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Limite etico o culturale?

  1. #41
    Overdose da FdT
    Donna
    Iscrizione: 29/9/2004
    Messaggi: 6,131
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    Quote Originariamente inviata da Trinità
    Qual'è stata la barriera che ha bloccato il tuo sì agli altri tre quesiti? Perché hai ritenuto che non ci si dovesse muovere in determinate direzioni? Come ho detto, a me interessa indagare questi limiti, per capire come nascono, e da cosa sono stimolati.
    Io ho proposto l'etica di stampo religioso, ma potrebbe emergere dell'altro. Ecco lo scopo di questa discussione.
    Beh, se cosi' intendi ''analizzare la mia psiche'', ti informo subito che son giunta a quella conclusione partendo da pressupposti profondamente LAICI, sicuramente etici, ma mai religiosi. Questo per quanto riguarda ad esempio il4^ punto per il quale non mi sono avvalsa del ragionamento per cui ''se non ne vengono di bambini, non bisogna infierire sulla natura, Dio vuole cosi''', ma bensi' ritengo che coloro che non possano avere figli, in maniera molto più funzionale e ASSAI MENO EGOISTA,potrebbeo rivolgersi a centri per l'adozione. La fecondazione eterologa in ultimo, non la trovo etica nei confronti del bambino, che deve sapere chi sono i suoi genitori.


  2. #42
    FdT svezzato
    Uomo 42 anni da Milano
    Iscrizione: 13/2/2005
    Messaggi: 249
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    Quote Originariamente inviata da George Best


    Ti ricorda nulla il 3d sull'immigrazione?
    Quello dove per l'ennesima volta parlavi senza avere uno straccio di nulla che avallasse le tue considerazioni squisitamente personali?
    Guarda, io non so se è lo stesso per te, ma a me questa sottoconversazione è venuta a noia. Hai cinque anni meno di me, non posso stare a risponderti all'infinito su 'ste fesserie.

  3. #43
    FdT svezzato
    Uomo 42 anni da Milano
    Iscrizione: 13/2/2005
    Messaggi: 249
    Piaciuto: 0 volte

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    Quote Originariamente inviata da AkemI
    Beh, se cosi' intendi ''analizzare la mia psiche'', ti informo subito che son giunta a quella conclusione partendo da pressupposti profondamente LAICI, sicuramente etici, ma mai religiosi. Questo per quanto riguarda ad esempio il4^ punto per il quale non mi sono avvalsa del ragionamento per cui ''se non ne vengono di bambini, non bisogna infierire sulla natura, Dio vuole cosi''', ma bensi' ritengo che coloro che non possano avere figli, in maniera molto più funzionale e ASSAI MENO EGOISTA,potrebbeo rivolgersi a centri per l'adozione. La fecondazione eterologa in ultimo, non la trovo etica nei confronti del bambino, che deve sapere chi sono i suoi genitori.
    Analizzare la psiche? Ma figuriamoci. Non sono uno psicologo, né trovo validi molti sistemi d'indagine usati dalla psicologia.
    E' interessante il fatto che tu abbia parlato di presupposti laici sottolineandoli come tali. Però a questo punto vorrei farti un'altra domanda: sei sicura che la società nella quale sei maturata non influenzi i tuoi modi di pensare? Come ho detto, la presenza del Vaticano in Italia è sicuramente significativa.
    Perché tu parli di egoismo del genitore, ma non dimenticare che non è egoistico per una donna provare le emozioni di una gravidanza. Il figlio da adottare potrebbe essere il secondo, non trovi? Io credo che sia egoistico pensare di poter ragionare per conto di altri, questo sì. Se tu fossi sterile (e mi auguro assolutamente il contrario), sei sicura che non vorresti provare quelle ineguagliabili emozioni?
    Io credo che una società moderna debba permettere a una persona di scegliere per proprio conto. Questa è la libertà dell'Uomo, una libertà che trovo insindacabile.

  4. #44
    George Best
    Utente bannato

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    Quote Originariamente inviata da Trinità
    Quello dove per l'ennesima volta parlavi senza avere uno straccio di nulla che avallasse le tue considerazioni squisitamente personali?
    Guarda, io non so se è lo stesso per te, ma a me questa sottoconversazione è venuta a noia. Hai cinque anni meno di me, non posso stare a risponderti all'infinito su 'ste fesserie.

    http://forum.fuoriditesta.it/viewtop...10237&start=25

    Sì, anche io mi sono stufato di parlare con un pirla che ha 5 anni più di me...

  5. #45
    FdT svezzato
    Uomo 42 anni da Milano
    Iscrizione: 13/2/2005
    Messaggi: 249
    Piaciuto: 0 volte

    Predefinito

    Quote Originariamente inviata da George Best


    http://forum.fuoriditesta.it/viewtop...10237&start=25

    Sì, anche io mi sono stufato di parlare con un pirla che ha 5 anni più di me...
    Gli zotici non si fanno problemi a usare parole come "pirla"; ma io sono un signore, non mi abbasserò mai.
    In quel messaggio hai riportato statistiche che non rispondono all'appunto che ti ho rivolto sul fatto che non avevi nulla che provasse a) che all'estero siamo famosi per la mafia e b) che la gran parte degli extracomunitari sono criminali (e un clandestino non è automaticamente un criminale).
    Bravo, l'unica volta che ti sei preso la briga di citare una fonte hai preso dei dati che non c'entravano nulla.

    Levatemi di torno il pupo. Fatemi questo piacere.

  6. #46
    George Best
    Utente bannato

    Predefinito

    Quote Originariamente inviata da Trinità
    Gli zotici non si fanno problemi a usare parole come "pirla"; ma io sono un signore, non mi abbasserò mai.
    In quel messaggio hai riportato statistiche che non rispondono all'appunto che ti ho rivolto sul fatto che non avevi nulla che provasse a) che all'estero siamo famosi per la mafia e b) che la gran parte degli extracomunitari sono criminali (e un clandestino non è automaticamente un criminale).
    Bravo, l'unica volta che ti sei preso la briga di citare una fonte hai preso dei dati che non c'entravano nulla.

    Levatemi di torno il pupo. Fatemi questo piacere.
    [img][http://forum.dailyrando.net/style_emoticons/default/tsk.gif]http://forum.dailyrando.net/style_emoticons/default/tsk.gifhttp://[/img]


    Questa è la dimostrazione che non ce la fai...[img][http://forum.dailyrando.net/style_emoticons/default/ahsisi.gif]http://forum.dailyrando.net/style_emoticons/default/ahsisi.gifhttp://[/img]

    Anzi no, hai ragione (così sei contento)...[img][http://forum.dailyrando.net/style_emoticons/default/smile2.gif]http://forum.dailyrando.net/style_emoticons/default/smile2.gifhttp://[/img]

  7. #47
    Rum e Cocaina Sally
    Donna 40 anni da Carbonia-Iglesias
    Iscrizione: 29/9/2004
    Messaggi: 21,047
    Piaciuto: 91 volte

    Predefinito

    il fatto è ke vuoi sempre e cmq avere ragione su qualsiasi cosa e questo proprio non va. Esistono le opinioni, motivate o no, esistono, e se fossi abbastanza maturo e intelligente le accetteresti senza continuare con discorsi inutili fatti solo per aver ragione. Sai che anche gli altri hanno un cervello e possono pensarla a modo loro?

  8. #48
    FdT svezzato
    Uomo 42 anni da Milano
    Iscrizione: 13/2/2005
    Messaggi: 249
    Piaciuto: 0 volte

    Predefinito

    Ebbaaasta...

  9. #49
    Badcloster
    Utente bannato

    Predefinito Re: Limite etico o culturale?

    Quote Originariamente inviata da Trinità
    Che si creda o meno nell'esistenza di un'entità inconoscibile e irraggiungibile, e che si reputi o meno opportuno adorarlo attraverso ritualità superstiziose, dovrebbe essere noto a tutti che la natura è un insieme di leggi a cui per convenzione attribuiamo un valore matematico, universale e attualmente l'unico capace di spiegare ciò che è spiegabile.Voglio domandarvi però fino a che punto ritenete opportuno che la scienza possa spingersi, visti alcuni recenti interventi letti su questo forum.
    Personalmente, se Dio ha messo nelle nostre mani un mondo da esplorare, dandoci i mezzi per indagarlo fino a livello molecolare e le potenzialità per decifrarne la "matrice", non penso sia sbagliato non porsi limiti, dal momento in cui non ne abbiamo - per natura - ricevuti (le intuizioni alle quali il nostro cervello può arrivare ne sono la dimostrazione). Se Dio è davvero irraggiungibile, non vedo il problema nell'indagare i fenomeni che ci circondano; se invece noi potessimo arrivare a diventare dei veri e propri dei, allora forse Dio non è l'entità superiore che l'umanità intende.
    Parlo di Dio perché quando i problemi toccano la sfera etica, puntualmente giunge il solenne richiamo "non possiamo sostituirci a Dio"; e mi sono sempre chiesto che significato possa avere questa frase.
    Un paio di rilievi circa la fondatezza del valore matematico delle leggi della natura (se avessero davvero un valore (?) matematico ci sarebbero perfettamente noti i meccanismi che sono alla base degli eventi atmosferici tanto per citare una delle manifestazioni tangibili della natura ma, ahimè, così non è o non ancora fino ad oggi perchè è la casualità alla base di questi fenomeni) e circa l'asserita capacità di spiegare ciò che è (in)spiegabile (ripeto per poter spiegare e dimostrare qualcosa bisogna che siano noti i meccanismi che ne sono alla base e che questi meccanismi siamo regolati da una ratio conoscibile) per il resto sono del parere che la scienza non debba oltrepassare i confini dell'etica. E' vero infatti chei progressi della scienza e della tecnologia hanno reso disponibili a decisioni umane i processi biologici fondamentali della vita e della morte e che la possibilità di mantenere persone in stato vegetativo persistente, di espiantare e trapiantare organi o tessuti, di procedere a manipolazioni genetiche, a fecondazioni artificiali, alla conservazione e al trapianto di embrioni, crea sempre nuovi e difficili problemi di carattere morale. Ma è altrettanto vero che la civiltà tecnologica pone ormai analoghi problemi a tutti i livelli delle relazioni umane, sia nell'ambito familiare che societario e questi interrogativi vanno di pari passo con l'evolversi della società e con le connesse involuzioni etiche a cui oggi assistiamo.

  10. #50
    FdT svezzato
    Uomo 42 anni da Milano
    Iscrizione: 13/2/2005
    Messaggi: 249
    Piaciuto: 0 volte

    Predefinito Re: Limite etico o culturale?

    Infatti come ho detto la matematica è solo lo strumento migliore di cui disponiamo, ma che attualmente non è in grado di spiegare tutto. La variabile di casualità a cui hai fatto riferimento non è ancora decifrabile, ma tutto ciò che è di contorno si, e viene fatto matematicamente. Il calcolo di temperature, pressioni e via dicendo avviene grazie alla matematica. Dobbiamo accontentarci, ma mi sembra che l'umanità abbia già raggiunto grandi risultati pur nonostante l'incompletezza del modello matematico.
    E' la questione dei paradigmi che ho ripreso più volte in altre discussioni: quando un paradigma risulterà obsoleto e inutilizzabile, sarà perché uno più valido ha guadagnato maggiori consensi. Esattamente come successe quando il sistema copernicano rimpiazzò quello tolemaico: fino ad allora le navi avevano viaggiato in mare con precisione, ma la scienza richiedeva una visione più completa. Ora questo sta accadendo con la struttura atomica di Rutherford, che conosceranno sicuramente gli studenti delle superiori che hanno studiato chimica: il modello di R. è piatto, non è in grado di spiegare la tridimensionalità del mondo reale, ma fino a ora è stato in grado di farci fare passi da gigante nello studio delle dinamiche atomiche (legami e via dicendo). Ora gli scienziati stanno pensando a dare una tridimensionalità anche all'atomo, rimpiazzando dunque il modello di R. con un nuovo paradigma. Si pensa a campi di gravitazione di forma sferica, per esempio. E oggi stanno studiando proprio teorie su come questi possano funzionare, ammesso che esistano in questa forma.
    Mi scuso per la lunghezza di un argomento che è un po' OT, ma è interessante e credo meriti una digressione.

    Tornando a quanto dici sull'etica, mi piacerebbe approfondissi quella che hai chiamato "involuzione etica". Da quel che ho capito, sostieni che il progresso scientifico allontani l'Uomo dall'etica nella sua veste più pura; insomma, una concezione rousseauniana del progresso.
    Io sono del parere che se l'etica cede di volta in volta ai traguardi della scienza, assimilandone i benefici che diventano col tempo imprescindibili (chi mai rinuncerebbe alla gran parte dei traguardi raggiunti in campo medico?), forse non è così forte come ci piace affermare rivendicandone il ruolo.

    Forse, ed è ancora un mio parere, l'etica non rappresenta valori, ma i timori che di volta in volta assalgono l'Uomo; e - proprio come timori - vengono superati.

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