IL '68 visto da noi " contemporanei"
[FONT='Times New Roman','serif']IL ’68: A quarant’anni dalla rivoluzione: DENTRO L’OTTICA DI UNO STUDENTE DI OGGI[/FONT]
[FONT='Times New Roman','serif']Comincio’ tutto nel 1968… le rivoluzioni universitarie cominciano a prendere piede, cosi’ come le occupazioni e successivamente la nascita dei movimenti extraparlamentari, ma non mettiamo troppa carne al fuoco e concentriamoci sull’aspetto “sociologico “ del ’68. Come li vediamo noi,studenti di oggi, cosi’ tremendamente distanti dall’ottica rivoluzionaria toutcourt questi anni di rivoluzione?[/FONT]
[FONT='Times New Roman','serif']Io appassionato ricercatore di quegli anni, definisco questo “lasso di storia” la” prima vera idea inviolabile della sacralita’ dello studente”, la discesa in campo degli studenti ha, se non annientato, almeno messo a repentaglio la “dittatura” dei cosiddetti ” baroni universitari”. Ho chiamato in causa mio padre, ai tempi studente di ingegneria nucleare all’universita’ di Pisa che mi ha confessato a riguardo:[/FONT]
[FONT='Times New Roman','serif']“I baroni,per lungo tempo, non potevano entrare nelle Universita’ occupate, tra gli studenti si parlava di rivoluzione, di lavoro, di voglia di riscatto, a volte i figli dei baroni stessi” partecipavano attivamente,quindi, da “giani bifronte” alle adunate rivoluzionarie.[/FONT]
[FONT='Times New Roman','serif']Noi figli, invece, quegl’anni li guardiamo con attenzione, indubbiamente consapevoli di numerosi cambiamenti all’interno della societa’ e nell’Universita’ stessa. Dentro di noi e’ intrinseco ,senza dubbio, un po’ di ideale rivoluzionario , siamo consapevoli che il ’68 ha portato ad un vero e proprio cambiamento non solo culturale ma sociologico dell’idea di universita’. Beh oggi manca quest’idea di comunanza di valori e mi pare di ravvisare una rincorsa al successo universitario,piu’ che altro, indispensabile, ma non l’unico fondamento su cui si basa la vita di studente all’interno di un percorso formativo. [/FONT]
[FONT='Times New Roman','serif']Diciamo grazie al ’68, ai padri e fondatori di quei movimenti studenteschi, oggi superati e impossibile da riproporre ma indispensabili per capire come e’ cambiata la societa’ e ancor piu’ come e’ cambiato il rapporto tra studente e universita’.[/FONT]
[FONT='Times New Roman','serif']Consiglio la lettura di un saggio che racconta con chiarezza e precisione la realta’ di quegl’anni: “ Formidabili quegl’anni” di Mario Capanna, il primo testimone delle rivolte studentesche in Italia.[/FONT]