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Sfiducia nella scuola.

  1. #21
    Matricola FdT
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    Eh, ma io non sto inventando, avrò un minimo di competenza per affermare quello che dico...
    Tu avrai la competenza, e io avrò una mia preferenza. No?


  2. #22
    Moderatrice Holly
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    Tu avrai la competenza, e io avrò una mia preferenza. No?
    L'arte non è una cosa soggettiva, però
    A Layne S. piace questo intervento
    Difficile dire se il mondo in cui viviamo sia una realtà o un sogno.

  3. #23
    Matricola FdT
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    L'arte non è una cosa soggettiva, però

    Ah no? Non dovrebbe essere un modo per comunicare emozioni? Il messaggio di un artista è interpretabile in molti modi e la sensazione di fronte a un'opera d'arte, di qualunque tipo, cambia da persona a persona. Lo stesso vale per la qualità di un'opera e il suo apprezzamento da parte di chi la osserva, che tra l'altro può variare nelle epoche, in base al contesto storico-culturale, ecc.

    Non c'è cosa più soggettiva dell'arte, a mio avviso.

  4. #24
    Moderatrice Holly
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    Ah no? Non dovrebbe essere un modo per comunicare emozioni? Il messaggio di un artista è interpretabile in molti modi e la sensazione di fronte a un'opera d'arte, di qualunque tipo, cambia da persona a persona. Lo stesso vale per la qualità di un'opera e il suo apprezzamento da parte di chi la osserva, che tra l'altro può variare nelle epoche, in base al contesto storico-culturale, ecc.

    Non c'è cosa più soggettiva dell'arte, a mio avviso.
    Non so farti questo discorso in modo approfondito perché io non studio critica letteraria, ma, anzi, sono di tutt'altra scuola

    L'arte è oggettiva, i gusti sono soggettivi.
    A definire "arte", per esempio, L'Orlando Furioso di Ludovico Ariosto è la sua portata in relazione al suo contesto, il contenuto, la forma, ci sono parametri che definiscono cosa oggettivamente si possa definire arte e cosa non si possa definire tale. Ti ripeto, la mia difficoltà è enorme perché io di critica letteraria so poco (e la disciplina in sé mi sta anche antipatica XD), preferisco un approccio diverso alla letteratura.
    Dire che dopo Dante, in Italia, c'è ben poco di Bello è un'eresia: ci sono Petrarca, Boccaccio, Ariosto, Tasso, Parini, Foscolo, Leopardi, Manzoni, Verga... e via dicendo. Non è gente da poco. La nostra tradizione letteraria (poetica, va ripetuto, perché per la prosa le cose stanno diversamente) è un unicum di capolavori su capolavori.

    Hai poi ragione a dire che l'interpretazione del messaggio poi non dipende più da chi ha emesso il messaggio (quindi non dal pittore, non dal poeta, ecc.), però il messaggio in sé rimane tale, non varia. Varia il modo in cui viene percepito, ma l'arte in sé non varia.
    Banalizzando di molto un esempio, leggendo la Commedia di Dante si possono fare una marea di letture. Per esempio, la perdizione nella selva oscura potrebbe avere un valore morale o, come per esempio credo io, anche metapoetico. Si possono operare tantissime letture di un testo, e che io ne legga la storia di un uomo che sta camminando in un bosco, che io legga la perdizione di un uomo su una strada di immoralità, che io legga l'allontanamento di un poeta verso la filosofia che "devia", resta comunque un testo, un oggetto, e quello è uguale.

    L'arte, poi, non è un modo per comunicare emozioni. L'arte è un modo per comunicare.
    Difficile dire se il mondo in cui viviamo sia una realtà o un sogno.

  5. #25
    Matricola FdT
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    Quote Originariamente inviata da Holly Visualizza il messaggio


    Non so farti questo discorso in modo approfondito perché io non studio critica letteraria, ma, anzi, sono di tutt'altra scuola

    L'arte è oggettiva, i gusti sono soggettivi.
    A definire "arte", per esempio, L'Orlando Furioso di Ludovico Ariosto è la sua portata in relazione al suo contesto, il contenuto, la forma, ci sono parametri che definiscono cosa oggettivamente si possa definire arte e cosa non si possa definire tale. Ti ripeto, la mia difficoltà è enorme perché io di critica letteraria so poco (e la disciplina in sé mi sta anche antipatica XD), preferisco un approccio diverso alla letteratura.
    Dire che dopo Dante, in Italia, c'è ben poco di Bello è un'eresia: ci sono Petrarca, Boccaccio, Ariosto, Tasso, Parini, Foscolo, Leopardi, Manzoni, Verga... e via dicendo. Non è gente da poco. La nostra tradizione letteraria (poetica, va ripetuto, perché per la prosa le cose stanno diversamente) è un unicum di capolavori su capolavori.

    Hai poi ragione a dire che l'interpretazione del messaggio poi non dipende più da chi ha emesso il messaggio (quindi non dal pittore, non dal poeta, ecc.), però il messaggio in sé rimane tale, non varia. Varia il modo in cui viene percepito, ma l'arte in sé non varia.
    Banalizzando di molto un esempio, leggendo la Commedia di Dante si possono fare una marea di letture. Per esempio, la perdizione nella selva oscura potrebbe avere un valore morale o, come per esempio credo io, anche metapoetico. Si possono operare tantissime letture di un testo, e che io ne legga la storia di un uomo che sta camminando in un bosco, che io legga la perdizione di un uomo su una strada di immoralità, che io legga l'allontanamento di un poeta verso la filosofia che "devia", resta comunque un testo, un oggetto, e quello è uguale.

    L'arte, poi, non è un modo per comunicare emozioni. L'arte è un modo per comunicare.
    Stai scrivendo chilometri di motivazioni, ma fondamentalmente continui a sindacare una mia opinione... per cui abbandono la disputa.

  6. #26
    Moderatrice Holly
    Donna 35 anni
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    Quote Originariamente inviata da Visionario Visualizza il messaggio
    Stai scrivendo chilometri di motivazioni, ma fondamentalmente continui a sindacare una mia opinione... per cui abbandono la disputa.
    Vabbè, io che mi impegno anche a spiegare -.-"
    A illusione e Layne S. piace questo intervento
    Difficile dire se il mondo in cui viviamo sia una realtà o un sogno.

  7. #27
    FdT svezzato
    Uomo 37 anni da Bari
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    Quote Originariamente inviata da High Hopes. Visualizza il messaggio
    A me pesa il fatto che pur avendo scelto un indirizzo scientifico le ore che passo a studiare le materie umanistiche (che mi interessano molto, ma che reputo di importanza minore per il MIO indirizzo) sono davvero troppe xD

    La letteratura italiana mi interessa parecchio, ma i programmi sono atroci per ora. Fino ad adesso, tranne DAnte (), non ho trovato nessun artista interessante. POi io penso che i testi siano fondamentali nello studio di un autore, ma io mi trovo con mille nozioni su vita, morte e miracoli da sapere se voglio un bel voto, mentre mi devo leggere da sola in internet qualche testo se voglio farmi un'idea personale.


    Il latino invece è molto utile anche per l'organizzazione dei discorsi e poi letteratura è bellissima :049

    Il punto delle scuole superiori è che mirano a dare a tutti "una cultura generale di base" e questo implica che ci sono cose di cui non ci interessa che vanno studiate comunque. La cosa peggiore è che la mole di queste cose, che rientra nella cultura generale è pure la stragrande maggioranza delle cose.

    Secondo me è giusto? bè no. Hanno 8 anni di elementari + medie per farti cultura generale alle superiori potrebbero anche pensare di darti in mano un diploma che ti specializzi un pò, ma purtroppo non si ha potere decisionale in questo.

    Pensa io anche nella laurea triennale in informatica ho faticato a trovare il perchè ad alcuni esami che a me sono sembrati troppo generici e di cultura generale.

    Secondo me il problema è uno solo: Tutto serve, nulla è indispensabile. Quando chi "è al potere" deve decidere i programmi fa un bel pò di fatica nel distinguere cosa è indispensabile e cose "è si utile ma potrebbe essere sostituito con qualcosa di meno generale e più specifico".

    Ad esempio su questo forum è pieno di persone che studiano materie umanistiche e probabilmente mi odieranno per quello che sto per scrivere, ma a me della storia o dell'italiano (inteso come romanzi e affini) non me ne è mai importato nulla. Le ho studiate quelle materie (E andavo anche bene) ma la mia scarsa memoria + il fatto che non mi interessavano mi hanno portato a fare in modo di aver "buttato" quel tempo. Io concordo che è cultura generale ma si hanno a disposizione 8 anni di elementari + medie per farti cultura generale, alle superiori potrebbero anche iniziare a specializzarti un pò.

    Ormai siamo arrivati che il titolo di studio minimo per inserirsi nel mondo del lavoro è una laurea triennale (o se non ci siamo arrivati ci siamo molto molto vicini) perchè il diploma non ti da nulla di specifico.

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