Nuovi sviluppi riguardanti la guerra israelo-palestinese. Si è ri-intensificata in queste ultime settimane la guerra interna fra le due fazioni palestinesi, Hamas, maggioritaria nel Paese e principale responsabile degli attacchi in Israele, e Al-Fatah, minoritaria ma un po' più moderata. Questo ha portato la destituzione forzata del governo palestinese guidato da Hamas (che salì al potere uno o due anni fa dopo regolari elezioni). Oggi ha giurato davanti al presidente dell'ANP il nuovo primo ministro, l'economista indipendente Salam Fayyad, insieme a 12 ministri a cui verranno conferiti pieni poteri sul Paese, e che potrà restare in carica anche senza l'approvazione del loro Parlamento.
Ovviamente la pacificazione è di là da venire, come dimostrano le recenti dichiarazioni ufficiali delle varie fazioni coinvolte in questa lotta intestina:
Abu Mazen (presidente dell'Associazione Nazionale Palestinese) ha dichiarato fuorilegge TUTTE LE FORZE DI HAMAS (dichiarazione storica e in netto contrasto con la vecchia linea di Arafat e dei suoi accoliti), che a loro volta rivendicano la conquista della Striscia di Gaza e rispondono affermando di non riconoscere il nuovo governo, frutto, a loro dire, di un vero e proprio colpo di stato.
Dal canto suo, Israele ha deciso di intervenire attivamente, bloccando le forniture di carburante alla Striscia di Gaza e mandando lì direttamente un suo plotone militare. Lampante quindi la sua intenzione, cioè isolare le forze di Hamas in sinergia con il nuovo governo, visto come un possibile affidabile interlocutore per arrivare ad accordi di pace. Sia Israele che gli Stati Uniti hanno infatti da subito dichiarato il loro pieno sostegno, politico ed economico (e chissà che non anche militare.....) ai nuovi governanti palestinesi
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