L'importanza dei soldi

[Jamila]

Per me i soldi hanno l'importanza per vivere e togliersi qualche sfizio, nulla più. Mi sono stati offerti lavori da 4000 euro lordi al mese per 24 ore a settimana e gli ho rifiutati per studiare per il concorso di specialita dove prendeò 1400 euro al mese e lavorerò 70 se va bene, ore a settimana...quindi ecco, sono dell'idea che non si debba vivere per guadagnare, ma che si debba cercare quello che ci fa stare bene e che ci appaghi di più. I discorsi dei tuoi genitori lasciano un po' il tempo che trovano per me, nel senso, ho studiato, mi sono impegnata tot anni, per aspirare a qualcosa di più che fare un lavoro imposto ( da altri o dalle necessità).

[morrigan]

Io me ne andrei tra 5giorni o la minaccerei di lasciarla nella merda se non si calma. Non ha nulla da perdere perché da questo lavoro purtroppo professionalmente non hai nulla da guadagnare.
Se finisci di laurearti andranno sicuramente meglio le cose

Dade, ma figurati! Se una è così, non la calmi. Se la minacciasse, si metterebbe a ridere..Fuori c'è la fila di gente a cui un lavoro serve per vivere.
A gennaio manca poco, poi a dicembre ci sono pure le festività

[Dade]

Dade, ma figurati! Se una è così, non la calmi. Se la minacciasse, si metterebbe a ridere..Fuori c'è la fila di gente a cui un lavoro serve per vivere.
A gennaio manca poco, poi a dicembre ci sono pure le festività

Guarda che essere dipendenti non vuol dire stare zitti e basta.
E non mi sembra che abbia la fila la sua azienda.
Io poi sono fortunatissimo perché ora ho dei capi che atipici e c'è molto dialogo e ci si confronta.

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Per me i soldi hanno l'importanza per vivere e togliersi qualche sfizio, nulla più. Mi sono stati offerti lavori da 4000 euro lordi al mese per 24 ore a settimana e gli ho rifiutati per studiare per il concorso di specialita dove prendeò 1400 euro al mese e lavorerò 70 se va bene, ore a settimana...quindi ecco, sono dell'idea che non si debba vivere per guadagnare, ma che si debba cercare quello che ci fa stare bene e che ci appaghi di più. I discorsi dei tuoi genitori lasciano un po' il tempo che trovano per me, nel senso, ho studiato, mi sono impegnata tot anni, per aspirare a qualcosa di più che fare un lavoro imposto ( da altri o dalle necessità).

I medici della mia azienda hanno fatto la scelta dei soldi xD non hanno preso la specialità e prendono bene. Sono scelte.

[morrigan]

Guarda che essere dipendenti non vuol dire stare zitti e basta.
E non mi sembra che abbia la fila la sua azienda.
Io poi sono fortunatissimo perché ora ho dei capi che atipici e c'è molto dialogo e ci si confronta.

- - - Aggiornamento - - -



I medici della mia azienda hanno fatto la scelta dei soldi xD non hanno preso la specialità e prendono bene. Sono scelte.

Boh, anche queste sono visioni. Se una persona con me si rivela maleducata, incivile e cattiva tanto da farmi male, ritengo decisamente sconveniente abbassarmi allo stesso livello e diventare anche io una persona ripugnante. Quello non è farsi valere secondo me, è solo vendetta. Ritengo più maturo un cordiale "A mai più" un'uscita di scena.
Come già detto però, sono visioni e non siamo tutti uguali .
Fiona poi ci racconterà com'è andata

RiguardoAlle scelte lavorative e di guadagno, non mi sento di esprimere giudizi in quanto non sono qualificata. Credo sempre che dipenda anche dallo stile di vita. Chi ha maggiori difficoltà propenderà sempre per scelte economiche (mi riferisco a chi fatica con le spese, ha famiglia da aiutare, ecc). La stessa cosa vale per le persone avide, e sono molte. Infine, c'è chi può decidere in base alla passione, agli studi, perchè ha un sostegno esterno, o perchè si fa il mazzo con altri lavori, ho ha risparmiato in passato.
Diciamo che si tratta sempre di opportunità, prorità personali e obiettivi, credo.

[Dade]

Boh, anche queste sono visioni. Se una persona con me si rivela maleducata, incivile e cattiva tanto da farmi male, ritengo decisamente sconveniente abbassarmi allo stesso livello e diventare anche io una persona ripugnante. Quello non è farsi valere secondo me, è solo vendetta. Ritengo più maturo un cordiale "A mai più" un'uscita di scena.
Come già detto però, sono visioni e non siamo tutti uguali .
Fiona poi ci racconterà com'è andata

RiguardoAlle scelte lavorative e di guadagno, non mi sento di esprimere giudizi in quanto non sono qualificata. Credo sempre che dipenda anche dallo stile di vita. Chi ha maggiori difficoltà propenderà sempre per scelte economiche (mi riferisco a chi fatica con le spese, ha famiglia da aiutare, ecc). La stessa cosa vale per le persone avide, e sono molte. Infine, c'è chi può decidere in base alla passione, agli studi, perchè ha un sostegno esterno, o perchè si fa il mazzo con altri lavori, ho ha risparmiato in passato.
Diciamo che si tratta sempre di opportunità, prorità personali e obiettivi, credo.

Infatti non ho detto di essere maleducati. Ma io preferisco dire le cose che non mi piacciono e cerco sempre un confronto.
Se per te stare zitti e ingoiare sia la scelta migliore per me no. Punti di vista :-)

Per quanto riguarda la mia risposta al post di Jamila ovviamente non era un giudizio, ma un esempio concreto.

[Jamila]

Io non giudico le scelte lavorative di altri eh . Ho solo detto che amo ciò che faccio, e non amerei in modo uguale stare dietro una scrivania e, per fare un esempio, fare il dermatologo che prende 100 euro a visita. Certo, se avessi dovuto fare il chirurgo gratis non l'avrei mai fatto...si deve anche vivere .

[Holly]

Apro questo topic ispirata da una mezza lite avuta con i miei genitori.
Mezza lite perché - oltre al mio essere particolarmente e ormonalmente nervosa, di recente - stavolta mi sentivo talmente nel giusto, quello oggettivo, che mi sono un po' scaldata. Come sa chi mi conosce, sto lavorando da marzo (a tempo determinato) in un'azienda import export, dove resterò fino a gennaio, se non oltre, ma dubito fortemente. Il problema non è il lavoro, che pur non essendo "il mio" ci si fa, ma la capo ufficio: è cattiva, acida, arrogante, e non se ne rende conto, si autocelebra come una persona buona tra un accidente tirato e l'altro. Potrei farvi mille esempi ma fidatevi, è una merda. La odiano tutti - e siamo in 4, ma anche quelli dell'officina giù non sono da meno. Addirittura la ragazza dell'agenzia interinale mi disse che dopo il colloquio le persone si erano lamentate. Parliamone. Dei miei colleghi, una ha un tremolìo alle mani pazzesco, un'altra è visibilmente acida, la ragazza che sto sostituendo io e che ha lavorato lì per 5 anni è andata dallo psicologo e ha perso non so quanti capelli. Sembra un inferno o.O e forse lo è.
Coooooomunque.
La paga è buona, anzi, ottima, specie per me che in 6 minuti senza traffico sono a casa.

Ora, la ragazza è in maternità facoltativa fino a gennaio, poi rientra a tot ore.
Io ho intenzione di defilarmi non appena mette piede in azienda, inscenando un lavoro o altro.
Già ho chiesto il pomeriggio libero (concessomi tra una tragedia e l'altra, a patto che faccia 6 ore filate), e forse mi riprenderò un po' in quel modo, ma il punto è: mentre dicevo "Non vedo l'ora di venire via" i miei hanno risposto "Quando sarai senza soldi rimpiangerai quel posto".

E' sbagliato dire (e pensarlo) che meglio senza soldi e a casa che a ballare la sera dopo una settimana di magone e ansia? Ho degli sfoghi fisici non indifferenti per colpa di quest'azienda, e che sia una coincidenza io non credo proprio.
Ha senso avere una bella paga e togliersi gli sfizi, ma passare 8 ore al giorno nel malessere?
Sono io che non so come si sta al mondo?
Sono cambiata, i miei sono stati i primi a notarlo e ad individuare il motivo, cioè il lavoro.
Quindi non capisco o.O forse mi lamento troppo?

Beh, io lavoro in un'azienda molto grande quindi magari il mio paragone è un po' azzardato.
Sebbene ci siano dei bei momenti, il mio è un ambiente veramente molto stressante (oggi a fine turno ci era tipo presa la risata isterica, non riuscivamo manco più a parlare fra noi). Il problema non è IL capo, perché essendo un'azienda grande magari ci fosse IL capo. Noi abbiamo I capi. Che, fidati, è molto peggio.
Non entro troppo nel merito della questione, ma ci sono molte cose che non vanno e se non fosse per lo stipendio a fine mese saremmo scappati sostanzialmente tutti. Perché oltre alla questione contrattuale, che vabbè non l'apriamo proprio, c'è una parte del mio settore grande d'età a cui spettano tutti i privilegi, e noi giovani ci facciamo, mi si passi l'espressione, un mazzo così.

Non credere che il mondo del lavoro sia tutto rose e fiori. Mi è capitato di fare altri lavori e non ne ho mai trovato uno che non avesse difetti.
Un lavoro non si molla e basta. Su questo sono molto rigida perché ho cercato tanto, ho studiato tanto, faccio una cosa per cui la mia laurea non serve a nulla ma serviva una formazione universitaria (per non correre il rischio di mettere dei tamarri a contatto con un certo tipo di "cliente" e perché servivano persone che messe a svolgere una mansione fossero in grado di farlo come i muli senza risentire dello stress).

Scusami se sono dura, la mia non è una critica ma è un puro consiglio: cerca altro ed eventualmente molla.
L'indipendenza che ti dà il denaro - non è il denaro in sé la cosa importante - non te la dà niente se non il denaro.

Ti dirò la mia: preferisco di gran lunga passare le ore in mezzo al delirio, lavorare su turni a un'ora di macchina da casa, che non fare nulla.

La positività, poi, è una predisposizione.
C'è stato un periodo in cui tornavo a casa triste e nervosa, poi a un certo punto ho provato a farmela prendere bene. Detto così magari pare facile, in realtà ho fatto un enorme lavoro su me stessa per arrivare a lavoro con il sorriso. E ti dirò, funziona.

[Fiona]

Fiona, così è un'altra storia. Hai la tesi da terminare e comunque hai programmi e cerchi lavoro. Allora la visione cambia per me, anche perchè sotto esaurimento, dubito tu riesca a terminare come si deve le tue cose. Inoltre hai dei risparmi e ti dai da fare con altri lavori. Avessi una figlia così, da genitore, sarei più che orgogliosa di sacrificarmi ed aiutare. Il mio discorso si basava sul fatto di dire "Sto male al lavoro, lascio, e poi vedremo di cercare altro". E magari chissà quanto tempo passa. Ma per come hai spiegato adesso e, soprattutto, dovendo terminare gli studi, l'integrità mentale ti serve. Magari toh, butta già qui e li dei CV e si, a gennaio molla.
Per quanto riguarda la frustrazione, purtroppo riuscire a fare il lavoro che si desidera e per cui si ha tanto lavorato negli anni, non è facile. Probabilmente dovrai fare un po' di gavetta e continuare la ricerca. In bocca al lupo!

Non ho mai detto che:

1) me ne vado perché il lavoro dei miei sogni mi aspetta
2) perché non ho voglia di fare un cazzo, voglio solo dormire e cazzeggiare e gravare sui miei genitori pensionati
3) che nella vita meglio non lavorare che lavorare e stare male.

Mi dispiace dovermi sempre spiegare, evidentemente non mi esprimo bene.
Io ho detto che dopo 5 anni di università QUANTOMENO ho intenzione di giocarmi tutte le carte possibili e immaginabili che ho legate a quello che mi piacerebbe fare, prima di prendere un lavoro qualsiasi e farmelo andare bene. Ho detto più volte che mi sento di ragionare così perché SO di non avere spese enormi o famiglie "a carico", essendo single. Ho detto più volte che non me ne vado perché mi sono stancata di lavorare e bom, da gennaio sto a casa MA perché sto male lì dentro.

Io me ne andrei tra 5giorni o la minaccerei di lasciarla nella merda se non si calma. Non ha nulla da perdere perché da questo lavoro purtroppo professionalmente non hai nulla da guadagnare.
Se finisci di laurearti andranno sicuramente meglio le cose

Professionalmente ho molto da guadagnare.
Ho lavorato in un'azienda ottima (a livello di fatturato e fama) di import export; se lei non mi avesse traumatizzato avrei tentato anche altrove, ma nel curriculum mi servirà e parecchio.

Per me i soldi hanno l'importanza per vivere e togliersi qualche sfizio, nulla più. Mi sono stati offerti lavori da 4000 euro lordi al mese per 24 ore a settimana e gli ho rifiutati per studiare per il concorso di specialita dove prendeò 1400 euro al mese e lavorerò 70 se va bene, ore a settimana...quindi ecco, sono dell'idea che non si debba vivere per guadagnare, ma che si debba cercare quello che ci fa stare bene e che ci appaghi di più. I discorsi dei tuoi genitori lasciano un po' il tempo che trovano per me, nel senso, ho studiato, mi sono impegnata tot anni, per aspirare a qualcosa di più che fare un lavoro imposto ( da altri o dalle necessità).

Io vengo da una famiglia di ceto basso, per me i soldi sono fondamentali.
Quando ce n'è bisogno, non si guarda in faccia a niente e nessuno.

Se per te stare zitti e ingoiare sia la scelta migliore per me no. Punti di vista :-)

Ci sono situazioni in cui semplicemente non si può.
Nel caso di cui stiamo parlando, se la capa risponde male a tutti (e succede sempre) nessuno deve dire "a". Se a lei le si risponde male, ed è successo ma non sono stata io, lei per tre giorni fa la vittima con il titolare. A volte devi infilarti le dita in culo e andare avanti.

Beh, io lavoro in un'azienda molto grande quindi magari il mio paragone è un po' azzardato.
Sebbene ci siano dei bei momenti, il mio è un ambiente veramente molto stressante (oggi a fine turno ci era tipo presa la risata isterica, non riuscivamo manco più a parlare fra noi). Il problema non è IL capo, perché essendo un'azienda grande magari ci fosse IL capo. Noi abbiamo I capi. Che, fidati, è molto peggio.
Non entro troppo nel merito della questione, ma ci sono molte cose che non vanno e se non fosse per lo stipendio a fine mese saremmo scappati sostanzialmente tutti. Perché oltre alla questione contrattuale, che vabbè non l'apriamo proprio, c'è una parte del mio settore grande d'età a cui spettano tutti i privilegi, e noi giovani ci facciamo, mi si passi l'espressione, un mazzo così.

Non credere che il mondo del lavoro sia tutto rose e fiori. Mi è capitato di fare altri lavori e non ne ho mai trovato uno che non avesse difetti.
Un lavoro non si molla e basta. Su questo sono molto rigida perché ho cercato tanto, ho studiato tanto, faccio una cosa per cui la mia laurea non serve a nulla ma serviva una formazione universitaria (per non correre il rischio di mettere dei tamarri a contatto con un certo tipo di "cliente" e perché servivano persone che messe a svolgere una mansione fossero in grado di farlo come i muli senza risentire dello stress).

Scusami se sono dura, la mia non è una critica ma è un puro consiglio: cerca altro ed eventualmente molla.
L'indipendenza che ti dà il denaro - non è il denaro in sé la cosa importante - non te la dà niente se non il denaro.

Ti dirò la mia: preferisco di gran lunga passare le ore in mezzo al delirio, lavorare su turni a un'ora di macchina da casa, che non fare nulla.

La positività, poi, è una predisposizione.
C'è stato un periodo in cui tornavo a casa triste e nervosa, poi a un certo punto ho provato a farmela prendere bene. Detto così magari pare facile, in realtà ho fatto un enorme lavoro su me stessa per arrivare a lavoro con il sorriso. E ti dirò, funziona.

Non so dove hai letto che me ne andrei e starei senza fare nulla, o che voglio mollare così di punto in bianco.
Boh, forse scrivo io arabo, non lo so.

Comunque domattina parlo con lei e le faccio presente che a gennaio vado via.
La ragazza in maternità mi ha implorato di restare fino a fine marzo, e il fatto che mi senta in colpa nei suoi confronti mi ha fatto (e tuttora lo sono) imbestialire.



Grazie a chi mi ha capita, comunque.

[morrigan]

Non ho mai detto che:

1) me ne vado perché il lavoro dei miei sogni mi aspetta
2) perché non ho voglia di fare un cazzo, voglio solo dormire e cazzeggiare e gravare sui miei genitori pensionati
3) che nella vita meglio non lavorare che lavorare e stare male.

Mi dispiace dovermi sempre spiegare, evidentemente non mi esprimo bene.
Io ho detto che dopo 5 anni di università QUANTOMENO ho intenzione di giocarmi tutte le carte possibili e immaginabili che ho legate a quello che mi piacerebbe fare, prima di prendere un lavoro qualsiasi e farmelo andare bene. Ho detto più volte che mi sento di ragionare così perché SO di non avere spese enormi o famiglie "a carico", essendo single. Ho detto più volte che non me ne vado perché mi sono stancata di lavorare e bom, da gennaio sto a casa MA perché sto male lì dentro.

Forse non hai notato che ti avevo dato ragione dopo che hai spiegato i tuoi programmi, ma pazienza

[Fiona]

Forse non hai notato che ti avevo dato ragione dopo che hai spiegato i tuoi programmi, ma pazienza

Sì, ma era un discorso generale, mi sono messa a rileggere gli ultimi post con calma.
Non so perché ho taggato il tuo ultimo discorso o.O