... Questo è un passaggio in cui non concordo. Anzi, da qui si distingue il senso proprio del termine : ministro del Signore, con quello di - dipendente della curia pontificia. Sono i motivi del cuore che rendono chi abbraccia una vocazione religiosa adatto a rivestire un ruolo estremamente importante in una società alienata oramai da una seppur minima reminiscenza spirituale. Se l' interesse verso Cristo e del ( vero ) cristianesimo va via via ad affievolirsi , penso sia proprio perchè persone come te vivono questo senso di rassegnazione e di " trascurabile" incompiutezza al ruolo che riveste chi di Cristo ha fatto ( indegnamente ) la sua bandiera, associandolo erroneamente ad un : rappresentante di Cristo . Essere veri cristiani, come lo erano i discepoli del Messia , significa trascendere le proprie priorità ed anteporre i bisogni altrui sopra i propri. Un amorevole empatia sarebbe un buon collante ai più nobili propositi….Almeno, cosi' è come la vede Ataru…( minchi.a , sto parlando come un fanatico religioso…aiutoooooo…ghghgh..).
1) è perchè ho contestualizzato che mi son permesso di isolare un periodo in perfetta conflittualità con il senso dato. 2) Il cristianesimo è morto da un bel pezzo, ed è stato sepolto al concilio di Nicea. 3) Quoto . Se nel mondo il cristianesimo ( inteso nella sua reale forma ) venisse abbracciato dai popoli, ne risulterebbe solo : pace globale. Utopia allo stato puro.
Famos'a capi'
1. Contestualizza con "pretese antisindacali"
Non ha importanza se scegli di fare il prete per vocazione o per
convenienza. Lo hai scelto tu e ti prendi onori e oneri.
2. Lo dico sempre anche io che il Cristianesimo è morto con Costantino. Ho solo quotato un tuo intervento
Spesso usiamo le parole senza percepirne appieno il significato. Ti do quello di vocazione preso da un vocabolario qualsiasi:
vocazione
[vo-ca-zió-ne]
s.f. (pl. -ni)
1 ECCL Spinta interiore mediante la quale Dio chiama una persona ad abbracciare la vita religiosa: farsi prete per v., senza v.; avere, sentire la v. di farsi monaca; la v. alla santità
‖ Chiamata rivolta all'uomo direttamente da Dio: la v. di Maometto
Quindi se tu poni la questione della vocazione per dimostrare che quello del prete non è un lavoro, ma qualcosa d'altro, parti dal presupposto dell'esistenza di Dio e non solo questo, ma addirittura che Dio abbia chiamato il prete per invitaro a quel percorso di vita.
Stiamo dicendo che un giorno o una notte, José Antonio Boitrón Solano ha visto Dio e questi gli ha chiesto di farsi prete.
Siccome io e te, che siamo due persone con quoziente intellettivo nella media e con i piedi per terra, sappiamo che non è vero, allora dobbiamo abbandonare il concetto di vocazione e quello del prete rimane un mero lavoro come tanti altri.
Un lavoro si fa sempre per convenienza.
E' ben diverso e tu lo sai.
Non ti viene chiesto di credere che dal cefalo sia nato l'uomo, non c'è nessun dogma. E' solo un'ipotesi che chi propone cerca di dimostrare in qualche modo, esponendosi alle critiche di chi riesce a demolirla.
Invece che Dio abbia preso un mucchietto di terra, ci abbia sputato sopra e abbia detto "sia fatto l'uomo" è un dogma. Cioè non c'è l'onere di dimostrarlo da parte di chi spara tale menzogna e non è permesso di confutare.
Esattamente!!. L' evoluzione senza dati certi rimane una teoria , un atto di fede. Prorio come credere in un Dio. Solamente che l' immaginario umano, nel promuovere fantascientifiche e bizzarre supposizioni sull' origine della specie ( il più delle volte finalizzate ad interessi speculativi ) , rasenta il patetico.