[CARMEN FUSCO Nola]. «Non volevo uccidere nessuno e non credevo di averlo fatto. Pensavo di essere stato colpito ed ho sparato per difendermi»: una frase pronunciata come una litania. Nel lungo interrogatorio davanti a Francesca Sorvillo, pm della Procura di Nola, l'ha detta e ridetta decine di volte. Quando ieri mattina è andato a costituirsi ai carabinieri non immaginava che i due rapinatori fossero morti. La guardia giurata, assistita dall'avvocato Nicola Pellino, ha ricostruito attimo dopo attimo una sequenza cominciata quando la luce del faro di uno scooter ha violato l'intimità della giovane coppia di fidanzati, appartata dentro un'auto in un posto solitario. A viale Impero erano arrivati intorno all’una, solo pochi minuti prima che accadesse la tragedia: «Le sagome di due persone, il rumore sordo del vetro del finestrino andato in frantumi e le schegge sui corpi nudi». «Ho pensato che ci stessero sparando, è stato terribile. Ho cercato di coprire con il mio corpo la mia donna, poi ho preso la pistola ed ho fatto fuoco. Non so nemmeno quante volte ho premuto il grilletto»: il vigilante è stato interrogato per oltre due ore così come la fidanzata, che ha confermato la versione che il giovane ha fornito al magistrato ed ai carabinieri. «Siamo scappati subito senza nemmeno renderci conto di quanto fosse successo. Temevamo per la nostra vita - hanno spiegato i ragazzi - ed abbiamo tentato solo di metterci in salvo». «Una volta a casa - ha proseguito tra i singhiozzi la guardia giurata - ho cercato di calmare la mia compagna e di riprendermi dallo choc poi sono andato dai carabinieri. Sono stati loro a dirmi che i due rapinatori erano morti». La disperazione oltre la paura. Adesso sul capo del vigilante pende l'accusa di omicidio volontario ma non si esclude che, dopo gli ulteriori accertamenti da parte degli investigatori, il reato di cui dovrà rispondere sarà quello di eccesso colposo di legittima difesa, almeno è questo a cui lavora il difensore. «Il mio cliente - ha, infatti voluto sottolineare l'avvocato, Nicola Pellino - non è Rambo. Si è trovato solo a dover difendere la propria incolumità oltre che quella della donna che era con lui. Per giunta - spiega ancora il legale - non è mai sceso dall'auto e non ha rincorso nessuno. Tra l'altro pur non essendo in servizio era regolarmente autorizzato a portare con sé la pistola». Le indagini intanto proseguono e domani sarà effettuata l'autopsia sui corpi dei due rapinatori. Ma per il giovane che ha visto trasformare una notte d'amore in un inferno non sarà certo l'epilogo giudiziario a mettere la parola fine sulla tragedia di sabato notte. «Gli ho consigliato di andare via per un po' - commenta Pellino - forse gli farà bene. Cambiare posto in questi giorni potrebbe aiutarlo a ritrovare la serenità e ad evitare, visto quanto è accaduto nelle ultime ore, la reazione emotiva dei familiari dei due malviventi».
[FONTE IL MATTINO]
Sinceramente sono sconvolto, la guardia è stata accusata di duplice omicidio volontario. Ma stiamo scherzando!?!