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Apologia fascista: Perchè?

  1. #61
    Sempre più FdT
    Iscrizione: 1/4/2005
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    Quote Originariamente inviata da okno

    Per quale motivo?



    Bada bene, si parla di ideale, non di stato socialista o comunismo reale.
    Il fascismo non contempla la pietrificazione del sistema dittatoriale; mentre l'ideale comunista, marxista, maoista, o di qualsiasi altro comunismo conosciate che non rappresenti quello ormai leggendario che citavo di Moro e Campanella, presupponendo la visione di uno stato-padrone nega in sè più libertà di quanto possa fare qualsiasi altro 'ideale'.

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  3. #62
    Vivo su FdT
    36 anni
    Iscrizione: 29/9/2004
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    Quote Originariamente inviata da okno

    Vedete? E' cosi' che anche l'olocausto puo' diventare una chiacchiera. Povero Cav. Berlusconi, in fondo lui lo fa per il nostro paese. Purtroppo non sono chiacchiere, e' storia. Non sono accuse nuove, sono "coincidenze" che puntuali arrivano, e ti fanno pensare "ah, ecco perche'".

    Quella delle certezze date dai politici mi ha fatto sorridere pero'.
    L'olocausto è documentato. Immagini, Testimonianze, Rovine di quei campi, Docce a gas trovate, lampade fatte con pelle umana e chi più ne ha più ne metta. "Berlusconi è brutto e cattivo" non fa una prova certa.
    Le certezze date dai politici ci sono, il bollo della tua macchina è aumentato ultimamente per caso? Alla fine del mese come stai messo? Ci arrivi? Rispondi a queste e a molte altre domande e avrai le certezze/risultati di cui parlo.

  4. #63
    Dio Il Lupo
    37 anni
    Iscrizione: 15/5/2006
    Messaggi: 7,232
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    Quote Originariamente inviata da Godel
    Il fascismo non contempla la pietrificazione del sistema dittatoriale; mentre l'ideale comunista, marxista, maoista, o di qualsiasi altro comunismo conosciate che non rappresenti quello ormai leggendario che citavo di Moro e Campanella, presupponendo la visione di uno stato-padrone nega in sè più libertà di quanto possa fare qualsiasi altro 'ideale'.
    Quando si parla di comunismo in italia, io mi incazzo sempre.
    Perchè, punto primo, le applicazioni tardive non sono da considerarsi nulla, se non un misero lascito di un ideale più grande.

    Punto secondo,
    in italia non abbiamo mai visto il comunismo al potere, come il fascismo.
    Quindi ragionare per se e ma, sia per criticare che per vantare, lascia il tempo che trova.

    Diciamola una cosa, una sana...
    Le applicazioni del comunismo nelle altre nazioni non sono di certo un bell'esempio da seguire, certo, ma attenzione.

    In italia,
    Sono esistite persone che avevo un'idea differente di comunismo.
    E se avessero potuto, sono sicuro ne avrebbero dato un'applicazione del tutto differente dagli altri paesei.

    Esempio uno:
    Antonio Gramsci. Non riesce a tramandare le sue idee, se non con i suoi libri, difatti Muore in prigione prima della caduta del fascismo.

    Enrico Berlinguer. Persona a cui tutti volevano bene, grande politico e grande uomo. una malattia, lo porta via e "limita" il suo potenziale politico.


    Ecco, gli unici due uomini che avevano il potenziale per un'applicazione italiana di comunismo.


    ergo...
    Mentre io posso criticare il fascismo, perchè ha avuto la sua applicazione italiana.
    Vi prego di non mettere a paragone comunisti russi con gli italiani, o di qualivoglia nazione.
    Perchè nulla hanno a che fare,
    O almeno non si è potuto vedere nessuna applicazione italiana e non possiamo valutarne conseguenze negative e/o positive.

  5. #64
    Can che dorme Wolverine
    Uomo 38 anni
    Iscrizione: 2/4/2006
    Messaggi: 43,734
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    Quindi anche tu ragioni con i "se" e i "ma", Lupo, dato che Gramsci e Berlinguer (politici ESTREMAMENTE degni di rispetto sotto ogni punto di vista, e sono il primo a dirlo), non hanno mai potuto applicare in pieno le loro idee.

    Stai facendo lo stesso errore che imputi a noi, e manco te ne sei reso conto.
    Tu dici "E se avessero potuto, sono sicuro ne avrebbero dato un'applicazione del tutto differente dagli altri paesi"

    E tu che ne sai? Non è un'ipotesi anche questa? Perchè la tua deve essere valida e le nostre no?

    Ovvio che viene istintivo ragionare come te per chi è di quella ideologia così come a me, a Godel e ad altri viene istintivo ragionare nella maniera opposta dato che siamo di ideologia contraria
    Però non puoi fare a noi un rimprovero, per poi cadere esattamente nella stessa trappola, mi sembra una LIEVISSIMA incoerenza.....

  6. #65
    Dio Il Lupo
    37 anni
    Iscrizione: 15/5/2006
    Messaggi: 7,232
    Piaciuto: 93 volte

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    eh lo so bene, ma ho detto che lascia il tempo che trova, mica che non lo farei

    Esternavo solo la consapevolezza di ragionamenti fatti "tanto per" sia da una parte che dall'altra".

    Comunuqe sia, il mio "se" è sostenuto dalla lettura di alcuni lavori di Gramsci, in cui egli stesso pensa ad un tipo di comunismo differente.


  7. #66
    Can che dorme Wolverine
    Uomo 38 anni
    Iscrizione: 2/4/2006
    Messaggi: 43,734
    Piaciuto: 2786 volte

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    Se è per quello anche "Il Capitale" sembrava bello (almeno per chi si accosta a quell'ideologia), eppure ogni volta che hanno tentato di applicarlo è stato un disastro.

    Anche nel caso di Gramsci può essere lo stesso.

    Fermo restando, ribadisco, il mio grande rispetto per lui e per Berlinguer.
    Ho rispetto comunque anche per Almirante se è per quello

  8. #67
    Sempre più FdT
    Iscrizione: 1/4/2005
    Messaggi: 3,368
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    Quote Originariamente inviata da Il lupo

    Quando si parla di comunismo in italia, io mi incazzo sempre.
    Perchè, punto primo, le applicazioni tardive non sono da considerarsi nulla, se non un misero lascito di un ideale più grande.

    Punto secondo,
    in italia non abbiamo mai visto il comunismo al potere, come il fascismo.
    Quindi ragionare per se e ma, sia per criticare che per vantare, lascia il tempo che trova.

    Diciamola una cosa, una sana...
    Le applicazioni del comunismo nelle altre nazioni non sono di certo un bell'esempio da seguire, certo, ma attenzione.

    In italia,
    Sono esistite persone che avevo un'idea differente di comunismo.
    E se avessero potuto, sono sicuro ne avrebbero dato un'applicazione del tutto differente dagli altri paesei.

    Esempio uno:
    Antonio Gramsci. Non riesce a tramandare le sue idee, se non con i suoi libri, difatti Muore in prigione prima della caduta del fascismo.

    Enrico Berlinguer. Persona a cui tutti volevano bene, grande politico e grande uomo. una malattia, lo porta via e "limita" il suo potenziale politico.


    Ecco, gli unici due uomini che avevano il potenziale per un'applicazione italiana di comunismo.


    ergo...
    Mentre io posso criticare il fascismo, perchè ha avuto la sua applicazione italiana.
    Vi prego di non mettere a paragone comunisti russi con gli italiani, o di qualivoglia nazione.
    Perchè nulla hanno a che fare,
    O almeno non si è potuto vedere nessuna applicazione italiana e non possiamo valutarne conseguenze negative e/o positive.
    Ma certo Lupo, in Italia (per fortuna) il comunismo non si è mai visto.
    Non ritengo grandi uomini politici Gramsci e Berlinguer, ma questo alla fin fine non importa.
    Il comunismo per così dire, di stampo marxista, è il comunismo travisato o meno a cui tutti fanno riferimento.
    Ora, dissociare quella che è l'ideologia di riferimento dall'applicazione della stessa, significa ignorare la realtà ed il fine stesso di un'ideologia: l'applicazione concreta.
    Quando i marxisti o filomarxisti dicono che il loro comunismo non è stato mai applicato, e che quindi è una realtà che si discosta da quella del comunismo russo, cinese, cambogiano ecc. affermano una cosa priva di senso. Rimanere legati ad un'ideologia che ha cent'anni, come è il marxismo o il fascismo, è da sciocchi. La società d'oggi non si riflette più nello studio economico del Capitale, o nell'autarchia fascista.
    Se vogliamo possiamo affrontare il comunismo marxista da un punto di vista teorico, dato che all'atto pratico ha fallito, forse è il modo migliore per capire perchè quell'ideologia ha fallito, ed è fallimentare.
    Il comunismo di stampo marxista necessitava del proletario (che in una realtà come quella italiana oggi, praticamente non ha nulla a che vedere con quello odierno, se si può chiamare ancora proletariato) sfruttato dal capitalista e dai suoi ideali capitalisti (anche il capitalismo odierno, rispetto a quello analizzato da Marx non ha nulla a che vedere); queste due 'entità' contrapposte, attraverso lo scontro nella rivoluzione proletaria sarebbero giunte ad una condizione di giustizia sociale, basata sull'equilibrio della proprietà dei beni all'interno dello stato.
    La grande lacune (o meglio la grande menzogna) della teoria marxista però, non risiede tanto nelle modalità di azione della rivolta o nello studio economico del tessuto sociale, ma nella contraddizione espressa dal pensiero di Marx riguardo la natura 'morale' che avrebbe dovuto guidare l'agire del comunista. Infatti Marx legge la storia dell'uomo come la storia dei rapporti commerciali tra gli esseri umani (materialismo storico) ma poi, nonostante abbia ammesso l'importanza dell'aspetto materiale e abbia rinnegato le religioni come "oppio dei popoli", egli stesso con una furbata che avrebbe potuto trovare terreno fertile solo nel malcontento del proletariato incolto e povero, nega la proprietà personale per i beni, i capitali, e si adagia su un'improbabile bontà proletaria che porterebbe ogni individuo a rinunciare al proprio tornaconto per favorire la collettività. Ma perchè un uomo dovrebbe rinunciare al frutto del proprio lavoro, ai propri beni, in favore del collettivo?
    Qui cade il comunismo 'reale' assieme a quello teorico, in quanto si rende evidente il fatto che al contrario del comunismo cristiano (da cui Marx stesso pesca a piene mani) in cui il bene materiale non porta nessun giovamento nel raggiungimento della grazia eterna, al contrario della soliderietà fraterna tra uomini, fratelli, e figli di Dio; il comunismo di stampo marxista non può portare l'individuo a rinnegare il proprio benessere derivato dal possedere maggiori beni, in quanto per l'individuo materialista che ha a disposizione unicamente la sua esistenza, quei beni sono forse la cosa più gratificante a cui egli possa tendere.
    E il comunismo resta per questo, non solo la struttura politica che vede maggiormanete il fiorire della corruzione, ma quella che porta alla maggiore povertà, ed alla maggiore privazione di libertà, poichè non solo priva l'individuo delle libertà fondamentali (come in ogni dittatura) come quella di espressione, di associazione, di parola, di stampa; ma priva l'individuo anche della libertà di godere del frutto del proprio lavoro, o dei propri beni (e grazie che in Italia il comunismo non si è mai visto.. Due cose non puoi toccare agli italiani: la mamma e il portafogli).

    Il 'lungimirante' Berlinguer, non credo abbia mai avuto idea di vendere le proprietà di famiglia per metterle a disposizione dei rurali poveri del sud.
    Se poi vuoi dire che il suo, è un comunismo diverso da quello che amava in gioventù, possiamo chiamarlo in tutti i modi, meno che comunismo.

    E tutto questo, senza affrontare poi le varie espressioni del comunismo reale o teorico, come il maoismo; che alla faccia della libertà negava persino il sussistere dell'io individuale in favore del noi statalizzato.

  9. #68
    Sempre più FdT
    Iscrizione: 1/4/2005
    Messaggi: 3,368
    Piaciuto: 2 volte

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    Che papiro :smt003

  10. #69
    DiVX
    Ospite

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    Quote Originariamente inviata da Godel
    Che papiro :smt003
    Un papiro di supposizioni, dato che un comunismo come Marx comanda non si è mai visto sulla faccia della terra e quindi non penso tu possa già giudicarlo.

  11. #70
    Assuefatto da FdT
    Uomo 32 anni da Genova
    Iscrizione: 11/4/2007
    Messaggi: 708
    Piaciuto: 0 volte

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    Quote Originariamente inviata da Godel
    Quote Originariamente inviata da Il lupo

    Quando si parla di comunismo in italia, io mi incazzo sempre.
    Perchè, punto primo, le applicazioni tardive non sono da considerarsi nulla, se non un misero lascito di un ideale più grande.

    Punto secondo,
    in italia non abbiamo mai visto il comunismo al potere, come il fascismo.
    Quindi ragionare per se e ma, sia per criticare che per vantare, lascia il tempo che trova.

    Diciamola una cosa, una sana...
    Le applicazioni del comunismo nelle altre nazioni non sono di certo un bell'esempio da seguire, certo, ma attenzione.

    In italia,
    Sono esistite persone che avevo un'idea differente di comunismo.
    E se avessero potuto, sono sicuro ne avrebbero dato un'applicazione del tutto differente dagli altri paesei.

    Esempio uno:
    Antonio Gramsci. Non riesce a tramandare le sue idee, se non con i suoi libri, difatti Muore in prigione prima della caduta del fascismo.

    Enrico Berlinguer. Persona a cui tutti volevano bene, grande politico e grande uomo. una malattia, lo porta via e "limita" il suo potenziale politico.


    Ecco, gli unici due uomini che avevano il potenziale per un'applicazione italiana di comunismo.


    ergo...
    Mentre io posso criticare il fascismo, perchè ha avuto la sua applicazione italiana.
    Vi prego di non mettere a paragone comunisti russi con gli italiani, o di qualivoglia nazione.
    Perchè nulla hanno a che fare,
    O almeno non si è potuto vedere nessuna applicazione italiana e non possiamo valutarne conseguenze negative e/o positive.
    Ma certo Lupo, in Italia (per fortuna) il comunismo non si è mai visto.
    Non ritengo grandi uomini politici Gramsci e Berlinguer, ma questo alla fin fine non importa.
    Il comunismo per così dire, di stampo marxista, è il comunismo travisato o meno a cui tutti fanno riferimento.
    Ora, dissociare quella che è l'ideologia di riferimento dall'applicazione della stessa, significa ignorare la realtà ed il fine stesso di un'ideologia: l'applicazione concreta.
    Quando i marxisti o filomarxisti dicono che il loro comunismo non è stato mai applicato, e che quindi è una realtà che si discosta da quella del comunismo russo, cinese, cambogiano ecc. affermano una cosa priva di senso. Rimanere legati ad un'ideologia che ha cent'anni, come è il marxismo o il fascismo, è da sciocchi. La società d'oggi non si riflette più nello studio economico del Capitale, o nell'autarchia fascista.
    Se vogliamo possiamo affrontare il comunismo marxista da un punto di vista teorico, dato che all'atto pratico ha fallito, forse è il modo migliore per capire perchè quell'ideologia ha fallito, ed è fallimentare.
    Il comunismo di stampo marxista necessitava del proletario (che in una realtà come quella italiana oggi, praticamente non ha nulla a che vedere con quello odierno, se si può chiamare ancora proletariato) sfruttato dal capitalista e dai suoi ideali capitalisti (anche il capitalismo odierno, rispetto a quello analizzato da Marx non ha nulla a che vedere); queste due 'entità' contrapposte, attraverso lo scontro nella rivoluzione proletaria sarebbero giunte ad una condizione di giustizia sociale, basata sull'equilibrio della proprietà dei beni all'interno dello stato.
    La grande lacune (o meglio la grande menzogna) della teoria marxista però, non risiede tanto nelle modalità di azione della rivolta o nello studio economico del tessuto sociale, ma nella contraddizione espressa dal pensiero di Marx riguardo la natura 'morale' che avrebbe dovuto guidare l'agire del comunista. Infatti Marx legge la storia dell'uomo come la storia dei rapporti commerciali tra gli esseri umani (materialismo storico) ma poi, nonostante abbia ammesso l'importanza dell'aspetto materiale e abbia rinnegato le religioni come "oppio dei popoli", egli stesso con una furbata che avrebbe potuto trovare terreno fertile solo nel malcontento del proletariato incolto e povero, nega la proprietà personale per i beni, i capitali, e si adagia su un'improbabile bontà proletaria che porterebbe ogni individuo a rinunciare al proprio tornaconto per favorire la collettività. Ma perchè un uomo dovrebbe rinunciare al frutto del proprio lavoro, ai propri beni, in favore del collettivo?
    Qui cade il comunismo 'reale' assieme a quello teorico, in quanto si rende evidente il fatto che al contrario del comunismo cristiano (da cui Marx stesso pesca a piene mani) in cui il bene materiale non porta nessun giovamento nel raggiungimento della grazia eterna, al contrario della soliderietà fraterna tra uomini, fratelli, e figli di Dio; il comunismo di stampo marxista non può portare l'individuo a rinnegare il proprio benessere derivato dal possedere maggiori beni, in quanto per l'individuo materialista che ha a disposizione unicamente la sua esistenza, quei beni sono forse la cosa più gratificante a cui egli possa tendere.
    E il comunismo resta per questo, non solo la struttura politica che vede maggiormanete il fiorire della corruzione, ma quella che porta alla maggiore povertà, ed alla maggiore privazione di libertà, poichè non solo priva l'individuo delle libertà fondamentali (come in ogni dittatura) come quella di espressione, di associazione, di parola, di stampa; ma priva l'individuo anche della libertà di godere del frutto del proprio lavoro, o dei propri beni (e grazie che in Italia il comunismo non si è mai visto.. Due cose non puoi toccare agli italiani: la mamma e il portafogli).

    Il 'lungimirante' Berlinguer, non credo abbia mai avuto idea di vendere le proprietà di famiglia per metterle a disposizione dei rurali poveri del sud.
    Se poi vuoi dire che il suo, è un comunismo diverso da quello che amava in gioventù, possiamo chiamarlo in tutti i modi, meno che comunismo.

    E tutto questo, senza affrontare poi le varie espressioni del comunismo reale o teorico, come il maoismo; che alla faccia della libertà negava persino il sussistere dell'io individuale in favore del noi statalizzato.
    quoto tutto,i comunisti che seguono marx fanno finta di nn capire che il mondo nn è piu quello del 1800,che il capo (ossia l'attuale imprenditore)nn è piu lo sfruttatore che che frusta i lavoratori e li fa lavorare 22 ore su 24...............

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