domanda interessantissima!
Proverò a risponderti...
Allora, di solito tendo a scrivere post di 10-15 righe perché ho sempre il timore che la gente non riesca ad afferrare il concetto al volo, perciò tendo a dilungarmi più del dovuto sviluppando meglio il pensiero e affiancandone anche qualche esempio, però ho notato che la gente non appena vede post kilometrici si scoraggia in partenza e ne evita la lettura.
Allora da qualche mese sto provando con un approccio diverso, ovvero cerco di essere conciso e sintetico in modo da assicurarmi la lettura di tutto il forum e devo dire che la cosa funziona perché la reputazione sta salendo molto più infretta, è chiaro quindi che il forum apprezzi di più le risposte dirette senza troppi giri di parole.
Che ci sia una relazione tra la personalità e la lunghezza dei post? Sicuramente, ho notato in questo e in altri forum che spesso
i cazzari si limitano a scrivere a mala pena una riga, oppure rispondono solo con emotion,
le femmine poi quotano senza nemmeno scrivere almeno "concordo" o "condivido", quotano e basta xd a me da il nervoso
oppure i più
saputelli arrivano a scrivere pure una pagina intera, come se fosse loro intenzione chiudere la bocca all'interlocutore annegandolo in un mare di parole e link.
Invece gli utenti più
tranquilli scrivono in modo chiaro e lasciano spazio alle riflessioni di altri utenti.
Poi c'è la cetgoria dei "
categorici" che però non riesco ancora a inquadrare, sono quelli che ti rispondono anche con una sola riga e senza darti la possibilità di discuterne, del tipo "così ho detto e così è",
faccio quindi l'esempio di tutte le categorie sovracitate:
Topic: Il signore degli anelli è un bel libro?
cazzaro:
femmina: [quota cazzaro]:
tranquillo: Si a me è piaciuto molto, è un'ottimo libro che consiglio a chiunque, l'avevo già letto quand'ero piccolo però non riuscii ad apprezzarlo abbastanza, invece ora che sono più maturo riesco a riconoscere molti aspetti ricorrenti della nostra storia contemporanea, specie del secondo conflitto mondiale al quale l'autore si ispira volgendo lo sguardo al nazismo
saputello: [quota tranquillo] cosa?? Il signore degli anelli non centra proprio un caxxo con la seconda guerra mondiale
l'idea di
il signore degli anelli nacque come un'esplorazione personale del profondo interesse che tolkien aveva per la
filologia, per la
religione (in modo particolare per il
cattolicesimo, nonostante tentasse di creare una mitologia non correlata ad esso), e per le
fiabe, specialmente quelle relative alla
mitologia norrena; inoltre vi si riscontrano anche le cruciali influenze del servizio militare che lo scrittore prestò durante la
prima guerra mondiale.
[18] come ambientazione del suo romanzo, tolkien creò un completo e dettagliato universo,
eä, molte parti del quale furono influenzate, come lo stesso autore ammise, da diverse fonti.
[19]
tolkien una volta descrisse
il signore degli anelli ad un suo amico, il
gesuita padre robert murray, come «un'opera fondamentalmente religiosa e cattolica, inconsciamente in un primo momento, ma consciamente durante la revisione».
[20] vi si ritrovano, infatti, molti temi
teologici, come la battaglia del bene contro il male, il trionfo dell'umiltà sull'orgoglio, e l'attività della
grazia divina. Oltre a questo, la saga include temi che spaziano dal concetto di morte e di immortalità, di misericordia e di peccato, di resurrezione, salvezza e sacrificio fino alla giustizia e al libero arbitrio. Infine tolkien, nelle sue
lettere, rende esplicito il fatto che il passo «... Non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male» del
padre nostro fu da lui tenuto molto presente nelle descrizioni delle lotte interiori di frodo contro il potere dell'
unico anello (cfr. Il paragrafo
temi cristiani).
Motivi religiosi non solo cristiani, comunque, sono largamente presenti nella
terra di mezzo di tolkien. Gli
ainur, per esempio, una razza di esseri angelici creatori del mondo, comprendono i
valar, il pantheon di "
déi" responsabili del mantenimento di tutte le cose, dal cielo al mare, dai sogni al fato avverso, e i loro servitori, i
maiar. Le figure dei valar evocano fin troppo chiaramente le
mitologie greca e
norrena, ma essi (gli ainur in generale e lo stesso
mondo) sono tutte creazioni di una divinità
monoteistica,
eru ilúvatar, l'"unico". Poiché qualsiasi esplicito riferimento alla religione è stato intenzionalmente tolto in
il signore degli anelli (a parte alcune citazioni, come "il grande nemico" maestro di sauron, cioè
morgoth, "elbereth regina delle stelle", cioè
varda, e infine "l'uno" nell'appendice a), troviamo informazioni a questo proposito nelle varie versioni del materiale contenuto nel
silmarillion. Altri elementi mitologici non cristiani presenti nell'opera, sono, ad esempio, gli esseri viventi non umani (elfi, nani, hobbit, ent e molti altri),
tom bombadil (la cui natura non è mai stata chiarita dall'autore), e gli spiriti o fantasmi delle
tumulilande.
Le mitologie del nord europa sono spesso le più riconoscibili influenze non cristiane di tolkien. I suoi elfi e i nani sono largamente basati sulla
mitologia germanica; nomi come "gandalf", "gimli" e "terra di mezzo", per esempio, sono direttamente derivati dalla mitologia norrena. La figura di
gandalf, in particolare, è influenzata dalla divinità germanica
odino, nella sua incarnazione di vecchio con un occhio solo, una lunga barba bianca, un cappello a tesa larga e un bastone; tolkien stesso disse di pensare a gandalf come un «viandante odinico» in una lettera del
1946.
Tolkien potrebbe anche aver preso in prestito alcuni elementi dalla
saga di volsung, la base per il successivo
nibelungenlied in
alto tedesco medio e per la tetralogia di
richard wagner l'anello del nibelungo; entrambe le opere, infatti, trattano di un anello d'oro e di una spada spezzata che viene riforgiata: Nella
saga di volsung, questi oggetti hanno nome
andvaranautr e
gramr e si possono facilmente ricollegare all'
unico anello e a
narsil. Comunque tolkien una volta scrisse in risposta ad un traduttore svedese che faceva presente come l'unico anello fosse «in un certo modo» l'anello di wagner: «entrambi gli anelli sono rotondi, e le somiglianze finiscono qui».
[21] la
mitologia finlandese, e più precisamente il poema epico
kalevala, fu ancora riconosciuta da tolkien come fonte per la terra di mezzo.
[22] in un modo simile al
signore degli anelli, la trama del
kalevala si accentra attorno ad un magico oggetto dai grandi poteri, il
sampo, che dona molta fortuna a colui che lo possiede, ma senza rivelare la sua esatta natura: Come l'unico anello, il sampo è conteso tra le forze del bene e quelle del male, e scompare dal mondo una volta distrutto, alla fine della storia. Altro parallelo può essere fatto per quanto riguarda il mago
väinämöinen, che è molto simile a gandalf nella sua natura immortale e saggia, ed entrambe le opere terminano con lo stregone che si allontana su una nave oltre il mondo mortale. Tolkien basò anche il
quenya sulla
lingua finlandese.
[23]
anche il
macbeth di
shakespeare influenzò l'opera di tolkien. Per la distruzione di
isengard da parte degli
ent, infatti, si ispirò all'episodio della tragedia in cui la foresta di birnam (un villaggio vicino
dunkeld, in
scozia) si muove verso le
colline di dunsinane: Tolkien pensò che l'espediente degli uomini travestiti da cespugli, usati nel macbeth, non fosse abbastanza impressionante, e perciò pensò di usare creature simili agli alberi
[24]. Inoltre per alcuni la profezia fatta dalle streghe a macbeth, secondo cui egli non verrà ucciso da alcun uomo nato da donna, riecheggia fortemente nella profezia di
glorfindel sul
re stregone di angmar.
Per finire, come abbiamo detto,
il signore degli anelli riflette molto dell'esperienza di tolkien sul fronte della prima guerra mondiale, e di quella del figlio nella
seconda. L'azione centrale del libro, il
climax di una guerra che, alla sua conclusione, termina un'era, è l'evento che contrassegna diversi poemi della letteratura nordica, ma è anche un chiaro riferimento alla grande guerra, che a suo tempo fu definita, a causa del drammatico esito, "l'ultima guerra".
Dopo la pubblicazione del
signore degli anelli, molti specularono sulle numerose
allegorie che possono essere trovate nell'opera: Sia il nuovo tipo di società industriale, che distrugge e non tiene conto dell'ambiente (nell'esercito di
orchi che deforestano isengard per avere abbastanza legname per le loro macchine), sia più specificamente il ruolo dell'anello, che venne spesso associato alla
bomba atomica. Tolkien, però, specificò nella prefazione del romanzo che non sopportava le allegorie, e che quindi nel libro non ve ne erano, e sarebbe inutile e non veritiero non considerare una dichiarazione così esplicita da parte dell'autore stesso. A sostegno di questa tesi, inoltre, c'è da dire che tolkien aveva già completato gran parte del libro, incluso il finale, prima che le bombe nucleari scoppiassero su
hiroshima e nagasaki, nell'agosto del
1945.
Il concetto di "anello del potere" è presente anche nella
repubblica di
platone, nel mito dell'
anello di gige, dove un pastore, gige, trova un anello magico che rende invisibili, e sentendosi al riparo dalla vista altrui, nonostante fosse sempre stato un uomo onesto, ne approfitta per uccidere il re e sedurne la moglie, prendendo il potere. Tuttavia, cercare un preciso anello come fonte dell'unico può essere un tentativo inutile: Si ricordi che il
tòpos dell'anello dotato di particolari funzioni è largamente presente in tutta la nostra cultura, e si potrebbero citare molti
romanzi medievali che mettono in scena un anello magico.
Tolkien, inoltre, si ispirò alla sua infanzia a
sarehole (un villaggio adesso parte di
birmingham) e a birmingham per creare alcuni paesaggi e personaggi.
[25] è stato inoltre suggerito che
la contea e i suoi dintorni siano basati sul territorio attorno allo
stonyhurst college nel
lancashire, dove tolkien sostava di frequente negli anni quaranta del novecento.
[26]
fonti letterarie [modifica]
passando alle fonti letterarie da cui si presume si sia ispirato tolkien,
[27] l'opera che maggiormente lo influenzò è sicuramente il
beowulf, testo in
antico inglese da lui approfonditamente studiato,
[28] e che intreccia storia e fiaba in modo particolarmente efficace. Altre opere anglosassoni che si potrebbero citare sono poemi quali
la rovina,
l'errante,
la battaglia di maldon (della quale egli scrive un seguito in
il ritorno di beorhtnoth figlio di beorhthelm[29]),
maxims i e
ii,
exodus,
[30] un singolare esempio di materiale cristiano elaborato in stile
eroico, ed infine
finn e hengest[31], i cui temi principali sono la
storia, la continuità dell'ideale eroico, e i rapporti tra il pensiero cristiano e quello pagano (di queste ultime due opere sono uscite edizioni curate da tolkien stesso
[32]).
Si è già detto della
saga di volsung, cui potremmo aggiungere l'
edda in prosa di
snorri sturluson. Importantissime sono anche le
fiabe popolari dell'
europa nord-occidentale, uscite in numerose raccolte a partire dall'
ottocento (seguendo l'esempio dei
fratelli grimm: Altre raccolte importanti sono
the shadow-walkers,
popular tales from the norse,
english fairy tales), e le
ballate folcloriche (per esempio
the english and scottish popular ballads o
danmarks gamle folkeviser). Racconti popolari del
kentucky potrebbero essere all'origine dei «buoni nomi campagnoli» come
boffin,
baggins e altri, come testimonia un amico di tolkien cui egli chiedeva queste storie.
[33]
interessanti per tematiche e motivi sono anche i
romanzi medievali, alcuni dei quali furono curati dallo stesso tolkien (
sir gawain,
pearl,
sir orfeo[34][35],
ancrene wisse[36][37]), o i
romanzi cavallereschi tedeschi. Citiamo in particolare il
brut di
layamon, ricettacolo di tradizioni (e da cui l'autore riprende la parola
dwimmerlaik, usata da
éowyn), le
leggende di
san michele e
san brandano che costituiscono spunti più tardi, e i
lai di
maria di francia. Infine non possiamo non nominare l'
imram: Il viaggio di bran figlio di febal, poema
irlandese.
Alcune opere
storiografiche pure potrebbero avere influenzato tolkien, come
declino e caduta dell'impero romano di
edward gibbon (ad esempio vi si trovano i nomi "radagaisus"
radagast e "fredegarius"
fredegario), la
storia dei danesi di
saxo grammaticus, oppure una
storia dell'arte della guerra nel medioevo di
charles oman, i cui
longobardi (e in generale le tribù
germaniche) somigliano palesemente ai
cavalieri del mark.
Sul versante della letteratura moderna, infine, tolkien potrebbe aver tratto ispirazione da
george macdonald con le sue fiabe
la principessa e il goblin del
1872,
la principessa e curdie del
1882,
phantastes del
1858 e
lilith del
1895 (a detta dello stesso tolkien, quest'ultima sarebbe l'opera a cui più si è ispirato), oltre che da
william morris, autore di
il bosco dietro al mondo (forse ispirazione per la
foresta di fangorn),
la casa dei wolflings nel
1888,
le radici della montagna nel
1889 (ispirazione per
gollum),
la piana brillante nel
1891 (che tratta della ricerca delle terre imperiture); tutti romanzi, questi, che cercano di riprodurre il fascino delle storie eroiche. Infine possiamo aggiungere all'elenco anche
rudyard kipling con
puck delle colline (
1906) e
storie e leggende
categorico: Il signore degli anelli fa schifo