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IL PRETE PRO-ISLAMICI
Gentilini lancia il boicottaggio
della parrocchia di don Paolo Zago
«Ai cittadini del quartiere dico: cambiate chiesa». E’ un boicottaggio quello lanciato dal vicesindaco Giancarlo Gentilini ai danni di don Paolo Zago, parroco di San Liberale. Le ragioni? Il prete ha «osato» invitare l’amministrazione a dare una moschea ai musulmani ricalcando le parole che sarebbero state usate qualche ora dopo dalla stessa diocesi di Treviso, contro cui il vicesindaco non risparmia strali. E torna a caricare a testa bassa i musulmani di via Puglie minacciando fatidiche «ordinanze d’irruzione» se riproveranno la preghiera nascosta di domenica.
Forse non ha digerito il fatto che poche ore prima, nonostante le sue minacce, i musulmani si fossero inginocchiati a pregare dentro la stanza nascosta dell'ex market di via Puglie. O forse non ha digerito l'invito netto della Chiesa di Treviso che dopo aver assistito all'ennesimo braccio di ferro tra islamici e amministrazione ha chiesto a quest'ultima di deporre le armi e trovare una soluzione, un luogo di preghiera per i musulmani. Fatto sta che ha inaugurato una nuova settimana di lavoro dando fuoco alle polveri e puntando tutti tranne il vescovo, risparmiato pare più per carica che per pensiero. L'invito alla solidarietà arrivava anche da lui, ma Gentilini ha preferito attaccare don Zago e don Vallotto. Durissimo contro il parroco di San Liberale. «I cittadini del quartiere non ne vogliono sapere dei musulmani - grida Gentilini - e lui, schierandosi con loro, si mette contro i suoi parrocchiani. A loro quindi dico di cambiare chiesa. Quando don Zago avrà la sua vuota potrà farla diventare una moschea e darla ai musulmani». Stesso trattamento per don Vallotto, che sabato pomeriggio aveva riferito del suo colloquio con il vescovo e pubblicato l'invito ai politici a «trovare una soluzione dando un luogo di culto agli islamici». «Don Vallotto predica bene, allora vada a dare tutti i locali della sua parrocchia ai musulmani se crede». La posizione di Gentilini è intransigente. Le ragioni? «I musulmani sono un pericolo latente». Chiama in causa l'11 settembre e punta il dito contro luoghi (via Puglie) che possono essere usati per accogliere «cellule dormienti del terrorismo» quindi minaccia «ordinanza di irruzione immediata» se i musulmani di seconda generazione proveranno ad entrare nell'ex supermercato per fare qualcosa di diverso dalla sua destinazione d'uso: commercio. «Non accetterò - annuncia - che si nascondano dietro una saracinesca per pregare», quindi ribadisce che farà pattugliare la zona anche di
notte e che porterà il caso all'attenzione del prossimo comitato d'ordine e sicurezza in prefettura. «Mercoledì parlerà di via Puglie con i responsabili dell'ordine pubblico - dice infatti Gentilini - voglio che la questione venga definitivamente risolta». Resta da capire ora come e se la Chiesa di Treviso e i suoi fedeli incasseranno l'attacco diretto del vicesindaco e ancor più il suo invito a boicottare la chiesa di don Paolo Zago, a San Liberale. Il fatto che l'invito del parroco del quartiere non fosse solo personale, ma rispecchiasse la linea della diocesi pesa, e non poco.(09 settembre 2008)