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Topic senza fine

  1. #471
    Telephone Blues nali
    Donna 33 anni
    Iscrizione: 1/11/2005
    Messaggi: 13,273
    Piaciuto: 509 volte

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    L'ultimo è bellissimo...
    Da quale topic è stato preso?





    (Ultimate, sei troppo di parte tu, non va bene ti ringrazio tanto... Anche ad Edea. Grazie mille ^^)

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  3. #472
    Overdose da FdT
    Donna 31 anni da Estero
    Iscrizione: 5/7/2006
    Messaggi: 6,747
    Piaciuto: 4 volte

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    Quote Originariamente inviata da nali Visualizza il messaggio
    L'ultimo è bellissimo...
    Da quale topic è stato preso?
    Il confessionale FDT


    31 agosto : estate. Per me era ancora estate. Solite giornate. Solite cose. Solita atmosfera. L'atmosfera del sole e del mare. L'atmosfera del vento che ti scompiglia i capelli la sera. L'atmosfera della spensieratezza. L'atmosfera della sveglia a mezzogiorno. L'atmosfera delle valigie e degli assillanti "hai messo tutto?!?". L'atmosfera della vacanza e dei momenti che rimarrano lì, nel cuore, indelebili. L'atmosfera del ritiro alle 5 del mattino. L'atmosfera dell'ultima sera di vacanza, degli addii, dei pianti. L'atmosfera dell'estate.

    1 settembre : lavoro. L'atmosfera del lavoro. Chi dietro ad un banco, chi dietro ad una scrivania. Chi a scrivere temi, chi a compilare moduli. L'atmosfera. C'è chi pensa alle settimane d'agosto, sentendo che sono lontani anni luce. E invece sono passate solo 24 ore. Chi rimpiange il sole e il mare. Chi rimpiange il vento che scompiglia i capelli la sera. Chi rimpiange la spensieratezza. Chi rimpiange la sveglia a mezzogiorno. Chi rimpiange le assillanti "hai messo tutto in valigia?!?". Chi rimpiange i momenti che stanno lì, nel cuore, indelebili. Chi rimpiange il ritiro alle 5 del mattino. Chi rimpiange L'ultima sera. L'ultimo addio. L'ultimo abbraccio. Le ultime parole. L'ultima lacrima.
    Già, che rimpianto che è l'estate...

    Non c'è niente da aggiungere...



    Ora che tutto è cambiato, si è gonfiato.
    Ma ci sono cose che se si gonfiano troppo... poi bum, esplodono. Bum.
    Come un palloncino, che esplode e si straccia con un rumore che mi schiaffeggia gli occhi, il volto e il cuore. Un palloncino di cui non riesco nemmeno a rincollarne i pezzi, perché ormai non ce ne sono nemmeno più.

    E che rimane?

    Ne rimane solo un brandellino scioccato di gomma stracciata.

    Ora... ora siamo gomma e soffio in parti uguali

    Non esagero, quando dico che mi ha lasciato senza fiato...

  4. #473
    Telephone Blues nali
    Donna 33 anni
    Iscrizione: 1/11/2005
    Messaggi: 13,273
    Piaciuto: 509 volte

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    Delia, non so come ringraziarti.
    A dir la verità quella è una cosa che ho scritto un bel po' di tempo fa... anni fa. Ma che ogni tanto - "purtroppo", mi viene da dire - mi si ripresenta in testa.

    Grazie...



    Ed il primo pensiero del tuo post mi ha un po' spiazzata e lasciata senza fiato ^^ è una persona che ogni tanto mi stupisce davvero. E leggerla così, anche se in un pensiero un po' malinconico, è una piacevole sorpresa.

  5. #474
    Lagna
    Uomo 29 anni da Napoli
    Iscrizione: 8/7/2009
    Messaggi: 25,314
    Piaciuto: 62 volte

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    Anche questo mi piace, comunque...

    Ogni giorno più farci sentire un momento di eternità.

    Come alzarsi la mattina dieci anni prima con l’odore mattutino del caffè ristretto, trovare i genitori a tavola, farsi accompagnare a scuola, dove si stava tutti insieme, si parlava di cartoni animati e si litigava per avere l'altalena più bella.


    Alzarsi cinque anni prima, dimenticando poco a poco i piccoli piaceri mattutini: la prima suoneria della sveglia che ti stordisce dalle prime note, entrare in cucina e non vedere nessuno. Mangiare, studiare, dormire... diventa un abitudine. A scuola si stava tutti insieme, si parlava dei primi dispiaceri amorosi e si litigava per sapere di chi era il vestito più bello.

    Alzarsi un anno fa, sentire i suoni autunnali aprendo la finestra. L’abitidine è alzarsi, autobus, studiare, mangiare, dormire. A scuola si stava tutti insieme, si parlava delle prime volte, si litigava per tradimenti e gelosie.


    E quest'anno, sarà diverso. Ognuno per la sua strada, ognuno nella sua città. Ognuno nella sua università.
    Non si starà più tutti insieme, non fisicamente.

    Di cosa si parlerà, adesso? Per cosa si litigherà?


    ...

  6. #475
    Spotless Echoes
    Donna 31 anni da Roma
    Iscrizione: 21/6/2009
    Messaggi: 9,071
    Piaciuto: 2972 volte

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    Grazie mille Delia. , grazie anche a te nali :*

  7. #476
    Overdose da FdT
    Donna 31 anni da Estero
    Iscrizione: 5/7/2006
    Messaggi: 6,747
    Piaciuto: 4 volte

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    Grazie Ultimate :*

  8. #477
    MisterInvisible (non attivo)
    Intermittente

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    Le giornate trascorrono tutte uguali, in questa vita. La domenica no, invece. La domenica è diversa. Si sente che la domenica è diversa. Quando ti svegli senti che nell'aria è domenica. C'è qualcosa di diverso da tutti gli altri giorni. Perchè? Perchè è domenica. Si vede che la domenica è diversa. Quando ti affacci ascolti il silenzio e vedi le strade deserte, calpestate soltanto da alcune macchine che disturbano il vento che vuole farsi sentire. Le saracinesche dei negozi abbassati, che si prendono un giorno di pausa dopo esser state alzate e abbassate per 6 giorni. Lo vedi dall'atmosfera, che è domenica. L'atmosfera di tranquillità, di serenità, di pace. Lo vedi dall'uccellino che si posiziona al centro della strada, che si riposa dopo aver volato per 6 giorni. Lo vedi dalle finestre, chiuse, che è domenica.
    Per me ci sono delle "fasi di giornata", di domenica. Ovviamente si inizia con la mattina, quando al risveglio, 8 o 11 che sia, senti che qualcosa è diverso dagli altri giorni. Cosa? E' domenica. Vai al bar, a prendere il caffè, col giornale in mano ed un cornetto caldo alla crema in bocca. Stai lì minuti e minuti, a goderti lo spettacolo di una città tranquilla. In pausa, ecco. Oppure prendere la macchina e andare nel posto che ti piace, perchè sai che di domenica stareste da soli. Ma sì, il sottofondo delle poche ruote che bucano l'asfalto può andare a pennello, perchè no.
    Poi c'è il pomeriggio. Eh sì, quì è davvero uno spettacolo. Pranzo alle 14 e via, a sederti fuori al balcone. Perchè il silenzio che c'è a quell'ora di domenica è qualcosa di unico. I tuoi pensieri possono anche essere ascoltati, in quel momento di silenzio totale. Nel pomeriggio si ferma tutto, di domenica. Niente uccellini, niente macchine, niente vento, che si è già fatto sentire abbastanza. Ci siete solo tu e i tuoi pensieri. Purtroppo il pomeriggio non dura per sempre, perchè arriva la fase serale, che tanto bella non la è mica. Non è bella perchè la domenica già sta andando via, a riposarsi per poi tornare 7 giorni dopo. Rimangono solo quei frammenti che a mezzanotte si dissolvono nell'aria, per far spazio al lunedì che verrà.
    Beh, cosa dire, la pausa è finita.
    Ci vediamo fra 7 giorni, domenica!

    (dovevo scrivere qualcosa.)
    Cioè...si commenta da solo.
    Davvero,davvero bello.
    O almeno,a me è piaciuto.

  9. #478
    Overdose da FdT
    Donna 31 anni da Estero
    Iscrizione: 5/7/2006
    Messaggi: 6,747
    Piaciuto: 4 volte

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    Questo me l'ero perso

    È MAGNIFICO


    Edit: sono andata a cercarmelo, questo post.
    Per vedere se avevo ragione, su chi l'avevo scritto.

    Si, avevo ragione.
    Non poteva essere nessun altro.

  10. #479
    Lagna
    Uomo 29 anni da Napoli
    Iscrizione: 8/7/2009
    Messaggi: 25,314
    Piaciuto: 62 volte

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    Cioè, a me manco piaceva
    Non volevo nemmeno inviarlo

    Comunque, grazie.

  11. #480
    Lagna
    Uomo 29 anni da Napoli
    Iscrizione: 8/7/2009
    Messaggi: 25,314
    Piaciuto: 62 volte

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    che poi pensandoci è vero, hanno ragione.

    Le storie non si fanno coi "se" o con i "ma", ma è altrettanto vero che tutto è nato da un "perchè".

    Ed è vero, all'uomo non è bastato nemmeno il paradiso in terra per essere soddisfatto, ed eccolo lì il primo "perchè", detto da Eva guardando la mela, il frutto proibito.. "perchè no?".

    Tutto ruota attorno a questa parola.

    A volte ci si aggrappa con le unghie ai "perchè". Ci servono, non possiamo farne a meno.

    Tipo quelle situazioni che, appunto, non hanno un perchè.

    C'è un qualcosa di più tremendo di un qualcosa che non ha motivo? O meglio, il motivo ce l'avrebbe pure, tutto ha una sua spiegazione, ma quel perchè o ti sfugge o ti viene nascosto.

    E tu non puoi stare senza quel perchè, è innaturale, è illogico, è anti-umano! Un uomo può davvero stare in una situazione che lo rivolta come un lenzuolo senza saperne i motivi?

    Non ha coordinate, non ha punti di riferimento, vaga cieco, arrabbiato, si strugge, lo esige, serra i pugni.

    Ogni cosa deve avere un perchè, e se non ce l'ha, inventiamocelo maledizione!

    Perchè mi sei piaciuta fin dall'inizio.

    Perchè non pensavo nemmeno di poterti parlare.

    Perchè ho avuto un brivido.

    Perchè t'ho toccato.

    Perchè sei salita in moto.

    Perchè sono stato un bell'egoista.

    Perchè pensavo di tenerti stretta.

    Perchè non ho capito.

    Perchè ora dovrei seriamente piantarla.

    Perchè so che anche questo è fuoriluogo.

    Perchè spero di non ricevere risposta.

    Perchè semplicemente non so che altro potrei fare.

    Perchè nemmeno io so darmi un perchè.

    e si torna all'inizio, ciclicamente, all'infinito, senza passare dal via e ritirare i duecento euro.

    L'unica è non pensarci e tirare dritto, ogni tanto ce la faccio pure, ovviamente coi miei modi goffi che mi fanno più male che bene, poi tutto ritorna come una valanga.

    Se mi dovessi descrivere direi che sì, in fondo sono un bastardo con un egoismo che non ha fine.
    Un pò come quei personaggi da libro, quelli che si ritrovano ingrigiti al bancone di un bar, in un vortice di alcol ed emozioni da discount, a recitare la loro sceneggiatura d'autocommiserazione.

    in genere guardano fisso il bicchiere, lo annusano, bevono, lo sguardo è fisso. Mormorano sui guai della vita, su quello che non va, sul destino avverso, sulla sfortuna, sulla mala sorte, sul fatto che "non è certo colpa mia ma..". E giù a bere, un altro bicchiere, un'altra scusa. Si rendessero conto che loro si sono messi in quella situazione, che loro sapevano a cosa andavano incontro, che loro erano stati avvertiti, che loro, proprio loro, si erano semplicemente sopravvalutati, per poi reagire da codardi davanti al fallimento, trovando la spiegazione di tutto (quel perchè che non è che sfugge, è che è troppo degradante da ammettere a se stessi) in un qualcosa di impalpabile che ha giocato a loro sfavore.

    Quei personaggi lì, ecco.





    E non so nemmeno perchè sto scrivendo cose che mi imbarazza leggere.

    ci dormo su.
    Avevo previsto un po' tutto.
    Come quando uno si organizza tutto prima, perché sa che succederà a breve e perché "mettiamo caso che..." ... ma poi, quando succede, nessuno si sente pronto.

    Quando me ne sono andata ho riempito buste su buste di libri e di oggetti e di anime sparse e disperse che potevo benissimo lasciare lì. Io lo sapevo. Potevo benissimo lasciarli lì.
    Ma poi "mettiamo caso che...". E ho portato tutto via.
    Persino un cuscino.
    Persino i pupazzi, perché ...non lo so perché.
    Forse per un capriccio di bambina, forse perché io, bambina un po' cresciuta, a quelle cose ci tengo davvero - ma gli altri che ne sanno? ...vorrei che ci fosse il Piccolo Principe, accanto a me - e non volevo separarmene, seppur per breve tempo; forse perché non volevo che si raccontassero tante storie in mia assenza... perché non voglio lasciare i miei segreti incustoditi in una stanza.
    E forse perché volevo che quei segreti non fossero solo dentro me, ma fossero con me, tornando a casa.

    E sta di fatto che... mi ero preparata a riprendere in mano quelle buste mai svuotate e lasciate ad impolverarsi sotto la scrivania della mia solita camera - non era quello in cui speravo... -, mi ero preparata all'eventualità di ri-sporcarmi le mani con la vernice blu e con la vernice albicocca per guarire le ferite della parete e per riempire i vuoti segnati da ogni incertezza. Potessi anch'io ridipingermi, riempirmi e guarirmi con della vernice blu o albicocca... Fossi una parete, sarei sempre, quotidianamente accarezzata dai rulli e dai pennelli di un instancabile imbianchino che riempie gli spazi bianchi e pone rimedio agli errori.

    E sta di fatto che... ho ripreso le chiavi prima del previsto.
    Il leoncino è sempre più consumato e graffiato e lo guardo con dolce malinconia, pensando a quante volte continuerò a gettarlo - con violenza o con rabbia, con dolce attenzione o con rassegnata stanchezza - nel mezzo guscio di noce di cocco.

    Mi ero preparata anche a questo.
    Mi ero preparata anche ad altro.

    Con l'ignara consapevolezza di chi riprende a far qualcosa.
    Con l'ignara e consapevole amarezza del "mettiamo caso che...".
    Con l'ignara, consapevole, amara sensazione di chi non si sente pronto a riprendere proprio un bel niente...
    Un-bel-càzzo-di-niente...



    E quindi...?



    Oggi, o domani, o tra due giorni salirò quattro piani di scale - "ma non c'è l'ascensore?!?" - con buste su buste di libri e di oggetti e di anime sparse e disperse da rimettere in ordine.

    Il leoncino farà il suo sporco lavoro e mi aprirà di nuovo la porta di quel mondo parallelo, entrerò in una camera da risistemare e lascerò che la fatica (fosse solo quella...) mi faccia buttare tutto a terra, faccia cadere tutto ai miei piedi.



    Il calendario del Piccolo Principe sarà ancora lì...

    Agosto.

    Prendendolo con la lentezza e la pigrizia di chi vuole rimandare a tutti i costi, lo guarderò e nostalgicamente girerò pagina e staccherò l'ottava cartolina.


    È di nuovo settembre...

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