Altro che diecimila, siamo a 48 mila sfollati. Se l'Italia fosse un Paese serio ed esistesse un minimo di rispetto per i disgraziati abruzzesi vittime del terremoto i vertici della Protezione civile sarebbero già stati spediti a casa da un pezzo. Ai loro danni si è infatti consumata una specie di 'truffa' mediatica tesa a occultare il vero numero dei cittadini sfollati. Tutto per accreditare il miracolo governativo su dopoterremoto.
All'inizio di febbraio, sul sito della Protezione civile compariva una tabella in cui si assicurava che il totale della popolazione assistita ammontava a sole 10.315 persone. L'espresso fece un'inchiesta (L'Aquila aspetta ancora il miracolo') nella quale documentò invece che gli sfollati erano oltre 40 mila.
Una bella differenza. Resa ancora più indigesta dalle rivelazioni sui ritardi della ricostruzione, a cominciare dal dramma delle macerie.
Ebbene, in quella occasione qualcuno a Palazzo Chigi storse il naso quasi che L'espresso avesse inventato questa cifra. Ora invece il Commissario delegato per la Ricostruzione, il presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi, diffonde un report nel quale certifica che al 27 aprile 2010 gli sfollati sono per la precisione 48.545.
Che dire? Le cifre si commentano da sole. E spiegano anche quanto bene hanno fatto all'Aquila a non concedere la cittadinanza onoraria al sottosegretario Guido Bertolaso, capo della Protezione civile. Proprio lui, il Grande Guido, è stato infatti più volte indicato da Berlusconi come l'autore del 'miracolo' abruzzese.
Abruzzo, 50 mila senza tetto | L'espresso