Ne ho visto 2 minuti mentre mangiavo.
Una roba che pessima è dir poco...
Ne ho visto 2 minuti mentre mangiavo.
Una roba che pessima è dir poco...
Io ho trovato geniale Elio, bravo Max Gazzè, divertenti i "Marta sui tubi", carina Annalisa.. poi non sono riuscito ad ascoltarle tutte quindi non saprei se ve ne sono altre anche migliori..
La Litizzetto fa spataccare è l'unica cosa che mi fa sopportare (a stento) la pubblicità ogni 2 minuti... ed è tv pubblica... ed ho persino pagato il canone
Sempre stato una stronzata e sempre lo sarà.
Ho seguito ben poco (tipo 4 artisti in totale) e mi son venuti i brividi.
Testi con valore -10000 circa e melodie che facevano quasi accapponare la pelle.
Ci sono rimasta male in effetti.
La Litizzetto sì, è simpatica, necessita ovviamente di un personaggio come Fazio vicino. Se guardassi Sanremo ora come ora lo farei solo per la Litizzetto appunto. Ma se lo guardo solo per lei tanto vale che punto su altri programmi.
(Avere la tv spenta però è così piacevole....)
L'ho visto giusto dieci minuti...ho sentito il riassunto delle canzoni. Veramente schifo...
Saranno stati 20 secondi per canzone e dalla mia testa usciva...merda, cazzo che schifo, non sai cantare, ritirati, e altre cose
L'unica mezza salvabile è quella di Mengoni.
- - - Aggiornamento - - -
Per me Sanremo è morto nel 2001 con Elisa e Giorgia...dal 2005 è iniziato il declino -.-
Avete visto ieri il monologo della Litizetto sulla violenza sulle donne? E' stato un momento bellissimo ed emozionante. Colgo l'occasione per ricordare:" No alla violenza sulle Donne"
Stavo per scriverlo oggi pomeriggio, ma questo articolo dice già tutto:
Sanremo 2013 e la classifica al contrario
Si diceva: Sanremo quest’anno cambia, quest’anno ci sono le canzoni, la qualità. Poi leggi la classifica provvisoria di ieri sera , che vale per il 25% del computo complessivo ed che è espressa solo dal pubblico televotante (non dalla giuria di qualità), e ti ritrovi nelle prime posizioni: Mengoni, Modà, Annalisa. C’è qualcosa che non va? No, è tutto nell’ordine delle cose. E’ assolutamente normale, nonostante i fischi (che non fanno testo) della platea, che quello fosse il risultato.
A cambiare, logicamente, è stata l’offerta musicale presentata, non di certo il pubblico. Quindi le giovani orde di fan pronti a votare compulsivamente i loro idoli hanno continuato a farlo. Così idem i papà, le mamme e i parenti tutti. Insomma, il gusto non è cambiato. I Marta sui tubi saranno sempre ultimi, gli Almamegretta sempre penultimi e così via. Né più né meno che una vera e propria classifica al contrario (sorpende solo la posizione così bassa per Malika Ayane ed Elio e le Storie Tese, forse).
Che il podio sia espressione dei talent show alla Maria De Filippi o alla squadra di X-Factor non deve sorprendere, quanto far riflettere. L’alternativa? Eliminare i talent. E non è possibile. Oppure, fattibile, cambiare il meccanismo di voto, far pesare di più il peso della giuria di qualità. Che non è composta (solo) da vecchi muffosi che adorano solamente il cantautorato vecchia scuola, ma che almeno vivono una realtà musicale molto frastagliata, e che magari va anche al di là dell’Amici di turno. Quella di quest’anno è una situazione simile a quella che si verificò proprio nel 2000, prima però che ci fossero i talent. Lì sbaragliarono la concorrenza gli Avion Travel con la fantastica ‘Sentimento’ grazie proprio al voto della giuria di qualità. Speriamo per domani sera in un nuovo miracolo.
Fonte: Il Fatto QUotidiano
Sinceramente non capisco tutto questo accanimento sui talent. Non è che perchè escono da un prodotto televisivo sono delle merde. Classifica al contrario? Ma de che? E' normale che ci siano stati i fischi, ognuno ha i suoi prediletti, ma perchè una Malika Ayane o gli Almamegretta che hanno fatto cagare devono arrivare tra i primi 3, al posto di un Mengoni, che a me è piciuto?
Poi, sarà che io lo guardo ogni anno, ma è me non è dispiaciuto questo festival.
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SANREMO Il Festival, più lo tiri su, più ti tira giù. Nell’anno della canzone di qualità, alla fine vince Marco Mengoni, l’ex ragazzo di X Factor, rimesso a nuovo dalla factory di Gianna Nannini, ma arrivato
alla fase finale con una canzone decisamente modesta e banalmente tradizionalista, L’essenziale. Un sussulto di novità c’è con il secondo posto dei demenziali, divertenti, scatenati Elio e le storie tese, con La canzone mononota, un pezzo a metà fra il gioco provocatorio e lo sfoggio strumentale che vince anche il premio della critica Mia Martini e quello per il miglior arrangiamento. Terzi i Modà con il pezzo più tradizionalista del lotto, Se si potesse non morire. È il frutto combinato del solito televoto, palla al piede che finisce inevitabilmente per premiare le canzoni più scontate, e della giuria di qualità, un ibrido fra musicisti e noti vari che riesce solo a far salire Elio, che il televoto aveva messo in bassa classifica, fino al secondo posto, ma trascura il pezzo più classicamente elegante, Sai di Gualazzi.
NESSUN LAMPO
Insomma, la cavalcata trionfale del Sanremo targato Fazio non si chiude con il lampo di cui avrebbe avuto bisogno. Peccato. Per una rassegna che si è fatto vanto dell’aver scelto la via della qualità, che ha aperto la serata finale facendo debuttare al Festival Richard Wagner (ma anche su Raiuno il grande compositore non aveva mai messo piede alle nove di sera e forse non era mai stato neppure nominato), il verdetto è deludente, anche se arriva dopo una settimana di successi. Ieri c’è stato perfino il timbro della salute economica, come ha fatto sapere il dg Luigi Gubitosi: ovvero il pareggio fra costi, 18 milioni compresi i 7 della convenzione col comune di Sanremo, e ricavi (pubblicitari).
LA CAVALCATA
Il risultato finale è arrivato dopo una lunga cavalcata musicale inzeppata di ospiti e di break pubblicitari (altrimenti il pareggio come arrivava?). Primo ospite il maestro britannico Daniel Harding che ha aperto, appunto, dirigendo la Cavalcata delle valchirie e poi la Marcia trionfale dell’Aida di Verdi (ricorrono i duecento anni della nascita di entrambi i compositori). Nuova escursione del Festivalone nei territori della grande musica, con tanto di chiacchierata. Una sorta di ticket purificatore prima di dare il via alla gara. Una notte lunga. Con Luciana Littizzetto che sbuca vestita da farfallona in una citazione della scena scandalo di un anno fa e spara subito: «Non sono Belen sono Belan». Con la presentazione della giuria di qualità presieduta da Nicola Piovani, con Beppe Fiorello a sostituire Neri Marcorè che aveva sostituito Carlo Verdone.
GLI OSPITI
Il primo ospite è la modella di turno Bianca Balti, bella, scalza e perennemente sorridente, anche quando inciampa nel lungo strascico. E poi c’è il bellissimo balletto di Lutz Forster su Leonzinho, un pezzo di Caetano Veloso (già partito intanto per il Brasile), coreografato da Pina Bausch. E, quindi, il monologo di Lucianina sui «non belli», e quello lunghissimo e di maniera di Claudio Bisio. L’ospitata di Andrea Bocelli accompagnato dal figlio Amos. La cantatina di Fabio & Lucianina: La coppia più bella del mondo. E poi il valzer finale con vincitori e vinti. Festival finito dunque. Fazio è partito nella notte. Stakanovista, oggi è di nuovo alla guida di Che tempo che fa su Raitre. Intanto la questione del Festival 2014 continua a ronzare nella sua testa. «Parlarne ora è davvero prematuro - ha detto - Ci vuole un tempo di decantazione per evitare di replicare cose già fatte».
Fonte e foto: ilmessaggero.it
sempre più convinta che faccio bene a nn vederlo!!!