Sterilità, quante sono le coppie che hanno questo problema
Dieci, cento, centomila. Ad una coppia che non ha figli non è di conforto sapere che nel mondo combatte con lo stesso problema un esercito di persone. Una coppia, solitamente, si sente sola e unica.
Ma al di là di tutto è comunque vero che sono molti, moltissimi, gli uomini e le donne per i quali il concepimento di un figlio è motivo di preoccupazione.
Va ricordato che la specie umana è poco fertile e ciò è dovuto al fatto che l'ovulazione avviene indipendentemente dal rapporto sessuale. Negli animali, ove vi sia una diretta connessione temporale tra i due eventi, ogni rapporto ha la probabilità di dare inizio ad una gravidanza nel 98-99% dei casi: nella donna invece il "rischio" di essere fecondata è solo del 20-30% se il rapporto avviene nel periodo fecondo di un ciclo ovulatorio. In base a questa premessa biologica è evidente che occorre concedere un certo periodo di "prova" (2 anni circa di rapporti non protetti), prima di potere definire una coppia substerile o sterile.
Non avendo a disposizione alcun registro nazionale di sterilità, in Italia è possibile effettuare solo stime approssimative del fenomeno. La sterilità, intesa come assenza di concepimenti dopo 24 mesi di rapporti volutamente fecondanti, interessa il 20,6% della popolazione.
Di conseguenza ogni anno, se si considera un tasso di matrimoni pari allo 0,5%, ci si aspettano da 50.000 a 70.000 coppie senza figli. Di queste il 42% (circa 21-29.000) richiede una consulenza specialistica che consente di diagnosticare una causa rilevante di sterilità in un quarto circa dei casi.
Infatti, nel 78,6% dei casi la coppia non è sterile ma "ipofertile" o "subfertile" e cioè ha difficoltà a concepire ma non le è preclusa la possibilità di essere genitori. Nel restante 21,4% la coppia, invece, è sterile per cause imputabili all'uomo nel 5,9% dei casi o alla donna nel 15,9%.
In altri termini: in Italia su cento coppie che cercano di avere un figlio, da quindici a venti sono sterili. Una valutazione che nasce soprattutto dall'esperienza dei ginecologi. Dalla stessa esperienza si evince che, sempre in Italia, la sterilità maschile incide nel 35% dei casi, la sterilità ormonale femminile nel 30% dei casi, solitamente di facile risoluzione.
Sterilità
Ora, in base a quale criterio tu dici che una soluzione per loro ha minore valore di una soluzione per un altra malattia?
Non credo sia un numero irrilevante.
Ed il numero dei malati conta per parlare dell'importanza di una cura?