Originariamente inviata da
Godel
Grazie al '68? Grazie perchè masse di studenti si sono lasciati rincoglionire dagli eterei ideali del Che e dagli interessi politici di allora?
Ma quando mai. Gente che inneggiava a Mao e non sapeva neanche cosa facesse Mao. La sublimazione del cazzeggio in aurea riflessione su chissà quali ideali. E poi il comunismo. La dottrina più nociva che sia mai balzata nel cervello di un uomo, così nociva che fa talmente ribrezzo oggi che ogni comunista marxista dei nostri giorni si sbriga sempre a prendere le distanze da tutte le realtà nel mondo in cui il comunismo ha dimostrato con i fatti ciò che realmente è. E c'è ancora chi si definisce comunista, chi rimpiange quel '68. Ragazzi giovani magari, ragazzi che amano l'aria, perchè il loro comunismo, il loro marxismo, i loro ideali, sono solo aria.
E poi c'è la realtà di tutti i giorni, una realtà che ci mette di fronte alle università di oggi, dove non si impara nulla, dove si viene rincoglioniti affinché non ci salti in mente di cercare la verità, dove i "baroni" esistono e fanno le solite cose di sempre, in modo più silenzioso rispetto a prima. Università in cui gli studenti perdono coscienza di sé, dove si uccide lo studente, nell'anima e nel cervello, dove si uccide la stessa materia che si studia. Senza che nessuno dica niente, senza che nessuno se ne accorga.
Se ci ha portato qui il '68 non c'è niente da ringraziare, c'è solo da recriminare. Ma probabilmente chi viene dopo e si ritrova addosso più merda di quelli venuti prima, ha sempre da recriminare, e quindi chi se ne frega.
Non ci saranno ancora rivoluzioni, ma se a qualcuno venisse mai in mente, che ci si ribelli in nome della verità, perchè senza verità non c'è libertà; e noi oggi, non siamo liberi.