Paolo Romani, malgrado la contrarietà del Colle, è diventato Ministro per lo Sviluppo economico. Il timore diffuso è che possa favorire gli interessi di Mediaset invece che quelli Nazionali. Fra i nodi da risolvere la questione delle frequenze TV e la banda larga.
Da ieri Paolo Romani è ufficialmente il nuovo Ministro per lo Sviluppo economico. Questo vuol dire che tutti i nodi riguardanti le telecomunicazioni (banda larga e frequenze TV su tutto) saranno affrontati in una modalità a dir poco prevedibile.
Romani è riconosciuto come un uomo competente in cose di televisione: prima di entrare in politica nel 1994 è stato l'editore di emittenti locali (lombarde) di successo. È uno dei fedelissimi di Berlusconi e come tale non ha mai fatto un torto a Mediaset.
Come sottosegretario allo sviluppo economico con delega alle comunicazioni e poi vice ministro si è distinto per scelte piuttosto discutibili. In concerto con il presidente di Mediaset Fedele Confalonieri ha cercato di impedire a Sky di ottenere dalla Commissione Europea una deroga per partecipare all'asta sulle vecchie e nuove frequenze.
Da quando Mediaset è stata favorita da Telefonica nell'operazione Digital Plus Romani ha terminato il pressing su Telecom Italia. Oggi l'ex monopolista è trattato con i guanti bianchi, quando nel dicembre 2009 sembrava che lo scorporo e l'italianità dell'azienda fossero priorità assolute per il paese. Non solo, secondo il quotidiano La Repubblica il nuovo ministro avrebbe tentato anche di sostituire Franco Bernabè con l'amico Stefano Parisi di Fastweb. Poi tutto è saltato.
Nel frattempo Mediaset non ha ancora trovato un partner forte per la distribuzione online dei suoi contenuti…
E il Decreto Romani? Come dimenticare quel tentativo di aggirare la Magistratura per le violazioni del diritto d'autore online? Abbiamo dovuto affidarci al parere della UE per correggere il tiro in Parlamento.
L'ultima chicca è senza dubbio l'autorizzazione per Mediaset ad occupare il canale 58 (Mediaset favorita dal Governo nei primi test HD) per i test sul digitale terrestre ad alta definizione. Un regalo che non è passato inosservato.
La verità è che anche il Presidente della Repubblica Napolitano aveva "bocciato" per ben due volte la sua candidatura "sollevando dubbi sul possibile conflitto di interessi di Romani", come riporta La Repubblica. L'azione di moral suasion però non è servita e così al terzo giro il Colle ha dovuto digerire la nomina – per la cronaca la cerimonia è stata velocissima e piuttosto freddina.
La nota divertente però giunge da quotidiano Libero che ricorda come sia stato proprio Romani a fondare Lombardia7 Tv e "lanciare il programma di striptease caserecci Vizi privati di Maurizia Paradiso". L'epilogo è noto a tutti: dopo una s*****ttata con la mitica trans, a lei scoppia una tetta (finta). "Siccome Maurizia era un uomo, aveva un problema: le cresceva la barba. Una volta al mese si attaccava sul sedere cerotti ormonali che la facevano uscire di testa", dichiara Romani nel libro "Il mucchio selvaggio" di Dotto.
Ministro per lo Sviluppo economico, ecco Romani - Tom's Hardware