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Frasi tratte dai libri

  1. #381
    Overdose da FdT Jean Grey
    Donna 32 anni da Modena
    Iscrizione: 12/4/2008
    Messaggi: 8,445
    Piaciuto: 3494 volte

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    La morte, con la sua urgenza, ha stuzzicato il mio desiderio di sapere alcune cose della vita. Voglio dare una risposta a mille domande su me stesso, sugli altri, sul mondo che ci circonda, sugli altri esseri viventi e inanimati, su come vivere meglio: mi domando cosa significhi tutta questa confusione in cui sono immerso fino al collo, una confusione necessariamente mortale, e quale sia la maniera migliore per venirne fuori. Tutte queste domande mi assalgono di continuo; cerco di scuotermele di dosso, di riderne, di stordirmi per non pensare, ma, dopo avermi dato un pò di tregua, esse tornano con insistenza.
    E meno male che ritornano!
    Perchè se non tornassero significherebbe che la coscienza della mia morte non è servita che a spaventarmi, che, in un certo senso, sono già morto e che non so far altro che nascondere la testa sotto le coperte, invece di utilizzarla.
    Voler sapere, voler pensare: ciò equivale a voler essere veramente vivi.
    Vivi di fronte alla morte, non storditi e anestetizzati nella sua attesa.



    -Le domande della vita, Savater-

  2. #382
    Eurasia
    Ospite

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    Era una specie di mascherina che gli nascondeva mezza faccia, però lì sotto lui si sentiva se stesso: non c'era dubbio che lui fosse una cosa e gli occhiali un'altra, completamente separata; era chiaro che solo occasionalmente lui portava gli occhiali e che, senza occhiali, era un uomo completamente diverso. Ritornò - per quel tanto che la sua natura glielo consentiva - felice.

    L'avventura di un miope di Italo Calvino

  3. #383
    Uan
    Uan
    Donna 30 anni
    Iscrizione: 8/1/2008
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    Uno si costruisce grandi storie, questo è il fatto, e può andare avanti anni a crederci, non importa quanto pazze sono, e inverosimili, se le porta addosso, e basta. Si è anche felici, di cose del genere. Felici. E potrebbero non finire mai. Poi, un giorno, succede che si rompe qualcosa, nel cuore del gran marchingegno fantastico, tac. Senza nessuna ragione, si rompe d’improvviso, e tu rimani lì, senza capire come mai tutta quella favolosa storia non ce l’hai più addosso, ma davanti, come fosse la follia di un altro, e quell’altro sei tu.

    “Oceano Mare“ di Alessandro Baricco


  4. #384
    Moderatrice Holly
    Donna 35 anni
    Iscrizione: 1/4/2006
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    Ora senta un po' che bizzarria mi viene in mente! Se,nel momento culminante, proprio quando la marionetta che rappresenta Oreste è per per vendicare la morte del padre sopra Egisto e la madre, si facesse uno strappo nel cielo di carta del teatrino, che avverrebbe? Dica lei.
    -Non saprei,-risposi, ristringendomi nelle spalle.
    -Ma è facilissimo Signor Meis! Oreste rimarrebbe sconcertato da quel buco nel cielo.
    -E perchè?
    -Mi lasci dire. Oreste sentirebbe ancora di più gli impulsi della vendetta, vorrebbe seguirli con smaniosa passione,ma gli occhi,sul punto, gli andrebbero lì,a quello strappo, donde ora ogni sorta di mali influssi penetrerebbero nella scena, e si sentirebbe cadere le braccia. Oreste,insomma, diventerebbe Amleto. Tutta la differenza, Signor Meis, fra la tragedia antica e la moderna consiste in ciò, creda pure: in un buco nel cielo di carta.

    da Il Fu Mattia Pascal, Luigi Pirandello.
    Difficile dire se il mondo in cui viviamo sia una realtà o un sogno.

  5. #385
    FdT-dipendente
    Donna 31 anni da Palermo
    Iscrizione: 9/1/2008
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    «Non avevo voluto amarlo; il lettore sa quanto io abbia lottato per estirpare dal mio cuore i germi dell'amore che vi si eranoannidati; ed ora m'era bastato rivederlo perchè quel sentimento si ridestasse in me, più vivo e più forte di prima. Egli mi costringeva ad amarlo senza neppure guardarmi».

    «"Vi dico che devo andare!", ribattei, spinta ormai dalla passione. "Pensate che possa restare senza essere più nulla per voi?


    Credete che sia un automa?... una macchina senza sentimenti? Che possa sopportare di sentirmi strappare dalle labbra il mio boccone di pane e gettar via dal bicchiere la goccia d'acqua che mi dà vita? Credete che perché sono povera, oscura, semplice e piccola, non abbia un'anima e un cuore? Vi sbagliate!... Ho un'anima come voi... e un cuore come il vostro! E se Dio mi avesse concesso una qualche bellezza e molta ricchezza, vi avrei reso penoso il separarvi da me come lo è per me il separarmi da voi. Io non parlo adesso secondo gli usi e le convenzioni, e neppure come un essere fatto di carne... è la mia anima che si rivolge alla vostra anima: proprio come se entrambe fossero al di là della tomba e ci trovassimo ai piedi di Dio, eguali... come siamo!"
    "Come siamo!", ripetè il signor Rochester... "così", aggiunse chiudendomi fra le braccia, stringendomi al petto e premendo le sue labbra sulle mie: "così, Jane!"»

    «L'amavo molto, più di quello che avessi il coraggio di dire, più di quello che le parole potessero esprimere. »

    (Jane Eyre).

    «Il tuo cuore lo hai spezzato tu, e spezzandolo hai spezzato anche il mio» (Cime Tempestose)


  6. #386
    Moderatrice Holly
    Donna 35 anni
    Iscrizione: 1/4/2006
    Messaggi: 35,150
    Piaciuto: 10122 volte

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    E ad un tratto passò per il suo cuore una strana, inattesa sensazione, quasi di caustico odio contro Sonja. Come se si fosse egli stesso sorpreso e spaventato di quella sensazione, sollevò bruscamente il capo e la guardò fisso; ma incontrò su di sé lo sguardo inquieto e dolorosamente sollecito di lei; in quello sguardo c'era l'amore, e il suo odio si dileguò come un fantasma. Non era ciò che egli aveva creduto; aveva preso un sentimento per un altro.


    Delitto e Castigo, F. Dostoevskij


    e che probabilmente, se non si conoscore Raskòl'nikov, non rende... (:
    A neonindian piace questo intervento
    Difficile dire se il mondo in cui viviamo sia una realtà o un sogno.

  7. #387
    Peperin@
    Utente cancellato

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    Che cos'è il riscatto? E' la possibilità di riprendere in mano il proprio futuro sapendo di partire svantaggiati. ....Il Sogno Politico

  8. #388
    Nerdfighter - DFTBA Deryn_Sharp
    Donna 32 anni da La Spezia
    Iscrizione: 26/2/2008
    Messaggi: 1,725
    Piaciuto: 17 volte

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    Una volta Melissa aveva letto una scritta sul muro del bagno di una stazione degli autobus: "Ciò che non ti uccide ti rende più forte". Quella frase le era rimasta impressa, in parte perchè era la cosa più stupida che avesse mai letto. Ciò che non ti uccide può lasciarti menomato, cieco e sordo, oppure semplicemente pazzo. Nessuna di quelle cose corrispondeva a "più forte", nel vocabolario di Melissa.
    I diari della mezzanotte - Dentro le tenebre

  9. #389
    0 1 1 2 3 5 8 13 21 34 55 Killuminato
    Uomo 42 anni da Modena
    Iscrizione: 30/9/2004
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    Piaciuto: 187 volte

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    Bene, e siamo arrivati a quanto ti avevo promesso facendo un riassunto noiosissimo di quello che c’è voluto per arrivarci senza perdere la fiducia. Cioè com’è morire, che cosa succede. Giusto? È quello che vogliono sapere tutti. Anche tu, dammi retta. Che ti decida ad andare sino in fondo o meno, che io ti dissuada in qualche modo come pensi che cercherò di fare o meno. Intanto, non è come si pensa. La verità è che sai già com’è. Conosci già la differenza tra l’ammontare e la velocità di tutto quello che ti balena dentro e quella parte infinitesimale e inadeguata che riusciresti a comunicare. Come se dentro di te ci fosse questa enorme stanza piena si direbbe di tutto quello che prima o poi è presente nell’universo e invece le uniche parti che ne emergono devono in qualche modo essere spremute attraverso uno di quei piccolissimi buchi della serratura che si vedono sotto il pomello delle vecchie porte. Come se cercassimo di vederci fra di noi attraverso quei minuscoli buchi. Ma un pomello ce l’ha, la porta si può aprire. Ma non nel modo che pensi tu. E anche se ci riuscissi? Pensaci un attimo: e se tutti i mondi infinitamente densi e mutevoli dentro di te ogni istante della tua vita a questo punto si rivelassero in qualche modo completamente aperti ed esprimibili dopo, dopo la morte di quello che ritieni essere te, e se dopo questo momento ciascun istante fosse in sé un mare o uno spazio o un tratto di tempo infinito in cui esprimerlo o comunicarlo, senza neanche il bisogno di una lingua organizzata, e ti bastasse come si suol dire aprire la porta e trovarti nella stanza di chiunque altro in tutte le tue multiformi forme e idee e sfaccettature? Perché stammi a sentire – non abbiamo molto tempo, qui è dove Lily Cache Road declina dolcemente e le scarpate si fanno scoscese, e s’intravede la sagoma dell’insegna spenta del punto vendita di prodotti naturali ormai chiuso, l’ultima insegna prima del ponte – perciò stammi a sentire: tu con precisione che cosa pensi di essere? I milioni e i bilioni di pensieri, ricordi, giustapposizioni – anche i più folli, come questo, penserai – che ti balenano nella mente e scompaiono? Una loro somma o rimanenza? La tua storia? Lo sai da quanto ti vado dicendo che sono un impostore? Ricordi che stavi guardando l’orologio RESPICE FINEM appeso allo specchietto retrovisore che segnava le 9.17? E cosa stai guardando adesso? Coincidenza? E se il tempo non fosse passato? La verità è che questo tu l’hai già sentito. Che le cose stanno così. Che è questo a fare spazio per l’universo dentro di te, tutti gli infiniti frattali di collegamento ripiegati su se stessi e le armonie di voci diverse, le infinità che non puoi mai mostrare a un’altra anima. E tu pensi che faccia di te un impostore, quella minima frazione che agli altri è dato scorgere? Certo, sei un impostore, certo, quello che gli altri vedono non sei mai tu. E tu certo lo sai, e tu certo cercherai di manovrare quella parte che vedono se sai che è solo una parte. Chi non lo farebbe? Si chiama libero arbitrio, caro il mio Sherlock. Ma ecco al tempo stesso perché fa così bene crollare e mettersi a piangere davanti agli altri, o a ridere, o a parlare strane lingue, o a salmodiare in bengali – non si tratta più di una lingua, né di spremersi per passare attraverso un buco.
    Perciò piangi pure quanto ti pare, non lo dirò a nessuno.
    Ma cambiare idea non avrebbe fatto di te un impostore. Sarebbe triste farlo perché sei convinto di doverlo fare.
    Però non soffrirai. Sarà rumoroso, e proverai delle cose, ma ti attraverseranno così velocemente che non ti renderai nemmeno conto di averle provate (un po’ come il paradosso che sbattevo in faccia a Gustafson: si può essere un impostore senza esserne consapevoli?) E il brevissimo momento di fuoco che sentirai sarà quasi bello, come quando hai le mani fredde e c’è un fuoco e tu le protendi verso la fiamma.
    La realtà è che morire non è brutto, ma dura per sempre. E per sempre non rientra nel tempo. Lo so che sembra una contraddizione, o magari un gioco di parole. In realtà si tratta, a ben vedere, di una questione di prospettiva.


    (David Foster Wallace, da "Caro Vecchio Neon", "Oblio")
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  10. #390
    FdT svezzato
    Uomo 39 anni da Estero
    Iscrizione: 2/2/2009
    Messaggi: 237
    Piaciuto: 1 volte

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    Quote Originariamente inviata da Holly Visualizza il messaggio
    E ad un tratto passò per il suo cuore una strana, inattesa sensazione, quasi di caustico odio contro Sonja. Come se si fosse egli stesso sorpreso e spaventato di quella sensazione, sollevò bruscamente il capo e la guardò fisso; ma incontrò su di sé lo sguardo inquieto e dolorosamente sollecito di lei; in quello sguardo c'era l'amore, e il suo odio si dileguò come un fantasma. Non era ciò che egli aveva creduto; aveva preso un sentimento per un altro.


    Delitto e Castigo, F. Dostoevskij


    e che probabilmente, se non si conoscore Raskòl'nikov, non rende... (:
    Amo questo libro.

    "Io, quella vecchia maledetta, l'ammazzerei e la svaligerei, e senza nessuno scrupolo di coscienza, te l'assicuro. Se l'ammazzassimo e ci prendessimo i suoi soldi, per dedicarci poi con questi mezzi al servizio di tutta l'umanità e della causa comune, non credi che un solo piccolo delitto sarebbe cancellato da migliaia di opere buone? Per una vita, migliaia di vite salvate dallo sfacelo e dalla depravazione. Una morte sola, e cento vite in cambio: ma questa è aritmetica! E poi, che cosa conta sulla bilancia generale la vita di quella vecchiaccia tisica, stupida e cattiva? Non più della vita di un pidocchio, di uno scarafaggio; anzi, vale meno, perché quella vecchia è dannosa. Distrugge la vita altrui"

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