L'arte ha per forza qualcosa di oggettivo, come tecniche, materiali, periodi storici, contesti sociali.
Sono fattori, oggettivi, che determinano la composizione di un'opera.
Inoltre la stessa estetica non è qualcosa di campato in aria.
Per l'estetica, la storia artistica e sociale, si divide in diverse concezioni della parola "umanesimo".
Che sia greco, romano, rinascimentale, illuminista, romantico o post romantico.
Ognuna di queste concezioni di umanesimo porta con sè veri e propri stili di vita, concezioni dell'arte, dell'umanità, dell'uomo, della sua posizione nel mondo.
Ad una analisi profonda, in un opera d'arte c'è un profondo lato oggettivo.
Il lato soggettivo nasce nell'ermeneutica dell'opera. Che, ricordo, non vive per il pubblico ma solo per rinascere, continuamente, in se stessa.
L'opera nasce oggettiva, in quanto prodotto di un'idea soggettiva, nata in un artista condizionato da valori oggettivi, come il tempo, lo spazio etc..etc..
L'opera diviene soggettiva nello sguardo dell'interprete, perchè condizionato a sua volta da valori oggettivi, come il tempo, lo spazio etc..etc..ma spesso diversi da quelli dell'artista. (anzi, quasi sempre).
Questo permette all'opera di sopravvivere al tempo.
Come sosteneva Benjamin, ogni opera ha, al suo interno, delle latenze che non possono essere colte tutte assieme, dato che l'interpretazione è sempre condizionata da ciò che dicevo prima.
Queste latenze quindi si esauriranno solo con il tempo.
Perchè cambiando il tempo, cambiano le modalità d'interpretazione ed ogni opera può essere rianalizzata dal principio con idee e valori e contesti diversi.
Perchè non possiamo ignorare il fattore oggettivo?
Perchè non potremmo mai capire a fondo, ad esempio, il San Giovanni decapitato di Caravaggio, se non sapessimo, dato oggettivo, che sul Caravaggio, in quel determinato periodo, pendeva una condanna all'esecuzione per decapitazione sommaria, cioè avrebbe potuto giustiziarlo chiunque l'avesse riconosciuto.
Inoltre, osservando il dipinto non capiremmo perchè Giovanni ha una tumefazione alla testa se non conoscessimo, dato oggettivo, che Caravaggio aveva ricevuto una botta in testa durante una rissa e che ne era uscito quasi morto.
Inoltre non capiremmo l'aria di disperazione profonda del dipinto, altro dato oggettivo, se non conoscessimo la paura profonda ed il panico che il pittore provava in quel periodo.
Ho fatto quest'esempio perchè con un quadro il paragone è più che lampante.
Ma tutto questo funziona con qualsiasi prodotto artistico.
Certo, la parentesi emozionale è importante, nonchè fondamentale forse, ma non possiamo stupirci appieno di qualcosa se non ne capiamo i principi primi.
scusate se sono stato prolisso e un po' superficiale comunque.
Questo è un tema che prevederebbe un forum a parte.
secondo me è soggettiva...
se non fosse soggettiva non sarebbe arte, sarebbe scienza.
io credo che la "bravura" non esista nell'arte, penso che se qualcuno riesce pienamente a esprimere ciò che vuole esprimere allora è << bravo >> a suo modo, che piaccia o meno a qualcuno
L'arte è estremamente soggettiva...
Ad esempio IO sono sempre stata criticata dagli altri per i miei gusti musicali, ora per la scarsa orecchiabilità, ora per i testi difficili che, ovviamente, non capivano o fraintendevano!
Ascoltare un mio disco era per loro una noia mortale.
Quando, per me, le stesse canzoni risuonavano come poesia allo stato puro...
Ultima modifica di Eco; 5/11/2008 alle 18:34
Nell'atto riguardante la fruizione dell'arte, l'unica componente interessante la soggettività e quel filtro percettivo che si interpone tra la sensibilità del fruitore e l'emanazione dell'opera stessa.
Per il resto è inopportuno parlare di "soggettiva" o, quantomento, è indelicato parlarne davanti a laureati in storia dell'arte. Poveri disgraziati.