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L'arte è soggettiva?

  1. #81
    Matricola FdT
    Donna 31 anni
    Iscrizione: 7/5/2010
    Messaggi: 2
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    l'arte per me non deve essere giudicata solo per la bravura di un artista o di un cantante, un pittore,in generale.... bisogna vedere realmente quanto impegno ci ha messo, quanto amore, l'anima che ha messo lui dentro la sua opera....secondo me oggi non esistono quasi piu artisti o cantanti/pittori/scrittori cosi...guardano tutti al commerciale


  2. #82
    Vivo su FdT
    Uomo 36 anni da Milano
    Iscrizione: 30/4/2005
    Messaggi: 3,821
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    Quote Originariamente inviata da Anomalia Visualizza il messaggio
    Leggendo un topic simile da un'altra parte, vi trasmetto qui questa domanda: L'arte è soggettiva?
    In cosa consiste la bravura di un'artista, secondo voi? Posso dire che Vasco Rossi mi fa cagare, ma è oggettivamente bravo? Perché? Secondo a quali canoni di giudizio?

    Per me è estremamente soggettiva, perché l'artista è tanto bravo quanto riesce a trasmettermi qualcosa. Quello che noi chiamiamo "valore oggettivo" è nient'altro che la diffusione del successo e dall'apprezzamento che ha avuto quel prodotto.
    Detto questo, l'arte non è paragonabile ne classificabile; nemmeno per gli stessi generi musicali. Si può dire chi ha venduto di più, i critici chi ritengono sia migliore, ma non chi è migliore.
    Per me il giudizio dei critici non è una risposta alla definizione di bravura oggettiva dell'artista.
    Anche perchè mettiamo caso che oggi se ne esce un critico che dice che i Jimmy Hendrix non capiva un *****, questo critico sarà screditato proprio per il suo giudizio. Quindi, i critici, per essere validi, devono attenersi, a grandi linee, sui giudizi già esistenti e riconosciuti pubblicamente come oggettivi sugli artisti.
    Ti stanno sul cheiz i critici eh?
    Effettivamente anche a me perché vogliono imporre una visione oggettiva di un qualcosa che per sua natura è soggettiva. L'arte in qualsiasi sua forma nasce come espressione di sentimenti e/o stati d'animo e/o altre infinte cose che ognuno di noi ha dentro la testa. Se compongo una canzone, per esempio, non lo faccio con l'intenzione di creare un bel brano ma di creare un brano che racchiuda dentro di se il mio malessere o la mia gioia, il mio dolore o la mia malinconia.. insomma ciò che un critico spesso ricerca è la bellezza, l'originalità, la qualità.. però sono cose che l'artista vero e proprio non pone nella propria opera perché vuole dare spazio a ciò che ha dentro di sè.
    Jimi Hendrix non aveva conoscenze musicali di nessun tipo, semplicemente conosceva il giro blues e aveva un buon orecchio, per il resto si strafaceva e suonava ciò che provava. E io adoro jimi hendrix!
    La musica è proprio l'esempio di questo.. pensa ad uno come malmsteen.. è oggettivamente bravo, per carità, ma soggettivamente fa cagare e non trasmette NULLA. Eppure è idolatrato da un sacco di gente..
    Ultima modifica di §¤PREISER¤§; 27/6/2010 alle 23:57

  3. #83
    Moderatrice Holly
    Donna 35 anni
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    Quote Originariamente inviata da §¤PREISER¤§ Visualizza il messaggio
    Ti stanno sul cheiz i critici eh?
    Effettivamente anche a me perché vogliono imporre una visione oggettiva di un qualcosa che per sua natura è soggettiva. L'arte in qualsiasi sua forma nasce come espressione di sentimenti e/o stati d'animo e/o altre infinte cose che ognuno di noi ha dentro la testa. Se compongo una canzone, per esempio, non lo faccio con l'intenzione di creare un bel brano ma di creare un brano che racchiuda dentro di se il mio malessere o la mia gioia, il mio dolore o la mia malinconia.. insomma ciò che un critico spesso ricerca è la bellezza, l'originalità, la qualità.. però sono cose che l'artista vero e proprio non pone nella propria opera perché vuole dare spazio a ciò che ha dentro di sè.
    Jimmy Hendrix non aveva conoscenze musicali di nessun tipo, semplicemente conosceva il giro blues e aveva un buon orecchio, per il resto si strafaceva e suonava ciò che provava. E io adoro jimi hendrix!
    La musica è proprio l'esempio di questo.. pensa ad uno come malmsteen.. è oggettivamente bravo, per carità, ma soggettivamente fa cagare e non trasmette NULLA. Eppure è idolatrato da un sacco di gente..
    ma non è vero

    jimi hendrix è un caso, ma quello che ho evidenziato non è vero
    Difficile dire se il mondo in cui viviamo sia una realtà o un sogno.

  4. #84
    Vivo su FdT
    Uomo 36 anni da Milano
    Iscrizione: 30/4/2005
    Messaggi: 3,821
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    Mettici le analisi oggettive di vario tipo come, che so.. la tecnica usata, le influenze, lo stile, aspetti dell'artista che si ritrovano nel modo di lavorare.. mettici tutto quello che vuoi, ma quando critichi un qualcosa lo fai sempre attraverso i TUOI occhi ed è comunque una combinazione di emozioni filtrate da una forzata visione oggettiva dell'opera che la snatura.. vedi ciò che in realtà non vedresti se ti lasciassi trasportare.
    L'esempio di malmsteen calza se ci pensi.. non ha originalità, ha tanta tecnica, la sua musica è bella perché non è altro che una sorta di metal neo classico scopiazzato da beethoven, vivaldi e compagnia bella e in più è tecnicamente mostruosamente bravo. Insomma è musica a tutti gli effetti, però non trasmette una cippa, così come john petrucci, stessa trippa (faccio esempi musicali perché mi vengono più facili e sinceramente sono i più semplici da capire senza avere chissà quali conoscenze).

    Ho scritto che un critico spesso ricerca bellezza, originalità e qualità perché sono degli aspetti oggettivi che danno valore ad un'opera. Per bellezza intendo perfezione, per originalità intendo qualcosa che prima non c'era e che è leggermente diverso da tutto il resto, per qualità intendo tutta una combinazione di fattori (tecnica, abilità, capacità artistiche etc..). Non dirmi che un critico non guarda queste cose (oltre a tutti gli aspetti "culturali" e non del caso).


    PS: ho scritto jimmy anziché jimi correggo subito

  5. #85
    Spotless Echoes
    Donna 32 anni da Roma
    Iscrizione: 21/6/2009
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    Non so risponderti cosi facilmente perchè è sbagliato dire che l'arte è solamente soggettiva come è sbagliato dire che è esclusivamente oggettiva.
    Io faccio l'esempio del pianoforte, perchè è l'arte che mi sta piu vicina e perchè quando suono cerco di farlo bene.
    La mia insegnante mi dice che si suona bene quando quel che si suona è bello.
    Non vuole dire che se suono un pezzo più difficile all'ascolto di un altro suono male.
    Vuole dire che suono bene quando rendo i particolare di ogni pezzo, sottolineo i passaggi importanti all'asccolto.
    Questa non è una cosa così soggettiva, anzi. E' la base per cominciare a suonare.
    Uno che suona senza interesse, senza attenzione, senza capacità anche se mette le note tutte a posto non suona oggettivamente bene.
    Quando due suonano già bene sono distinti dal gusto personale di ognuno di loro.
    E lì entra in gioco il soggettivismo. Mi piace quello piuttosto che un altro.

  6. #86
    Moderatrice Holly
    Donna 35 anni
    Iscrizione: 1/4/2006
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    Quote Originariamente inviata da §¤PREISER¤§ Visualizza il messaggio
    Mettici le analisi oggettive di vario tipo come, che so.. la tecnica usata, le influenze, lo stile, aspetti dell'artista che si ritrovano nel modo di lavorare.. mettici tutto quello che vuoi, ma quando critichi un qualcosa lo fai sempre attraverso i TUOI occhi ed è comunque una combinazione di emozioni filtrate da una forzata visione oggettiva dell'opera che la snatura.. vedi ciò che in realtà non vedresti se ti lasciassi trasportare.
    L'esempio di malmsteen calza se ci pensi.. non ha originalità, ha tanta tecnica, la sua musica è bella perché non è altro che una sorta di metal neo classico scopiazzato da beethoven, vivaldi e compagnia bella e in più è tecnicamente mostruosamente bravo. Insomma è musica a tutti gli effetti, però non trasmette una cippa, così come john petrucci, stessa trippa (faccio esempi musicali perché mi vengono più facili e sinceramente sono i più semplici da capire senza avere chissà quali conoscenze).

    Ho scritto che un critico spesso ricerca bellezza, originalità e qualità perché sono degli aspetti oggettivi che danno valore ad un'opera. Per bellezza intendo perfezione, per originalità intendo qualcosa che prima non c'era e che è leggermente diverso da tutto il resto, per qualità intendo tutta una combinazione di fattori (tecnica, abilità, capacità artistiche etc..). Non dirmi che un critico non guarda queste cose (oltre a tutti gli aspetti "culturali" e non del caso).


    PS: ho scritto jimmy anziché jimi correggo subito
    è ovvio che lo faccio attraverso i miei occhi, l'autore di qualsiasi forma d'arte ne perde possesso non appena la termina, e va tutta in mano allo spettatore. le interpretazioni non spettano all'autore, lui deve essere interpretato da chi lo legge/studia/ammira.

    il musicista da te citato - ammetto la mia ignoranza - non lo consco, mi fido sulla parola. ma anche qui, c'è da dire che quello che trasmette a me non è detto che trasmetta a te. c'è gente che si emoziona con jovanotti (c'è una mia amica che sta provando a farmelo ascoltare, ma per me fa proprio musica terrificante, brutta e inutilmente superficiale), io invece mi emoziono con ben altro (ma io sono artisticamente una snob di prima categoria).

    un critico deve guardare quelle cose, ma un'opera densa di significato e al tempo stesso brutta è inutile e l'artista quando crea si sforza di creare qualcosa di bello, non gli interessa soltanto creare qualcosa di nuovo o di trasmettere quello che ha in testa. fra l'altro, permettemi di contestarti, ma sull'originalità ormai anche la critica post-modernista comincia ad avere dei dubbi, dal momento che uno dei "precetti" del postmodernismo è proprio l'impossibilità del nuovo...

    l'arte è insieme trasmettere qualcosa ma è anche trasmetterlo bene. abbiamo autori perfetti formalmente (vincenzo monti ne è l'esempio più palese! un autoruncolo da quattro soldi a livello di contenuti!), ma quelli che passano alla storia sono quelli che sanno trasmettere qualcosa con i mezzi adeguati.

    se poi l'arte sia soggettiva o meno, io non lo so. posso dire cosa mi trasmette, perché ci sono artisti che mi trasmettono più di altri, ma non è detto che quello sia oggettivamente bravo. purtroppo in materia di estetica sono un'ignorante, anche se è una branca della filosofia a cui volevo interessarmi, ma non ho potuto perché la sapienza è il regno dei disguidi burocratici
    Difficile dire se il mondo in cui viviamo sia una realtà o un sogno.

  7. #87
    Cal Lightman
    Ospite

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    Partiamo dal presupposto che l'arte é comunicazione, di conseguenza non si può dare in alcun modo un valore oggettivo all'arte.

    Per quanto riguarda i critici ti do ragione sul fatto che spesso i loro giudizi non sono obiettivi ma arbitari, basta pensare al film di Gandhi che ha vinto 8 premi oscar, eppure é un film sterile di una lentenzza spaventosa, totalmente privo di interpretazione (un film storico deve compiacere due aspetti: l'attinenza storica ma anche quella artistica, e Gandhi secondo me dal punto di vista artistico della reinterpretazione é decisamente arido).
    Però é anche vero come disse Wilde "Bene o male purché se ne parli", percui anche se é un controsenso cercare di dare un valore all'arte, il valore della critica sta nella promozione dell'arte stessa.
    Se l'arte continua a esistere é anche grazie alla critica (anche voi siete critici per la cronaca) che ci ricorda che essa esiste.

    Tutta via anche se é impossibile dare un valore al "messaggio" lo si può sempre dare al "mezzo" con cui noi comunichiamo.
    Per esempio la musica esprime sicure emozioni, ma certo é che un baccano insensato non la si può certo definire di valore anche se qualcuno potrà intervenire dicendo "é proprio perché é un baccano senza senso che é arte di valore, perché esprime il caos della vita" al che io risponderei "mavvac****e.."

    In definitiva la mia risposta é :
    si é soggettiva e il valore è quello che noi li diamo nel momento in cui ci fermiamo ad assaporarla, però il mezzo é tranquillamente oggettivo, nel senso che tra un quadro del Caravaggio e una schifezza post moderna con uno strappo cucito e due chiodi attaccati non é difficile stabilire quale sia l'opera migliore


    Una volta gli artisti si ammazzavano per fare un quadro sostenendo ritmi impensabili e lavorando con attrezzature antiquate e in condizioni impensabili, spesso sotto l'incerta illuminazione di un lume, eppure davano vita a opere che ancora oggi riescono a togliere il fiato. Forse é proprio quando un'uomo supera se stesso che dimostra il suo talento conferendo all'opera d'arte qualcosa di veramente unico, mi sembra troppo comodo l'approccio degli artisti di oggi secondo cui basta prendere un vater e dipingerlo di rosso per affermare che sia arte e che valga 100.000$, gli artisti di oggi non sanno più cosa significa ammazzarsi di lavoro.

  8. #88
    Matricola FdT
    Donna 31 anni da Torino
    Iscrizione: 8/3/2011
    Messaggi: 69
    Piaciuto: 4 volte

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    Secondo me c'è il fattore obiettivo e quello soggettivo.
    Obiettivamente Canaletto è un grande artista, soggettivamente non mi dice proprio nulla!

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