per fortuna non ne ho bisogno
per fortuna non ne ho bisogno
neanche io... tra l'altro rendono letargici... e non fanno così bene... anche se per alcuni sono la salvezza
Questo non e' del tutto vero:
Gli antistaminici(anti H1) di prima generazione, non vengono quasi più utilizzati per il trattamento delle malattie allergiche(invece vengono ancora usati come antiemetici es:TRAVELGUM,alzi la mano chi non lo ha mai usato). La loro liposolubilità consente la penetrazione della barriera ematoencefalica. Essi sono ancora utili come farmaci sedativi o antipsicotici e, per la loro azione antimuscarinica centrale.
I nuovi antistaminici, definiti "non sedativi" (terfenadina, loratadina, astemizolo, acrivastina, cetirizina, ketotifene, azelastina, ebastina, oxatomide, levocabastina e chi piu' ne ha piu'ne metta) sono diversi dai primi, sul piano farmacologico, dell'interazione farmaco-recettore e della farmacocinetica. Ciò conferisce loro notevoli vantaggi terapeutici :
- Le nuove molecole possiedono la proprietà di inibire la degranulazione dei mastociti, ciò previene la liberazione dell'istamina e la neoformazione dei mediatori formatisi a partire dall'acido rachidonico (prostaglandine e leucotrieni).Cioe' PREVENGONO l'asma ei i sintomi allergici.
- La minor liposolubilità dovuta alla maggior grandezza della molecola(ci hanno montato in poche parole lunghe catene laterali) elimina gli effetti negativi dovuti alla penetrazione della barriera ematoencefalica. Ciò permette a chi ne fa uso di conservare la vigilanza.
- La soppressione dell' azione anticolinergica permette il loro uso in pazienti affetti da glaucoma ad angolo chiuso o con patologia prostatica. Evita inconvenienti quali bocca secca, costipazione, disturbi della visione ed interazioni con altri farmaci o alcool.
Recentemente inoltre sono state fatte delle ricerche sulla loro probabile cancerogenicita',risultato:non fanno venire il cancro.Tuttavia e' stata osservato come effetto collaterale quello della citotossicita'(uccidono alcune linee cellulari) che non era stato riscontrato con i "vecchi" antistaminici...pero' tutto cio' si verifica solo ad ALTE DOSI,molto superiori a quelle terapeutiche(la plillolina che prendiamo ogni giorno).
Ultima modifica di Vincenzo84; 21/3/2008 alle 17:19
perfetto vincenzo grazie per l'integrazione... non essendo medico riporto teoria però a volte sono vecchie fonti... m sa che approfondirò in privato il discorso sulle nuove molecole d sintesi... ma come mai i vecchi farmaci sono meglio di quelli nuovi?
E chi ha mai detto che i vecchi farmaci sono meglio di quelli nuovi???
Io intendevo dire propio il contrario!
Forse non mi sono spiegato bene
Gli antistaminici si rivelano farmaci molto sicuri ed efficaci. L'ultima generazione comporta miglioramenti tali da permettere risultati efficaci a dosi minime, modesti effetti collaterali tanto da poter essere consigliata la terapia a lungo termine. è chiaro che devono essere rispettate quelle regole di somministrazione fondamentali per un corretto impiego...
Ultima modifica di Vincenzo84; 21/3/2008 alle 17:35
devo aver capottato io il ragionamento... avevo capito male! chiedo venia
i nuovi farmaci sono migliori dei vecchi ma hanno citotossicità verso alcune linee cellulari che non avevano quelli vecchi? giusto? ovvio che s parla d alte dosi... non certo la pillola presa secondo dose al giorno
grazie... ora ho capito... deve esser il mal d testa che m attanaglia
tranqui no proble figurati...
se ho bisogno in queste cose chiedo a te...
rileggendo Il sistema periodico di Levi son incappato in alcune frasi che m hanno colpito
"[...] Esistevano teoremi di chimica? No: perciò bisognava andare oltre, non accontentarsi del “quia”, risalire alle origini, alla matematica ed alla fisica. Le origini della chimica erano ignobili, o almeno equivoche: gli antri degli alchimisti, la loro abominevole confusione di idee e di linguaggio, il loro confessato interesse all’oro, i loro imbrogli levantini da ciarlatani o da maghi [...]"
"[...] Distillare è bello. Prima di tutto, perché è un mestiere lento, filosofico e silenzioso, che ti occupa ma ti lascia tempo di pensare ad altro, un po’ come l’andare in bicicletta. Poi, perché comporta una metamorfosi: da liquido a vapore (invisibile), e da questo nuovamente a liquido; ma in questo doppio cammino, all’in su ed all’in giù, si raggiunge la purezza, condizione ambigua ed affascinante, che parte dalla chimica ed arriva molto lontano. E finalmente, quando ti accingi a distillare, acquisti la consapevolezza di ripetere un rito ormai consacrato dai secoli, quasi un atto religioso, in cui da una materia im perfetta ottieni l’essenza, l’«usìa”, lo spirito, ed in primo luogo l’alcool, che rallegra l’animo e riscalda il cuore [...]"
"[...] occorre diffidare del quasi-uguale (il sodio è quasi uguale al potassio: ma col sodio non sarebbe successo nulla), del praticamente identico, del pressapoco, dell’oppure, di tutti i surrogati e di tutti i rappezzi. Le differenze possono essere piccole, ma portare a conseguenze radicalmente diverse, come gli aghi degli scambi; il mestiere del chimico consiste in buona parte nel guardarsi da queste differenze, nel conoscerle da vicino, nel prevederne gli effetti. Non solo il mestiere del chimico [...]"
chi più chi meno avrà sentito parlare del sommo Isaac Asimov... noto scrittore di fantascienza ma non solo... fu anche grande divulgatore statunitense...
forse molti d voi non sanno che fu anche biochimico... prese la laurea con lode sia in chimica che in biologia...
episodio degno di nota... accadde durante la discussione del dottorato in biochimica:
chiamato ad esporre la tesi, non ebbe problema a discuterla con tranquilla maestria...
il presidente di commissione gli chiese come ultima domanda di parlare della tiotimolina...
bene sappiate che la tiotimolina è un'immaginaria sostanza chimica descritta da Asimov nel suo celebre racconto di fantascienza "Sulle proprietà endocroniche della Tiotimolina risublimata" (The endochronic properties of resublimated thiotimoline) comparso per la prima volta 1948 su Astounding Science-Fiction, in cui descrive una molecola talmente solubile da sciogliersi ancora prima del contatto con l'acqua...
Asimov scrisse il pezzo nello stile ("pomposo e involuto" secondo le sue parole) di un vero articolo scientifico, infatti all'epoca conduceva ricerche in un laboratorio e stava iniziando a stendere la sua tesi di Dottorato in Biochimica. Lo scrittore racconta anzi che gli esaminatori, dopo il colloquio, abbiano lodato la ricerca sulla tiotimolina, comparandola ad una minore originalità del lavoro serio di Asimov...
Il racconto comparve in Italia nell'antologia di Urania n. 630 Asimov Story n. 4 del 1973 e poi fu ripubblicato nel volume Asimov story che costituitì il n. 3 della Biblioteca di Urania del 1979... dark t è mai capitato di leggerla?
http://scienze-como.uninsubria.it/br...iotimolina.pdf