Per X-Fun
A) So dove vuoi arrivare.
Non ho mai fatto apologia del comunismo, in più occasioni ho rilevato le mancanze nel pensiero di Marx così come ho mosso dubbi circa la possibilità che il progetto comunista possa essere realizzato.
Relativamente alla mia militanza nel PRC vorrei farti notare che si tratta di un partito che propone un programma di sinistra radicale e che ha abbandonato qualsivoglia proposito rivoluzionario.
Il PRC è al governo e il suo ex segretario è l’attuale presidente della Camera; le istituzioni non sono certo messe in pericolo dalla presenza di uomini di Rifondazione al suo interno.
In passato ero schierato a destra, e il mio era un vero e proprio fideismo, non vedevo al di là di quello che mi propinava il partito.
Dopodiché sono cresciuto, non commettendo più gli errori del passato.
Ho cominciato a leggere avidamente e sottoporre al vaglio critico testi ascrivibili alle più svariate idee politiche, e dopo essermi liberato delle tossine accumulate nel corso degli anni ho offerto la mia collaborazione al PRC, sono stato accolto al suo interno e attualmente coordino il movimento giovanile nella mia zona; non sono uno yesman, buona parte del mio pensiero coincide con il programma espresso dal partito, ma vi sono dei punti su cui il mio assenso tende a evaporare ed altri sui quali invece sono più radicale rispetto alla linea ufficiale.
Sono apertissimo a prendere in considerazione altre linee di pensiero, a condizione che mi si diano argomentazioni convincenti.
Prima di sentenziare fatti un esame di coscienza, please. E chiudo qua l’OT politico.
B) Non capisci o fai finta di non capire.
L’alleanza tra la Chiesa cattolica e lo Stato (voti e legittimazione – Stato – in cambio di privilegi – Chiesa) si traduce nell’imposizione a tutti i cittadini (ben più laici dei loro rappresentanti collusi) di una morale, specificatamente di quella cattolica.
Le vicende relative alla legge 40 sulla procreazione medicalmente assistita ne sono un esempio, così come è un esempio la recalcitranza a metter mano sull’argomento PACS (e un recente sondaggio dell’Eurisko ha rilevato che il 65% degli italiani è favorevole) e sull’eutanasia, o quantomeno sul testamento biologico.
La Chiesa inoltre cavalca le politiche proibizioniste, e certi uomini politici nostrani (Giovanardi e Pedrizzi su tutti) hanno buon gioco a ingraziarsele.
Lo Stato stanzia fondi cospicui per la Chiesa e il suo associazionismo di riferimento.
Il meccanismo dell’8 per mille è configurato in modo da avvantaggiare la Chiesa; inoltre la quota destinata allo Stato finisce in larga parte alle associazioni cattoliche, tra le quali la potentissima “Comunione e Liberazione”.
Quest’anno è stato introdotto anche il 5 per mille; però badate bene, non rimuove l’8 per mille, bensì va a sommarsi a questo. Una furbata per salvarsi la faccia e far ottenere alle associazioni cattoliche un potenziale 13 per mille.
Lo Stato anziché promuovere la scuola pubblica fa cadere a pioggia fondi sulle scuole private (in primis cattoliche).
Vogliamo parlare anche dell’Irc? Parliamone.
Irc è l’acronimo con cui indicherò la formula “insegnamento della religione cattolica”.
Nello Statuto albertino la religione cattolica era considerata la sola religione dello Stato e su tale base il Concordato del 1929 e la normativa fascista avevano stabilito l’obbligo del suo insegnamento nella scuola pubblica. Per non frequentarla bisognava chiedere l’esonero all’autorità scolastica. Ebbene questa normativa è rimasta in vigore pure dopo la Seconda guerra mondiale, e quindi anche in seguito alla promulgazione della Costituzione il cui art.7 includeva il Concordato tra la Chiesa e lo stato fascista del 1929, accanto però all’art.8, che sulla base dell’art.3 della Costituzione stessa, riconosceva eguale libertà di professare altre confessioni religiose, con cui si sarebbero dovute definire intese analoghe.
A seguito dallle modifiche del Concordato apportate nel 1984 la religione cattolica non è più religione di Stato, e l’Irc è divenuto facoltativo.
Il docente è autorizzato dal vescovo (quindi non si sottopone a un concorso come i docenti delle altre materie) ed è pagato dallo Stato. Molti docenti inoltre sono da ricercarsi tra i sacerdoti e le suore.
Questo a mio avviso può già dar da pensare.
Ma io soprattutto mi chiedo: perché la religione cattolica (anche se facoltativa) è materia di studio in uno Paese formalmente laico?
Premesso che ritengo lo studio della storia, della filosofia, della grammatica e delle scienze molto più utile dello studio delle religioni, sarei tuttavia propenso a proporre la conversione dell’Irc in “ora di storia delle religioni”, per non estromettere la religione dalla scuola e incentivare i giovani a maturare una convinzione propria una volta sentite “tutte le campane”.
Per ora mi fermo qua, se il concetto non sarà un po’ più chiaro continuerò la disamina.
Vorrei però chiarire un punto: non addosso tutte le colpe alla Chiesa. Lo Stato non ha più gli anticorpi per delimitare le sfere di influenza, e la classe politica che lo mantiene in vita “flirta” alla luce del sole con Città del Vaticano, che sostituisci i cittadini italiani come interlocutore privilegiato.
Ecco perché sono un fermo assertore della laicità dello Stato. Occorre dare uno scossone alla classe politica, redirezionare il suo sguardo sui cittadini che intende governare, garantire la libertà di religione e allo stesso tempo vigilare affinché non vengano a crearsi conflitti tra le libertà.
Ritengo che la bioetica italiana abbisogni di una sferzata laica, in modo che offra nuove possibilità ai cittadini aRuiniani.
Le linee guida sull’etica vanno stabilite dal popolo, che deve essere coinvolto e non considerato alla stregua di un serbatoio di voti.
Uno Stato che sia libero da influenze esterne e che contribuisca alla diffusione di ideali di libertà e civiltà.
C) Che l’uomo senta il bisogno di credere in qualcosa non significa automaticamente che questo qualcosa esista davvero.
Io credo che il terreno su cui matura la religione sia quello della sofferenza e del timore della morte.
Marx sosteneva che cambiando le condizioni materiali che in una società ingenerano il bisogno della religione questo bisogno sarebbe stato soppresso. È uno dei punti su cui, a mio opinabilissimo parere, il filosofo di Treviri sbaglia. L’errore particolare è un’articolazione dell’errore sovraordinato che è quello di aver messo al centro del suo pensiero l’economia e non l’individuo. Il pensiero di Marx per esempio è manchevole di una teoria della psiche.
Perdona questa piccola digressione, che tuttavia attesta la mia indipendenza di pensiero.
D) Beh, ma tra Catechismo, oratori, Prima Comunione, ecc…
Il pargoletto ormai cresciuto si ritrova a percorrere il sentiero su cui l’hanno instradato; non ha ancora forgiato, infatti, gli strumenti per maturare un convincimento rigorosamente motivato e consapevole.
Personalmente, la mia fase di forte attaccamento alla religione, terminata con l’affrancamento da questa, si è dipanata tra i 15 e i 18 anni. Dopo la cresima, quindi, che ho vissuto come un semplice evento di routine.
E) Le astensioni vanno lette come astensioni, i no vanno letti come dei no.
I sostenitori del no avevano l’opportunità di farlo nelle urne, ma si sono sottratti a questo impegno di civiltà, coinvolgendo meschinamente in questa marcia verso il disimpegno milioni di cittadini che si erano recati ai seggi per esercitare il diritto-dovere di voto, su un tema di capitale importanza e pregno di sfaccettature.
Non riesco a trovare alcuna giustificazione per questo comportamento.
F) Dipende dalle persone....