ogni volta che entro qui ne esco confusionata ma felice
sedo abbiamo mi pare anche da finire una conversazione sui cristalli tossici, quello arancione
ogni volta che entro qui ne esco confusionata ma felice
sedo abbiamo mi pare anche da finire una conversazione sui cristalli tossici, quello arancione
quando vuoi cara... no proble... sto cercando ancora qualcosa in merito al tuo interesse eheh tao tao
Secondo la teoria (acido/base) di Lewis:
- un acido è una sostanza capace di accettare un doppietto elettronico da un'altra specie chimica
- una base è una sostanza capace di donare un doppietto elettronico a un'altra specie chimica
Secondo la definizione di Lewis sono acidi anche composti come il cloruro di alluminio ed il borano, che presentano nella loro struttura un orbitale vuoto capace di alloggiare un doppietto elettronico proveniente da un donatore e legarsi quindi ad esso tramite un legame dativo.
Sono invece basi anche composti come il tricloruro di fosforo o la piridina, che possiedono un doppietto elettronico non condiviso che possono trasferire tramite un legame dativo ad un accettore.
Nell'esempio qui riportato, secondo Lewis l'ammoniaca è la base ed il trifluoruro di boro è l'acido
H3N: + BF3 --> H3N→BF3
Gli acidi di Lewis sono noti in chimica organica anche come reagenti elettrofili, mentre le basi di Lewis anche come reagenti nucleofili.
Secondo la teoria (acido/ base) di Brønsted-Lowry (1923):
* un acido è una sostanza capace di donare uno ione H+ ad un'altra specie chimica.
* una base è una sostanza capace di accettare uno ione H+ da un'altra specie chimica.
La definizione di Johannes Nicolaus Brønsted e di Thomas Martin Lowry estende la definizione di acido e base anche a quelle sostanze di cui non è possibile o non è pratico valutare il comportamento in acqua (cfr. con Arrhenius).
Una reazione acido-base è quindi una reazione tra una specie chimica che trasferisce protoni ad un'altra specie capace di accettarli.
Secondo questa definizione quindi una sostanza si comporta come acido soltanto quando è in presenza di una sostanza capace di comportarsi come base nei suoi confronti e viceversa. Alcune specie chimiche quindi si comportano sia da acido che da base, a seconda della specie con cui interagiscono.
Si introduce inoltre il concetto di complementarietà tra acido e base, dato che una sostanza ha bisogno della presenza dell'altra per manifestare il proprio comportamento acido o basico: quando un acido cede un protone, si trasforma nella sua base coniugata e questa, a sua volta, può accettare un protone e trasformarsi nel suo acido coniugato; quindi a ogni acido corrisponde la propria base coniugata e viceversa.
In un equilibrio acido-base la forza di un acido è in relazione con la forza della base coniugata e cioè quanto più forte è l'acido tanto più debole è la base coniugata e viceversa.
Rende inoltre possibile definire come acido o basico il comportamento chimico di sostanze che nella quotidianità non manifestano tali comportamenti.
Un esempio può essere dato dagli alcoli, che non manifestano comportamento acido in acqua, ma che si comportano da acidi in presenza di basi sufficientemente forti da asportare loro l'idrogeno del gruppo -OH.
CH3OH + NaH → CH3O-Na+ + H2
nella reazione sopra indicata, il metanolo si comporta da acido cedendo uno ione H+ ad una base estremamente forte quale l'idruro di sodio.
Punto di debolezza della teoria di Brønsted-Lowry è quello di non riuscire a spiegare l'acidità di specie quali ZnCl2, BF3, AlF3, BH3 o di basi come PCl3 o Br2, limite superato dalla teoria di Lewis.
continua la serie d esperimenti folli ma figosi
5° esperimento: sotto cappa efficiente, s monta un sostegno per asta con la pinza... a questo punto si attacca alla pinza una provetta grossa... s metton alcuni g di KClO3 e con un Bunsen si liquefa il clorato... a questo punto s mette dentro con una pinza un Babbo Natale d cioccolata, grande d modo da entrare... attenzione a far veloce, allontanare la mano e chiuder la cappa completamente
L'inferno per un Santa Claus di cioccolata
6° esperimento: l'esperimento di cui sopra s può ricreare usando questa volta un orsetto di gomma... l'effetto è simile
L'inferno per un orsetto gommoso
7° esperimento: sotto cappa s mettono 4 becker riempiti con acqua e (partendo da sx andando verso dx) sapone, blu d bromotimolo, soluzione di Litmus (lichene), indicatore universale, e nel 5° becker sola acqua...
a questo punto s mette una pastiglia d ghiaccio secco... ammirate gli effetti
8° esperimento: vario comportamento d metalli in presenza di un acido ossidante come HNO3... sotto un'ottima cappa aspirante in 4 palloni da 250 mL s aggiungono a partire da sx una spatolata di oro, una di magnesio, una di rame e una di zinco...
a questo punto si aggiungono circa 50 mL di acido nitrico al 25% e s libera un'enorme quantità di NO2, estremamente tossico
finalmente da roma con la banda larga posso vedere i tuoi video!
Domanda: ghiaccio secco, che roba è? .. dove si trova?
visto che son fresco di tecniche analitiche posto una cosa a mio avviso interessante...
credo che ognuno di noi più o meno abbia sentito parlare della durezza dell'acqua... sulle prima fa 1po' ridere pensare che un liquido come l'acqua possa presentare la caratteristica principe tipica di un solido... ma il termine fu coniato così e ce lo teniamo
Partiamo da cosa vuol dire "durezza dell'acqua"... s'intende un valore che esprime il contenuto di sali di calcio e magnesio oltre che di eventuali metalli pesanti presenti nell'acqua...
Generalmente con questo termine si intende riferirsi alla durezza totale; la durezza permanente esprime invece la quantità di cationi rimasti in soluzione dopo ebollizione prolungata mentre la durezza temporanea, ottenuta per differenza tra le precedenti durezze, esprime sostanzialmente il quantitativo di bicarbonati...
Il termine durezza temporanea legato ai bicarbonati è spiegato dall'instaurarsi dell'equilibrio chimico del tipo, nel caso del bicarbonato di calcio,
Ca(HCO3)2 (aq) ⇌ CaCO3 (s) + CO2(g) + H2O (aq)
A temperature maggiori di 80 °C tale equilibrio è spostato verso destra, da cui il considerare come "temporaneo" il contributo dei bicarbonati alla durezza totale, visto che a seguito dell'ebollizione tale contributo svanisce per la formazione di un precipitato.
I sali della durezza sono solitamente presenti nell'acqua come solfati, cloruri, nitrati, carbonati o bicarbonati, che generalmente sono solubili ma per riscaldamento o per evaporazione precipitano formando incrostazioni di calcare o di altro genere.
Un’acqua dura influisce negativamente nei processi di lavaggio: infatti le molecole che costituiscono il detergente si combinano con gli ioni calcio formando composti insolubili che, oltre a far aumentare il quantitativo di detergente necessario, si depositano nelle fibre dei tessuti facendole infeltrire. Occorre invece precisare che allo stato attuale delle conoscenze, nessuna influenza negativa può essere attribuita all’elevata durezza di un’acqua per quanto riguarda la salute dell’uomo in generale e, in particolare, all’insorgenza di calcoli renali o biliari.
La durezza viene generalmente espressa in gradi francesi (°f, da non confondere con °F, che sono i gradi Fahrenheit), dove un grado rappresenta 10 mg di carbonato di calcio (CaCO3) per litro di acqua (1 °f = 10 mg/l = 10 ppm - parti per milione). Alternativamente è possibile esprimere il risultato come milligrammi di carbonato di calcio per litro di acqua. Il grains è un'unità di misura corrispondente a 64,8 mg di carbonato di calcio. Attualmente si usa anche il grado MEC, che corrisponde ad 1 g di CaCO3 in 100 litri ed è perciò uguale al grado francese.
In genere, le acque vengono classificate in base alla loro durezza come segue
fino a 7 °f: molto dolci
da 7 °f a 14 °f: dolci
da 14 °f a 22 °f: mediamente dure
da 22 °f a 32 °f: discretamente dure
da 32 °f a 54 °f: dure
oltre 54 °f: molto dure.
La durezza di un'acqua può venire abbassata facendola passare attraverso l'addolcitore (manuale o automatico) su una resina a scambio ionico, che consiste di un polimero recante ioni sodio (Na+) che vengono scambiati al passaggio con gli ioni calcio e magnesio dell'acqua. Gli ioni calcio e magnesio risultano quindi trattenuti dalla resina, che viene poi successivamente rigenerata per trattamento con acqua salata (NaCl) concentrata (salamoia).
La misura della durezza viene fatta in modo preciso titolando il campione di acqua con una soluzione di acido etilendiamminotetraacetico (EDTA) a concentrazione esattamente nota in presenza di nero eriocromo T (NET), un indicatore che forma un complesso di colore rosso con gli ioni di calcio e magnesio.
All'interno di un intervallo di valori di pH ben definito, l'EDTA forma con gli ioni calcio e magnesio un complesso molto stabile (più stabile di quello con il nero eriocromo T). Il pH viene portato al valore ottimale di 10 unità per aggiunta di una soluzione tampone a base di ammoniaca e si inizia ad aggiungere EDTA al campione. Quando tutti gli ioni di calcio e magnesio risultano complessati dall'EDTA, il nero eriocromo T vira da rosso a blu scuro. Titolando 100 ml di campione d'acqua utilizzando una soluzione 0,01 M di sale bisodico di EDTA è possibile ricavare direttamente la durezza in gradi °f, sapendo che ogni ml di titolante utilizzato corrisponde a 1 °f.
Lo schema delle reazioni è il seguente
Ca2+ + NET --> [Ca-NET]2+ (rosso)
[Ca-NET]2+ + EDTA --> [Ca-EDTA]2+ + NET (blu scuro)
lo ione magnesio (Mg2+) si comporta allo stesso modo.
Dopo ebollizione si verifica la trasformazione dei bicarbonati
Ca(HCO3)2 --> CaCO3(s) + CO2 + H2O
e titolando adesso si ricaverà la durezza permanente.
È possibile discriminare la durezza calcica dalla durezza magnesiaca precipitando il magnesio a pH > 12 e procedendo alla normale titolazione usando come indicatore la muresside.
Sottraendo dalla durezza totale la durezza calcica, si ottiene la durezza magnesiaca.
ho letto solo ora la tua domanda d cui sopra
vuoi sapere cosa è il ghiaccio secco... ochéi...
in parole povere è CO2 solida... il nome "ghiaccio secco" è una sorta di marchio registrato...
usato come agente refrigerante versatile, sublima velocemente in quanto a pressione atmosferica il grafico di stato di questo composto c indica che è in forma d gas (come s nota lasciandolo sublimare)...
il suo punto di sublimazione (e anche temperatura che possiede) è di -78.5 °C;
la sua bassa temperatura e basso punto di sublimazione lo rendono molto utile nel caso s debbano condurre reazioni a bassa temperatura o quando s necessiti di raffreddare un sistema a temperature basse ma non troppo... inoltre non lascia umidità a differenza d altre sostanze refrigeranti...
nel 1835 il chimico francese Charles Thilorier pubblicò il primo rendiconto sul ghiaccio secco...
produzione:
1. s producono gas con un'alta concentrazione di diossido di carbonio; alcuni possono essere il sottoprodotto di alcuni altri processi, come ad esempio la produzione di ammoniaca e azoto da gas naturali, o fermentazione su larga scala;
2. il gas ricco di diossido di carbonio è pressurizzato e raffreddato non appena esso passa da gas a liquido;
3. la pressione viene ridotta; quando accade ciò parte del diossido di carbonio liquido vaporizza, e questo causa un rapido abbassamento della temperatura del rimanente diossido di carbonio liquido; il freddo estremo fa solidificare il liquido in una massa solida che ha consistenza simile a neve;
4. il diossido di carbonio simile a neve è compresso in forma sia d piccole pellet sia in larghi blocchi...
negli USA costa $ 2/ kg... in ITA non ricordo ma cercherò... d norma al privato vendono ma... devi comprare assieme al ghiaccio secco, un contenitore apposito da 25 L detto vaso di Dewar (funziona cm il thermos) e guanti appositi per il freddo... son dolori per il portafoglio... minimo 150 € d spese...
saluti
Ultima modifica di Sedobren Gocce; 4/4/2008 alle 10:20