Salve a tutti,ho 20 anni e frequento il secondo anno di un corso di laurea triennale in scienze politiche e solciali presso la Statale di Milano.
A un anno e due mesi dall'inizio del corso e con 7 esami svolti con successo la situazione è la seguente: al di là di un esame di Antropologia Culturale per il quale ho dovuto studiare sodisssimo per portare a casa un 22 ho dato un esame di Storia in cui il professore mi ha chiesto "parlami di un argomento a piacere" e dopo che avevo pronunciato 4 e dico 4 parole di numero mi ha mandato a casa con un 28.
Il giorno dopo la fine delle vacanze di Pasqua,durante le quali ero stato a Praga,ho dato un esame di Scienza Politica per il quale avevo studiato SOLO il giorno della parternza dalla città ceca (quello subito prima dell'esame tra l'altro) un po' in aereo e un po' sull'autobus che da Malpensa va in Milano città. Ho preso 25.
Due mesi dopo,preso dai fasti dell'amore e concetrato esclusivamente sul corteggiare quella che poi sarebbe stata la mia prima ragazza ho dato un esame di sociologia; il giorno prima di quest'esame avevo avuto la mia prima furibonda lite d'amore con la mia ragazza,ero psicologicamente a pezzi.
Nonostante la preparazione pressochè nulla e le condizioni psicologiche piuttosto precarie ho cmq portato a casa un 18.
Ma,almeno,per Sociologia,Politica e Storia avevo minuziosamente seguito il corso in classe senza perdermi nemmeno una lezione,ma dei tre esami che dieidi nei mesi successivi (Economia,Inglese e Storia e Istituzioni degli USA) avevo seguito in modo assai sporadico il corso,anzi i primi due non gli avevo seguiti proprio e,presentandomi all'esame senza aver praticamente aperto libro,con lo spirito di si gioca un biglietto alla lotteria,ho preso rispettivamente un 20 un 23 e un 22.
Io conosco molta gente che ha agevolmente "vissuto di rendita" alle scuole elementari,pochi (io ero tra questi) che l'ha fatto alle medie,pochi di questi pochi sono riusciti a farlo anche alle superiori....ma uno che vive di rendita all'università e la prima volta che mi capita di sentirlo.
Qui le possibilità sono due: o sono io un genio e in due decenni che sono al mondo me ne sto accorgendo solo ora.
O il corso di laurea in cui sono finito è un'autentica pagliacciata.
Al momento sono due le cose che mi turbano: la prima,per il futuro,mi chiedo che genere di lavoro potrò andare a fare con un pezzo di carta ottenuto in questo modo in mano.
La seconda è che praticamente io mi sveglio la mattina,vado in uni dove seguo lezione per 2 o per 4 ore poi torno a casa e..... basta! Non ho più nulla da fare fino al giorno dopo. A volte provo a studiare,ma sapendo che non studiando passo l'esame ugualmente non sono motivato e pianto li dopo massimo 10 minuti. Darsi all'ozio più totale era sublime i giorni immediantamente successivi alla maturità,serviva anche a smaltire lo stress nervoso accumulato nei mesi precedenti ma ora è quasi un anno e mezzo che sono pressochè un nullafacente e la cosa mi sta frustrando e non poco.
Cambiare facoltà..........si ci ho pensato ma
1) Cmq sette esami superati (lasciamo stare come) andrebbero buttatti nel cesso e mi dispiacerebbe
2) Per colpa dell'immonda burocrazia italiana non posso cambiare facoltà fino all'estate prossima (se volevo cambiarla dovevo "svegliarmi" entro il 15 ottobre) e quindi sarei per parecchi mesi un nullafacente completo e non un quasi nullafacente come ora e la cosa mi frustrerebbe ancora di più.