favorevole allo scioperi, ogni parere discordante è importante per me e se ci si vuole confrontare magari ne può uscire qualcosa di costruttivo per il paese. Peccato solo che politici e sindacati facciano solo i loro comodi solitamente
Per ciò che ho sottolineato nel mio primo post. E' importante, specialmente oggi, che i bambini abbiano un punto di riferimento. Poi si parla di elementari, non certo di medie e superiori, una sola persona direi che può benissimo essere in grado di insegnare la tabellina del 3 e anche l'analisi grammaticale. Non si parla certo di equazioni e divina commedia.
Mi piacerebbe che tu argomentassi le tue affermazioni.
Io nel maestro unico ci vedo solo un ritorno alle paginette con le asticelle che si facevano nella scuola del dopoguerra e degli albori del boom economico.
Come può una persona sola avere le conoscenze per insegnare ai bambini la base di tutte le scienze?
Credi davvero che esistano dei tuttologhi?
Oltre a questo credi/credete davvero che si possa insegnare a un gruppo di 30 bambini contemporaneamente?
Le ricette del maestro unico, oltre alle asticelle, erano il "gioco del silenzio" e l'elenco dei buoni e dei cattivi alla lavagna da parte del capoclasse, mentre egli nel silenzio assoluto e vuoto che esigeva tentava di far presto a correggere il compito.
Si baratta mezzo secolo di progresso con un bilancio da sanare, ma questo, in tempi di ristrettezze, dovremmo nostro malgrado accettarlo, se non ci fossero spese più superflue da poter tagliare.
Dici che le province non si aboliscono perché la lega non vuole.
Io ti chiedo: ma la lega c'era già durante la campagna elettorale oppure è venuta dopo?
E ancora ti/vi chiedo: a parte le regioni non c'è nessun'altra spesa del bilancio di stato che ritenete maggiormente superflua della scuola pubblica da poter tagliare?
La scuola
"Facciamo l'ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la Costituzione, non la vuole violare in sostanza. Non vuol fare la marcia su Roma e trasformare l'aula in alloggiamento per i manipoli; ma vuol istituire, senza parere, una larvata dittatura. Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di Stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di Stato hanno il difetto di essere imparziali. C'è una certa resistenza; in quelle scuole c'è sempre, perfino sotto il fascismo c'è stata. Allora, il partito dominante segue un'altra strada (è tutta un'ipotesi teorica, intendiamoci). Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private. Non tutte le scuole private. Le scuole del suo partito, di quel partito. Ed allora tutte le cure cominciano ad andare a queste scuole private. Cure di denaro e di privilegi. Si comincia persino a consigliare i ragazzi ad andare a queste scuole, perché in fondo sono migliori si dice di quelle di Stato. E magari si danno dei premi, come ora vi dirò, o si propone di dare dei premi a quei cittadini che saranno disposti a mandare i loro figlioli invece che alle scuole pubbliche alle scuole private. A "quelle" scuole private. Gli esami sono più facili, si studia meno e si riesce meglio. Così la scuola privata diventa una scuola privilegiata. Il partito dominante, non potendo trasformare apertamente le scuole di Stato in scuole di partito, manda in malora le scuole di Stato per dare la prevalenza alle sue scuole private. Attenzione, amici, in questo convegno questo è il punto che bisogna discutere. Attenzione, questa è la ricetta. Bisogna tener d'occhio i cuochi di questa bassa cucina. L'operazione si fa in tre modi: ve l'ho già detto: rovinare le scuole di Stato. Lasciare che vadano in malora. Impoverire i loro bilanci. Ignorare i loro bisogni. Attenuare la sorveglianza e il controllo sulle scuole private. Non controllarne la serietà. Lasciare che vi insegnino insegnanti che non hanno i titoli minimi per insegnare. Lasciare che gli esami siano burlette. Dare alle scuole private denaro pubblico. Questo è il punto. Dare alle scuole private denaro pubblico"
Piero Calamandrei - Wikipedia
(Discorso pronunciato al III° Congresso in difesa della Scuola nazionale a Roma l'11 febbraio 1950)
Ho argomentato nel mio primo post, basta leggere, prova!
Infatti, se tu avessi letto, avresti anche notato che ho riportato la mia personale esperienza. E si, credo proprio che i maestri elementari siano dei tuttologhi. La mia ragazza sta studiando appunto per fare la maestra e i corsi la stanno preparando per insegnare TUTTO. Poi certo con l'attuale sistema dovrà scegliere cosa insegnare, sceglierà italiano, ma intanto i corsi di matematica se li è fatti cmq.
Per quanto riguarda la lega non fraintendermi, sono completamente a favore per l'abolizione delle provincie, ho solo fatto notare come però, questo non accadrà mai.
Da tagliare ce ne sarebbe. Basti leggere sempre il mio primo post dove facevo notare un dato significativo: 180.000 bidelli -.- Giusto per non uscire dall'ambito dell'istruzione, se poi si vuole anche andare oltre il discorso si allarga.
sciopero sacrosanto
beh, non vi dico cosa c'è la mia facoltà. ora vado a vedere cosa combinano.
se non ci fosse lo sciopero dei mezzi andrei anche domani a manifestare.
Difficile dire se il mondo in cui viviamo sia una realtà o un sogno.
MI piacerebbe fare alla tua ragazza, che sceglierà l'indirizzo "italiano" qualche domandina di matematica.
Niente di estremamente difficoltoso, nessuna serie di Fourier o di Taylor, semplicemente le chiederei, per esempio, che cos'è un numero...
Vedi, a parte la necessaria didattica, che per insegnare di certo non guasterebbe, sono del parere che senza una conoscenza approfondita di una materia sia poi difficile argomentare anche sulle cose più semplici.
Se così non fosse anche una persona con la solo licenza elementare dovrebbe essere in grado d'insegnare alle elementari stesse, per aver egli già appreso quegli argomenti.
Non capisco l'attinenza poi dell'eventuale opportunità del maestro unico con il fatto che un bambino - parole tue - sia alla ricerca di una persona di riferimento.
Questa cosa semmai dovrebbe avvalorare il contrario, cioé dare al bambino una serie di opportunità tra le quali riuscire a trovare tale riferimento; rischiando egli di rimanerne privo qualora con tale unico maestro non si dovesse prendere.
Quello che non digerisco è il voler presentare una cosa per quello che non è. Vorrei un governo che onestamente ci dicesse che la scelta del maestro unico è stata operata per non investire sulla scuola (con tutte le considerazioni negative che ne possono seguire, di cui il discorso di Calamandrei può contribuire a trovare degli spunti).