presidente Usa: «È una minaccia allo status quo di Washington»
Obama: «Sarà lotta con le lobby per far passare il mio piano economico»
«Questo è il cambiamento che ho promesso sin da quando mi sono candidato alla presidenza»
WASHINGTON - Far passare al Congresso il piano economico da 1.170 miliardi di dollari di deficit di Barack Obama non sarà facile. Lo ha ammesso lo stesso presidente nel suo messaggio settimanale alla radio americana. Il capo della Casa Bianca ha difeso il suo bilancio «che rappresenta una minaccia allo
status quo di Washington» e che «non sarà facile far passare» ma contemporaneamente ha lanciato una sfida a chi ha intenzione di non approvarlo: «Questo è il cambiamento che ho promesso sin da quando mi sono candidato alla presidenza. È il cambiamento che gli americani hanno votato a novembre ed è proprio il cambiamento quello che rappresenta il bilancio che questa settimana ho presentato al Congresso».
CONTESTATO - Il provvedimento di Obama è stato duramente contestato dai repubblicani che, con
l'aumento delle tasse ai più ricchi, lo hanno definito uno schiaffo al sogno americano, all'America di Bush e, secondo l'ex candidato repubblicano alle primarie Mick Huckabee, il tentativo «per trasformarci in una repubblica socialista dove Stalin e Lenin si troverebbero a loro agio». «Alle assicurazioni non piacerà l'idea di dover diventare più competitive per continuare a offrire la copertura medica», ha detto Obama. «Anche le banche e chi ha concesso prestiti agli studenti per iscriversi all'università non ameranno lo stop agli enormi sussidi a loro accordati, ma così abbiamo salvato circa 50 miliardi di dollari per rendere i college più finanziariamente accessibili». Allo stesso modo, ha detto Obama, «le compagnie petrolifere non ameranno l'interruzione delle facilitazioni fiscali per 30 miliardi di dollari, ma è così che possiamo permettere all'economia delle energie rinnovabili di creare nuovi progetti e posti di lavoro».
«LAVORO PER GLI AMERICANI» - Obama ha quindi ribadito le promesse fatte in campagna elettorale, un mix «che permetterà di tagliare le tasse del 95% agli americani che lavorano, di eliminare gli aiuti fiscali a chi guadagna oltre 250 mila dollari l'anno e alle corporazioni che portano oltreoceano i nostri posti di lavoro. È questo che farà questo bilancio. Mi rendo conto», ha concluso Obama, «che far passare questo provvedimento non sarà facile perché rappresenta un reale e incredibile cambiamento nonché una minaccia allo status quo di Washington. Ma io lavoro per gli americani e non sono venuto qui per fare le stesse cose che sono già state fatte. Questo cambiamento farà crescere la nostra economia, allargare la nostra classe media e mantenere vivo il sogno americano».