, ma credo che chiunque sappia che il CICAP non è una cosa tipo "Ghost busters"
    Mia mamma è da 3 anni che mi spinge per studiare qualcosa per riuscire ad andare a lavorarci...però devo dire che preferisco rassicurarmi con le loro "confutazioni" piuttosto che trovarmi davanti qualcosa da confutare

  10. #9
    Vivo su FdT
    Donna 28 anni da Roma
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    Messaggi: 4,514
    Piaciuto: 2 volte

    Predefinito

    la Cicap non può avere una risposta a tutto,non sono divini. Se qualcuno ha qualcosa da ridire,è perchè vuol saperne di più su questo fenomeno,a cosa serve fermarsi e limitarsi a dire: ah ok se lo dice la Cicap il caso è risolto. Ognuno deve e dovrebbe esprimere un parere o una possibile teoria,non sono solo i "scienziati" a porsi delle domande,ma anche gente comunissima. SE è un fatto inspiegabile qualcuno mi sa dire, o meglio ipotizzare, come mai il resto del corpo è rimasto intatto? Se quella persona s'è data a fuoco non resterebbe nemmeno l'unghia. Visto che quesa ipotesi è fortemente da scartare,qual'è l'ipotesi più probabile? non limitiamoci a leggere come se fosse vangelo il Cicap........ piuttosto ragioniamoci su

  11. #10
    Emotionless~
    Ospite

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    Certo che ci si ragiona su...
    Ma quelli del CICAP hanno conoscenze che FORSE non tutti hanno, e quindi riescono a dare spiegazioni più razionali di una persona che magari la chimica o la fisica non sanno nemmeno cosa sono e dicono "E' paranormale".
    La spiegazione ben dettagliata del perchè solo alcune parti si bruciano c'è...

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