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  1. #31
    pls Paperoga
    36 anni
    Iscrizione: 27/3/2007
    Messaggi: 10,322
    Piaciuto: 2197 volte

    Predefinito

    Poi c'è anche gente che scrive post che non centrano una beneamata mazza con il senso del topic, ad esempio a me piacciono tanto le tette e la pizza.

  2. #32
    Cal Lightman
    Ospite

    Predefinito

    Domanda interessantissima!
    Proverò a risponderti...
    Allora, di solito tendo a scrivere post di 10-15 righe perché ho sempre il timore che la gente non riesca ad afferrare il concetto al volo, perciò tendo a dilungarmi più del dovuto sviluppando meglio il pensiero e affiancandone anche qualche esempio, però ho notato che la gente non appena vede post kilometrici si scoraggia in partenza e ne evita la lettura.
    Allora da qualche mese sto provando con un approccio diverso, ovvero cerco di essere conciso e sintetico in modo da assicurarmi la lettura di tutto il forum e devo dire che la cosa funziona perché la reputazione sta salendo molto più infretta, è chiaro quindi che il forum apprezzi di più le risposte dirette senza troppi giri di parole.
    Che ci sia una relazione tra la personalità e la lunghezza dei post? sicuramente, ho notato in questo e in altri forum che spesso i cazzari si limitano a scrivere a mala pena una riga, oppure rispondono solo con emotion, le femmine poi quotano senza nemmeno scrivere almeno "concordo" o "condivido", quotano e basta xD a me da il nervoso
    Oppure i più saputelli arrivano a scrivere pure una pagina intera, come se fosse loro intenzione chiudere la bocca all'interlocutore annegandolo in un mare di parole e link.
    Invece gli utenti più tranquilli scrivono in modo chiaro e lasciano spazio alle riflessioni di altri utenti.
    Poi c'è la cetgoria dei "categorici" che però non riesco ancora a inquadrare, sono quelli che ti rispondono anche con una sola riga e senza darti la possibilità di discuterne, del tipo "così ho detto e così è",

    Faccio quindi l'esempio di tutte le categorie sovracitate:

    Topic: Il signore degli Anelli è un bel libro?

    cazzaro:

    femmina: [Quota cazzaro]:

    tranquillo: Si a me è piaciuto molto, è un'ottimo libro che consiglio a chiunque, l'avevo già letto quand'ero piccolo però non riuscii ad apprezzarlo abbastanza, invece ora che sono più maturo riesco a riconoscere molti aspetti ricorrenti della nostra storia contemporanea, specie del secondo conflitto mondiale al quale l'autore si ispira volgendo lo sguardo al nazismo

    saputello: [Quota tranquillo] Cosa?? il signore degli anelli non centra proprio un caxxo con la seconda guerra mondiale
    L'idea di Il Signore degli Anelli nacque come un'esplorazione personale del profondo interesse che Tolkien aveva per la filologia, per la religione (in modo particolare per il cattolicesimo, nonostante tentasse di creare una mitologia non correlata ad esso), e per le fiabe, specialmente quelle relative alla mitologia norrena; inoltre vi si riscontrano anche le cruciali influenze del servizio militare che lo scrittore prestò durante la Prima guerra mondiale.[18] Come ambientazione del suo romanzo, Tolkien creò un completo e dettagliato universo, , molte parti del quale furono influenzate, come lo stesso autore ammise, da diverse fonti.[19]
    Tolkien una volta descrisse Il Signore degli Anelli ad un suo amico, il gesuita padre Robert Murray, come «un'opera fondamentalmente religiosa e cattolica, inconsciamente in un primo momento, ma consciamente durante la revisione».[20] Vi si ritrovano, infatti, molti temi teologici, come la battaglia del bene contro il male, il trionfo dell'umiltà sull'orgoglio, e l'attività della grazia divina. Oltre a questo, la saga include temi che spaziano dal concetto di morte e di immortalità, di misericordia e di peccato, di resurrezione, salvezza e sacrificio fino alla giustizia e al libero arbitrio. Infine Tolkien, nelle sue lettere, rende esplicito il fatto che il passo «... non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male» del Padre Nostro fu da lui tenuto molto presente nelle descrizioni delle lotte interiori di Frodo contro il potere dell'Unico Anello (cfr. il paragrafo Temi cristiani).
    Motivi religiosi non solo cristiani, comunque, sono largamente presenti nella Terra di Mezzo di Tolkien. Gli Ainur, per esempio, una razza di esseri angelici creatori del Mondo, comprendono i Valar, il pantheon di "déi" responsabili del mantenimento di tutte le cose, dal cielo al mare, dai sogni al fato avverso, e i loro servitori, i Maiar. Le figure dei Valar evocano fin troppo chiaramente le mitologie greca e norrena, ma essi (gli Ainur in generale e lo stesso mondo) sono tutte creazioni di una divinità monoteistica, Eru Ilúvatar, l'"Unico". Poiché qualsiasi esplicito riferimento alla religione è stato intenzionalmente tolto in Il Signore degli Anelli (a parte alcune citazioni, come "il Grande Nemico" maestro di Sauron, cioè Morgoth, "Elbereth Regina delle Stelle", cioè Varda, e infine "l'Uno" nell'appendice A), troviamo informazioni a questo proposito nelle varie versioni del materiale contenuto nel Silmarillion. Altri elementi mitologici non cristiani presenti nell'opera, sono, ad esempio, gli esseri viventi non umani (Elfi, Nani, Hobbit, Ent e molti altri), Tom Bombadil (la cui natura non è mai stata chiarita dall'autore), e gli spiriti o fantasmi delle Tumulilande.
    Le mitologie del nord Europa sono spesso le più riconoscibili influenze non cristiane di Tolkien. I suoi Elfi e i Nani sono largamente basati sulla mitologia germanica; nomi come "Gandalf", "Gimli" e "Terra di Mezzo", per esempio, sono direttamente derivati dalla mitologia norrena. La figura di Gandalf, in particolare, è influenzata dalla divinità germanica Odino, nella sua incarnazione di vecchio con un occhio solo, una lunga barba bianca, un cappello a tesa larga e un bastone; Tolkien stesso disse di pensare a Gandalf come un «viandante odinico» in una lettera del 1946.
    Tolkien potrebbe anche aver preso in prestito alcuni elementi dalla Saga di Volsung, la base per il successivo Nibelungenlied in alto tedesco medio e per la tetralogia di Richard Wagner L'anello del Nibelungo; entrambe le opere, infatti, trattano di un anello d'oro e di una spada spezzata che viene riforgiata: nella Saga di Volsung, questi oggetti hanno nome Andvaranautr e Gramr e si possono facilmente ricollegare all'Unico Anello e a Narsil. Comunque Tolkien una volta scrisse in risposta ad un traduttore svedese che faceva presente come l'Unico Anello fosse «in un certo modo» l'anello di Wagner: «Entrambi gli anelli sono rotondi, e le somiglianze finiscono qui».[21] La mitologia finlandese, e più precisamente il poema epico Kalevala, fu ancora riconosciuta da Tolkien come fonte per la Terra di Mezzo.[22] In un modo simile al Signore degli Anelli, la trama del Kalevala si accentra attorno ad un magico oggetto dai grandi poteri, il Sampo, che dona molta fortuna a colui che lo possiede, ma senza rivelare la sua esatta natura: come l'Unico Anello, il Sampo è conteso tra le forze del bene e quelle del male, e scompare dal mondo una volta distrutto, alla fine della storia. Altro parallelo può essere fatto per quanto riguarda il mago Väinämöinen, che è molto simile a Gandalf nella sua natura immortale e saggia, ed entrambe le opere terminano con lo stregone che si allontana su una nave oltre il mondo mortale. Tolkien basò anche il Quenya sulla lingua finlandese.[23]
    Anche il Macbeth di Shakespeare influenzò l'opera di Tolkien. Per la distruzione di Isengard da parte degli Ent, infatti, si ispirò all'episodio della tragedia in cui la foresta di Birnam (un villaggio vicino Dunkeld, in Scozia) si muove verso le colline di Dunsinane: Tolkien pensò che l'espediente degli uomini travestiti da cespugli, usati nel Macbeth, non fosse abbastanza impressionante, e perciò pensò di usare creature simili agli alberi [24]. Inoltre per alcuni la profezia fatta dalle streghe a Macbeth, secondo cui egli non verrà ucciso da alcun uomo nato da donna, riecheggia fortemente nella profezia di Glorfindel sul Re Stregone di Angmar.
    Per finire, come abbiamo detto, Il Signore degli Anelli riflette molto dell'esperienza di Tolkien sul fronte della prima guerra mondiale, e di quella del figlio nella seconda. L'azione centrale del libro, il climax di una guerra che, alla sua conclusione, termina un'era, è l'evento che contrassegna diversi poemi della letteratura nordica, ma è anche un chiaro riferimento alla Grande Guerra, che a suo tempo fu definita, a causa del drammatico esito, "l'ultima guerra".
    Dopo la pubblicazione del Signore degli Anelli, molti specularono sulle numerose allegorie che possono essere trovate nell'opera: sia il nuovo tipo di società industriale, che distrugge e non tiene conto dell'ambiente (nell'esercito di Orchi che deforestano Isengard per avere abbastanza legname per le loro macchine), sia più specificamente il ruolo dell'Anello, che venne spesso associato alla bomba atomica. Tolkien, però, specificò nella prefazione del romanzo che non sopportava le allegorie, e che quindi nel libro non ve ne erano, e sarebbe inutile e non veritiero non considerare una dichiarazione così esplicita da parte dell'autore stesso. A sostegno di questa tesi, inoltre, c'è da dire che Tolkien aveva già completato gran parte del libro, incluso il finale, prima che le bombe nucleari scoppiassero su Hiroshima e Nagasaki, nell'agosto del 1945.
    Il concetto di "anello del potere" è presente anche nella Repubblica di Platone, nel mito dell'Anello di Gige, dove un pastore, Gige, trova un anello magico che rende invisibili, e sentendosi al riparo dalla vista altrui, nonostante fosse sempre stato un uomo onesto, ne approfitta per uccidere il re e sedurne la moglie, prendendo il potere. Tuttavia, cercare un preciso anello come fonte dell'Unico può essere un tentativo inutile: si ricordi che il tòpos dell'anello dotato di particolari funzioni è largamente presente in tutta la nostra cultura, e si potrebbero citare molti romanzi medievali che mettono in scena un anello magico.
    Tolkien, inoltre, si ispirò alla sua infanzia a Sarehole (un villaggio adesso parte di Birmingham) e a Birmingham per creare alcuni paesaggi e personaggi.[25] È stato inoltre suggerito che La Contea e i suoi dintorni siano basati sul territorio attorno allo Stonyhurst College nel Lancashire, dove Tolkien sostava di frequente negli anni quaranta del Novecento.[26]
    Fonti letterarie [modifica]

    Passando alle fonti letterarie da cui si presume si sia ispirato Tolkien,[27] l'opera che maggiormente lo influenzò è sicuramente il Beowulf, testo in antico inglese da lui approfonditamente studiato,[28] e che intreccia storia e fiaba in modo particolarmente efficace. Altre opere anglosassoni che si potrebbero citare sono poemi quali La rovina, L'errante, La battaglia di Maldon (della quale egli scrive un seguito in Il ritorno di Beorhtnoth figlio di Beorhthelm[29]), Maxims I e II, Exodus,[30] un singolare esempio di materiale cristiano elaborato in stile eroico, ed infine Finn e Hengest[31], i cui temi principali sono la storia, la continuità dell'ideale eroico, e i rapporti tra il pensiero cristiano e quello pagano (di queste ultime due opere sono uscite edizioni curate da Tolkien stesso[32]).
    Si è già detto della Saga di Volsung, cui potremmo aggiungere l'Edda in prosa di Snorri Sturluson. Importantissime sono anche le fiabe popolari dell'Europa nord-occidentale, uscite in numerose raccolte a partire dall'Ottocento (seguendo l'esempio dei fratelli Grimm: altre raccolte importanti sono The Shadow-walkers, Popular Tales from the Norse, English Fairy Tales), e le ballate folcloriche (per esempio The English and Scottish Popular Ballads o Danmarks gamle Folkeviser). Racconti popolari del Kentucky potrebbero essere all'origine dei «buoni nomi campagnoli» come Boffin, Baggins e altri, come testimonia un amico di Tolkien cui egli chiedeva queste storie.[33]
    Interessanti per tematiche e motivi sono anche i romanzi medievali, alcuni dei quali furono curati dallo stesso Tolkien (Sir Gawain, Pearl, Sir Orfeo[34][35], Ancrene Wisse[36][37]), o i romanzi cavallereschi tedeschi. Citiamo in particolare il Brut di Layamon, ricettacolo di tradizioni (e da cui l'autore riprende la parola dwimmerlaik, usata da Éowyn), le leggende di san Michele e San Brandano che costituiscono spunti più tardi, e i Lai di Maria di Francia. Infine non possiamo non nominare l'Imram: il viaggio di Bran figlio di Febal, poema irlandese.
    Alcune opere storiografiche pure potrebbero avere influenzato Tolkien, come Declino e caduta dell'Impero Romano di Edward Gibbon (ad esempio vi si trovano i nomi "Radagaisus" Radagast e "Fredegarius" Fredegario), la Storia dei Danesi di Saxo Grammaticus, oppure una Storia dell'arte della guerra nel Medioevo di Charles Oman, i cui Longobardi (e in generale le tribù germaniche) somigliano palesemente ai cavalieri del Mark.
    Sul versante della letteratura moderna, infine, Tolkien potrebbe aver tratto ispirazione da George MacDonald con le sue fiabe La principessa e il goblin del 1872, La principessa e Curdie del 1882, Phantastes del 1858 e Lilith del 1895 (a detta dello stesso Tolkien, quest'ultima sarebbe l'opera a cui più si è ispirato), oltre che da William Morris, autore di Il bosco dietro al mondo (forse ispirazione per la foresta di Fangorn), La casa dei Wolflings nel 1888, Le radici della montagna nel 1889 (ispirazione per Gollum), La piana brillante nel 1891 (che tratta della ricerca delle Terre Imperiture); tutti romanzi, questi, che cercano di riprodurre il fascino delle storie eroiche. Infine possiamo aggiungere all'elenco anche Rudyard Kipling con Puck delle colline (1906) e Storie e leggende

    categorico: Il Signore degli Anelli fa schifo

  3. #33
    FdT-dipendente Brainscan
    Uomo 113 anni da Venezia
    Iscrizione: 14/10/2004
    Messaggi: 1,613
    Piaciuto: 80 volte

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    Vi ringrazio per risposte e i punti di vista, personalmente credo anch'io che ci sia una relazione tra personalità e lunghezza dei topic, nel mio caso ad esempio essendo una persona che non ama la filosofia "facciamo di tutta l'erba un fascio" che generalizzano troppo tendo a specificare di più e quindi essere più lungo, però cerco sempre di tenermi nel limite e di non esagerare perchè poi come detto il post diventa pesante.

    Poi trovo utile migliorarmi nel forum grazie agli altri utenti, tipo nelle proprie capacità di sintetizzare (vero @Lyla ).

    sono stato sotto alle 10 righe.

  4. #34
    Nuvolablu
    Donna 43 anni
    Iscrizione: 14/7/2007
    Messaggi: 27,503
    Piaciuto: 2274 volte

    Predefinito

    Io credo che una relazione ci sia
    La capacità di sintesi è una gran dote ma non deve essere scambiata per incapacità ad argomentare.
    Personalmente trovo piacevole i post articolati e sensati, al contrario trovo fastidiosissimi i papelli chilometrici privi di contenuto o gli odiosissimi copia incolla da wikipedia.

  5. #35
    Vincent
    Ospite

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    Quote Originariamente inviata da Cal Lightman Visualizza il messaggio
    Domanda interessantissima!
    Proverò a risponderti...
    Allora, di solito tendo a scrivere post di 10-15 righe perché ho sempre il timore che la gente non riesca ad afferrare il concetto al volo, perciò tendo a dilungarmi più del dovuto sviluppando meglio il pensiero e affiancandone anche qualche esempio, però ho notato che la gente non appena vede post kilometrici si scoraggia in partenza e ne evita la lettura.
    Allora da qualche mese sto provando con un approccio diverso, ovvero cerco di essere conciso e sintetico in modo da assicurarmi la lettura di tutto il forum e devo dire che la cosa funziona perché la reputazione sta salendo molto più infretta, è chiaro quindi che il forum apprezzi di più le risposte dirette senza troppi giri di parole.
    Che ci sia una relazione tra la personalità e la lunghezza dei post? sicuramente, ho notato in questo e in altri forum che spesso i cazzari si limitano a scrivere a mala pena una riga, oppure rispondono solo con emotion, le femmine poi quotano senza nemmeno scrivere almeno "concordo" o "condivido", quotano e basta xD a me da il nervoso
    Oppure i più saputelli arrivano a scrivere pure una pagina intera, come se fosse loro intenzione chiudere la bocca all'interlocutore annegandolo in un mare di parole e link [...]
    Vedo vedo

  6. #36
    Cal Lightman
    Ospite

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    Vedo vedo

  7. #37
    FdT svezzato
    44 anni
    Iscrizione: 1/8/2010
    Messaggi: 290
    Piaciuto: 1 volte

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    domanda interessantissima!
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    Allora, di solito tendo a scrivere post di 10-15 righe perché ho sempre il timore che la gente non riesca ad afferrare il concetto al volo, perciò tendo a dilungarmi più del dovuto sviluppando meglio il pensiero e affiancandone anche qualche esempio, però ho notato che la gente non appena vede post kilometrici si scoraggia in partenza e ne evita la lettura.
    Allora da qualche mese sto provando con un approccio diverso, ovvero cerco di essere conciso e sintetico in modo da assicurarmi la lettura di tutto il forum e devo dire che la cosa funziona perché la reputazione sta salendo molto più infretta, è chiaro quindi che il forum apprezzi di più le risposte dirette senza troppi giri di parole.
    Che ci sia una relazione tra la personalità e la lunghezza dei post? Sicuramente, ho notato in questo e in altri forum che spesso i cazzari si limitano a scrivere a mala pena una riga, oppure rispondono solo con emotion, le femmine poi quotano senza nemmeno scrivere almeno "concordo" o "condivido", quotano e basta xd a me da il nervoso
    oppure i più saputelli arrivano a scrivere pure una pagina intera, come se fosse loro intenzione chiudere la bocca all'interlocutore annegandolo in un mare di parole e link.
    Invece gli utenti più tranquilli scrivono in modo chiaro e lasciano spazio alle riflessioni di altri utenti.
    Poi c'è la cetgoria dei "categorici" che però non riesco ancora a inquadrare, sono quelli che ti rispondono anche con una sola riga e senza darti la possibilità di discuterne, del tipo "così ho detto e così è",

    faccio quindi l'esempio di tutte le categorie sovracitate:

    Topic: Il signore degli anelli è un bel libro?

    cazzaro:

    femmina: [quota cazzaro]:

    tranquillo: Si a me è piaciuto molto, è un'ottimo libro che consiglio a chiunque, l'avevo già letto quand'ero piccolo però non riuscii ad apprezzarlo abbastanza, invece ora che sono più maturo riesco a riconoscere molti aspetti ricorrenti della nostra storia contemporanea, specie del secondo conflitto mondiale al quale l'autore si ispira volgendo lo sguardo al nazismo

    saputello: [quota tranquillo] cosa?? Il signore degli anelli non centra proprio un caxxo con la seconda guerra mondiale
    l'idea di il signore degli anelli nacque come un'esplorazione personale del profondo interesse che tolkien aveva per la filologia, per la religione (in modo particolare per il cattolicesimo, nonostante tentasse di creare una mitologia non correlata ad esso), e per le fiabe, specialmente quelle relative alla mitologia norrena; inoltre vi si riscontrano anche le cruciali influenze del servizio militare che lo scrittore prestò durante la prima guerra mondiale.[18] come ambientazione del suo romanzo, tolkien creò un completo e dettagliato universo, , molte parti del quale furono influenzate, come lo stesso autore ammise, da diverse fonti.[19]
    tolkien una volta descrisse il signore degli anelli ad un suo amico, il gesuita padre robert murray, come «un'opera fondamentalmente religiosa e cattolica, inconsciamente in un primo momento, ma consciamente durante la revisione».[20] vi si ritrovano, infatti, molti temi teologici, come la battaglia del bene contro il male, il trionfo dell'umiltà sull'orgoglio, e l'attività della grazia divina. Oltre a questo, la saga include temi che spaziano dal concetto di morte e di immortalità, di misericordia e di peccato, di resurrezione, salvezza e sacrificio fino alla giustizia e al libero arbitrio. Infine tolkien, nelle sue lettere, rende esplicito il fatto che il passo «... Non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male» del padre nostro fu da lui tenuto molto presente nelle descrizioni delle lotte interiori di frodo contro il potere dell'unico anello (cfr. Il paragrafo temi cristiani).
    Motivi religiosi non solo cristiani, comunque, sono largamente presenti nella terra di mezzo di tolkien. Gli ainur, per esempio, una razza di esseri angelici creatori del mondo, comprendono i valar, il pantheon di "déi" responsabili del mantenimento di tutte le cose, dal cielo al mare, dai sogni al fato avverso, e i loro servitori, i maiar. Le figure dei valar evocano fin troppo chiaramente le mitologie greca e norrena, ma essi (gli ainur in generale e lo stesso mondo) sono tutte creazioni di una divinità monoteistica, eru ilúvatar, l'"unico". Poiché qualsiasi esplicito riferimento alla religione è stato intenzionalmente tolto in il signore degli anelli (a parte alcune citazioni, come "il grande nemico" maestro di sauron, cioè morgoth, "elbereth regina delle stelle", cioè varda, e infine "l'uno" nell'appendice a), troviamo informazioni a questo proposito nelle varie versioni del materiale contenuto nel silmarillion. Altri elementi mitologici non cristiani presenti nell'opera, sono, ad esempio, gli esseri viventi non umani (elfi, nani, hobbit, ent e molti altri), tom bombadil (la cui natura non è mai stata chiarita dall'autore), e gli spiriti o fantasmi delle tumulilande.
    Le mitologie del nord europa sono spesso le più riconoscibili influenze non cristiane di tolkien. I suoi elfi e i nani sono largamente basati sulla mitologia germanica; nomi come "gandalf", "gimli" e "terra di mezzo", per esempio, sono direttamente derivati dalla mitologia norrena. La figura di gandalf, in particolare, è influenzata dalla divinità germanica odino, nella sua incarnazione di vecchio con un occhio solo, una lunga barba bianca, un cappello a tesa larga e un bastone; tolkien stesso disse di pensare a gandalf come un «viandante odinico» in una lettera del 1946.
    Tolkien potrebbe anche aver preso in prestito alcuni elementi dalla saga di volsung, la base per il successivo nibelungenlied in alto tedesco medio e per la tetralogia di richard wagner l'anello del nibelungo; entrambe le opere, infatti, trattano di un anello d'oro e di una spada spezzata che viene riforgiata: Nella saga di volsung, questi oggetti hanno nome andvaranautr e gramr e si possono facilmente ricollegare all'unico anello e a narsil. Comunque tolkien una volta scrisse in risposta ad un traduttore svedese che faceva presente come l'unico anello fosse «in un certo modo» l'anello di wagner: «entrambi gli anelli sono rotondi, e le somiglianze finiscono qui».[21] la mitologia finlandese, e più precisamente il poema epico kalevala, fu ancora riconosciuta da tolkien come fonte per la terra di mezzo.[22] in un modo simile al signore degli anelli, la trama del kalevala si accentra attorno ad un magico oggetto dai grandi poteri, il sampo, che dona molta fortuna a colui che lo possiede, ma senza rivelare la sua esatta natura: Come l'unico anello, il sampo è conteso tra le forze del bene e quelle del male, e scompare dal mondo una volta distrutto, alla fine della storia. Altro parallelo può essere fatto per quanto riguarda il mago väinämöinen, che è molto simile a gandalf nella sua natura immortale e saggia, ed entrambe le opere terminano con lo stregone che si allontana su una nave oltre il mondo mortale. Tolkien basò anche il quenya sulla lingua finlandese.[23]
    anche il macbeth di shakespeare influenzò l'opera di tolkien. Per la distruzione di isengard da parte degli ent, infatti, si ispirò all'episodio della tragedia in cui la foresta di birnam (un villaggio vicino dunkeld, in scozia) si muove verso le colline di dunsinane: Tolkien pensò che l'espediente degli uomini travestiti da cespugli, usati nel macbeth, non fosse abbastanza impressionante, e perciò pensò di usare creature simili agli alberi [24]. Inoltre per alcuni la profezia fatta dalle streghe a macbeth, secondo cui egli non verrà ucciso da alcun uomo nato da donna, riecheggia fortemente nella profezia di glorfindel sul re stregone di angmar.
    Per finire, come abbiamo detto, il signore degli anelli riflette molto dell'esperienza di tolkien sul fronte della prima guerra mondiale, e di quella del figlio nella seconda. L'azione centrale del libro, il climax di una guerra che, alla sua conclusione, termina un'era, è l'evento che contrassegna diversi poemi della letteratura nordica, ma è anche un chiaro riferimento alla grande guerra, che a suo tempo fu definita, a causa del drammatico esito, "l'ultima guerra".
    Dopo la pubblicazione del signore degli anelli, molti specularono sulle numerose allegorie che possono essere trovate nell'opera: Sia il nuovo tipo di società industriale, che distrugge e non tiene conto dell'ambiente (nell'esercito di orchi che deforestano isengard per avere abbastanza legname per le loro macchine), sia più specificamente il ruolo dell'anello, che venne spesso associato alla bomba atomica. Tolkien, però, specificò nella prefazione del romanzo che non sopportava le allegorie, e che quindi nel libro non ve ne erano, e sarebbe inutile e non veritiero non considerare una dichiarazione così esplicita da parte dell'autore stesso. A sostegno di questa tesi, inoltre, c'è da dire che tolkien aveva già completato gran parte del libro, incluso il finale, prima che le bombe nucleari scoppiassero su hiroshima e nagasaki, nell'agosto del 1945.
    Il concetto di "anello del potere" è presente anche nella repubblica di platone, nel mito dell'anello di gige, dove un pastore, gige, trova un anello magico che rende invisibili, e sentendosi al riparo dalla vista altrui, nonostante fosse sempre stato un uomo onesto, ne approfitta per uccidere il re e sedurne la moglie, prendendo il potere. Tuttavia, cercare un preciso anello come fonte dell'unico può essere un tentativo inutile: Si ricordi che il tòpos dell'anello dotato di particolari funzioni è largamente presente in tutta la nostra cultura, e si potrebbero citare molti romanzi medievali che mettono in scena un anello magico.
    Tolkien, inoltre, si ispirò alla sua infanzia a sarehole (un villaggio adesso parte di birmingham) e a birmingham per creare alcuni paesaggi e personaggi.[25] è stato inoltre suggerito che la contea e i suoi dintorni siano basati sul territorio attorno allo stonyhurst college nel lancashire, dove tolkien sostava di frequente negli anni quaranta del novecento.[26]
    fonti letterarie [modifica]

    passando alle fonti letterarie da cui si presume si sia ispirato tolkien,[27] l'opera che maggiormente lo influenzò è sicuramente il beowulf, testo in antico inglese da lui approfonditamente studiato,[28] e che intreccia storia e fiaba in modo particolarmente efficace. Altre opere anglosassoni che si potrebbero citare sono poemi quali la rovina, l'errante, la battaglia di maldon (della quale egli scrive un seguito in il ritorno di beorhtnoth figlio di beorhthelm[29]), maxims i e ii, exodus,[30] un singolare esempio di materiale cristiano elaborato in stile eroico, ed infine finn e hengest[31], i cui temi principali sono la storia, la continuità dell'ideale eroico, e i rapporti tra il pensiero cristiano e quello pagano (di queste ultime due opere sono uscite edizioni curate da tolkien stesso[32]).
    Si è già detto della saga di volsung, cui potremmo aggiungere l'edda in prosa di snorri sturluson. Importantissime sono anche le fiabe popolari dell'europa nord-occidentale, uscite in numerose raccolte a partire dall'ottocento (seguendo l'esempio dei fratelli grimm: Altre raccolte importanti sono the shadow-walkers, popular tales from the norse, english fairy tales), e le ballate folcloriche (per esempio the english and scottish popular ballads o danmarks gamle folkeviser). Racconti popolari del kentucky potrebbero essere all'origine dei «buoni nomi campagnoli» come boffin, baggins e altri, come testimonia un amico di tolkien cui egli chiedeva queste storie.[33]
    interessanti per tematiche e motivi sono anche i romanzi medievali, alcuni dei quali furono curati dallo stesso tolkien (sir gawain, pearl, sir orfeo[34][35], ancrene wisse[36][37]), o i romanzi cavallereschi tedeschi. Citiamo in particolare il brut di layamon, ricettacolo di tradizioni (e da cui l'autore riprende la parola dwimmerlaik, usata da éowyn), le leggende di san michele e san brandano che costituiscono spunti più tardi, e i lai di maria di francia. Infine non possiamo non nominare l'imram: Il viaggio di bran figlio di febal, poema irlandese.
    Alcune opere storiografiche pure potrebbero avere influenzato tolkien, come declino e caduta dell'impero romano di edward gibbon (ad esempio vi si trovano i nomi "radagaisus" radagast e "fredegarius" fredegario), la storia dei danesi di saxo grammaticus, oppure una storia dell'arte della guerra nel medioevo di charles oman, i cui longobardi (e in generale le tribù germaniche) somigliano palesemente ai cavalieri del mark.
    Sul versante della letteratura moderna, infine, tolkien potrebbe aver tratto ispirazione da george macdonald con le sue fiabe la principessa e il goblin del 1872, la principessa e curdie del 1882, phantastes del 1858 e lilith del 1895 (a detta dello stesso tolkien, quest'ultima sarebbe l'opera a cui più si è ispirato), oltre che da william morris, autore di il bosco dietro al mondo (forse ispirazione per la foresta di fangorn), la casa dei wolflings nel 1888, le radici della montagna nel 1889 (ispirazione per gollum), la piana brillante nel 1891 (che tratta della ricerca delle terre imperiture); tutti romanzi, questi, che cercano di riprodurre il fascino delle storie eroiche. Infine possiamo aggiungere all'elenco anche rudyard kipling con puck delle colline (1906) e storie e leggende

    categorico: Il signore degli anelli fa schifo
    solo un pazzo maniaco leggerà tutta questa roba

  8. #38
    Cal Lightman
    Ospite

    Predefinito

    Quote Originariamente inviata da EL_CAMPERONE Visualizza il messaggio
    solo un pazzo maniaco leggerà tutta questa roba
    Credimi, c'è gente che pur di smentire qualcuno ne sarebbe capace , di solito già dal giorno dopo ti ritrovi lo stesso messaggio analizzato e con un centinaio di quote e annotazioni, atteggiamenti da nerd insomma

  9. #39
    Schiacciamosche. Knave
    Uomo 32 anni da Caserta
    Iscrizione: 20/8/2010
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    Quote Originariamente inviata da Cal Lightman Visualizza il messaggio
    Credimi, c'è gente che pur di smentire qualcuno ne sarebbe capace , di solito già dal giorno dopo ti ritrovi lo stesso messaggio analizzato e con un centinaio di quote e annotazioni, atteggiamenti da nerd insomma
    Tra poco assolderanno anche agenti segreti per debellarla, sua Eminenza.
    Tutto il mondo è contro di lei.

  10. #40
    Cal Lightman
    Ospite

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    Quote Originariamente inviata da Barney Stinson Visualizza il messaggio
    Tra poco assolderanno anche agenti segreti per debellarla, sua Eminenza.
    Tutto il mondo è contro di lei.
    Che c'entra col topic?

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