Originariamente inviata da
ScemaPagliaccia
Ho rivisto quella bambina...
Sì, lei... che, quando giocolavo (...ci provavo, dai) al parchetto, mi è venuta incontro, con quei due grandi occhioni azzurri e curiosi esclamando:
- "Che bello! Al mio papà gli dico sempre di imparare"
... e che mi ha reso spensierata per un po':
il tempo di dirle qualcosa, qualsiasi cosa: il mio nome, sono palline da tennis riempite con il riso, ma che bel nome che hai ...
Il tempo di colorare qualcosa di bello e magico che avesse il potere di portare lontano.
I pastelli, un foglio d'album, le altalene ed i sorrisi portano lontano.
È una strana magia, uno strano potere. La bacchetta magica della realtà.
Era una farfalla. Una farfalla colorata.
Con i fiori vicino.
Ed un serpente.
Ed i miei, i nostri scarabocchi...
L'ho rivista, Lavinia.
Oggi pomeriggio, proprio all'angolo del marciapiede... l'ho rivista, uno sguardo veloce, mentre cercavo le chiavi della macchina e parlavo con quella ragazza che mi considera il suo diario segreto. La mia penna, in alcuni momenti.
Passavano tanti bambini, in quel momento... tutti attaccati alle grandi mani dei loro genitori, alle gonne delle madri... tutti andavano verso il centro storico, forse andando via dalle giostre.
Anche lei.
Anche lei era attaccata alla grande mano del padre...
Con quella gonnellina deliziosa e gli stivaletti.
I grandi occhi azzurri ed i capelli lisci e corti.
Non era una delle tante bambine che passavano dì lì, in quel momento...
Un saluto del padre ed un sorriso... quasi malinconico.
Mi ha riconosciuta...
Lei mi si è avvicinata e mi ha tirato la giacca...
Mi ha riconosciuta.
Ciao, piccolina!
Niente domande, tanta fretta da entrambe le parti.
Un grande sorriso, due grandi sorrisi.
Uno sguardo contento, due sguardi contenti...
Quasi una silenziosa preghiera...
...di immaginarla, pensarla sempre così:
due grandi occhi azzurri curiosi,
uno sguardo contento -
libertà sull'altalena, libertà nella farfalla disegnata -
pastelli, colori...