Originariamente inviata da
Trinità
Infatti come ho detto la matematica è solo lo strumento migliore di cui disponiamo, ma che attualmente non è in grado di spiegare tutto. La variabile di casualità a cui hai fatto riferimento non è ancora decifrabile, ma tutto ciò che è di contorno si, e viene fatto matematicamente. Il calcolo di temperature, pressioni e via dicendo avviene grazie alla matematica. Dobbiamo accontentarci, ma mi sembra che l'umanità abbia già raggiunto grandi risultati pur nonostante l'incompletezza del modello matematico.
E' la questione dei paradigmi che ho ripreso più volte in altre discussioni: quando un paradigma risulterà obsoleto e inutilizzabile, sarà perché uno più valido ha guadagnato maggiori consensi. Esattamente come successe quando il sistema copernicano rimpiazzò quello tolemaico: fino ad allora le navi avevano viaggiato in mare con precisione, ma la scienza richiedeva una visione più completa. Ora questo sta accadendo con la struttura atomica di Rutherford, che conosceranno sicuramente gli studenti delle superiori che hanno studiato chimica: il modello di R. è piatto, non è in grado di spiegare la tridimensionalità del mondo reale, ma fino a ora è stato in grado di farci fare passi da gigante nello studio delle dinamiche atomiche (legami e via dicendo). Ora gli scienziati stanno pensando a dare una tridimensionalità anche all'atomo, rimpiazzando dunque il modello di R. con un nuovo paradigma. Si pensa a campi di gravitazione di forma sferica, per esempio. E oggi stanno studiando proprio teorie su come questi possano funzionare, ammesso che esistano in questa forma.
Mi scuso per la lunghezza di un argomento che è un po' OT, ma è interessante e credo meriti una digressione.
Tornando a quanto dici sull'etica, mi piacerebbe approfondissi quella che hai chiamato "involuzione etica". Da quel che ho capito, sostieni che il progresso scientifico allontani l'Uomo dall'etica nella sua veste più pura; insomma, una concezione rousseauniana del progresso.Io sono del parere che se l'etica cede di volta in volta ai traguardi della scienza, assimilandone i benefici che diventano col tempo imprescindibili (chi mai rinuncerebbe alla gran parte dei traguardi raggiunti in campo medico?), forse non è così forte come ci piace affermare rivendicandone il ruolo.
Forse, ed è ancora un mio parere, l'etica non rappresenta valori, ma i timori che di volta in volta assalgono l'Uomo; e - proprio come timori - vengono superati.