sì ma anke 10 e 10, le lezioni rallentano troppo... e chi organizza le classi se ha 100 bambini, di cui 50 sono stranieri, non può fare più di tanto.Originariamente inviata da Er_DvD_BeSt
bisognrebbe fissare il limite per gli stranieri che non parlano italiano in modo accettabile a 2-3 per classe, con tanto di insegnante di sostegno, un po' come per gli handicappati o per i bambini con problemi familiari e sociali.
In una scuola ben gestita le classi devono venir composte con l'obiettivo della massima omogeneizzazione dei loro componenti.
Quindi se ci sono il 20% di stranieri, è bene che questi vengano distribuiti nelle classi con il peso di 1 ogni 5 iscritti.
Se così non si facesse, se si riunissero tutti gli stranieri in una unica classe (o scuola) a essi riservata, di fatto si adotterebbe un principio simile a quello per il quale le classi vengono formate in virtù delle capacità intellettive degli studenti. Cioé la classe dei migliori, quella di quelli medi e quella dei quasi-ritardati: un criterio meritocratico che fa a cazzotti con i più elementari principi di uguaglianza e integrazione del singolo individuo nella collettività.
beh seondo me basterebbero dei corsi di lingua prima di entrare a scuola.
Si sa che gli arabi sono molto portati per le lingue (o almeno così si dice) i rumeni che conosco io l'italiano l'hanno imparato in pochi mesi. Basta organizzarsi e i problemi si risolvono.
Se si imponesse un pre-esame di italiano prima di potersi iscrivere a scuola, anche moltissimi italiani non potrebbero accedervi!!
si parla di esami elementari, i quali non sarebbero superati magari da moltissimi ciociari tuoi compaesani, ma non sono tutti così in italia.
Se si imponesse un pre-esame di italiano prima di potersi iscrivere a scuola, anche moltissimi italiani non potrebbero accedervi!!
difatti ha detto moltissimi italiani, non tutti..
scatti come una molla quando ti tirano in ballo eh?
Adesso ho capito perché gli extracomunitari si integrano nel Lazio molto meglio che in Lombardia... perché con noi parlano la stessa lingua, mentre lì nella culla della civiltà e della lingua italiana hanno un sacco di problemi nèèèèèèèèèèèèh... e io stolto che pensavo che foste voi così stronzi da emarginarli...!
Si che sei egoista, diciamo che il tuo egoismo si rivolge anche alle altre persone, ma sei sempre egoista.
Comunque sia son felice che ci sei arrivato da solo, mi hai risparmiato altro post.
Infine se la tua felicità deriva dando sempre una mano a chiunque... bèh scelta di vita tua che non considivo assolutamente.
Ma non perché io sono stronzo, figurati ai miei amici stretti che saranno 5 al massimo, al mio attuale amore ed ai miei familiari, se posso do anche il cuore non preoccuparti.
Ma non sento per niente la necessità di aiutare persone che non conosco e che potrebbero speculare sopra ogni mio aiuto... guarda caso come mi è successo svariate volte in passato.
Tutto qua se poi per te questo è l'egoismo che tu disprezzi classificandolo come il male... bèh... mi spiace che per te il giusto sia il male e l'eccesso di buonismo intriso anche alle volte di pura ipocrisia sia il bene.
Per rispondere alla tua domanda che cos'è la felicità, ti dico sempre secondo la mia concezione, che non c'è una parola per definire questo stato d'animo, ma ci sono svariate situazione o cose che ti fanno essere felice o infelice.
Possiamo passare ad una distinzione di giusto o sbagliato o di bene e male ok?
Io ti chiedo levando dalle palle la morale e stronzate varie, non puoi dire che esse siano oggettive come in effetti non è una cosa oggettiva la felicità.
Quindi possiamo dire che il bene è ciò che ci fa sentir felici ovvero; appagati, tranquilli, sereni, contenti, festosi ed ecc ecc...
Il male è ciò che ci fa sentir tristi o male.
L'uomo mira a ciò che lo rende più felice giusto?
Penso che tu sia d'accordo o almeno lo spero.
Tutto questo per dirti che sotto sotto il tuo aiutare gli altri è solo un modo per appagare la tua felicità, stop.
Non vedo cosa ci sia di così celestiale nel tuo comportamento.
Io non sono convinto che l'uomo ricerchi la felicità come obiettivo primario della sua vita.Si che sei egoista, diciamo che il tuo egoismo si rivolge anche alle altre persone, ma sei sempre egoista.
Comunque sia son felice che ci sei arrivato da solo, mi hai risparmiato altro post.
Infine se la tua felicità deriva dando sempre una mano a chiunque... bèh scelta di vita tua che non considivo assolutamente.
Ma non perché io sono stronzo, figurati ai miei amici stretti che saranno 5 al massimo, al mio attuale amore ed ai miei familiari, se posso do anche il cuore non preoccuparti.
Ma non sento per niente la necessità di aiutare persone che non conosco e che potrebbero speculare sopra ogni mio aiuto... guarda caso come mi è successo svariate volte in passato.
Tutto qua se poi per te questo è l'egoismo che tu disprezzi classificandolo come il male... bèh... mi spiace che per te il giusto sia il male e l'eccesso di buonismo intriso anche alle volte di pura ipocrisia sia il bene.
Per rispondere alla tua domanda che cos'è la felicità, ti dico sempre secondo la mia concezione, che non c'è una parola per definire questo stato d'animo, ma ci sono svariate situazione o cose che ti fanno essere felice o infelice.
Possiamo passare ad una distinzione di giusto o sbagliato o di bene e male ok?
Io ti chiedo levando dalle palle la morale e stronzate varie, non puoi dire che esse siano oggettive come in effetti non è una cosa oggettiva la felicità.
Quindi possiamo dire che il bene è ciò che ci fa sentir felici ovvero; appagati, tranquilli, sereni, contenti, festosi ed ecc ecc...
Il male è ciò che ci fa sentir tristi o male.
L'uomo mira a ciò che lo rende più felice giusto?
Penso che tu sia d'accordo o almeno lo spero.
Tutto questo per dirti che sotto sotto il tuo aiutare gli altri è solo un modo per appagare la tua felicità, stop.
Non vedo cosa ci sia di così celestiale nel tuo comportamento.
Riguardo al bene e al male, non li correlerei tanto con il sentirsi felici o meno quanto con il sentirsi quella che si definisce la propria coscienza più o meno a posto.
Invece l'egoismo di fare del bene, per quanto logico come ragionamento e da me stesso preso in considerazione in alcune circostanze del mio passato, bisogna ammettere che è solo un sofisma per giustificare la nostra negligenza nel volersi occupare degli altri.
Scusami tu forse miri a star male? Non penso che esistano tante persone che mirano a vivere una vita solo per star male, senza pensare minimamente alla propria felicità.
Con il bene e male è una cosa vasta ho dovuto semplificarla per non uscire più di tanto dal tema, ma sicuramente non è un fatto di coscienza.
L'ultima parte non l'ho capita scusami potresti rispiegarmela grazie.
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