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Al lavoro a 15 anni invece che in classe

  1. #1
    obo
    .
    35 anni
    Iscrizione: 23/9/2005
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    Predefinito Al lavoro a 15 anni invece che in classe

    Emendamento della maggioranza: l'apprendistato vale come un anno di scuola
    E' bufera sul governo. Il Pd: "Fanno carta straccia di tutti le scelte mondiali"

    Al lavoro a 15 anni invece che in classe
    passo indietro sull'obbligo scolastico


    Critiche dai sindacati: "Non è così che si aiuta l'occupazione dei giovani"di SALVO INTRAVAIA





    Al lavoro a 15 anni e scoppia la polemica tra governo e opposizione. "La maggioranza fa carta straccia dell'obbligo scolastico: inaccettabili questi salti all'indietro sul tema della formazione", dichiara l'ex ministro della Pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni (Pd). Al centro della querelle un emendamento al disegno di legge Lavoro, collegato alla Finanziaria, approvato questa mattina dalla commissione Lavoro della Camera, che prevede che l'apprendistato possa valere a tutti gli effetti come assolvimento dell'obbligo di istruzione. Se il provvedimento dovesse andare in porto gli studenti meno volenterosi potrebbero uscire dalle aule scolastiche un anno prima dell'attuale obbligo scolastico, fissato a 16 anni.

    Ma l'Ue e tutti i più recenti studi sul capitale umano ci chiedono il contrario: aumentare la permanenza a scuola dei nostri adolescenti e ridurre la dispersione scolastica. "La maggioranza e il ministro Sacconi - continua Fioroni - hanno deciso di fare carta straccia dell'obbligo scolastico. E' inaccettabile che, invece di intensificare gli sforzi per collegare la fase educativa alla formazione e mettere in grado i ragazzi italiani di poter competere ad armi pari con i loro colleghi nel resto del mondo, qui si decida di fare un salto all'indietro così macroscopico".

    In effetti, gli ultimi studi di Ocse (l'Organizzazione internazionale per la cooperazione e lo sviluppo economico) e Banca d'Italia raccomandano l'esatto opposto: investire in istruzione. Lo scorso mese di novembre, la Banca d'Italia ha pubblicato uno studio dall'emblematico titolo "Investire in conoscenza". I due economisti Federico Cingano e Piero Cipollone evidenziano tutti i vantaggi connessi con un aumento del grado di preparazione dei cittadini italiani. Un massiccio investimento da parte dello stato in istruzione verrebbe più che compensato dalle entrate fiscali, a parità di prelievo, e dai minori costi derivanti dall'aumento del tasso di occupazione. E un anno in più sui banchi di scuola rende, secondo gli esperti di Bankitalia, nel medio-lungo periodo quasi il 9 per cento in termini di remunerazione del lavoro. I vantaggi maggiori sono per i laureati, il cui titolo di studio può fruttare più del 10 per cento e il diploma di maturità, il 9,7 per cento


    Durissimo il commento del senatore Antonio Rusconi, componente della commissione Cultura di Palazzo Madama. "Si tratta di un provvedimento assurdo che ci allontana ancora di più dai livelli dell'istruzione previsti dal trattato di Lisbona e soprattutto annulla una conquista importante del governo del centrosinistra, ovvero l'obbligo all'istruzione svolta nella scuola superiore o professionale fino a 16 anni, ma comunque nella scuola". "Di fatto - prosegue Rusconi - il governo Berlusconi sembra orientare la scuola e la società italiana verso indirizzi 'classisti', la serie A dei licei, la serie B degli Istituti tecnici, la serie C dei professionali, e ora per qualcuno, subito dopo la terza media, l'idea di andare subito al lavoro". All'estero, secondo il senatore del Partito democratico, "la crisi economica la si sta combattendo con più investimenti" su scuola, università e formazione.

    Nel 2003, una comunicazione della Commissione europea considerava "imperativo categorico" l'investimento efficiente nell'istruzione e nella formazione. Nel marzo 2000 il Consiglio europeo di Lisbona ha fissato all'Ue l'ambizioso obiettivo strategico di diventare entro il 2010 "l'economia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica del mondo, in grado di realizzare una crescita economica sostenibile con nuovi e migliori posti di lavoro e una maggiore coesione sociale". Il Consiglio europeo "ha ribadito che il futuro dell'economia (e della società) europea dipenderà dalle abilità dei suoi cittadini e che queste a loro volta richiedono un aggiornamento continuativo caratteristico delle società basate sulla conoscenza".

    E secondo l'ultimo lavoro dell'Osce, "Education at a Glance", in Italia la laurea, in termini di resa salariale, è un affare. In base ai calcoli dell'Ocse un uomo laureato può aspettarsi rispetto a un diplomato un vantaggio salariale durante la carriera superiore a 322 mila dollari, mentre per una donna il beneficio si ferma a 136 mila. La media Ocse è di 186 mila a livello lordo per un uomo e di 134 mila per una donna. E con un titolo di studio più elevato ci si assicura anche meglio contro la disoccupazione.

    "E' l'ultimo atto dello smantellamento di un vero obbligo scolastico": così il segretario della Flc-Cgil, Mimmo Pantaleo, commenta l'emendamento. "Siamo decisamente contrari. Prevedere questo - afferma il sindacalista - significa mettere in discussione l'essenza stessa dell'obbligo scolastico che va assolto nei percorsi di istruzione e formazione, e non attraverso l'apprendistato che nella maggior parte dei casi si traduce in un lavoro vero e proprio dove di apprendimento c'è ben poco". E i Cobas della scuola indicono uno sciopero della categoria per il prossimo 12 marzo.

    Critiche sono state espresse anche dal segretario confederale della Cisl, Giorgio Santini. "L'emendamento sull'apprendistato approvato dalla commissione Lavoro della Camera, in modo frettoloso e senza nessuna consultazione delle parti sociali, deve essere corretto prima dell'approvazione in Aula del ddl lavoro prevista per la prossima settimana". "In particolare - aggiunge Santini - va attentamente valutato il rischio di un conflitto tra norme, stante la vigente legge 296/06 che fissa l'obbligo di istruzione a 16 anni, che porterebbe alla paralisi operativa". La richiesta del sindacato è quella di "rilanciare l'apprendistato per aiutare concretamente l'occupazione dei giovani", ma di farlo in collegamento con "percorsi di istruzione e formazione professionali nei quali, come previsto dalla legge, si assolva all'obbligo di istruzione".

    (20 gennaio 2010)



    http://www.repubblica.it/scuola/2010/01/20/news/obbligo_scolastico-2017082
    taglia di qua, taglia di là a questo governo dobbiamo regalare delle forbici

    la cosa mi potrebbe andar bene se:
    1)ci fosse abbastanza richiesta di lavoro, che non c'è.
    2)non sia solamente un modo per le aziende di avere "schiavi" da usare durante l'apprendistato e poi da scacciare con un calcio nel culo.
    3)l'apprendistato non sostituisca le ore di insegnamento ma sia un'altra cosa, ad esempio 3+2, i primi tre anni a scuola con mini-diploma, e poi apprendistato coadiuvato dalla scuola, fino ad almeno 18 anni.
    mi sa che chiedo troppo.

  2. #2
    Se muoio rinasco P S Y C H O
    da Estero
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    Dovrebbero concepire delle scuole professionali (che già esistono) durante la frequentazione delle quali siano previste delle mezze giornate di apprendistato in un luogo di lavoro in sostituzione dei laboratori. La cosa dovrebbe avvenire con un minimo di progettazione ruguardo la formazione di ogni studente, facendo in modo che alla conclusione degli studi debba essere assunto laddove ha fatto l'apprendistato.
    Lavorare e studiare contemporaneamente consentirebbe di orientare gli studi alla massima specializzazione proprio nel tipo di lavoro che lo studente sarà chiamato a fare a diploma ottenuto.
    Quindi l'utopia sarebbe che ci sia già il lavoro pronto e assegnato a quello studente che si iscrive all'istituto professionale...

  3. #3
    Sempre più FdT mformatteo
    Uomo 36 anni da Imperia
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    c'è da dire che certa gente io la manderei molto volentieri a lavorare eh

    ci sono tanti di quei campi di ginestra e di patate su cui fare laboratorio..

  4. #4
    Cal Lightman
    Ospite

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    Quote Originariamente inviata da mformatteo Visualizza il messaggio




    c'è da dire che certa gente io la manderei molto volentieri a lavorare eh

    ci sono tanti di quei campi di ginestra e di patate su cui fare laboratorio..
    Quoto e straquoto.

    Comunque è uno scandalo questo paese, ho deciso (e non è uno scherzo, ho proprio pianificato la cosa con i miei) che quando cominceranno la costruzione delle centrali atomiche ce ne andremo dall'Italia, queste leggi della ****** e questi favoritismi interni ai partiti sono i chiari sintomi che qualcosa sta letteralmente mandando a puttante il sistema.
    Questo sta diventando un paese di delinquenti e un uomo rappresenta bene questo stato di cose, un delinquente, un criminale, un pazzo che dovrebbe essere sbattuto in galera e che ci stà facendo marcire.
    Un uomo corrotto dai soldi e dal potere che non ha il minimo rispetto ne per il suo paese ne per la gente che ci vive.
    Io non voglio vivere in un paese anti democratico dove la mafia impera perfino nella politica, sono stanco di sentire come questa gente riesc ad agire indisturbata senza la ben chè minima opposizione.
    Adesso vogliono pure cambiare la costituzione, e nessuno ci protegge da questi criminali??? nessuno che da loro un freno??? io davvero me ne vado da questo paese nel momento in cui cominceranno a costruire quelle schifezze, lascio ben volentieri questo paese in mano a criminali, mi dispiace perché io amo davvero l'Italia ma ormai è diventato un paese invivibile.
    ps: avete sentito che Brunetta si candida a sindaco?

  5. #5
    Sempre più FdT mformatteo
    Uomo 36 anni da Imperia
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    sì sì, sindaco di puffolandia

    il vero problema è che ci stiamo facendo rappresentare da quanto di peggio esiste in Italia.. destra e sinistra intendo..

    voi direte.. "basta votare meglio"..

    vero, ma fino ad un certo punto..

    chi va al parlamento non lo decidiamo noi ^__^

    noi decidiamo il partito che vince, quindi le liste bloccate se le fanno i partiti..

    se abbiamo solo partiti mediocri e gente mediocre, e non possiamo manco scegliere all'interno della mediocrità da chi farci rappresentare (liste bloccate...), come si può cambiare tutto questo?

    forse l'unica è creare molti nuovi partiti a-politici (nel senso di non schierati nè a destra nè a sinistra, come le liste civiche insomma)..

    ma anche lì, scardinare il sistema è impossibile..

    mi viene sempre più in mente la scena finale di VforVendetta.. ecco, quello sarebbe un ottimo modo per voltare pagina..

  6. #6
    Cal Lightman
    Ospite

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    Non credo che sia necessario, comunque secondo me bisogna continuare a votare e per il momento bisogna farlo con l'intento di emarginare la gente peggiore, che per il momento stà a destra.
    Solo che non ho capito bene il motivo per cui la maggioranza degli Italiani stà ancora dalla parte della destra e molti sono ancora dalla parte di B.
    Forse agli Italiani piace prenderla in quel posto, forse non ce ne rendiamo conto ma sotto sotto, nel nostro petto, batte un cuore fascista e antidemocratico.
    Forse non sono i politici ad essere cattivi, forse siamo noi che inconsiamente rivogliamo il fascismo.

  7. #7
    Sempre più FdT mformatteo
    Uomo 36 anni da Imperia
    Iscrizione: 14/12/2009
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    o forse perchè alla fine tanto migliori della nostra classe dirigente non siamo..

    -siamo un pò tutti boccaloni (preferiamo uno che in tempo di recessione ci dice che farà il miracolo e che tutti avremo un posto di lavoro ben pagato, mai più criminalità, una monica bellucci nuda nel letto ogni volta che lo vogliamo etc etc, piuttosto che un politico meno utopista che invita a stringere la cinghia dove si può..)

    -amiamo sembrare onesti, giusti, probi (mai sentito uno, dico UNO che ammette di evadere le tasse, o che ammette di fare il furbetto), ma raramente rinunciamo ai nostri piccoli vizietti, quindi un sistema lassista ci fa comodo..
    sì perchè ci fa comodo ubriacarci il sabato sera e poi metterci alla guida sapendo che le probabilità di un controllo sono basse basse, ci fa comodo non fare la ricevuta e intascarci un pò di sano contante in nero, ci fa comodo scendere a compromessi con il vigile per evitare la multa, o andare dall'amico carabiniere per farsela togliere etc etc..

    -siamo un pò tutti gay col culo degli altri.. quando scopriamo uno che ci ha truffato, come minimo esigiamo la pena di morte per sodomizzazione multipla, quando invece ci beccano ad andare a 100 all'ora vicino al centro urbano ci lamentiamo che "con tutti i ladri e stupratori proprio a me vieni a fare la multa??".. quando un imbecille ci taglia la strada come minimo vogliamo che gli sia imputata la "tentata strage dolosa con aggravante -l'aggravante è che l'ha tentata su di noi-", quando tagliamo noi la strada perchè magari siamo al cellulare (io per colpa di un furbo del genere ci ho lasciato un crociato sull'asfalto e 3mila danni alla mia precedente moto) invochiamo la sempreverde (vedi sopra) attenuante del "eh ma con tutti gli stupratori assassini comunisti castristi rilasciati dopo due giorni mi vieni a rompere la ciolla perchè non ho rispettato uno stop??".

    insomma, da un certo punto di vista ci meritiamo anche questa classe dirigente eh..

  8. #8
    0 1 1 2 3 5 8 13 21 34 55 Killuminato
    Uomo 42 anni da Modena
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    dovrebbero valorizzare le scuole professionali che molti anni fa erano l'orgoglio dell'Italia nel mondo. Oggi ovunque ce le stanno copiando e noi regrediamo invece di migliorarci

  9. #9
    Can che dorme Wolverine
    Uomo 39 anni
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    Scusate, eh....



    Non vorrei dire.....



    Spesso noi stessi quando vediamo nostri compagni poco volenterosi diciamo "Ma andate a lavorare!".....il governo sta in pratica progettando questo, se ben ho capito, meglio regolamentato ed inserito in un (se pure ancora meramente schematico) progetto più grande di formazione professionale.


    Dunque, che mìnchia avete da controbattere?....E' la semplice realizzazione di una delle più antiche imprecazioni del mondo

  10. #10
    Spotless Echoes
    Donna 32 anni da Roma
    Iscrizione: 21/6/2009
    Messaggi: 9,071
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    Anche per lavorare dignitosamente a 15 anni ci vuole la scuola.
    Gli istituti professionali ci stanno per questo.
    Dovrebbero aiutare ad inserire i giovani nel mondo del lavoro, in modo coscienzioso.
    Ma essendo pieni di scansafatiche e sottovalutati ingiustamente dai più, sono scuola che vanno sempre a rotoli.
    Con questa crisi e questa disoccupazione un quindicenne che ha a mala pena la scuola media non ha speranze.
    100 anni fa non era cosi, ma i tempi sono cambiati.
    Non si può appunto tornare indietro.
    Bisognerebbe investire sugli istituti professionali,
    ma quando parliamo di investire sulla scuola qui in Italia
    non ascolta mai nessuno...

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