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L'importanza dei soldi

  1. #1
    Overdose da FdT Fiona
    Donna 36 anni
    Iscrizione: 12/1/2011
    Messaggi: 8,589
    Piaciuto: 2979 volte

    Predefinito L'importanza dei soldi

    Apro questo topic ispirata da una mezza lite avuta con i miei genitori.
    Mezza lite perché - oltre al mio essere particolarmente e ormonalmente nervosa, di recente - stavolta mi sentivo talmente nel giusto, quello oggettivo, che mi sono un po' scaldata. Come sa chi mi conosce, sto lavorando da marzo (a tempo determinato) in un'azienda import export, dove resterò fino a gennaio, se non oltre, ma dubito fortemente. Il problema non è il lavoro, che pur non essendo "il mio" ci si fa, ma la capo ufficio: è cattiva, acida, arrogante, e non se ne rende conto, si autocelebra come una persona buona tra un accidente tirato e l'altro. Potrei farvi mille esempi ma fidatevi, è una merda. La odiano tutti - e siamo in 4, ma anche quelli dell'officina giù non sono da meno. Addirittura la ragazza dell'agenzia interinale mi disse che dopo il colloquio le persone si erano lamentate. Parliamone. Dei miei colleghi, una ha un tremolìo alle mani pazzesco, un'altra è visibilmente acida, la ragazza che sto sostituendo io e che ha lavorato lì per 5 anni è andata dallo psicologo e ha perso non so quanti capelli. Sembra un inferno o.O e forse lo è.
    Coooooomunque.
    La paga è buona, anzi, ottima, specie per me che in 6 minuti senza traffico sono a casa.

    Ora, la ragazza è in maternità facoltativa fino a gennaio, poi rientra a tot ore.
    Io ho intenzione di defilarmi non appena mette piede in azienda, inscenando un lavoro o altro.
    Già ho chiesto il pomeriggio libero (concessomi tra una tragedia e l'altra, a patto che faccia 6 ore filate), e forse mi riprenderò un po' in quel modo, ma il punto è: mentre dicevo "Non vedo l'ora di venire via" i miei hanno risposto "Quando sarai senza soldi rimpiangerai quel posto".

    E' sbagliato dire (e pensarlo) che meglio senza soldi e a casa che a ballare la sera dopo una settimana di magone e ansia? Ho degli sfoghi fisici non indifferenti per colpa di quest'azienda, e che sia una coincidenza io non credo proprio.
    Ha senso avere una bella paga e togliersi gli sfizi, ma passare 8 ore al giorno nel malessere?
    Sono io che non so come si sta al mondo?
    Sono cambiata, i miei sono stati i primi a notarlo e ad individuare il motivo, cioè il lavoro.
    Quindi non capisco o.O forse mi lamento troppo?


  2. #2
    British ninja Layne S.
    Donna 34 anni
    Iscrizione: 6/9/2010
    Messaggi: 1,722
    Piaciuto: 1518 volte

    Predefinito

    Nel tuo caso la risposta mi sembra chiara: meglio gli sfizi o la salute mentale? La risposta è ovvia, e farei anche io la tua stessa scelta - la farei alla svelta. Non vale la pena di stare male, non vale la pena di ritrovarsi con problemi che poi ci mettono secoli a passare (se passano), e vorrei solo averlo capito prima.
    Il problema arriva quando il discorso è "pagare l'affitto o salute mentale"? Ma quella è un'altra storia...

    Comunque alla fine qualche rimpianto c'è sempre - almeno per me - ma più che altro perché uno si trova a sminuire i problemi passati ed a accentuare quelli correnti. Se vivi con i tuoi e magari hai qualche risparmio per avere un po' di disponibilità mentre cerchi un altro lavoro, io non ci penserei due volte prima di scappare il più lontano possibile da una situazione ch mi fa stare male.

  3. #3
    Sempre più FdT morrigan
    Donna 45 anni
    Iscrizione: 11/9/2014
    Messaggi: 2,082
    Piaciuto: 2180 volte

    Predefinito

    Fiona, io lavoro da mio padre, dal 1998. Non avevo finito gli studi, e me ne sono andata a lavorare li, pensando che prima o poi me ne sarei andata...Si, ma dove? Avevo il desiderio di fare altro, magari un negozietto mio, ma prontamente mi sentivo raccontare da mio padre la rava e la fava, mettendomi ansia e facendomi quindi preferire un posto sicuro e fisso. Io qui non sono la figlia del capo, il che è pure giusto, ma non sono niente se non il capo espiatorio di ciò che in azienda non funziona. Qui non sono organizzati, i capi sono 2 e ognuno fa quel cavolo che vuole senza parlarsi, a me fanno riferimento i due capi, i dipendenti e i clienti, ognuno con richieste diverse da eseguire nel medesimo istante, e ognuno ritiene che il proprio lavoro vada fatto prima degli altri, Io sono UNA, ma questo non è importante. Un lavoro è sbagliato? Colpa mia, uno si è spiegato male? Colpa mia. Ci hanno fornito dati errati? Colpa mia. Sbagliano la stampa? Colpa mia. Sbagliano il taglio? Colpa mia. Grafici esterni sbagliano i file? Colpa mia. Si rompe il cesso? Colpa mia. Finisce il caffè? Colpa mia....Credo di essermi spiegata abbastanza. Odio questo lavoro, i colleghi, e metà dei clienti con tutta me stessa. Piango spessissimo, mi sveglio con l'angoscia di venire al lavoro, sto male tutto il girono, e appena stacco passa tutto. Mi vengono mal di pancia, mal di testa, ansia, stress...di tutto. Ma veniamo alla tua domanda: è sbagliato pensare che è meglio stare senza soldi, piuttosto che lavorare in quelle condizioni e stare così male? No, non è sbagliato pensarlo, io pure lo penso spesso. Il problema è farlo . I tuoi genitori ti hanno detto una cosa abbastanza importante: che quando rimarrai senza soldi, lo rimpiangerai. Beh, fin quando tu hai un tetto sulla testa che non devi pagare, bollette, cibo, benzina, spese auto, ecc, perchè hai chi ti mantiene e aiuta in un momento difficile, è facile decidere di lasciare la un posto di merda in attesta di qualcosa di meglio. Se però ti dovessi arrangiare in tutto? Io per esempio non posso permettermi di perdere questo lavoro, perchè senza di esso perderei la possibilità di mantenermi e quindi meglio un lavoro di merda, perchè i soldi servono e i lavori non piovono dal cielo. Certo, se hai le possibilità, benvenga! Ma, personalmente, cercherei lavoro e nel frattempo rimarrei li, sopportando. Poi, una volta trovato altro, saluterei gentilmente

    A tirexia piace questo intervento

  4. #4
    Overdose da FdT Morgana
    Donna 36 anni da Catania
    Iscrizione: 24/1/2008
    Messaggi: 8,418
    Piaciuto: 1653 volte

    Predefinito

    Fino a quando è "meglio qualche sfizio o la salute mentale" come diceva Layne, sono d'accordo con te.
    Purtroppo però prima o poi finisci nel mondo dell'affitto, delle bollette, della spesa, delle tasse. E li, bisogna cambiare davvero se il lavoro non piace. Bisogna imparare a separare la vita dal lavoro. E il lavoro, se si ha la grazia di averlo, a mio parere bisogna tenerlo stretto, magari come dice morrigan, cercandone un altro... Senza mai lasciare quello che si ha.
    A Caska, Something Strange e Bonnie Tyler piace questo intervento

  5. #5
    Overdose da FdT Dade
    Uomo 35 anni da Torino
    Iscrizione: 21/11/2010
    Messaggi: 9,895
    Piaciuto: 4039 volte

    Predefinito

    Chi mi conosce sa le mie vicissitudini lavorative e sul mancato sostegno di amici e famiglia. Dopo anni ha vinto la mia convinzione. Meglio un lavoro che mi piace, forse non pagato benissimo inculo a giove che un lavoro che non mi piace sotto casa.
    Io sono andato contro tutti per questa convinzione. Ho pagato il grosso prezzo della solitudine ma lo rifarei altre mille volte.
    A Jamila piace questo intervento

  6. #6
    Overdose da FdT Fiona
    Donna 36 anni
    Iscrizione: 12/1/2011
    Messaggi: 8,589
    Piaciuto: 2979 volte

    Predefinito

    Quote Originariamente inviata da Layne S. Visualizza il messaggio
    Nel tuo caso la risposta mi sembra chiara: meglio gli sfizi o la salute mentale? La risposta è ovvia, e farei anche io la tua stessa scelta - la farei alla svelta. Non vale la pena di stare male, non vale la pena di ritrovarsi con problemi che poi ci mettono secoli a passare (se passano), e vorrei solo averlo capito prima.
    Il problema arriva quando il discorso è "pagare l'affitto o salute mentale"? Ma quella è un'altra storia...

    Comunque alla fine qualche rimpianto c'è sempre - almeno per me - ma più che altro perché uno si trova a sminuire i problemi passati ed a accentuare quelli correnti. Se vivi con i tuoi e magari hai qualche risparmio per avere un po' di disponibilità mentre cerchi un altro lavoro, io non ci penserei due volte prima di scappare il più lontano possibile da una situazione ch mi fa stare male.
    Ci sei passata anche tu?
    Sì, fremo per andarmene, ma fino a gennaio non potrei.
    O meglio, potrei ma la ditta crollerebbe, non perché sono di vitale importanza ma perché so fare delle cose specifiche riguardo a un'azienda (ne gestiamo cinque, contabilmente) che la capa non sa e se ne chiamasse un'altra ci vorrebbero secoli e costi assurdi, se ci provasse lei bestemmierebbe a non finire e dalle gufate morirei giovane. Poi a sei ore spero di reggere, ma fino a giugno no. Anche perché sto scrivendo la tesi, pian pianino ma la sto scrivendo. Vorrei cercarmi "il mio" lavoro, provarci, o comunque un altro con una minima di prospettiva. Un'esperienza fuori... Insomma, fare il mio.

    Quote Originariamente inviata da morrigan Visualizza il messaggio
    Fiona, io lavoro da mio padre, dal 1998. Non avevo finito gli studi, e me ne sono andata a lavorare li, pensando che prima o poi me ne sarei andata...Si, ma dove? Avevo il desiderio di fare altro, magari un negozietto mio, ma prontamente mi sentivo raccontare da mio padre la rava e la fava, mettendomi ansia e facendomi quindi preferire un posto sicuro e fisso. Io qui non sono la figlia del capo, il che è pure giusto, ma non sono niente se non il capo espiatorio di ciò che in azienda non funziona. Qui non sono organizzati, i capi sono 2 e ognuno fa quel cavolo che vuole senza parlarsi, a me fanno riferimento i due capi, i dipendenti e i clienti, ognuno con richieste diverse da eseguire nel medesimo istante, e ognuno ritiene che il proprio lavoro vada fatto prima degli altri, Io sono UNA, ma questo non è importante. Un lavoro è sbagliato? Colpa mia, uno si è spiegato male? Colpa mia. Ci hanno fornito dati errati? Colpa mia. Sbagliano la stampa? Colpa mia. Sbagliano il taglio? Colpa mia. Grafici esterni sbagliano i file? Colpa mia. Si rompe il cesso? Colpa mia. Finisce il caffè? Colpa mia....Credo di essermi spiegata abbastanza. Odio questo lavoro, i colleghi, e metà dei clienti con tutta me stessa. Piango spessissimo, mi sveglio con l'angoscia di venire al lavoro, sto male tutto il girono, e appena stacco passa tutto. Mi vengono mal di pancia, mal di testa, ansia, stress...di tutto. Ma veniamo alla tua domanda: è sbagliato pensare che è meglio stare senza soldi, piuttosto che lavorare in quelle condizioni e stare così male? No, non è sbagliato pensarlo, io pure lo penso spesso. Il problema è farlo . I tuoi genitori ti hanno detto una cosa abbastanza importante: che quando rimarrai senza soldi, lo rimpiangerai. Beh, fin quando tu hai un tetto sulla testa che non devi pagare, bollette, cibo, benzina, spese auto, ecc, perchè hai chi ti mantiene e aiuta in un momento difficile, è facile decidere di lasciare la un posto di merda in attesta di qualcosa di meglio. Se però ti dovessi arrangiare in tutto? Io per esempio non posso permettermi di perdere questo lavoro, perchè senza di esso perderei la possibilità di mantenermi e quindi meglio un lavoro di merda, perchè i soldi servono e i lavori non piovono dal cielo. Certo, se hai le possibilità, benvenga! Ma, personalmente, cercherei lavoro e nel frattempo rimarrei li, sopportando. Poi, una volta trovato altro, saluterei gentilmente

    So che vuol dire crescere senza soldi e fare sacrifici o vedere farne.
    Se avessi spese ingenti mi infilerei - scusami la finesse - un dito in culo e andrei avanti sicuramente.
    Ma il crollo nervoso so cosa significa e mi ci sto avvicinando troppo, ho paura.
    Come dice Layne certe cose SE se ne vanno, ci mettono anni, e di svegliarmi col magone non riesco...

    Quote Originariamente inviata da Morgana Visualizza il messaggio
    Fino a quando è "meglio qualche sfizio o la salute mentale" come diceva Layne, sono d'accordo con te.
    Purtroppo però prima o poi finisci nel mondo dell'affitto, delle bollette, della spesa, delle tasse. E li, bisogna cambiare davvero se il lavoro non piace. Bisogna imparare a separare la vita dal lavoro. E il lavoro, se si ha la grazia di averlo, a mio parere bisogna tenerlo stretto, magari come dice morrigan, cercandone un altro... Senza mai lasciare quello che si ha.
    Farò così, mi muoverò mentre i miei neuroni muoiono qui dentro.

    Quote Originariamente inviata da Dade Visualizza il messaggio
    Chi mi conosce sa le mie vicissitudini lavorative e sul mancato sostegno di amici e famiglia. Dopo anni ha vinto la mia convinzione. Meglio un lavoro che mi piace, forse non pagato benissimo inculo a giove che un lavoro che non mi piace sotto casa.
    Io sono andato contro tutti per questa convinzione. Ho pagato il grosso prezzo della solitudine ma lo rifarei altre mille volte.
    Ti ammiro!

  7. #7
    Overdose da FdT Dade
    Uomo 35 anni da Torino
    Iscrizione: 21/11/2010
    Messaggi: 9,895
    Piaciuto: 4039 volte

    Predefinito

    Però se mai dovessi prendere una scelta drastica come la mia. Devi mettere anche in conto quello che ti ho detto in precedenza.
    Mi sento abbastanza appagato dal lavoro, ho una casetta sgangerata tutta mai, e me la cavo bene. Ma non esco mai di casa, non conosco nessuno, e vivo nella solitudine più totale. Darei oro per trovarmi nella stessa situazione lavorativa a Torino e tenermi i miei amici. Sono scelte che vanno pensate bene e se le fai non torni indietro.

  8. #8
    FdT svezzato tirexia
    Uomo
    Iscrizione: 2/7/2016
    Messaggi: 232
    Piaciuto: 30 volte

    Predefinito

    Secondo me ha ragione morrigan, cerca un altro lavoro ma tieni duro. Anche perché sono convinto che sia comunque utile a livello di esperienza, non parlo del lavoro, ma dell'ambiente. Impara a farti rispettare, tanto dovunque andrai a finire col lavoro, qualche testa di cazzo secondo me lo troverai sempre e esperienza vuol dire anche saperlo mettere a posto.
    Poi chiaro che devi cercare e ti auguro di trovare un lavoro e soprattutto un ambiente migliore.
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  9. #9
    Caska
    Donna 33 anni
    Iscrizione: 7/7/2006
    Messaggi: 31,863
    Piaciuto: 2353 volte

    Predefinito

    Guarda, io ti capisco perfettamente.
    Pure io se posso, preferisco starmene a casa e senza un soldo piuttosto che stare male a lavoro.
    Però ho la fortuna (o sfortuna) di essere precaria e di lavorare in molti ambienti diversi, a seconda di chi mi chiama a suonare, e se devo tapparmi orecchie, occhi, naso per un periodo lo faccio.
    Capisco che a lungo andare diventerebbe insostenibile.
    Sicuramente, come ti hanno consigliato, è meglio tu resista, senza smettere di cercare altrove.
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  10. #10
    Sempre più FdT morrigan
    Donna 45 anni
    Iscrizione: 11/9/2014
    Messaggi: 2,082
    Piaciuto: 2180 volte

    Predefinito

    Io credo che chiunque desideri il lavoro dei sogni, posto gradevole, colleghi perfetti, capi che somigliano a Babbo Natale in quanto a bontà, ma la realtà è che sono poche le persone così fortunate. Certo, c'è chi sta bene, chi meno, chi malissimo. Tutto dipende dai bisogni che abbiamo ritengo. I soldi servono. Se sia ha la possibilità di aspettare il lavoro giusto, tanto meglio, ma io non credo riuscirei a correre il rischio di "farmi mantenere" a vita. Certo, il fatto che una persona preferisca rimanere a casa piuttosto che star male, è comprensibile, anche se io non lo condivido a pieno. Come ho già detto, piuttosto sopporto e nel frattempo cerco altro, in fondo in fondo, siamo tutti un po' Fantozzi
    A Fiona, Holly e Something Strange piace questo intervento

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