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eterna insoddisfazione (che può sfociare in cose più gravi?)

  1. #1
    fan di peppa pig scazzula2
    Uomo 32 anni
    Iscrizione: 24/7/2014
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    Predefinito eterna insoddisfazione (che può sfociare in cose più gravi?)

    è 'na roba complicata e difficile da spiegare... ma chissà che i vostri pareri non possano tornare utili

    è assurdo perchè è una cosa che mi ha "tormentato" spesso e volentieri... ma ora vista dall'altra parte la trovo stupida... e non riesco a non "rimanerci male"... e soprattutto non so cosa dire/come comportarmi

    premessa: io per anni (3 per la precisione) ci sono rimasto sotto a causa di una storia finita male... 3 anni di rimpianti... 3 anni di tormenti... 3 anni in cui tutto sommato le cose mi sono andate bene... ma (principalmente) a causa di questa cosa non riuscivo a godermele

    alla fine però mi sono reso conto che non era solo questo il problema... perchè quando c'era la mia ex subentrava subito qualcos'altro... qualche "cazzata" (che a posteriori capivo benissimo trattavasi di cazzata) che mi "toglieva il sonno" o mi buttava giù di morale (anche pesantemente a volte)

    il senso di insoddisfazione... l'eterna insoddisfazione... quel qualcosa che manca sempre... in molti la chiamano così... ma anche se non si chiama così il senso è quello

    da un annetto a questa parte (soprattutto grazie alla mia ragazza) un pò mi è passata questa cosa... e oggettivamente mi sento molto meglio... però ieri sera però mi sono ritrovato di fronte a qualcosa che mi ha fatto "sentire dall'altra parte"... e ci sono rimasto davvero dimmerda

    alloooraaa... premessa n°2: quando io parlavo con qualcuno dei miei "problemi" che mi assillavano/toglievano il sonno/facevano sentire una nullità, nel 99,99 % dei casi le persone li sminuivano... cercano di farmi riflettere sulle cose positive... e che non valeva la pena "rovinarmi la giornata/la vita" ripensando al passato (o ad altre cazzate di poco conto)... che dovevo andare avanti insomma

    tutto giusto (ripensandoci a posteriori)... ma il fatto però è che a me (sul momento) sti discorsi però finivano per dare ancora di più sui nervi! e soprattutto mi facevano sentire "compatito"! cosa che odio a dir poco

    premesse finite... passiamo all'altroierisera

    sto a casa da solo a guardare lione - atalanta... messaggio wa di b. (una mia amica)

    il messaggio non è niente di che... vuole che io le passi delle foto di un compleanno (cosa che avrei dovuto fare già da tempo ma che mi ero sempre scordato)

    seguono 2 chiacchiere... con il sottoscritto che coglie l'occasione per chiedere consigli in fatto di libri alla persona che in passato lo ha indirizzato verso s. king (mi prestò the dome), d. carrisi (mi prestò il suggeritore) e hunger games (questo non me lo prestò e lo comprai io ma sempre su suo suggerimento e ben prima che iniziasse a spopolare anche in italia grazie ai film)

    nella fattispecie le chiedo qualcosa sulla falsariga di queste oscure materie... serie che sto finendo... lei mi consiglia 2 robe mezze fantasy... ma se ci avrà preso anche stavolta lo scopriremo solo vivendo )

    insomma bla che tira bla si finisce a messaggiare un pò in stile random... ma ad un certo punto inizia ad uscirsene con discorsi un pò più seri... e i miei "ma cos'hai stasera?" e "che ti passa?" hanno spinto la conversazione verso pieghe... come dire... "brutte"

    premessa n°3 (si, ho già scritto un poema e stiamo ancora alle premesse e avevo anche detto che le premesse erano finite )... sta ragazza ha 3 anni meno di me ed è single, e con l'ultimo ragazzo che ha avuto si sono lasciati circa un annetto fa... però io aggiungerei che lo è più per scelta che per altro (visto che è una bellissima ragazza e di ragazzi "che le vanno dietro" ne ha ben più di 1)

    studia... gli studi gli procedono alla grande... è intelligente... è benvoluta da tutti... ha degli amici che le vogliono bene... che io sappia non ha problemi familiari di nessun tipo (e anzi tutt'altro... ha una sorella che esce nella sua/nostra stessa comitiva e le vuole un bene dell'anima)

    insomma la situzione è questa... e da suo conoscente sapendo tutto ciò ci sono rimasto dimmerda quando ha iniziato ad uscirsene con robe che mi hanno quasi scosso

    mi ha detto di sentirsi sola... che sua sorella è fidanzata da anni mentre lei non se la fila nessuno... che si sente una fallita perchè la situazione è quella che è e tutti i sacrifici per gli studi alla fine sa che si riveleranno inutili... che si sente incopresa... che non si piace (????)... che non trova ragazzi "compatibili" con il suo carattere e modo di pensare

    insomma s'è sfogata... ma s'è sfogata proprio di brutto! a suon di messaggi lunghissimi e proprio pesanti! io veramene a momenti non sapevo checcazzo rispondere



    ho provato a ""consolarla"" cercando di stemperare anche un pò... ma essendoci passato sapevo pure che non è semplice... e anzi vedersi "sminuire" i problemi spesso ti fa incazzare ancora di più!!

    però dall'altro canto sentire certe cose dette da lei un pò mi prendeva male... perchè certe cose dette da lei sono quasi delle bestemmie!! mo datemi pure dell'insensibile che non capisce i problemi degli altri ma per me sono delle bestemmie

    e così ieri visto che la cosa mi sembrava davvero pesante ho pensato di parlarne con la sua "migliore amica"... (che tra l'altro è una frequentatrice del forum... ma non vi dico il nick )... e lei mi ha detto che sapeva praticamente tutto di questi suoi problemi... il che mi ha in parte "sollevato", ma in parte anche "allarmato ancora di più"

    ieri non l'ho vista (perchè la sera aveva un altro impegno e non è uscita)... ma con la scusa dell'organizzazione per un'uscita di gruppo che dobbiamo fare a metà ottobre le ho scritto... ha risposto in maniera scialla e senza minimamente accennare alla conversazione di giovedì sera

    e niente... penso di aver detto tutto

    agli eroi che sono riusciti nell'impresa di arrivare alla fine vorrei chiedere consigli e/o pareri... come si aiuta una persona così? c'è qualcosa che si può fare? o meglio far finta di non aver letto/sentito nulla e continuare tutto come prima? evitando di metterla in imbarazzo/farla incazzare?

  2. #2
    British ninja Layne S.
    Donna 34 anni
    Iscrizione: 6/9/2010
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    Quote Originariamente inviata da scazzula2 Visualizza il messaggio
    premessa n°3 (si, ho già scritto un poema e stiamo ancora alle premesse e avevo anche detto che le premesse erano finite )... sta ragazza ha 3 anni meno di me ed è single, e con l'ultimo ragazzo che ha avuto si sono lasciati circa un annetto fa... però io aggiungerei che lo è più per scelta che per altro (visto che è una bellissima ragazza e di ragazzi "che le vanno dietro" ne ha ben più di 1)

    studia... gli studi gli procedono alla grande... è intelligente... è benvoluta da tutti... ha degli amici che le vogliono bene... che io sappia non ha problemi familiari di nessun tipo (e anzi tutt'altro... ha una sorella che esce nella sua/nostra stessa comitiva e le vuole un bene dell'anima)

    insomma la situzione è questa... e da suo conoscente sapendo tutto ciò ci sono rimasto dimmerda quando ha iniziato ad uscirsene con robe che mi hanno quasi scosso

    mi ha detto di sentirsi sola... che sua sorella è fidanzata da anni mentre lei non se la fila nessuno... che si sente una fallita perchè la situazione è quella che è e tutti i sacrifici per gli studi alla fine sa che si riveleranno inutili... che si sente incopresa... che non si piace (????)... che non trova ragazzi "compatibili" con il suo carattere e modo di pensare

    insomma s'è sfogata... ma s'è sfogata proprio di brutto! a suon di messaggi lunghissimi e proprio pesanti! io veramene a momenti non sapevo checcazzo rispondere

    ho provato a ""consolarla"" cercando di stemperare anche un pò... ma essendoci passato sapevo pure che non è semplice... e anzi vedersi "sminuire" i problemi spesso ti fa incazzare ancora di più!!

    però dall'altro canto sentire certe cose dette da lei un pò mi prendeva male... perchè certe cose dette da lei sono quasi delle bestemmie!! mo datemi pure dell'insensibile che non capisce i problemi degli altri ma per me sono delle bestemmie

    e così ieri visto che la cosa mi sembrava davvero pesante ho pensato di parlarne con la sua "migliore amica"... (che tra l'altro è una frequentatrice del forum... ma non vi dico il nick )... e lei mi ha detto che sapeva praticamente tutto di questi suoi problemi... il che mi ha in parte "sollevato", ma in parte anche "allarmato ancora di più"

    ieri non l'ho vista (perchè la sera aveva un altro impegno e non è uscita)... ma con la scusa dell'organizzazione per un'uscita di gruppo che dobbiamo fare a metà ottobre le ho scritto... ha risposto in maniera scialla e senza minimamente accennare alla conversazione di giovedì sera

    e niente... penso di aver detto tutto

    agli eroi che sono riusciti nell'impresa di arrivare alla fine vorrei chiedere consigli e/o pareri... come si aiuta una persona così? c'è qualcosa che si può fare? o meglio far finta di non aver letto/sentito nulla e continuare tutto come prima? evitando di metterla in imbarazzo/farla incazzare?
    Penso che tu abbia fatto quello che potevi fare - se ti parlava di problemi suoi "interiori" (non di roba pratica, insomma), c'è poco che tu possa fare salvo appunto ascoltarla ed incoraggiarla. Generalmente quando si parla di questo tipo di problemi lo si fa per sfogarsi e vuotare il sacco, non per cercare una soluzione.
    Se ti va, puoi ovviamente continuare a scriverle e chiederle come si sente e se le va di parlare. Magari poi non le andrà, però secondo me apprezzerà che tu dimostri che non la sei stata ad ascoltare tanto per cortesia, ma che hai preso sul serio i suoi problemi.

    Occhio che ho scritto "se ti va" perché qui dobbiamo fare un salto indietro alla prima parte che ho grassettato: hai il diritto di pensare che le sue lamentele, quali che esse siano, "sono delle bestemmie", ma non conoscerai mai tutta la storia, per cui è molto importante che questa opinione non esca mai fuori.
    Tu stesso hai detto che hai sofferto e che i tuoi problemi sono stati etichettati come "cazzate di poco conto", il che magari è anche vero da un punto di vista oggettivo, solo che non lo erano per te, e questo può essere dovuto al tuo stato emotivo o ad altre cose. Lo stesso vale per la tua amica ovviamente.

    Per il resto, concludo dicendo che in un sacco di casi la situazione sia così: non è un test a crocette con delle caselline da spuntare (gli studi vanno bene, check; i ragazzi le vanno dietro, check; la sorella le vuole bene, check). Spesso e volentieri le cose sono un po' più complicate di così, al punto che nessuno può dire mai di sapere al 100% quello che passa nella testa di un'altra persona.
    A Caska, Temperance, Jeggi e altri 1 piace questo intervento

  3. #3
    Caska
    Donna 33 anni
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    L'unica cosa che puoi fare è starle accanto. Anche senza portare soluzioni, insomma, semplicemente farle capire che tu ci sei.
    Ad ogni modo sono fasi che si passano, non sminuire i problemi, però falle anche capire che di cose belle attorno ne ha, e che deve essere forte.
    Comunque sono momenti tanto delicati, ma delle volte basta rendersi conto di non essere soli.
    A scazzula2 piace questo intervento

  4. #4
    Moderatore 2.0 Canalfeder
    Uomo 28 anni da Barletta-Andria-Trani
    Iscrizione: 27/2/2008
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    Quello che ho imparato negli ultimi anni è che ciascuno di noi, dalla persona più interessante o che più ci è vicina fino alla persona che ai nostri occhi ci è sempre sembrata superficiale o banale, ha una storia alle spalle, qualcosa di interessante e che spesso non siamo in grado di vedere.
    Credo che il momento che stia passando la tua amica, così come quello che hai passato tu, siano fasi normali che prima o poi tutti proveremo e che posso perdurare per molto tempo se non si ha la capacità di prendere consapevolezza di se stessi o non si ha qualcuno affianco che sia in grado di illuminarci non con soluzioni banali o frasi fatte, ma con una discussione sincera che sia in grado di sviscerare ciò che ci passa per la testa. Dopo aver fatto praticamente da "psicologo" da 3-4 anni a questa parte a diverse persone, ho imparato che in casi come questi non fa tanto la differenza proporre delle proprie soluzioni ma è utile all'altro già solo permettergli di parlare di quello che sente o pensa, discutere con le proprie visioni senza mai eccedere o sminuire ci che sente l'altro. Parlare francamente e "profondamente" è già un importante aiuto che si può dare in questi casi sia da parte nostra sia da parte della persona con cui si parla.
    Aldilà dei mezzi che si utilizzano per far sfogare una persona, in questo caso a te è capitato via cellulare, quello che potresti fare o se ti ricapiterà è semplicemente parlarci, senza mai essere invadente, e sviscerare le questioni che vengono fuori.

    Tralasciando per un attimo ciò che è accaduto a te o alla tua amica nel particolare, questo topic mi permette di esprimere una considerazione più generale. Se da tempo sono convinto che lo sviluppo e il cambiamento che la nostra società ha vissuto nell'ultimo mezzo secolo sia alla base o potrebbe rappresentare un buon punto di partenza per questi momenti di alienazioni e di malessere psicologico-sentimentale con i quali ci troviamo a combattere, sono convinto anche che se prima (parlo addirittura del dopoguerra, della fermentazione politica, industriale ed economica degli anni '60,'70 e '80) il malessere era in senso stretto più pratico, materiale e dovuto a reale condizioni esistenziali quali il lavoro, ricostruire una società o impegnarsi in altre attività materiali, negli ultimi decenni si è passati ad un malessere più psicologico e sentimentale, ad uno sviluppo diverso della propria autoconsapevolezza. Per farla breve: l'uomo per sua natura non è fatto per vivere di sola felicità o senza pensieri e problemi nella propria testa, e se prima questi problemi si presentavano in forma più materiale ora si presentano in forma più psicologica nonostante una persona con tanti amici, con una buona carriera universitaria e magari con una situazione economica decente possa definirsi, o per quello che potrebbe essere il modello sociale di riferimento, debba definirsi forzatamente "felice".
    Poi da qui mi potrei spostare su tanti altri discorsi che vanno dall'aver perso una sensibilità e intelligenza sentimentale all'incapacità di dialogare o ascoltare l'altro, ma penso di aver scritto già cose troppo "filosofiche" o che poco erano attinenti al quesito iniziale
    A Fiona, Hulk, Morgana e altri 4 piace questo intervento

  5. #5
    fan di peppa pig scazzula2
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    sul caso specificio di lei mi resta un pò complicato io da amico vorrei "starle vicino"... ma non è semplicissimo (idem come mi sto rendendo conto che non era semplicissimo per gli altri stare vicino al sottoscritto quando mi passavano a me ste cose)

    in generale è una ragazza molto socievole, ma allo stesso tempo è parecchio chiusa per quanto riguarda "i suoi problemi"

    nel senso che la sua "migliore amica" mi ha detto che qualche volta se n'è uscita anche con lei con questi "sfoghi"... ma sempre "via chat"... e poi quando si vedevano di persona tendeva sempre ad evitare l'argomento... dicendo di stare bene e mostrandosi sempre serena... ma trasparendo molto più imbarazzo che serenità

    e anche ieri con me ha fatto più o meno la stessa cosa... ok che eravamo in gruppo... però nel momento in cui ci siamo ritrovati un attimo a quattrocchi e le ho chiesto "come stai? è passato il momento no?" ha avuto esattamente la stessa reazione che mi aveva "predetto" m.... ne più ne meno

    io "ai miei tempi" ero più o meno uguale... raramente mi sfogavo (molto raramente)... e quando succedeva finivo quasi sempre per incazzarmi ancora di più perchè gli altri o mi compativano (cosa che odio) o sminuivano i miei problemi (cosa che mi fa sclerare)... mentre quando eravamo in gruppo piuttosto che parlarne avrei preferito un calcio nei coglioni... stessa cosa quando gli altri mi chiedevano loro come stavo... o mentivo o evitavo... pari pari come fa lei

    mi rivedo tantissimo in lei... però non so come aiutarla... e sta cosa mi dispiace veramente tanto

    sti giorni l'ho cercata spesso (molto di più rispetto al solito... perchè prima si chiacchieravamo ma quasi sempre sul gruppo wa e non in privato) ma senza mai tornare sull'argomento... le ho proposto di andare un concerto di un cantante che a lei e alla sua "best friend" piace molto... dobbiamo fare un'uscita a metà ottobre e l'ho presa come scusa per coinvolgerla nell'organizzazione... nei prossimi giorni inizierò il romanzo che mi ha consigliato e quindi indipendentemente che mi piaccia o no avremo di che chiacchierare...

    insomma... io cerco/cercherò di starle vicino di ma tornare sulla questione io non me la sento

    sulla cosa del non ridurre i problemi capisco benissimo (soprattutto perchè ci sono passato anch'io) ma non è semplice... lei dice di sentirsi sola, incompresa e che non se la fila nessuno... ma oggettivamente non è così

    io da una parte vorrei fargliele notare ste cose... ma dall'altra rischierei di fare a lei quello che tanto detestavo gli altri facessero con me... cioè sminuire e minimizzare le cose

    ciò che desidererei davvero tanto fare è quello che una ex coppia di amici miei ha fatto l'anno scorso con me... cioè farle conoscere un partner che contribuisca a farla uscire dal "tunnel dei brutti pensieri"

    però non è facile... perchè quando dice che è un carattere particolare e incompatibile col modo di fare/pensare di molti ragazzi effettivamente... beh lì ha ragione (definirla esigente e selettiva è quasi riduttivo )

    comunque parlando più in generale (l'ho messo in questa sezione invece di amore e amicizia proprio perchè così si poteva andare su un discorso più generico) sono d'accordo al 100 % sulla seconda parte del post di canalfeder

    specialmente quando dice questo

    Quote Originariamente inviata da Canalfeder Visualizza il messaggio
    Per farla breve: l'uomo per sua natura non è fatto per vivere di sola felicità o senza pensieri e problemi nella propria testa, e se prima questi problemi si presentavano in forma più materiale ora si presentano in forma più psicologica nonostante una persona con tanti amici, con una buona carriera universitaria e magari con una situazione economica decente possa definirsi, o per quello che potrebbe essere il modello sociale di riferimento, debba definirsi forzatamente "felice".

  6. #6
    Overdose da FdT Fiona
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    Vorrei rispondere ma non ho la wifi e a lavoro ho la capa accanto, questa settimana

  7. #7
    fan di peppa pig scazzula2
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    Quote Originariamente inviata da Fiona Gallagher Visualizza il messaggio
    Vorrei rispondere ma non ho la wifi e a lavoro ho la capa accanto, questa settimana
    mmmm... brutta cosa

    il/la boss accanto per tutta la giornata è una roba che non si augura

  8. #8
    Overdose da FdT Fiona
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    Ecchime. La stro, ehm, la capa ce l'ho sempre accanto ma ultimamente è onnipresente, non so perché.

    Premessa:
    io sono un'insoddisfatta cronica e spesso si tratta di una cosa caratteriale, mia sorella è uguale a me.
    Vuoi una cosa, la ottieni, e subito dopo c'è quel "sì, però...". Sempre. Qualcuno lo chiama perfezionismo, secondo me è un'agonia. Nel suo caso ha tutto quello che ha sempre voluto, ma non le basta. Nel mio caso almeno ho motivi per lagnarmi, dato che quello che voglio è ben lontano dall'esser mio, per adesso, purtroppo. Comunque - e qui riprendo in parte Canal - credo anche che sia la malattia di questo secolo, visto che ogni secolo ne ha una. Il mondo di questo secolo è fatto di social, i social sono perlopiù vetrine di felicità, e che questa felicità sia vera o fittizia, a chi soffre di insicurezza, importa poco. Si fanno paragoni, si pensa a cosa si vuole, non si è sicuri di volerlo, lo si ottiene e non basta, non lo si ottiene e guarda caso era quella la chiave di tutto. E' un casino. Se poi si è anche leggermente ambiziosi, è la fine.

  9. #9
    Sempre più FdT morrigan
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    Siamo tutti insoddisfatti, viviamo in un mondo in cui esiste tutto, e noi vorremmo tutto. E se non abbiamo problemi reali effettivi, troviamo altri modi per essere insoddisfatti e infelici. Abbiamo bisogno di sempre più attenzioni. Parecchi anni fa un mio amico, mi disse una frase che non ho più scordato; alla mia domanda:"Come stai?" lui rispose "Male!". Gli chiesi perchè, cosa fosse successo e lui mi rispose:" Se ti avessi detto "bene" non ti saresti interessata tanto". Ed è così. Siamo tutti presi da noi stessi e raramente prestiamo attenzione agli altri, ma se qualcuno ci mostra insoddisfazione e malessere, allora ascoltiamo, ci preoccupiamo, ci interessiamo. Quasi più per una questione egoistica secondo me, perchè si, vogliamo aiutare, ma c'è anche il fatto che questa situazione di da uno scopo e ci sentiamo utili, brave persone.
    Credo che sia difficile capire la gravità dei processi psicologici altrui, non capiamo nemmeno i nostri!
    La cosa che credo si possa fare, è cercare di stare accanto alla persona che ha questo malessere, facendogli capire che ci siamo per qualunque cosa, ma non vogliamo essere invadenti.
    Credo però che la maggior parte di questi processi facciano parte di tutti noi, arrivano, se ne vanno, per poi tornare con argomenti diversi.

  10. #10
    fan di peppa pig scazzula2
    Uomo 32 anni
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    si su questa cosa del "voglio questo - lo raggiungo - ma poi non mi basta e mi sento insoddisfatto/a per via di qualcos'altro che mi manca" sono d'accordo

    chi più chi meno ma credo anch'io che questi processi capitino un pò a tutti... cambiano le cause scatenanti e "la gravità del malessere" ma la sostanza alla fine è sempre quella

    nello specifico la sua situazione credo sia meno semplice di come l'avevo descritta all'inizio

    in questi giorni ci ho parlato parecchio e ci ho anche passato del tempo insieme... e alla fine sono riuscito ad "andare un pò sull'argomento"

    non è facile da spiegare... ma credo che lei abbia un "malessere di fondo"... e questei "problemi" siano una piccola parte del problema

    cioè, per metterla sul pratico... una che ti dice "non ho uno scopo nella vita"... "esco con voi ma quando torno a casa sono triste"... "cerco di fare colpo su un ragazzo ma poi puntualmente mi rendo conto che non vorrei mai stare con uno così"... e dulcis in fundo "la mia vita si riduce allo studio fine a se stesso, al commiserarmi quando sono sola, al fare contenti i miei, e alle serate in cui guardo gli altri divertirsi" (parola più o parola meno era questo il succo del discorso, o almeno quello che ho colto io)... ehm... mi pare abbastanza evidente che non sta bene con se stessa... che non è felice... a prescindere che la sua situazione vista da fuori possa sembrare "invidiabile"

    e il fatto che all'apparenza sia sempre solare e sorridente con tutti inizia a prendermi ancora più male...

    ste cose le ho dette anche ad altri amici che sono (o forse è meglio dire erano... prima di questi ultimi giorni in cui ci siamo parecchio "avvicinati") più "in confidenza" con lei... e loro tendono a minimizzare dicendo che ogni tanto le passano questi periodi... "come a tutti del resto" cit.

    però boh... mi prende parecchio male sta cosa... e vorrei veramente aiutarla

    anche se mi rendo perfettamente conto che oltre ad ascoltarla quando/se vuole sfogarsi e a proporle uscite tra amici non è che non posso fare molto altro

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