Monsignor Diego Coletti critica la decisione del Tribunale amministrativo
"Alimenta diffidenza verso magistrati. Motivazioni da bieco illuminismo"
I vescovi attaccano il Tar del Lazio
"L'ora di religione è fondamentale"
"Non spetta alla chiesa fare ricorso ma è compito del ministero"
CITTÀ DEL VATICANO - E' fortemente critica la reazione della Chiesa italiana alla sentenza del Tar del Lazio che esclude gli insegnanti di religione dagli scrutini. Sulla questione è intervenuto monsignor Diego Coletti, presidente della Commissione episcopale per l'educazione cattolica, sostenendo che si tratta di una decisione che danneggia la laicità ed è sintomo del "più bieco illuminismo che vuole la cancellazione di tutte le identità".
Coletti ha poi precisato che non sarà la chiesa a fare ricorso contro la sentenza perché il problema è in primo luogo del ministero dell'Istruzione, in quanto viene messa in discussione una sua direttiva. "Non credo - ha detto ai microfoni della Radio Vaticana - che tocchi alla chiesa come tale fare ricorso. Tocca ai cittadini italiani organizzati in partiti o in associazioni culturali esprimere il loro parere, il loro dissenso di fronte a una sentenza così povera di motivazioni e credo che lo stesso ministero dovrà fare un ricorso perché ciò che è stato messo sotto accusa non è l'opinione della chiesa ma una circolare del ministero, un qualche cosa che attiene all'organizzazione della scuola di Stato e credo quindi che siano questi gli organismi che debbano muoversi".
Monsignor Coletti ha definito la sentenza particolarmente pretestuosa e ha riaffermato che l'insegnamento della religione cattolica è parte integrante della conoscenza della cultura italiana, e in questo senso va inteso nel sistema scolastico italiano, non come percorso confessionale individuale. "Non si tratta di un insegnamento che va a sostenere scelte religiose individuali: ma di una componente importante di conoscenza della cultura di questo Paese, con buona pace degli irriducibili laicisti e purtroppo dobbiamo dire con buona pace anche dei nostri fratelli nella fede di altre confessioni cristiane".
La sentenza del Tar del Lazio, ha proseguito Coletti, rischia di alimentare diffidenza e sospetto verso la magistratura che sono già troppo alti in Italia e sono fenomeni che invece vanno contrastati. "Non conosco i giudici del Tar del Lazio - ha detto il vescovo di Como - anche se questo tribunale amministrativo ha una sua lunga storia che molti conoscono. Caso mai ci sarà da chiedersi come mai la competenza su una questione così delicata venga data a un tribunale amministrativo regionale".
I vescovi attaccano il Tar del Lazio "L'ora di religione è fondamentale" - Scuola&Giovani - Repubblica.it
anche se non avrò piu il mio mezzo punto di credito..............questa è una decisione sacrosanta......